29/11/10

CORSO DI FORMAZIONE

In attesa di pubblicare un nuovo post su l'Aquila, in fase di limatura, con il quale esporrò alcune riflessioni sui commenti ricevuti nel mio ultimo, sempre sullo stesso argomento, propongo di affrontare la settimana divulgando la notizia di un interessante "Corso di formazione per soli uomini", a me inviata per posta elettronica da un'amica valdostana. Sono felicemente "single" da 24 anni ed anche egregiamente autosufficiente (a sentire le mie amiche), quindi, non interessato alle tematiche proposte. Credo che di "candidati" ideali, tuttavia, ve ne potrebbero essere, considerato che è un corso proposto da "donne"!

CORSO DI FORMAZIONE PER SOLI UOMINI

TEMA DEL CORSO
diventare intelligente quanto una donna, quindi, raggiungere la perfezione.

OBIETTIVO PEDAGOCICO
consentire agli uomini di sviluppare quella parte del cervello della quale ignorano l'esistenza.

PROGRAMMA
4 moduli, di cui uno obbligatorio + 14 temi speciali di approfondimento.

MODULO 1: CORSO BASE OBBLIGATORIO
1.1. come imparare a vivere senza la mamma (2000 ore);
1.2. come comprendere che la mia donna non è mia mamma (350 ore);
1.3. come capire che calcio e formula 1 non sono altro che sport (500 ore).

MODULO 2: VITA A DUE
2.1. come avere bambini senza diventare geloso (50 ore);
2.2. come smettere di dire boiate quando la tua donna riceve i suoi amici (500 ore);
2.3. come vincere la sindrome da telecomando (550 ore);
2.4. come non fare la pipì fuori dal water (100 ore, con esercizi pratici e video);
2.5. come riuscire a soddisfare la tua donna prima che lei cominci a far finta (1500 ore);
2.6. come arrivare fino al cesto dei panni sporchi senza perderti in casa (500 ore);
2.7. come sopravvivere ad un raffreddore senza agonizzare (300 ore).

MODULO 3: TEMPO LIBERO
3.1. come stirare una camicia in meno di due ore (esercizi pratici);
3.2. come digerire senza ruttare, mentre lavi i piatti (esercizi pratici);

MODULO 4: CORSO DI CUCINA
Livello 4.1 (principianti): gli elettrodomestici. Principi base: ON = Acceso, OFF = Spento;
Livello 4.2 (avanzato): far bollire l'acqua prima di aggiungere gli spaghetti. Esercizi pratici: la prima zuppa precotta, senza bruciare la pentola.

TEMI (Causa la complessità e difficoltà dei temi trattati, gli incontri sono limitati ad un massimo di 8 iscritti).

TEMA 1 -  Il ferro da stiro. Dalla lavatrice all'armadio: un processo misterioso.
TEMA 2 - Tu e l'elettricità. Vantaggi economici derivanti dal contattare un tecnico competente per le riparazioni, anche le più basilari;
TEMA 3 - L'ultima scoperta scientifica: cucinare e buttare la spazzatura non provocano né impotenza né tetraplegia (pratica in laboratorio);
TEMA 4 - Perché non è reato regalarle fiori, anche se sei già sposato con lei;
TEMA 5 - Il rotolo di carta igienica. Dimostrazione pratica che la carta igienica non nasce da sola nel portarotolo.
TEMA 6 - Come abbassare la tavoletta del bagno, passo a passo (teleconferenza con l'Università di Harward);
TEMA 7 - Perché non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali (esercizi di riflessione di coppia);
TEMA 8 - Gli uomini che guidano, se si perdono possono chiedere informazioni ai passanti senza il rischio di sembrare impotenti (testimonianze);
TEMA 9 - La lavatrice: questa grande sconosciuta della casa;
TEMA 10 - E' possibile fare pipì senza schizzare fuori dalla tazza? (dimostrazione e pratica di gruppo);
TEMA 11 - Differenze fondamentali tra il cesto degli indumenti sporchi ed il pavimento (esercizi in laboratorio di musicoterapia);
TEMA 12 - L'uomo nel posto del passeggero: è geneticamente possibile non agitarsi convulsamente mentre lei parcheggia (esercizi pratici).
TEMA 13 - La tazza della colazione al mattino: la tazza non lievita da sé fino alla lavastoviglie. (conferenza del mago Silvan)
TEMA 14 - Comunicazione extrasensoriale: esercizi mentali utili a far si che quando ti si dice che qualcosa è nel cassetto dell'armadio non debba domandare “in quale?
”.

