29/11/11

Brevi riflessioni

Nell'attesa di sapere di che morte dovremo morire, notizia che sembra sappiano tutti tranne i diretti interessati, ovvero noi, mi trastullo con qualche breve riflessione. Avete notato? Tutti sanno, nei particolari, cosa farà questo Governo per risanare il bilancio del Paese, dai politici italiani che ne discutono nei talk show a quelli europei che li commentano. Tutti tranne noi! Addirittura la Merkel e il Sarkozy, dopo che hanno incontrato il Monti, si sono detti "impressionati" dalle misure che quest'ultimo intende adottare. Sarebbe, per lorsignori, di grosso disturbo informare anche il moribondo? Quelli che c'erano prima parlavano anche troppo, o meglio, parlavano solamente e, spesso, era aria fritta oppure ammorbante. Questi, invece, sembra che neanche respirino.

Altra cosa che mi ha fatto riflettere è lo sperticamento in elogi che, da destra a sinistra passando per il centro, l'intero Parlamento ha tributato al nuovo Capo del Governo. Apro parentesi: avete notato? Scrivo usando le maiuscole quando parlo di Istituzioni come il Capo del Governo oppure cito rappresentanti delle stesse. Altro approccio, diverso da quello usato per Cavalier Pompetta e per gli sgherri del suo regime, fino ad un paio di settimane fa. Chiusa parentesi.

Dicevo degli sperticamenti in elogi. Eppure, in quel Parlamento siedono gli stessi politici che costituivano il Governo appena sostituito da quei "tecnici", di cui tessono le lodi! Siedono, ancora, gli stessi parlamentari della maggioranza che, fino a ieri, avrebbero dovuto legiferare per il bene del Paese ma non l'hanno fatto e che, oggi, sono tutti pronti a dare fiducia ai "professori". Siedono, infine, quei rappresentanti della "sinistra" che avrebbero dovuto esercitare una vivace e propositiva "opposizione", al fine di consentire un miglior governo del Paese e che, sempre oggi, tributano incondizionata fiducia a chi è chiamato a salvare le sorti economiche e la "faccia" di una Nazione. Una faccia che somigliava, oramai, a quella di un vecchio patetico e ridicolo.

Ed allora, la mia breve riflessione è giunta ad una conclusione: quegli sperticamenti, altro non sono se non l'ammissione del fallimento della politica, così come la conosciamo da sempre e, soprattutto, l'abbiamo vissuta nell'ultimo ventennio, attraverso i suoi peggiori rappresentanti. Fallimento totale di una classe di vecchi e nuovi mestieranti della politica, spesso faccendieri, più spesso corrotti, largamente incapaci. Una classe politica arrogante, presuntuosa e distante parecchie galassie dalla realtà in cui vivono coloro che rappresentano. Una classe politica che rappresenta un mondo che non mi appartiene, che non volevo e che non voglio.

Ecco, non li voglio e, allora, la mia breve riflessione ha iniziato a trasformarsi, rapida ed ardita, in un'altra conclusione: questa è gente che deve scomparire. No fisicamente, per me può continuare a vivere tranquillamente, anche zappando la terra se non fanno danni. Deve scomparire dalla scena politica perché incapace e fallimentare. Tutta, nessun politico escluso. Siccome la loro incapacità mi costerà cara nell'immediato e anche in futuro, non devono più rappresentarmi. Mai più. Rischierei, concedendo loro ulteriore fiducia, di veder vanificati, domani, gli enormi sacrifici che mi attendono.

Oramai lanciata su voli pindarici, la mia riflessione si è conclusa con una promessa a me stesso: mai più il voto ad un politico di professione. Questo sistema va cambiato e, per farlo, devo sostenere con il mio voto e l'impegno quotidiano, coloro che vogliono cambiarlo. Chi vuole cambiare "sistema", l'ho capito, non sono i mestieranti della politica.

Che dite? Non ci sono? Sbagliate ve l'assicuro. Non dovete cercarli in TV. Lì, ci sono quegli altri, i vecchi, panciuti, arroganti, incapaci parassiti della politica. Tutti, nessuno escluso, destra sinistra o centro che sia.

P.S. per i meno avvezzi a certi linguaggi
Sperticare: agire in modo esagerato, non sincero, lodando, complimentandosi con eccessiva enfasi.

