25/03/11

VERGOGNOSO FALLIMENTO

Voglio riflettere su Lampedusa e ciò che rappresenta: il simbolo di un vergognoso fallimento. Una disfatta che non riguarda solamente il nostro Paese, il cui comportamento infame, comunque, è sotto gli occhi di tutti. Ammassare seimila profughi su un'isola, un numero superiore agli stessi abitanti di quell'isola, in condizioni igienico-sanitarie drammaticamente carenti, facendoli dormire a terra o accucciati sotto i Tir per ripararsi dal freddo, è una situazione degna di un Paese che ha una dirigenza "politica e amministrativa" incapace perfino di programmare e gestire l'ordinario e che interviene, in qualsiasi situazione, in regime emergenziale con esiti, comunque, disastrosi. Un Paese che rinnova velleità fasciste che sembravano definitivamente sepolte da una Democrazia che, invece, con il passare del tempo si sta dimostrando sempre più illusoria.

Ma Lampedusa è il simbolo di un tracollo molto più esteso che si sta manifestando al di fuori dei nostri confini, in tutto il mondo occidentale. E' la dimostrazione, per esempio, del completo fallimento dell'Unione Europea come soggetto politico capace di programmare e perseguire, in politica estera, un progetto comune. Lo vediamo oggi, per quanto riguarda la crisi libica ma anche ieri, a proposito delle rivolte in Tunisia ed Egitto. Si susseguono vertici "straordinari" ma una posizione comune, tra gli Stati membri, non c'è. L'Unione è assente, già da tempo, da quella complessa realtà di popoli e civiltà che si affacciano sul Mediterraneo, ma non solo.

Ancora, in politica interna, nell'Unione non esiste alcun princìpio di solidarieta' e sussidiarietà tra gli Stati membri. L'ennesima riprova è la completa assenza della stessa dalla gestione dell'emergenza umanitaria che sta investendo il nostro Paese e Lampedusa in particolare, tardivamente sollecitata anche dal nostro Governo, a crisi oramai esplosa. Semplicemente, l'Unione Europea non esiste.

Tranne per un aspetto: la gestione economico-finanziaria degli Stati appartenenti alla "zona euro", perseguita dalla Banca Centrale Europea attraverso una politica monetaria... fatta di lacrime e sangue. Da qualche anno, i cittadini che usano l'euro come moneta di scambio, sono considerati solo in termini finanziari, come "...titoli, azioni, eurobond, tassi euribor, indici di borsa..." Insieme al Fondo Monetario Internazionale, sono due Istituzioni che stanno devastando l'esistenza di miliardi di individui e condizionando la politica interna di tutti i Paesi sotto la loro sfera d'influenza.

Senza ombra di dubbio, credo che andrebbe seriamente messa in discussione l'Unione Europea ed i molteplici "trattati" che ne regolano l'esistenza!

Se guardiamo altrove, per esempio verso quel mastodonte che è l'Organizzazione delle Nazioni Unite, non possiamo che rilevare un altro fallimento, peraltro già manifestato in tante occasioni, nella sua lunga storia. Tempi decisionali lunghi e ferraginosi, veti incrociati, logiche poco comprensibili all'opinione pubblica mondiale, fanno di questa Organizzazione l'ennesimo carrozzone buono solamente per assicurare poltrone.

Per rimanere alla storia attuale ed a quello che accade in Libia, basta leggere l'ultima "storica" risoluzione 19-73, la quale dice che "...quando un governo non riesce più a proteggere i suoi civili o addirittura è proprio quel governo che inizia a massacrarli, quel governo perde ogni legittimità a restare in carica e tocca quindi alla comunità internazionale intervenire con tutti i mezzi possibili per fermarlo..." per capire quanta ipocrisia sia insita non solo in questa formula ma nell'intera azione dell'ONU.

Se per la Libia ed il dittatore Gheddafi è stato espresso un princìpio che nessuno potrebbe negare essere vero, non si ha notizia della stessa prontezza di intervento per casi precedenti o che stanno avvenendo sotto i nostri occhi proprio in questi giorni. Non si ha notizia di riunioni d’urgenza per proteggere i civili del Bahrein, dello Yemen o della Siria che, negli ultimi giorni, vengono massacrati dalle forze governative dei rispettivi paesi, per il fatto di essere scesi in piazza a protestare.