25/11/10

COMMESTIBILE & VELENOSO

Ciò che mi manda letteralmente in bestia è che guardando le immagini riprodotte nel libro, un bel libro illustrato e ricco di schede esplicative, passo dalle certezze ai mille dubbi in una frazione di secondo e, alla fine, è inevitabile che rinunci. Si, perché per ognuno di quelli che vengono classificati come commestibili, ne trovi un altro che differisce per poche e impercettibili caratteristiche che lo rendono, però, devastante: se va bene, te la cavi con una lavanda gastrica e qualche danno al fegato. Altrimenti si può anche morire, senza se e senza ma! Quindi, mi limito a guardarli, fotografarli e qualcuno lo raccolgo anche. Ma oltre non vado.

Sto parlando dei funghi che crescono nel mio giardino che, lo ricordo, è in parte boscoso e, comunque, circondato dai boschi del Parco Naturale dei Castelli Romani. Oggi, ne propongo un primo "assortimento", sperando che qualcuno ne conosca il nome botanico o di uso comune e, soprattutto, mi dica se lo stesso sia mangereccio o no! Bestia, potrei fare delle maccheronate fantastiche con le "quantità" di funghi che vengono fuori e, invece, devo limitarmi a guardarli!

Fungo01.jpg
I funghi della prima foto (foto n. 1) sono fantastici sia per il colore che è arancione nella parte superiore e bianco in quella inferiore sia per le dimensioni. Potrei raccoglierne a chili e crescono ai piedi dei tronchi di quercia, sulla corteccia dell'albero, sovrapposti tra loro e sollevati da terra! Sembrano delle grosse conghiglie, sono carnosi ed hanno un buon odore di "terra" umida e ricca di sostanze in decomposizione. Io, li mangerei volentieri se fossero commestibili perché sono proprio "invitanti".

Fungo02.jpg
Poi, ci sono quelli della seconda foto (foto n.2) che crescono ai margini del prato, in prossimità della zona più boscosa, ricca di foglie in decomposizione. Hanno un bel cappello bianco, diventano alti anche 7 - 8 centimetri, hanno un gambo lungo e carnoso, l'odore è quello tipico dei funghi. Non ne vengono tanti, tuttavia, sono molto invitanti anche questi. Mannaggia l'ignoranza!

Fungo03.jpg
I funghi ritratti nella terza foto (foto n. 3) hanno anche loro un bel cappello ma il colore dello stesso tende al viola sbiadito e nella parte superiore sono presenti delle "macchiettine" più chiare. Sembrerebbe più "bruttino" ma a dar retta al mio benedetto libro, non è la "bellezza" che fa la differenza tra uno mangereccio ed uno che ti manda spedito al camposanto! La parte inferiore del cappello ed il gambo sono bianchi ed anche questi crescono ai margini del prato!

Fungo04.jpg
Infine, per ora, ho raccolto anche quelli della quarta foto (foto n. 4) che sono decisamente bruttini a vedersi. Hanno un cappello molto grande, con le "falde" piegate verso l'alto. Nella parte superiore, lo stesso è grigio violaceo e la parte inferiore sembra "un vellutello" oppure una spugna tendente al giallino. Ha un gambo corto, striato di rosso. Questo, solo a guardarlo, sembra ti dica "...lascia perdere"!!

21/11/10

L'AQUILA CHIAMA ITALIA

L'appuntamento con gli amici che hanno accettato la mia proposta, è alle 10,30' sulla Via Tiburtina. Arriviamo puntuali quasi tutti, il quasi si riferisce alle due amiche che partecipano. Proseguiamo con l'automobile dell'amico, la più grande e comoda tra quelle disponibili, in direzione dell'autostrada Roma-l'Aquila. Il viaggio lo facciamo con calma, c'è tempo e poi piove forte. Prima di uscire dall'autostrada, breve sosta in una stazione di servizio per consumare uno spuntino: paninazzo, birra ed un caffé. Le mie amiche infreddolite, avrebbero preferito un bel pasto caldo ma la promessa che avremmo "recuperato" in serata le ha convinte: paninazzo pure loro. Fa un freddo cane e continua a venir giù acqua, incessantemente!

