22/04/12

101 spade di Damocle

Paura vero, signori della sinistra? Dovevate pensarci prima, molto prima di arrivare al disastro e consegnare le nostre esistenze ad un governo che ha massacrato il nostro quotidiano e stravolto ogni progetto futuro, per giunta con il vostro sostegno. Dovevate pensarci quando avevate la possibilità di cambiare il corso degli eventi e non l'avete fatto.

E voi signori della destra, paura anche voi, vero? Voi artefici dei quel fallimento che avete nascosto e che, ora, il Paese sta pagando con atroci conseguenze; che vi siete nascosti, come la sinistra, dietro un governo di "professori" per nascondere la vostra incapacità a governare il Paese; che occupate da un ventennio il Parlamento; che avete lacerato la società civile; che avete stravolto le più elementari regole costituzionali; che avete piegato la giustizia al volere di interessi privati; che avete intrallazzato, rubato, imbrogliato e reso ridicolo il Paese agli occhi del mondo. Voi che avete tentato di imbrigliare e zittire "la rete", state per essere travolti dalla stessa.

Oggi, signori della destra e della sinstra, avete paura che il vostro ruolo di potere possa essere portato via da qualcun'altro e, quindi, gettate fango sullo stesso. L'avete definito il male assoluto ed un fenomeno da circo, un impasto tra Bossi ed il Gabibbo, un fenomeno di populismo inquietante. Sbagliate!

Sbagliate perché avete perso di vista quello che per voi è il pericolo più grande. Un Movimento che nasce "dal basso" e che è rappresentato dalle teste pensanti di 101 candidati alla carica di sindaco e più di 500 consiglieri comunali! Avete perso di vista chi c'è dietro quel Movimento, il popolo della rete che più volte avete cercato di zittire, vasto ed eterogeneo ma unito da un unico sentimento: lo schifo ed il disprezzo manifestato nei vostri confronti. La rete metterà in discussione le vostre poltrone attraverso i suoi rappresentanti, gente giovane e inesperta... soprattutto di intrallazzi, ruberie, inciuci come invece è la carriera della stragrande maggioranza di voi politicanti di mestiere.

Un Movimento che vuole mettere in discussione il "sistema" che sta stritolando le nostre vite e che vuole l'abolizione delle scatole cinesi in Borsa; che vuole vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale; che vuole introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti venduti; che vuole abolire le stock option; che vuole mettere in discussione il "sistema" Unione europea. Un Movimento che ha tra i suoi obiettivi l'acqua pubblica, l'energia pulita, i rifiuti zero, la mobilità sostenibile, la lotta alla cementificazione. Un Movimento che vuol dire basta ai politici di carriera, al finanziamento pubblico ai partiti ed all'editoria; che vuole abolire, sul serio, le province; che vuole ridurre i privilegi, le prebende, gli stipendi di tutti coloro che rivestono una carica politica o pubblica; che vuole abolire ordini e caste che soffocano il Paese; che vuole l'accesso alla rete diffuso e gratuito; che vuole abolire la legge Biagi; che vuole favorire le produzioni locali e contrastare il mercato globalizzato; che è contro il TAV ed il nucleare. Ma soprattutto, è un Movimento che non stringe accordi con chi ha portato alla rovina il nostro Paese, con i politicanti di mestiere, con i faccendieri, con le lobby, con i poteri forti.

Questi e tanti altri obiettivi di politica economica, di riforme del rapporto tra Stato e cittadini, di politica energetica, di riforma dell'informazione e dei media, sulla salute e l'istruzione pubblica non dovevano essere "il programma" che la sinistra avrebbe dovuto perseguire e realizzare già da tempo?

Qualcuno, a sinistra, ha talmente tanta paura che è riuscito ad affermare che "...il Movimento usa forme tipiche del populismo di destra, ha persino tratti xenofobi e omofobi...". Qualcuno, a sinistra, ha perso una buona occasione per stare zitto.

Per gli scettici, non vi preoccupate: potete sempre riporre la vostra fiducia nel pierferdinando nazionale, quello che fa accordi di lista con Casapound, a l'Aquila. Oppure, aspettare la nuova rivoluzione annunciata dall'angelino settebellezze: resuscitare la nuova democrazia cristiana, aiutato dal pierferdinando nazionale.

14/04/12

Padri & figli, uguali sono

Provate a chiedere ad un giovane, più o meno ventenne, cosa sia il "fiscal compact". Poi, chiedetelo anche ai loro genitori. Io l'ho fatto, nella recente pasquetta, complice un pranzo con amici e amici degli amici degli amici. Con figli al seguito, naturalmente. Ventenni che hanno genitori miei coetanei o quasi. Vi avverto che non è facile. I primi dovrete riuscire a distrarli dal telefonino su cui smanettano ininterrottamente, affetti da keichu e completamente assenti dal mondo che li circonda. Oppure, per farvi sentire, dovrete liberare le loro orecchie da quei minuscoli auricolari collegati ad un minuscolo apparecchio che spara musica nel loro cervello, provocando una condizione di trance music che appare evidente dal loro stato psico-fisico completamente scollegato dal mondo che li circonda. Comunque, se siete fortunati vi risponderanno con un'alzata di spalle ed uno sguardo che equivale ad un "ma che stai a dì?". Qualcuno, più loquace, si lancerà in ardite associazioni di idee, per cui, se il suo compact disc digil audio serve per ascoltare musica ad alta definizione, il "fiscal compact" sarà un compact disc.... per ascoltare qualcosa che riguarda il fisco! Un modo educato per dirvi "vai a parlare con papà... vecchio!"