Potrei continuare ancora a lungo nell'elencare quegli Organismi che rappresentano i Paesi occidentali "industriali e moderni" che, alla luce di quanto accade oggi nei Paesi arabi e dell'Africa settentrionale, dimostrano tutta la loro inutilità e faziosità. Come la NATO, il braccio armato dell'ONU. Tutti organismi, è importante ricordarlo, che vengono finanziati con i soldi dei cittadini dei Paesi ad essi aderenti. Tutti, indistintamente, espressione di quel profondo sentimento di arroganza ed egoismo che ha contraddistinto il rapporto tra paesi ricchi e paesi poveri, tra nord e sud del mondo, tra presunte civiltà avanzate e moderne e le altre, arretrate. Oggi, a Lampedusa, viene manifestata l'infondatezza della nostra presunzione e l'inadeguatezza dei nostri comportamenti, perpetrati nel tempo.

Eppure, a fronte di questo catastrofico fallimento, i nazifascisti di casa nostra cosa temono? Sono preoccupati per "l'invasione", dimostrando in modo drammatico di essere completamente estranei alla realtà del mondo che si sta modificando.

Senza ombra di dubbio, ho inteso riflettere di Organismi, di Sistemi, di uomini (politici ma non solo) di cui andrebbe seriamente messa in discussione l'esistenza!

17/03/11

MUSICA DELIZIOSA

Magnifico! Un totale di 2 minuti e 44 secondi di musica deliziosa per le orecchie! Un boato di fischi ed insulti provenienti dal "popolo", all'indirizzo di coloro che affermano, con ostinazione ed arroganza, di rappresentare quello stesso popolo!

Rappresentanti, ad ogni livello di Governo, sempre meno credibili e sempre più scandalosi, ridotti al ridicolo dal "popolo" che loro stessi amano invocare, nel giorno in cui si festeggia l'Unità d'Italia.

Un fastidioso Ministro La Russa che dice"...e sono contento anche di questo modo di accogliere questa serata..." riferendosi ai fischi che, ininterrottamente, arrivano da Piazza Venezia per accompagnare il suo saluto retorico!! Un Ministro che, come al solito, mischia le carte: non è la "serata" ad essere stata accolta con fischi e insulti ma lui! Solamente lui!

Un sindaco che ha reso la nostra città invivibile e territorio di conquista per becere e razziste formazioni fasciste, relegate da decenni ai margini della nostra società democratica, accolto alla stessa maniera e che scappa dal palco per sottrarsi all'onta della vergogna!

Ed infine, il capo supremo, il dittatorello dalla vecchiaia oscena che neanche replica ma va a nascondersi nei "palazzi" del potere oppure è costretto ad uscire dalla porta di servizio... ma non si preoccupi Premier: c'è sempre qualche decelebrato a difenderla ed è possibile ascoltarlo, in sottofondo!

Due video che dedico a tutti coloro che sono "contro"!

16/03/11

FESTA NAZIONALE. CHI PAGA?

Prima ha pontificato la Mercegaglia, avvertendo che un giorno di festa in più avrebbe comportato "spese" non sostenibili per le imprese del Paese, paventando anche un rallentamento della "produzione" perché quegli scansafatiche scioperati dei lavoratori avrebbero sicuramente approfittato di quella particolare giornata di metà settimana, per fare un "ponte". Minchia, possibile che noi lavoratori non ci rendiamo conto che di questo passo questi signori, la prossima estate, rischiano di non andare in vacanza in qualche paradiso esotico?

Poi è stata la volta dei nazifascisti in camicia verde a cianciare, cavalcando sia l'allarme degli industriali sia ben più vili motivazioni. Come quelle espresse dall'eurodeputato Borghezio, il quale ha affermato che "...la decisione di proclamare il 17 marzo festa nazionale è gravissima, un vero e proprio schiaffo morale al sentimento legittimo e diffuso in tutto il nord, dove questa festa ricorda soltanto le tasse di Roma, gli sprechi e le pensioni false di invalidità..." Borghezio, insieme ai suoi fans del nord, naturalmente dimentica che è uno di quelli a cui "Roma ladrona", a differenza della stragrande maggioranza dei lavoratori, garantisce uno stipendio favoloso ed anche una bella pensione! Vantaggi di chi bazzica "Roma ladrona"! (bazzica = frequenta, in romano)

Poi è intervenuto il nostro amato Brunetta e, a quel punto, avrei dovuto insospettirmi! Invece, non ho riflettuto! In sostanza, l'esimio avvertiva tutti i criticoni che il 17 marzo sarebbe stata una festività "...senza costi per le imprese e per la finanza pubblica..."! Ed io, ingenuo, non mi sono posto la domanda ovvia: allora, chi paga? Già, chi paga?