Il parcheggio lo troviamo lontano da Piazza d'Armi, luogo del raduno, perché è impossibile avvicinarsi alla stessa con una vettura. Per fortuna, ha smesso di piovere ma il freddo è tanto. Ricordo "gite" invernali a l'Aquila, caratterizzate sempre da freddo intenso e qualche volta anche dalla neve. In particolare un capodanno durante il quale, un poco brillo, in Piazza Duomo trovai la sagoma, alta quanto me, di un "angioletto" di legno. La piazza era innevata ed immersa in un'atmosfera magica, presi la sagoma e me ne tornai in albergo! Gli amici provarono a dissuadermi ma non ci fu verso! Chissà cosa mi diceva la "capoccia"? Il mattino dopo, a colazione, fu imbarazzante spiegarne la provenienza! Comunque il gestore dell'albergo, un brav'uomo, si offrì di "riportarlo" dove doveva stare!

Lungo il percorso seguito per raggiungere Piazza d'Armi, mi rendo conto che "di gente" che viene "da fuori" ce ne sta proprio tanta. Avevo già notato un discreto numero di pulman percorrere l'autostrada, esponendo un cartello che riproduceva la locandina della manifestazione. Tuttavia, solamente in mezzo alla folla, scopro che di "lingue" parlate non c'è soltanto l'aquilano! L'impressione è che vi siano tante delegazioni e associazioni dietro la gente con cui camminiamo verso Piazza d'Armi e, poi, il "colpo d'occhio" offre la visione di tanti, tantissimi giovani.

Sotto una pioggia che ha ricominciato a venir giù, raggiungiamo a fatica Piazza d'Armi che la "testa" del corteo si è già mossa in direzione del centro storico de' l'Aquila. Seguendo la folla, ci troviamo anche noi a guardare ciò che la maggior parte degli italiani neanche immagina, abbindolata dalle promesse del Papi, di una classe politica inetta e da media che definire vergognosi è un complimento. Seguiamo il corteo di persone che deve raggiungere Piazza Duomo: di slogan "contro" ne vengono pronunciati tanti, ti tutti i tipi e in tutte le salse ma, tutti, hanno un unico obiettivo: una classe politica inetta.

Raggiunta l'Aquila centro, abbandoniamo il corteo principale in un paio di occasioni, seguendo piccoli gruppi che deviano nelle strade laterali, quelle che insistono nella così detta "zona rossa", malamente "sbarrata" e non presidiata. E' tutto un susseguirsi di impalcature, edifici pericolanti, inagibili, danneggiati, macerie. La nostra, la mia è curiosità: voglio vedere se ciò che racconta il Papi è realtà, è verità. Ma tra noi, ci sono anche aquilani e li sento raccontare del "tizio" che gestiva quel negozio distrutto o del "caio" che in quell'appartamento ha perso moglie e figlia.

E' durante queste "deviazioni" che assistiamo, anche, a scene strazianti: aquilani, spesso di una certa età, che piangono davanti alle loro abitazioni chiuse, danneggiate e pericolanti. Non sono un credente di quelli "canonici" ma se lo fossi, maledirei coloro che causano tutto questo, augurando agli stessi di marcire all'inferno, luogo metafisico che per i "credenti" è deputato, dopo la morte, a gente malvagia! Causare tutto questo, è una malvagità ed io li maledico comunque, augurandomi che prima o poi anche loro possano provare lo stesso sconforto e la stessa angoscia sopportata oggi da tanti aquilani.

