Quando, la scorsa estate, presi in mano questo romanzo di ben 642 pagine, rimasi un poco dubbioso. In genere, i libroni voluminosi mi fanno sempre un brutto effetto. Però ero in ferie e di tempo libero ne avevo a volontà! Quindi iniziai e... fu così avvincente che lo divorai in meno di una settimana. Si tratta di un racconto di Ildefonso Falcones, edito Longanesi, dal titolo "La cattedrale del Mare".
E' un romanzo ricco di storie, personaggi e suspense che ti trascina in un viaggio nel tempo che ha dell'incredibile. E' talmente coinvolgente che sembra quasi di essere spettatori di un film e non "lettori". In più, la ricostruzione storica e geografica dell'epoca in cui è ambientato il romanzo, risulta scorrevole e piacevole. Sofferenza, riscatto, crudeltà, perfidia, violenza e ipocrisia sono tutti sentimenti, sensazioni e stati d'animo tradotti in questo libro in modo meraviglioso.
E' ambientato nella Barcellona del XIV secolo e, più precisamente, nel quartiere della Ribeira dove si sta costruendo una grandiosa cattedrale: "Santa Maria del Mar". Nella capitale catalana si svolge gran parte della storia e della vita di Arnau, fin quando da bambino seguì il padre, servo fuggiasco in cerca della sospirata libertà. All'ombra delle torri gotiche della "cattedrale del popolo", Arnau lotterà contro fame, ingiustizie e tradimenti, barriere religiose, guerra, peste e commerci ignobili che caratterizzano un'epoca in pieno fermento.
I vecchi istituti feudali stanno crollando, mercanti e banchieri sono sempre più influenti per le sorti della città, ampie battaglie si svolgono per il controllo dei mari e l'Inquisizione minaccia la non facile convivenza tra cristiani, musulmani ed ebrei. Una ricostruzione avvincente e chiara delle luci e delle ombre di un Medioevo, si uniscono ad una storia in cui avventura e sentimento, passione ed umanità contraddistinguono il personaggio principale della stessa: Arnau.
Insomma, io l'ho trovata una storia fantastica, con una trama avvincente e scorrevole che mi ha spinto ad andare avanti, quasi senza sosta, per poter conoscere "la fine" della stessa. Inoltre, per chi ha visto Barcellona e ne è rimasto innamorato... è un magnifico tuffo nella storia di questa città.
weeeeeeeeeee carloo buon giornooooooo
RispondiEliminaAppena mi sento un pochino libera comprerò anche io questo libro.
RispondiEliminaCiao e buona giornata
Mary
grazie del commento.anche a me la mia parte eccessivamente razionale mi blocca,pur essendo io una persona che ha una sensibilità altissima
RispondiEliminaLibro molto bello, concordo.
RispondiEliminaChe la social card sia la più grande preso di giro della storia è chiaro, com'è chiaro, purtroppo, che i nostri concittadini non hanno intenzione di aprire gli occhi e, quella chiarezza, vederla.
Buona giornata!
io ho 14 annni
RispondiEliminaCiao bandito: tutto bene? Ti auguro una dolce serata! Sul mio blog ci sarà per te una lieta sorpresa!
RispondiEliminadon luciano
Ciao Carlo,
RispondiEliminaun gran bel libro, sono d'accordo con te. Ho un paio di amici a Barcellona che me ne avevano parlato fin da quando uscì in Spagna, in catalano e in castigliano: stava ottenendo un grande successo ed era continuamente ristampato: l'unico neo, secondo Jordi - uno dei miei amici che è anche docente di letteratura - è che si tratta di un libro un po' prolisso. Forse come prolissi possono essere considerati "Il conte di Montecristo" o "I tre mschettieri", senza nulla togliere alla validità di questi due romanzi. Nel libro di Falcones, in più, vi è questa magnifica figura del "portatore di pietre" e delle implicazioni un po' "noir" legate all'Inquisizione. Se poi si pensa che Falcones è alla sua "opera prima"...
Un saluto da Angela
Una bella storia ,a quanto ne dici! Ci sono libri che ci affascinano anche per quello che rievocano. Non conosco ancora Barcellona ,ma provvederò al più presto ,se i viaggi saranno ancora consentiti. Ciao .Corinina
RispondiEliminaCiao Carlo, purtroppo non riesco a leggere tomi molto grossi, forse per mancanza di tempo.
RispondiEliminaPS sono stato a Barcellona due anni fa, e avevo preso un appartamento proprio nella parte vecchia, in Carrer d'Avignon; purtroppo la sera era poco raccomandabile passeggiare a piedi in quella zona.
Ciao ciao.