Pago io, fottuto maledetto Paese di merda! Pago io e tutti i fessi di lavoratori di questo infame Paese! E' bastato leggere una "circolare" diramata dall'ufficio in cui lavoro, per farmi scoppiare le coronarie. Una successiva ricerca nel web, mi ha fatto comprendere che non avevo capito na' mazza. In questo Paese, distrarsi equivale a farsi fottere!

Pagheremo noi dipendenti pubblici, tutti, perché ci vedremo scippata una giornata di "permesso retribuito" di cui, altrimenti, avremmo potuto disporre liberamente, magari per una visita medica o per necessità familiari! Così, la "finanza pubblica" è accontentata e noi lavoratori, costretti a subire!!

Nel settore del privato, invece, i lavoratori usufruiranno di una giornata "pagata" con i soldi che avrebbero dovuto ottenere a novembre, per via della festività del 4 novembre che è stata "spostata", invece, alla domenica successiva e, quindi, non sarà più una festività pagabile agli stessi. I lavoratori con contratti che non prevedono il festivo pagato, come i precari, gli interinali e tutte le fottute sigle che rappresentano lavori non tutelati e sottopagati, invece, perderanno la giornata lavorativa. Così, anche gli "industrialotti" sono accontentati!

Questa non è una Repubblica fondata sul lavoro ma sul fottere chi lavora onestamente e paga le tasse. Una Repubblica dove chi paga è sempre stata la classe lavoratrice, a tutto vantaggio dei farabutti e delle varie caste clerico-fasciste che hanno governato e governano il Paese.

Viva il Belpaese e buona festa a tutti! Ed io, fanculo al Belpaese, faccio pure ponte!! Tanto, le vacanze esotiche sono anni che non posso più permettermele! E manco quelle "fuori porta"!

Viva l'Italia come la vorremmo noi!
(Nadia)

13/03/11

TEMPO AVARO

Mi dispiace, e lo affermo con sofferenza. E' un periodo in cui la mia presenza in rete è meno costante. Come sta accadendo per tutte le cose piacevoli a cui vorrei dedicare più tempo, anche il blog risente di una riduzione della mia disponibilità.

Non sono trascorsi neanche tre mesi da quei "buoni propositi" espressi all'inizio dell'anno, in un post dove esprimevo il desiderio di rendere migliore la "qualità" della mia vita quotidiana e di lavorare meno! Tutto andato a puttane, come d'altronde sta accadendo a questo Paese nel quale, in molti, ancora non vedono la frana che ci sta travolgendo o, peggio ancora, voltano lo sguardo altrove per non vedere.

E' un sistema che sta franando e nel precipitare, trascina con se la vita degli individui. Cinque anni fa, non era così. Pur essendo trascorso un tempo relativamente breve, è bastato perché tante persone, oggi, si trovino ad affrontare una realtà difficile se non addirittura stravolta, rispetto ad un passato fatto di dignità e benessere, garantiti da un onesto lavoro. Tra questi ci sono alcuni amici che, insieme a me, nel recente passato avevano realizzato dei progetti. Quegli stessi amici, liberi professionisti già da tempo senza più un lavoro costante, sono allo stremo. Anche un paio di anni senza prospettive di sviluppo nel breve e medio termine e l'assoluta mancanza di prospettive di lungo termine, sono sufficienti a bruciate le residue risorse economiche, a chiudere attività imprenditoriali ma, soprattutto, a far sprofondare la vita di un individuo nella disperazione.

Per questi motivi, devo reagire e in fretta se voglio che i "danni", anche a me stesso, siano limitati. Quindi, devo sottrarre tempo alle cose "piacevoli" che vorrei coltivare, tra cui il mio blog. Ci sarò, nonostante tutto, ma con minore costanza come sta già avvenendo. Gli amici "virtuali" non devono pensare ad un mio abbandono o, peggio ancora, ad un calo dell'interesse verso questo mondo o nei loro confronti. Tutt'altro.

Il web mi manca, perché rimane l'unico luogo dove ancora è possibile incontrare persone che hanno la capacità di "riflettere" sul mondo che ci circonda. Esprimendo un concetto acquisito all'epoca di vecchi insegnamenti, credo che nel web ho pututo incontrare persone dotate di un "terzo occhio" ovvero conoscere persone che hanno la facoltà di vedere cose che gli altri non vedono! Pochi, come gli amici che conosco nella vita reale: pochi ma buoni!