La pioggia ed il freddo ci massacrano con costanza e metodo, eppure, vedere tanti giovani gridare slogan con forza e rabbia, improvvisare danze al suono di varie orchestrine, sventolare le tipiche bandiere nere e verdi è un sollievo e riscalda il cuore. Se i loro padri "se ne fottono", persi dietro una quotidianità alienante e alienata, ci sono ancora loro e, quindi, la speranza di poter cambiare "sistema" non è ancora un'illusione! Almeno loro, nonostante tutto, esprimono una forza ed un entusiasmo che i loro padri hanno perso già da parecchio tempo. Altra cosa che procura sollievo, è la completa assenza di simboli di partito. Solamente bandiere verdi e nere... alla faccia di chi afferma che questi "movimenti" sono  strumentalizzati! In barba a chi pensa di averli sconfitti, denigrandoli, facendo ostruzionismo e frapponendo tra loro e l'opinione pubblica un muro di falsità, sono tornate anche le "carriole". Ci sono anche loro nel corteo e sono in tanti. Tanti, come gli striscioni o i cartelli di protesta che sono riuscito a leggere.

Siamo arrivati a Piazza Duomo, stracolma, che è quasi l'imbrunire. Quanti ricordi d'altri tempi, vissuti su quella piazza. Com'è diversa, oggi. Il freddo e la pioggia, unici elementi negativi di questa manifestazione, hanno messo a dura prova la nostra resistenza di cinquantenni. Decidiamo che i vari interventi dal palco, già iniziati, li possiamo anche "saltare"'. Per quel che abbiamo potuto, il nostro sostegno l'abbiamo dato. Torniamo al parcheggio che è parecchio lontano. C'è ancora tanta gente in giro, con cartelli e manifesti.

Le "impressioni" della giornata ce le scambiamo davanti una gran bella polenta con spuntature di maiale, bollente e fumante, ordinata in una calda e accogliente fraschetta di Ariccia! Discutiamo e ci scambiamo opinioni ma, alla fine, ciò che ci unisce è una sola domanda: gli aquilani, ce la faranno a tornare anche loro a quella calda e accogliente quotidianità che una volta era la loro vita? Ma, soprattutto, ce la faremo noi tutti a tornare ad una calda ed accogliente quotidianità?

19/11/10

NON POSSIAMO ACCETTARE

Signor Presidente... penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l'idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant'anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa Istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno, ce ne sono tre, e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessesi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C'è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all'ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l'INPS ha creato con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell'arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati... si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l'anno. Per questo motivo, chiediamo che la Camera si esprima su questo punto e vogliamo davvero dire che non c'è nulla, ma proprio nulla di demagogico in questa nostra proposta.

Il Presidente dichiara aperta la votazione...

Il Presidente comunica i risultati della votazione...

Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261

Hanno votato SI 22
Hanno votato NO 498

La Camera respinge.

Questo è il risultato della votazione nominale, mediante procedimento elettronico, effettuata il 21 settembre 2010 sull'ordine del giorno Borghesi n. 9/Doc. VIII, n. 6/5. Il Deputato Antonio Borghesi, dell'Italia dei Valori, aveva proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura.

I 22 Onorevoli che hanno votato a favore sono: Barbato, Borghesi, Cambursano, Di Giuseppe, Di Pietro, Di Stanislao, Donati, Evangelisti, Favia, Formisano, Aniello, Messina, Monai, Mura, Paladini, Palagiano, Palomba, Piffari, Porcino, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera. Per deduzione, oggi gli elettori italiani sanno chi non dovrebbero votare in futuro!
 
Questa è la fonte dati

15/11/10

SEMPRE LUI

Questo Governo è alla frutta! Stiamo aspettando che il naturale evolversi degli eventi istituzionali faccia sprofondare anche loro, la casta che governa, in quella melma maleodorante in cui noi comuni cittadini già navighiamo da tempo, alcuni anche con soddisfazione! Potrebbe sembrare superflua, quindi, qualsiasi ulteriore critica a questo lercio sistema politico e, in particolare, ad alcuni suoi rappresentanti! Invece no. No, non è inutile la critica, perché quando poi inizierà la campagna elettorale, la storia di certi figuri bisognerà ricordarsela, come le bufale che hanno rifilato ai loro elettori! I loro, perché io non li avrei votati neanche sotto tortura!