25/11/11

Non ci provate

Non ci provate. Non è un consiglio, è una minaccia! Non provate a toccare i miei diritti di lavoratore ed a salvare i vostri, scaricando il problema su chi "verrà dopo". Non provate nemmeno a pensarlo. Facile fare i froci con il culo degli altri. Se è vero il principio che i "diritti acquisiti" non si toccano, è vero per tutti i lavoratori e non solo per voi. State gettando benzina su un fuoco che cova. Non ci provate o sarete i primi a bruciarvi.

La vostra indennità parlamentare, più di 11mila euro al mese, è la più alta d'Europa. Vi mettete in tasca più di 5mila euro netti al mese, quando costringete gente a vivere di 600-800 miseri euro. Vi fottete altri 3mila500 euro al mese di diaria; 3mila690 euro al mese per un rimborso forfettario inerente un'inesistente "rapporto tra eletto ed elettore".

Ogni mese ci costate quasi 18mila500 euro e, come se non bastasse, ogni tre mesi incassate, ancora, dai 3mila200 ai quasi 4mila euro come rimborso "spese di trasporto e viaggio"; ogni anno ricevete quasi 3mila100 euro di rimborso per "spese telefoniche"; alla fine della legislatura mettete in banca un "assegno  di fine mandato" extralusso e, vergogna delle vergogne, godete di un "vitalizio" pari ad una somma che va dal doppio al quadruplo dei vostri colleghi europei.

Vivete di lussi e benefit sulle spalle dei lavoratori, potete permettervi il doppio e triplo lavoro, accumulate e sommate redditi, pensioni, vantaggi e, poi, volete venire a toccare la mia pensione? Avete bloccato il mio stipendio? (quei delinquenti che c'erano prima) Volete reintrodurre l'ICI sull'unica casa che ho? Non ci provate nemmeno! Prima di chiedere a me di fare sacrifici, stravolgendo il mio quotidiano ed il futuro, iniziate voi a dare il buon esempio, subito! Tagliate, tagliate fino a convincermi che anche voi avete iniziato a fare sacrifici. Tagliate anche a coloro che vi hanno preceduto, mettete in discussione i loro "diritti acquisiti" come state facendo con i miei. Se le regole devono essere cambiate, vanno cambiate per tutti: voi per primi!

Prima di chiamare i lavoratori, i pensionati, i giovani a fare sacrifici oggi e per i prossimi decenni, rivolgetevi ad altri, a coloro che riuniti in "caste", come voi, vivono di agi e privilegi a spese del contribuente onesto.

Abolite ogni finanziamento "diretto" dello Stato italiano allo Stato Vaticano. Basta foraggiare l'ennesima casta di questo Paese, a spese nostre. La Chiesa deve vivere di quello che i fedeli, in Italia e nel mondo, vorranno donare alla stessa e non del contributo di tutti coloro che pagano le tasse in questo Paese. Se dobbiamo diventare tutti "poveri", iniziassero loro a dare il buon esempio e non chi si avvicina velocemente alla miseria. Lo Stato Vaticano, tra finanziamenti diretti e agevolazioni fiscali, a me contribuente costa quasi 6miliardi di euro l'anno. E non sono neanche credente.

Abolite il "rimborso elettorale" ai partiti, quella truffa che vi siete inventati dopo che vi avevamo detto, chiaramente, "NO" al finanziamento pubblico ai partiti. Ci costate più di 500milioni di euro l'anno. Più di 2miliardi e mezzo a legislatura! Tornate a fare politica tra la gente e per strada, vivrete del "credito" che noi lavoratori vi riconosceremo, anche economicamente, se sarete capaci e degni della nostra fiducia.

Abolite il "rimborso pubblico all'editoria", quei 500mila euro che sborsiamo ogni anno noi contribuenti, perché siamo stufi di foraggiare i giornali di partito. Tornassero a fare i giornalisti e non i ruffiani del potere politico, vivranno del credito che gli riconoscerà la pubblica opinione e della pubblicità che sapranno attirare sulle loro pagine. Il "Fatto Quotidiano" insegna.

Abolite i "contributi economici" alla scuola privata. (245milioni di euro nel 2011) Io contribuente che pago le tasse, diventando per questo sempre più povero, mi rifiuto di dover pagare la cultura di "lusso" ai ricchi, spesso gestita dai preti, mentre devo sapere che mia nipote è costretta a portare la carta igienica ed a pagare la mensa, perché frequenta una scuola "statale" o "comunale" fatiscente.