Purtroppo, comincio a non essere speranzoso per tutti noi. Anche se nelle piazze ci troviamo in tanti, siamo sempre pochi al cospetto di un Paese fermo, vecchio, passivo quando non complice! L'appuntamento di sabato per la difesa della Costituzione, per esempio, ci ha visto in tanti ma non "quei tanti" che un appuntamento come quello avrebbe fatto sperare! Nonostante tutto, siamo sempre in pochi!

Comincio a desiderare il crollo di questo Paese, perché non confido più nell'orgoglio di un popolo che la dignità non l'ha mai avuta! Un popolo che non ha mai "rotto" con un passato fascista e clericale; che non ha mai tentato di esplorare nuove idee e valori; un popolo che, peggio ancora, ha delegato le decisioni riguardanti la propria vita ad una classe politica da sempre corrotta e che, oggi, somiglia tanto ad un vergognoso trascorso: il regime fascista! Un regime arrogante, con l'aggravante della corruzione espressa ai massimi livelli. Un paese vecchio d'età ma ancor più mentalmente che sta costringendo i propri figli ad affrontare un futuro fatto di miseria e vergogna, senza rimorso alcuno. Mai accaduto nella storia dell'umanità e dei popoli! Ci distingueremo anche in questo!

Spero nel crollo come ad una liberazione. E' preferibile l'incognita di un futuro tutto da costruire che la lenta agonia del presente. E spero che il giorno in cui tutto crollerà, siano i farabutti, i corrotti, gli amministratori ed i politici inetti, gli indifferenti e tutti coloro che sono stati a guardare, plaudenti, a rimanere sotto le macerie. Perché questa volta, non dovrà accadere ciò che avvenne con la caduta del fascismo, quando ci scoprimmo tutti "partigiani"! Stavolta, artefici del crollo, complici e indifferenti, dovranno pagare per il male che hanno procurato a questo Paese.

Rimarremo in pochi? Pochi ma buoni!

07/03/11

SACRIFICI E LUSSI

C'è gente, ed è la maggioranza, che in questo vergognoso Paese ogni mese deve fare i conti con un bilancio familiare sempre più difficile da gestire. C'è n'è dell'altra che, invece, se la gode alla grande tra comodità e privilegi esagerati e costosi, pagati da coloro che fanno sacrifici. C'è una parte del Paese costretta a rinunce quotidiane ed a stravolgere, peggiorandola, la "qualità" della vita per contribuire al così detto "risanamento del bilancio dello Stato". Ci sono spese che gravano enormemente su quello stesso bilancio, invece, necessarie a garantire i privilegi di alcuni che della crisi e dei sacrifici se ne fottono.

logo_17anni.jpgNonostante tutto questo, però, tra il popolino è diffusa la convinzione che i problemi che abbiamo con la Pubblica Amministrazione siano da imputare agli "impiegati" lavativi. Non voglio negare, come non l'ho mai negato, che gli stessi esistano e vadano anche perseguiti. Ma perché tanto accanimento verso una determinata categoria di lavoratori e, poi, nessuna reazione d'orgoglio, nessun sentimento di ribellione per fatti molto più scandalosi e, per tutti noi, enormemente costosi?

Ricordo quando il ministro Brunetta, per esempio, usando i toni trionfalisti e populisti che gli sono propri, si rivolse all'opinione pubblica credulona, annunciando l'ennesima campagna di risanamento delle spese della Pubblica Amministrazione. I giornali titolarono "Sprechi, una casta da record: in Italia oltre 620 mila auto blu", aggiungendo anche che "...Il ministro Brunetta aveva cominciato a contarle una ad una...."

Infatti, sta ancora contando! Era la fine di maggio dello scorso anno e la notizia sarebbe servita ad alzare la solita cortina di fumo su ben altri infami sacrifici, ideati dal contabile Tremonti, a carico dei soliti fessi! Mentre il ministrello sta ancora contando, i veri sprechi necessari a garantire privilegi alla "casta" dirigenziale amministrativa e politica, continuano tranquillamente!