brunetta.jpgNo, non è inutile la critica, perché come impiegato statale non posso dimenticare ciò che i supporters dell'ordine e della disciplina hanno chiesto ad alcuni rappresentanti di questo governo, affidando le loro frustrazioni esistenziali a chi ha fatto dell'offesa ad una determinata categoria di lavoratori, la mia, una normale dialettica politica, esaltando le già becere definizioni usate dal popolino! Mi riferisco a sua altezza il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, pomposa definizione del nulla, incaricato di mettere in riga noi nullafacenti! Salvo poi non notare affatto da che pulpito arrivava non solamente la predica ma pure l'esempio! Ho già avuto modo, in passato, di esprimere perplessità ed opinioni sul ministrello che, tuttavia, non finisce mai di meravigliare e nauseare!

L'ultima trovata dello stesso, è quella di aver usato un sito istituzionale, come lo è quello del dicastero che rappresenta, per affari privati che con lo scopo del sito non hanno nulla a che fare! Per giunta, gli affari privati risalgono ad un periodo in cui neanche era ministro ma pare che, secondo una recente inchiesta de l'Espresso, fosse coinvolto in affari di passera e droga!! Provare per credere: http://www.innovazionepa.gov.it/comunicazione/notizie/2010/novembre/11-11-2010-brunetta-replica-a-l-espresso.aspx

E' il solito ministrello che predica bene e razzola male! A noi nullafacenti, come si sedette sul trono ricordò immediatamente che non si possono utilizzare la posta elettronica ed i collegamenti istituzionali a internet, per chattare, andare su facebook e, insomma, fare tutte quelle cose che con gli scopi istituzionali non hanno nulla a che vedere! Giusto pure, mi vien da dire! Sacrosanto!

Ora, però, mi viene spontaneo chiedere a coloro che parlano e sparlano di noi lavativi: un Ministro della Repubblica può usare un sito web istituzionale e le risorse umane e tecnologiche necessario per gestirlo, risorse che paghiamo noi tutti, per finalità personali come lo è quella di difendersi da una campagna stampa che riguarda, peraltro, episodi risalenti ad un tempo nel quale non era neppure sua altezza il ministro?

Se non può usarlo, siamo d'accordo che tutto questo rientra nel reato di peculato? Siamo d'accordo che i costi di questa bella trovata dovrebbero essere oggetto di un bel controllo da parte della Corte dei Conti? Se tutto questo è vero, siamo d'accordo o no che sua altezza il ministrello non solo ha preso in giro coloro che lo hanno votato ma anche che dovrebbe PAGARE, almeno stavolta? Si, almeno stavolta perché, poi, non è nuovo a questo uso improprio di strumenti istituzionali. Già a settembre dello scorso anno, replicò sempre ad un articolo de l'Espresso che parlava dell'azione di governo del ministrello in tono critico, sempre utilizzando il sito del ministero che rappresenta! Inoltre, lo stesso ha fatto pubblicare e tiene aggiornata, sempre sul sito istituzionale, una pagina web con la raccolta di tutte le vignette satiriche pubblicate dai media che in vario modo lo prendono in giro!

Sua altezza il ministrello, dimentica che è anche lui un nostro dipendente, un dipendente di tutti, un pubblico impiegato che quando usa strumenti delle istituzioni come un sito web o un collegamento ad internet, dovrebbe dare l'esempio, soprattutto perché emana certe circolari o direttive dando libero sfogo a tutta la rabbia compressa in quei pochi centimentri di sua altezza! Pochi centimetri che ci sono costati già un patrimonio: dal 1983 vive ininterrottamente sotto scorta, a causa del contenuto delle consulenze da lui prestate, all'epoca, al Ministero del Lavoro e che gli valsero l'interessamento da parte delle Brigate Rosse. Da allora, BR o non BR, noi paghiamo una scorta a questo fior fiore di ministro!

Meditate gente, meditate! Soprattutto quel 26,5% che secondo i sondaggi ancora esprime gradimento per il Berlusca ed il suo governo! Roba da non crederci! C'è ancora qualcuno che gradisce l'olezzo di fogna che vien fuori da Palazzo Chigi!