Abolite i lussi piccoli e grandi che si è ritagliata la "casta dirigenziale" dell'amministrazione pubblica di questo Paese. Ci costa centinaia di migliaia di euro l'anno. A proposito: vedo ancora circolare tante "auto blu" che non dovrebbero circolare. Come mai?

Abolite ogni spesa "militare", miliardi di euro buttati in aerei, mezzi ed armamenti di cui possiamo fare benissimo a meno! Facciamo rientrare subito i nostri militari da quei paesi in cui siamo andati a fare una guerra per "esportare" quella democrazia che da noi stiamo distruggendo. E' dispendioso e inutile esportare il nostro "modello": è fallimentare ed ha fallito.

Tassate i grandi patrimoni immobiliari, stratassate le rendite finanziarie, andate a cercare e tassate i veri ricchi di questo Paese, coloro che evadono ed eludono il fisco, sicuri di farla franca.

Dopo che avrete fatto tutto questo, vedremo se sarà ancora necessario il mio "sacrificio" e, semmai sarà richiesto, lo concorderemo volentieri. Sicuramente sarà molto ma molto inferiore a quanto mi chiedete oggi.

Non ci provate, vi ho avvertito.

18/11/11

Il nuovo che avanza

Chiarisco subito, così evito futuri equivoci: ho festeggiato la caduta del "Cainano" perché proprio non se ne poteva più e, allora, ti accontenti di quello che arriva. Anche se, come ha scritto l'amico Mimmo, "...Ancora una volta è stato lo straniero (leggasi Europa e mercati) a cacciare un nostro dittatore...." e non, aggiungo io, i milioni di lavoratori che vedono quotidianamente stravola la loro vita ed il loro futuro, non i milioni di giovani per i quali si prospetta una vita di precarietà e difficoltà, non i milioni di pensionati che vivono di stenti, non i milioni di disoccupati, precari, sfruttati di oggi. Viene quasi il dubbio che tutta sta gente non esista e che, come diceva il Cainano, siamo un Paese che riempie ristoranti e aerei, come a voler dire che ci divertiamo e viaggiamo e, quindi, tutte queste difficoltà economiche che una certa stampa scellerata ed una certa sinistra disfattista andavano denunciando da anni, non le abbiamo.

Ho festeggiato ma non ho ancora capito come accogliere quel "nuovo" che promette "rigore, crescita ed equità". E' più forte di me: quando lo ascolto, sento scorrere un brivido gelato lungo la schiena. Sarò prevenuto, eppure non riesco a non pensare che, in fondo, oggi sono chiamati a "salvare il Paese" coloro che, ieri, lo hanno portato allo sfascio. Sicuramente quei 17 saranno l'esempio virtuoso delle categorie che rappresentano: banche, industria, finanza, economia, istituzioni. Forse.

Ho letto su molti quotidiani che "tutti" hanno salutato con favore l'arrivo dei professori: dalla Chiesa alla finanza alla politica. Ecco l'altra cosa che non riesco a capire: i "privilegiati" per eccellenza, salutano con favore chi dovrebbe mettere ordine tra i privilegi? Lo Stato Vaticano che riceve annualmente una tangente di decine e decine di milioni di euro di contributi diretti, elargiti dallo Stato italiano ovvero da noi contribuenti, tutti? La finanza che ha speculato senza regole sulla vita dei popoli sovrani causandone la rovina? I politici che fino a ieri avevano trasformato questo Paese in un regime, che hanno distrutto la pace sociale, che per tre anni hanno legiferato esclusivamente per il loro "padrone" indiscusso facendo franare (letteralmente) un Paese nel baratro di una crisi? I politici nessuno escluso, destra o sinistra che sia, che ci costano decine e decine di migliaia di euro, in privilegi?

Sono contenti perché? E se sono veramente contenti, io lo devo essere?

Infine, proprio non riesco a non pensare di essere spettatore di un fenomeno di "resurrezione": vedo "professori" che per età, sono già con un piede nella fossa ed invece entrano con tutti gli onori nella scena politica, per decidere il futuro di generazioni che ancora devono affacciarsi alla vita! Sento pontificare certi Veltroni, Casini, Rutelli! Perfino Rutelli parla!

Devo essere contento?

"...Non intendo fasciarmi la testa prima di averla battuta..." ma cercate di capirmi: ho già dato alcune tremende capocciate e sto cercando di riprendermi. Altre, sarebbero fatali.

