In attesa di pubblicare un nuovo post su l'Aquila, in fase di limatura, con il quale esporrò alcune riflessioni sui commenti ricevuti nel mio ultimo, sempre sullo stesso argomento, propongo di affrontare la settimana divulgando la notizia di un interessante "Corso di formazione per soli uomini", a me inviata per posta elettronica da un'amica valdostana. Sono felicemente "single" da 24 anni ed anche egregiamente autosufficiente (a sentire le mie amiche), quindi, non interessato alle tematiche proposte. Credo che di "candidati" ideali, tuttavia, ve ne potrebbero essere, considerato che è un corso proposto da "donne"!
CORSO DI FORMAZIONE PER SOLI UOMINI
TEMA DEL CORSO
diventare intelligente quanto una donna, quindi, raggiungere la perfezione.
OBIETTIVO PEDAGOCICO
consentire agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l'esistenza.
PROGRAMMA
4 moduli, di cui uno obbligatorio + 14 temi speciali di approfondimento.
MODULO 1: CORSO BASE OBBLIGATORIO
1.1. come imparare a vivere senza la mamma (2000 ore);
1.2. come comprendere che la mia donna non è mia mamma (350 ore);
1.3. come capire che calcio e formula 1 non sono altro che sport (500 ore).
MODULO 2: VITA A DUE
2.1. come avere bambini senza diventare geloso (50 ore);
2.2. come smettere di dire boiate quando la tua donna riceve i suoi amici (500 ore);
2.3. come vincere la sindrome da telecomando (550 ore);
2.4. come non fare la pipì fuori dal water (100 ore, con esercizi pratici e video);
2.5. come riuscire a soddisfare la tua donna prima che lei cominci a far finta (1500 ore);
2.6. come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perderti in casa (500 ore);
2.7. come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore).
MODULO 3: TEMPO LIBERO
3.1. come stirare una camicia in meno di due ore (esercizi pratici);
3.2. come digerire senza ruttare, mentre lavi i piatti (esercizi pratici);
MODULO 4: CORSO DI CUCINA
Livello 4.1 (principianti): gli elettrodomestici. Principi base: ON = Acceso, OFF = Spento;
Livello 4.2 (avanzato): far bollire l'acqua prima di aggiungere gli spaghetti. Esercizi pratici: la prima zuppa precotta, senza bruciare la pentola.
TEMI (Causa la complessità e difficoltà dei temi trattati, gli incontri sono limitati ad un massimo di 8 iscritti).
TEMA 1 - Il ferro da stiro. Dalla lavatrice all'armadio: un processo misterioso.
TEMA 2 - Tu e l'elettricità. Vantaggi economici derivanti dal contattare un tecnico competente per le riparazioni, anche le più basilari;
TEMA 3 - L'ultima scoperta scientifica: cucinare e buttare la spazzatura non provocano né impotenza né tetraplegia (pratica in laboratorio);
TEMA 4 - Perché non è reato regalarle fiori, anche se sei già sposato con lei;
TEMA 5 - Il rotolo di carta igienica. Dimostrazione pratica che la carta igienica non nasce da sola nel portarotolo.
TEMA 6 - Come abbassare la tavoletta del bagno, passo a passo (teleconferenza con l'Università di Harward);
TEMA 7 - Perché non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali (esercizi di riflessione di coppia);
TEMA 8 - Gli uomini che guidano, se si perdono possono chiedere informazioni ai passanti senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze);
TEMA 9 - La lavatrice: questa grande sconosciuta della casa;
TEMA 10 - E' possibile fare pipì senza schizzare fuori dalla tazza? (dimostrazione e pratica di gruppo);
TEMA 11 - Differenze fondamentali tra il cesto degli indumenti sporchi ed il pavimento (esercizi in laboratorio di musicoterapia);
TEMA 12 - L'uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia (esercizi pratici).
TEMA 13 - La tazza della colazione al mattino: la tazza non lievita da sé fino alla lavastoviglie. (conferenza del mago Silvan)
TEMA 14 - Comunicazione extrasensoriale: esercizi mentali utili a far si che quando ti si dice che qualcosa è nel cassetto dell'armadio non debba domandare “in quale?”.




No, non è inutile la critica, perché come impiegato statale non posso dimenticare ciò che i supporters dell'ordine e della disciplina hanno chiesto ad alcuni rappresentanti di questo governo, affidando le loro frustrazioni esistenziali a chi ha fatto dell'offesa ad una determinata categoria di lavoratori, la mia, una normale dialettica politica, esaltando le già becere definizioni usate dal popolino! Mi riferisco a sua altezza il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, pomposa definizione del nulla, incaricato di mettere in riga noi nullafacenti! Salvo poi non notare affatto da che pulpito arrivava non solamente la predica ma pure l'esempio! Ho già avuto modo, in passato, di esprimere perplessità ed opinioni sul ministrello che, tuttavia, non finisce mai di meravigliare e nauseare!
E' il "Castello di manovra", così viene chiamato, l'edificio che 1.300 giovani come me affrontarono quotidianamente, per tre mesi, durante l'80° Corso per Allievi Vigili Volontari Ausiliari, scalandolo o gettandosi nel vuoto dallo stesso, usando scale di ogni tipo, corde, scivoli e teli, con l'unico obiettivo di diventare Vigili del Fuoco volontari ausiliari oppure... proseguire la "naia" nell'esercito! Un disonore per un "aspirante" Vigile del Fuoco, seppur ausiliario! Parecchi furono immediatamente fermati dalle vertigini che la passeggiata di 5 metri sulla "barra da equilibrio" provocava. Fissata all'interno del Castello di manovra, al terzo piano, era la prima prova da affrontare! Due piani sotto c'era la "rete" di protezione ma quando sei assalito dal panico, non vedi più nulla! Altri ancora, furono sconfitti dalla scala italiana, dall'autoscala oppure dalle corde, dai salti nei teli, dal senso di claustrofobia provocato dal tunnel del fumo, tutte prove "attitudinali" obbligatorie. Se non finivi all'ospedale, tornavi all'esercito!
Fui destinato allo spettacolo svolto con le funi e feci la "discesa con corde parallele", dal quarto piano del Castello. In tre, ognuno in piedi su un davanzale e muniti di una giacca con la parte ascellare rinforzata con tessuto di canapa, dovevamo afferrare due funi parallele agganciate al quinto piano, passarne ognuna sotto un'ascella e poi sopra al braccio, stringere gli stessi al corpo, piegandole e congiungendo le mani. Iniziava quello più in alto e poi gli altri due, più sotto. Ad un cenno dell'istruttore, 6 compagni che erano a terra, afferravano le due corde e si allontanavano dal Castello, tendendole e... tirandoci fuori dal davanzale. Rimanevamo fermi alcuni istanti, stringendo le braccia e rimanendo sospesi nel vuoto. Poi, contemporaneamente ad altri compagni calati dalle finestre con funi, che scendevano scale di corda o che si gettavano nel vuoto aggangiati a due funi divaricate, noi iniziavamo una lenta discesa verso terra, allentando un poco le braccia dal corpo, in modo da scivolare sulla fune!