Prossimamente, si tornerà alle urne! Tutto questo fior fiore di poliltici che ci rappresenta, farebbe la fame se il popolo si ricordasse, quando entra in una cabina elettorale, di collegare la mano che sigla la preferenza, al cervello!

08/11/10

RICORDI

Ogni giorno, seguendo il percorso che da casa mi porta in ufficio e viceversa, è inevitabile che giri lo sguardo verso quel grosso edificio. Spicca da dietro le mura di cinta, maestoso! E' sempre là, come nell'oramai lontano 8 gennaio del 1978, quando lo vidi per la prima volta, immenso, con le sue finestre ed i suoi balconi senza imposte, un blocco di cemento rivestito di legno, 8 piani da 4 metri l'uno, un terrazzo da cui si dominava tutta Roma, massiccio, terribile. Prima di quella data, erano stati i racconti di mio padre a farmelo immaginare, lo aveva affrontato prima di me. Neanche lontanamente avevo vagheggiato ciò che scoprii quell'8 gennaio di tanti anni fa!

VVF01.jpgE' il "Castello di manovra", così viene chiamato, l'edificio che 1.300 giovani come me affrontarono quotidianamente, per tre mesi, durante l'80° Corso per Allievi Vigili Volontari Ausiliari, scalandolo o gettandosi nel vuoto dallo stesso, usando scale di ogni tipo, corde, scivoli e teli, con l'unico obiettivo di diventare Vigili del Fuoco volontari ausiliari oppure... proseguire la "naia" nell'esercito! Un disonore per un "aspirante" Vigile del Fuoco, seppur ausiliario! Parecchi furono immediatamente fermati dalle vertigini che la passeggiata di 5 metri sulla "barra da equilibrio" provocava. Fissata all'interno del Castello di manovra, al terzo piano, era la prima prova da affrontare! Due piani sotto c'era la "rete" di protezione ma quando sei assalito dal panico, non vedi più nulla! Altri ancora, furono sconfitti dalla scala italiana, dall'autoscala oppure dalle corde, dai salti nei teli, dal senso di claustrofobia provocato dal tunnel del fumo, tutte prove "attitudinali" obbligatorie. Se non finivi all'ospedale, tornavi all'esercito!

La paura era giustificata perché è un sano "antidoto" alle sciocchezze. Poteva essere vinta, con l'addestramento e tanto "lavoro mentale". Il panico provocato da vertigine o claustrofobia, invece, non era tollerato e una volta manifestato, finiva l'avventura! Se torno indietro a quei tre mesi, ricordo che feci "lavoro mentale" ogni volta che, per la prima volta, affrontavo un nuovo tipo di addestramento! Lasciarsi andare su uno scivolo di canapa agganciato al quinto piano del Castello, non era impresa da poco se guardavi l'estremità opposta dello stesso, tenuta da una decina di tuoi compagni, e ti sembrava troppo piccolo per contenere la tua corsa... altro che montagne russe! E guai a poggiare le mani sul telo, per paura di "andar fuori" e precipitare nel vuoto! A quella velocità, ti procuravi ustioni che ti mandavano all'ospedale! C'è chi quel "volo" lo ha fatto dal terrazzo, con il telo agganciato al sesto piano e compiendo anche il "salto mortale", prima di atterrare sullo stesso e scivolare verso terra! Follia o coraggio... non saprei!

Altro salto da "brivido" era quello che doveva essere fatto dal terzo piano, per atterrare sopra un telo rotondo. La prima volta, mi chiesi se sarei mai riuscito a cadere "di culo" su quello che, per grandezza, sembrava un fazzoletto tenuto da una quindicina di compagni! Lo centrai. Poi, altra prova terribile fu la scala italiana, quella di legno fatta con "4 pezzi" che si montano tra loro, ad incastro... no, non a terra come fanno gli operai dell'Enel!! Guardatevi il video che ho trovato in rete e capirete!