Sempre per ricordare ai meno attenti, si continuano ad utilizzare, generosamente, "auto di servizio" e nutrite scorte al seguito, senza pudore alcuno verso chi, invece, viaggia con i mezzi pubblici nel traffico congestionato delle nostre città. Procura rabbia pensare che la spesa necessaria a garantire, a loro, il "lusso" di un'auto pagata dal contribuente, nel 2009 ammontava a ben 21 miliardi di euro, per tutto il comparto pubblico! Con la metà di questa enorme cifra, si potrebbero pagare gli stipendi di tutti i dipendenti pubblici come me ed avanzerebbero risorse anche per nuove assunzioni!! Magari, per mandare qualcuno in pensione e fare spazio ai giovani! 21 miliardi di euro, sono una finanziaria di lacrime e sangue!

Era la fine di maggio e, ad oggi, non è cambiato proprio nulla! A dar retta al Brunetta, nel ministero in cui lavoro dovrei vedere, ad esagerare, una trentina di auto di servizio. Invece anche l'ultimo fesso della casta dirigenziale gira con una vettura pagata dal contribuente! La realtà, è quella di centinaia di vetture utilizzate anche per motivi che con il "servizio d'istituto" non hanno nulla a che fare. Ed è solamente la realtà vissuta, oggi, in un "ministero"!

La vergognosa difesa dei privilegi, è ancor più abietta quando a perseguirla sono proprio quei politicanti che sblaterano di "Roma ladrona"!! Ad una recente riunione sindacale interministeriale, ne ho ascoltati alcuni denunciare una situazione indegna all'interno del "ministero" che rappresentano.

Mentre nei Commissariati di pubblica sicurezza le auto di polizia rimangono ferme per guasti e mancanza di benzina; mentre il personale di polizia è insufficiente per garantire la sicurezza dei cittadini; mentre i Vigili del Fuoco denunciano problemi operativi divenuti oramai critici, in quel ministero che li rappresenta, le auto a disposizione della dirigenza vanno e vengono a centinaia e senza sosta, condotte da personale appartenente alla Polizia o da "giovani precari" della Protezione Civile.

I politicanti della Lega nord, cui quel ministero fa capo, ci sguazzano a meraviglia nella "Roma ladrona" e sono i primi a fottere quel popolo della "Padania" a cui è rivolto, in verità, quel famoso "dito" che il loro leader spesso esibisce!

Mentre scrivo, apprendo che per evitare al nostro Premier di assistere ad un voto plebiscitario a lui sfavorevole, dovremo sostenere una spesa di 300 milioni di euro per votare le "amministrative" a marzo ed i referendum a giugno, invece di accorpare i due appuntamenti elettorali e spendere la metà!

Spenderemo il doppio perché il nostro Cavaliere conosce bene la psiche dell'italiota medio, avendola nutrita nell'ultimo ventennio. Potrà sperare che i referendum, soprattutto quello sul "legittimo impedimento", svolti in piena stagione balneare, verranno disertati per preferire "la spiaggia", vanificando il risultato degli stessi per mancanza del quorum. A proposito: anche per questo nuovo regalo di "Roma ladrona", dobbiamo ringraziare la decisione di un ministro leghista!

Perché non considerare, inoltre, i 40 milioni di euro l'anno che ci costano tra indennità e benefit i deputati? E quasi la stessa somma, necessaria per i senatori? Oppure il miliardo di euro in rimborsi elettorali ai partiti che ogni 5 anni ci costa una consultazione elettorale? Ma anche i 391 milioni di spesa annua di Palazzo Chigi?

Se, poi, ci domandassimo qual'è lo scopo per cui abbiamo speso 1.350 milioni di euro per finanziare, nel 2010, le così dette Missioni di Pace; i 4 miliardi e mezzo di euro che abbiamo speso nel 2010 per l'acquisto di armi da guerra ed i quasi 5 miliardi che si prevede di spendere per il corrente anno, forse ci renderemmo conto che puntare il dito accusatore sempre verso il male minore, non solo è vigliacco ma anche suicida.

Mi illudo, tuttavia, che il popolino possa capire. In fondo, nessuno si scandalizza di vivere in un Paese dove il peggior rappresentante della mignottocrazia può concedersi il lusso di "regalare" 50 mila euro ad una prostituta minorenne, mentre a noi chiede "sacrifici"! Nessuno si scandalizza se a chiedere "sacrifici", in questa Repubblica del Bunga Bunga, è uno che, in barba alla crisi, pochi giorni fa si è messo in tasca 118 milioni di euro di dividendi, di società che controlla.

Il 27 marzo, sarà un altro anniversario: viva la Repubblica Mignottocratica del Bunga Bunga!