09/11/11

I Carhartt (epilogo)

Qualcuno ricorderà, spero, la storia dei Carhartt "destro e sinistro", raccontata alla fine di aprile di quest'anno. Da molto tempo mi accompagnavano, magnificamente, nei miei lavori di giardinaggio, sopportando ogni genere di lavoro e di stress alla fatica. Poi, un giorno, al termine di alcuni lavori vicino ad una cisterna dell'acqua, usata per irrigare il giardino, "sinistro" era misteriosamente scomparso. Dopo affannose ricerche, nel corso delle quali avevo ripercorso i luoghi che ci avevano visto insieme e, con la memoria, avevo rivissuto i momenti più belli della nostra avventura, ero giunto alla conclusione che, probabilmente, "sinistro" era caduto accidentalmente nella cisterna. Impossibile il recupero, tuttavia, a causa della profondità della stessa, all'epoca piena d'acqua.

Qualche amico come Ernest, Robi, Cronista ed Aldo, nella storia da me raccontata vi lessero una metafora. Chissà! Oggi, metafora o no, siamo giunti all'epilogo della storia. Sono passati quasi 7 mesi e, nel frattempo, ne sono successe tante di cose. Alcuni giorni fa, calzati gli stivali di gomma alti al ginocchio, torcia elettrica assicurata alla cintura ed imbracciata una robusta scala, quella di 5 metri, mi sono diretto a passo spedito verso la cisterna, deciso a risolvere il mistero della scomparsa di Carhartt "sinistro".

Calata la scala in una delle due vasche che costituiscono la cisterna, scesi lentamente e con molta attenzione all'interno della stessa, torcia elettrica ben puntata verso il fondo. Giunto quasi al termine della scala, ebbi conferma che la profondità dell'acqua non superava i 10 cm. e, quindi, entrai nella stessa. Lentamente mi misi a scandagliare il fondo con il fascio di luce, attento a non agitare l'acqua limpida, intorpidendola con la melma. Mentre dirigevo il fascio di luce in lungo ed in largo nella vasca notai ad alcuni metri da me, semicoperto dalla sostanza melmosa, qualcosa che somigliava a "sinistro". Mi avvicinai e, si era lui, in condizioni difficili da sopportare anche per un "duro di stomaco". Con estrema cautela lo riportai in superficie e lo riposi, per alcuni giorni, nel rimessaggio degli attrezzi per farlo asciugare.

Ecco in quali condizioni è, oggi, "sinistro":

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L'epitaffio che celebra la storia di "sinistro", lo prendo a prestito da un brano del commento lasciato all'epoca dell'amico Cronista che recitava:

... immerso nell'acqua il "sinistro" pian pianino e inesorabilmente diveniva sempre più flaccido, molliccio, scivolosetto. Aveva imparato bene a muoversi nella fanga del fondo, lasciando però scorrere l'acqua limpida nella quale, anche, era immerso ma che lui si limitava a guardare come "altro da sé"... In verità non aveva e non avrebbe avuto attributi sufficienti per quel "mondo nuovo", che so, la fantasia di trasformarsi in pesce rosso... Impossibile. Continuò soltanto a sentirsi e a farsi riconoscere da larve e poltiglie, come... un guanto nell'acqua... Se mai fosse uscito a riveder le stelle una cosa era certa... non sarebbe mai più stato ciò che era.

02/11/11

L'ultima città vivente

«...è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»

Il bello di avere un "Amico" è che, quando meno te lo aspetti, riesce a strapparti un sorriso anche nei momenti in cui sei, magari, un po' depresso. Quando, però, ciò accade nel mondo " virtuale" di noi bloggers, allora la cosa acquista un valore ancora più particolare, perché avviene in assenza di tutte quelle condizioni che, nella vita reale, regolano i rapporti tra persone, comprese le amicizie. Una dimensione, credo, più difficile per instaurare rapporti veri e sinceri.

E' ciò che è accaduto con il mio precedente post, una riflessione non proprio serena sulla condizione personale e sulle prospettive future che, poi, è quello che si prospetta per noi tutti, indistintamente, a meno di non avere conti segreti all'estero, un portafoglio ben gonfio in patria, vivere di rendita, essere soprannominato "il Cainano" oppure essere uno dei tanti ignobili pasdaràn di quest'ultimo.