E poi, scale a ganci, scale fatte di corda oppure automatiche, funi, tunnel invasi di fumo e da attraversare con le maschere antigas... ma alla fine, il Castello fu sconfitto! Feci ciò che era "obbligatorio" ma anche qualcosa in più, tant'è che conquistai un posto nel gruppo che avrebbe svolto lo spettacolo di esercizi "professionali", per il saggio di fine corso. Della manifestazione, era il momento più bello ed atteso dal pubblico che assisteva allo stesso, in genere costituito da genitori, fidanzate, parenti e amici... più, le solite autorità! L'ultimo mese di corso, i militari dei Granatieri di Sardegna che "curavano", un paio di ore al giorno, anche il nostro noiosissimo addestramento militare, non mi videro più. Ero al Castello che saltavo o scalavo, mentre i miei compagni marciavano avanti e indietro, per la "parata" che avrebbe anticipato lo spettacolo vero e proprio! Il nostro!

VVF02.jpgFui destinato allo spettacolo svolto con le funi e feci la "discesa con corde parallele", dal quarto piano del Castello. In tre, ognuno in piedi su un davanzale e muniti di una giacca con la parte ascellare rinforzata con tessuto di canapa, dovevamo afferrare due funi parallele agganciate al quinto piano, passarne ognuna sotto un'ascella e poi sopra al braccio, stringere gli stessi al corpo, piegandole e congiungendo le mani. Iniziava quello più in alto e poi gli altri due, più sotto. Ad un cenno dell'istruttore, 6 compagni che erano a terra, afferravano le due corde e si allontanavano dal Castello, tendendole e... tirandoci fuori dal davanzale. Rimanevamo fermi alcuni istanti, stringendo le braccia e rimanendo sospesi nel vuoto. Poi, contemporaneamente ad altri compagni calati dalle finestre con funi, che scendevano scale di corda o che si gettavano nel vuoto aggangiati a due funi divaricate, noi iniziavamo una lenta discesa verso terra, allentando un poco le braccia dal corpo, in modo da scivolare sulla fune!

Ricordo ancora con orgoglio quel giorno, fu fantastico! Il pubblico che seguiva con il fiato sospeso l'esecuzione dei vari esercizi, il grido di spavento che si levò quando vennero giù, come missili, quelli che si erano buttati agganciati alle corde divaricate, l'attesa che tutti arrivassero a terra e poi... l'applauso scrosciante! Spesso, seguendo il percorso che da casa mi porta in ufficio e viceversa, guardando quel terribile edificio chiamato "Castello di manovra", sono assalito da ricordi come questo ma anche da tanti altri, relativi a quell'anno vissuto da "Vigile del Fuoco ausiliario" e dallo spirito con cui vissi quell'intero anno della mia vita.

02/11/10

FORSE E' IL CATTIVO TEMPO

Forse è il cattivo tempo che in questo lungo fine settimana, caratterizzato anche da un lunedì di festa, costringe a stare chiusi in casa. Da una finestra vedo gli alberi scossi da un vento impetuoso che sembra quasi ululare! Foglie secche strappate dai rami e trasportate dal vento, coprono il prato. Rami spezzati, sono sparsi ovunque. Ogni tanto, si manifesta un violento temporale. Sono tre giorni che va avanti così. Si avvicina il lungo e freddo inverno ed io, non lo sopporto. Provo a programmare, mentalmente, i lavori che sarà necessario fare durante l'inverno, immaginando ciò che otterrò all'arrivo della prossima primavera ma non basta.

Forse è il libro che sto leggendo, approfittando del forzato confinamento in casa: Vaticano S.p.A., scritto da Gianluigi Nuzzi. Un lungo dossier, ricavato dall'archivio segreto di Monsignor Dardozzi, finito nelle mani di un giornalista coraggioso che ha ricostruito gli scandali finanziari e politici che hanno interessato il Vaticano e la sua banca, lo IOR, nell'epoca di "Mani pulite" e della caduta della prima Repubblica. Scandali di "miliardi" di lire! Scandali che hanno un nome: fondi neri, mafia e politica corrotta. Scandali che si ripropongono oggi, quasi identici, ignorati da un'opinione pubblica molto "preoccupata" per un giornalista vittima di un "presunto" attentato oppure per un rappresentante della maggioranza che ha ricevuto un "presunto" pugno in faccia ma che ignora o finge di non vedere ciò che viene attuato nel nome di Dio. Chiudo il libro ma non basta.

Forse è ciò che ho scritto nel mio ultimo post su "l'Aquila". Ho espresso una mia opinione su alcune notizie difficilmente rintracciabili o completamente assenti nei consueti "circuiti" mediatici! Non tutti sono d'accordo ma sono convinto che anche chi non "condivide", abbia le sue sacrosante ragioni. Sarebbe assurdo negare il mio stesso diritto ad avere un'opinione! Però, non posso fare a meno di pensare che gli stessi "circuiti" mediatici che non raccontano, stanno ignorando che proprio in questi giorni la Magistratura ha scoperto alcuni collegamenti tra la ndrangheta e due ditte che si sono aggiudicate appalti della Protezione Civile, per la ricostruzione post terremoto. "Presumere" che sia pretestuosa la protesta di alcuni aquilani è un diritto che comporta un grande sforzo nel riconoscerlo! Smetto di pensare ai terremotati ma non basta.

Forse è ciò che ho ascoltato nell'ultimo TG, a proposito del solito puttanaio di governo che, tra l'altro, pago io! Una storia che ci rende ridicoli e volgari agli occhi del mondo. Una storia che dipinge il nostro Paese sempre più squallido, meschino, ipocrita. Provoca nausea ascoltare le argomentazioni a "difesa", oltre ogni limite di decenza, pronunciate da alcuni rappresentanti della maggioranza, come quel ministro che "smentisce" i suoi stessi dipendenti: i poliziotti! Provoca sconcerto sentire chi si indigna per "la fuga di notizie" e non per lo tsunami di merda che sta sommergendo tutto il Paese. Provoca disgusto sentire quel rappresentante dell'italietta che si arroga il diritto di sentirsi "migliore" di un'altra parte del Paese, più vicina all'Africa secondo loro, più mafiosa secondo loro, più sporca di monnezza secondo loro, affermare davanti ai cronisti: "... mi pare non ci sia niente di penale però è chiaro che Berlusconi poteva farlo fare ad altri. Chiamava me (mister Bossi, per chi non l'avesse capito), chiamava Maroni...." Provo a spegnere il televisore ma non basta.

Non basta. Sono pervaso da irrefrenabile rabbia, generata dal constatare che tutto questo frastuono osceno serve a nascondere, comunque, la nuova indagine di alcuni Pubblici Ministeri di Roma sui Berlusconi, padre e figlio, per una frode fiscale da 16 milioni di euro. Serve a nascondere che in questo Paese vi sono operai volontariamente autoreclusi nell’isola dell’Asinara da quasi 250 giorni, per difendere il loro diritto a "lavorare". Serve a nascondere il fallimento dei "miracoli" che questo Governo dice di aver realizzato in un Paese che è completamente allo sfascio e dove realtà come l'Aquila e la Campania diventeranno, molto presto, anche la realtà quotidiana di chi vive a centinaia di chilometri da quei luoghi. Serve a nascondere leggi e leggine che quotidianamente smantellano lo stato sociale, i diritti, la cultura ed ogni altra forma di convivenza civile nel nostro Paese.

Pare che non freghi niente a nessuno di tutto questo, soprattutto a coloro che sono chiamati a sopportare "sacrifici necessari", per il bene del Paese! Intanto, l'occhio mi cade sul giornale e scopro che il sindaco di Capizzone (provincia di Bergamo) è tempestivamente intervenuto per far arrestare due "marocchini" che si erano introdotti in una discarica di rifiuti differenziati e frugavano tra vecchi computer, nel cassone del materiale elettronico, sperando di trovare qualcosa di funzionante da rivendere. I carabinieri, hanno arrestato i due immigrati con l'accusa di furto aggravato.

Certo che se si fossero chiamati Ruby e Sissy ed avessero "praticato" il Bunga Bunga... oggi, in questa nostra Repubblica del Bunga Bunga starebbero facendo tutt'altra vita! Magari, starebbero festeggiando a Villa Certosa e un domani, chissà, tra Palazzo Chigi e il Parlamento, insieme a papponi e mafiosi! Chiudo anche il giornale ma non basta.

Vorrei vivere in un altro Paese! In Italia, sono veramente troppi gli idioti che pensano che il "Premier" sia un perseguitato!