L'artefice, credo inconsapevole, del sorriso è l'amico Cipralex1 che, in un suo commento, mi ha annoverato tra coloro che lui definisce "i preparati", perché non conosce il significato di "Zion", termine da me inserito, recentemente, nel saluto che conclude i post che pubblico. Post che, peraltro, sono sempre preceduti da un'altra frase che, probabilmente, è altrettanto misteriosa quanto il mio saluto e non solo all'amico Robi.

Caro Robi, siccome hai provocato in me un sorriso in un momento non proprio sereno, e questo merita un ringraziamento, non potendo mangiare una pizza insieme a te per ovvie ragioni di distanza, ti spiegherò "l'arcano" per dimostrarti comunque la mia gratitudine e toglierti da quella condizione di "nozionista" nella quale ti sei, immeritatamente, collocato. Basta guardare le tue graffianti vignette e leggere i tuoi commenti per immaginare di te, tutt'altro.

Sappi, inoltre, che secondo me non sei l'unico a non sapere cosa significhi "Zion", però tu sei stato spontaneo e l'hai manifestato, altri magari sono rimasti con il dubbio e non hanno detto nulla. Qualcuno l'avrà interpretata come una stravaganza e nulla più oppure neanche vi avrà fatto caso. Invece, significato c'è e per nulla stravagante. Comunque, anche l'amica Tina, nel suo blog, ha chiesto chiarimenti e sappiamo tutti che, in fatto di "conoscenze", distanzia noi tutti di 100 milioni di anni luce!

Non so se avete mai visto il film Matrix, anzi la trilogia composta dai film Matrix, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions. Io si e anche parecchie volte. Mi posso definire un appassionato ma non per il genere quanto per il significato che la storia racchiude, spesso nascosto dietro simboli, parole o gesti a cui lo spettatore, in genere più attratto dagli "effetti speciali", non fa caso. La storia sviluppata nella trilogia, racconta di un'umanità prigioniera inconsapevole di una realtà virtuale creata dalle "macchine" e di un gruppo di uomini che lottano per liberare quell'umanità dalla schiavitù in cui vivono. La trilogia è ricca di elementi simbolici che spaziano dal Cristianesimo primitivo allo gnosticismo ed al buddismo. Temi sviluppati nella trama sono "la scelta", intesa come atto in grado di cambiare se stessi e gli altri; "il mondo" come rappresentazione interiore; il rapporto con "il destino" ed il desiderio di conoscerlo; il rapporto fra l'uomo e la tecnologia; l'idea che la ricerca della verità debba passare da un risveglio dal mondo delle illusioni verso un viaggio di rinascita ed emersione; il concetto di libertà, di scelta, di autodeterminazione e di lotta contro il potere costituito che soffoca il libero arbitrio e la creatività personale... e tanti altri temi che ci vorrebbero post e post per descriverli tutti.

Ora, guardatevi un attimo attorno, pensate alla nostra società e sostituite alle "macchine" il potere economico e politico che conosciamo e, poi, ditemi se non avete anche voi l'impressione che ho io: vivere su un pianeta chiamato Matrix! Basta, come esempio recente, quel vergognoso spettacolo messo in piedi dai "rinTronyati" di Roma che per accaparrarsi qualche iPood, televisore al plasma o diavoleria tecnologica di ultima generazione a prezzi scontati, hanno fatto una fila di decine di ore, scatenato risse e creato il caos in un'intera città. Se, poi, guardiamo alla reazione di chi amministra la città, chiudiamo il cerchio della follia! Ma veniamo alla frase con cui apro i miei post ed a Zion.

La frase, è presa da un colloquio fra Morpheus e Neo durante il quale, il primo, spiega al secondo cosa sia Matrix e l'invita a scegliere se rimanere nella stessa oppure entrare nel mondo "reale":

Inutile aggiugere che oggi molti, troppi, sembra abbiano preso la "pillola azzurra".

Ed ora Zion. Zion è un luogo: è l'ultima città vivente, ovvero, quella in cui vivono tutti coloro che sono "usciti" da Matrix, quella dove prende vita la resistenza che lotta contro le macchine e la loro realtà virtuale, per liberare l'umanità schiava e inconsapevole. L'unica città di Matrix in cui gli uomini possono essere liberi. Anche Zion, è un nome ricco di significati ma non voglio dilungarmi oltre, magari lo racconto un'altra volta:

Ora sapete cosa è Zion e perché mi sono trasferito lì, virtualmente. Per nulla sconfitto.