 

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Papà con il quale, vi assicuro, non andrà meglio di come è andata con il figlio! Sempre se siete fortunati e non venite apostrofati con un'altra alzata di spalle, alla vostra domanda risponderanno con un'altra domanda, tipo "mica sarà un'altra tassa di quello stramaledetto del monti?", in genere seguita da una lunga sequela di piagnistei sulle tante tasse che si devono pagare, sulla sacrosanta ragione a diventare evasori, che non se ne può più, che si stava meglio quando si stava peggio....

Come scrisse Gramsci nel lontano 1917, "...tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa..."

La massa ignora e non si preoccupa che i nostri governanti, complice un'informazione serva, zitti zitti stanno per approvare quel patto fiscale recentemente imposto dalla cancelliera tedesca e che comporterà una modifica, devastante, della nostra Costituzione. Il fiscal compact, quel trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell'Unione economica e monetaria che è stato firmato a marzo di quest'anno da 25 Stati dell'Unione europea, sta per essere inserito nella Costituzione dal nostro Parlamento, attraverso la modifica di alcuni suoi articoli. Quell'indegna accozzaglia di gente che quando non è concussa o corrotta è incapace, sta per perpetrare, all'unanimità, l'ennesimo scellerato atto ai nostri danni. Una maggioranza talmente compatta che ci impedirà di esprimere, attraverso apposito referendum, un'opinione sul destino del nostro futuro e della nostra civiltà.

A breve vedremo elevato a valore costituzionale il pareggio di bilancio, sullo stesso piano dei diritti inalienabili di noi tutti, sempre meno cittadini e sempre più sudditi. Sarà un'ulteriore vittoria di quel pensiero liberista che, già da tempo, sta massacrando le nostre vite e ipotecando quelle delle generazioni future. Sarà la supremazia di quel pensiero che mira a distruggere il concetto di Stato, inteso come interesse pubblico e bene collettivo. Questi valori, saranno subordinati al "pareggio di bilancio" e ad una gestione economica lasciata, senza regole, nelle mani dei mercati, oramai giudici e carnefici delle nostre vite.

Subordinando l'interesse pubblico ed il bene collettivo al "pareggio di bilancio", saranno i mercati a decidere chi vive e chi sopravvive, garantendo lussi e ricchezze ai più potenti mentre sacrifici e difficoltà saranno la prerogativa di vita di una massa di nuovi sudditi, ridotti alla fame, alla fatica e al bisogno continuo. Chi ha ancora dubbi sul fatto che stiamo viaggiando verso un nuovo regime, verrà sconfessato presto. Non vivremo quei governi fascisti di vecchia e storica memoria ma, più subdolamente, un regime finanziario che, al pari dei governi fascisti, non tollera la dialettica democratica e vive di imposizioni. I suicidi di poveri e disperati pensionati o di piccoli imprenditori falliti, sono solo un antipasto di quello che, in futuro, vedremo e vivremo. La nostra Costituzione, rispecchierà a pieno le idee liberiste e nessuno potrà più esprimere riserve al riguardo.

Nonostante questo, viviamo tra gente che fa spallucce, giovani o meno giovani, completamente assenti dal mondo che li circonda.

Odio gli indifferenti.

05/04/12

Roma ladrona

Noi romani

sappiamo aspettare!

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Padania ladrona

le nostre risate

vi seppelliranno!

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Foto e articolo su "il Fatto Quotidiano"

02/04/12

Attesa e rabbia

Sto aspettando il prossimo 13 aprile, il giorno dello sciopero generale. Poi, aspetterò le elezioni comunali di maggio. Due momenti per un'unica risposta: capire che fine vuol fare questo Paese. Nel frattempo, mi guardo attorno e monta la rabbia. Spesso mi avvicino al pc e comincio a scrivere di getto, un fiume di parole violente. Poi cancello tutto e mi fermo a riflettere: quanto male hanno fatto alla mia dignità e quanto ancora potrebbero farne?

In questo Paese stanno uccidendo il diritto: quello ad una vita dignitosa, ad un salario equo e garantito, ad una pensione, alla serenità, alla salute. Ma anche il diritto, inteso come complesso di norme che regolano la vita di una società. In Parlamento albergano farabutti, mafiosi, faccendieri e incapaci. Al Governo, ci sono individui che esprimono poteri oscuri, lontani dalla realtà quotidiana della maggior parte di quel Paese che pretendono di governare.

Di governare, per "salvare" il Paese dalla catastrofe del debito pubblico. Quel debito che loro stessi hanno provocato. Chi lo dice? Per fortuna, non sono i soliti comunisti! E' interessante scoprire, piano piano, a chi hanno dato fiducia, anche questa volta, gli italiani! Certo, dopo un farabutto e puttaniere al Governo, chiunque altro sarebbe apparso santo. Appunto: apparso!

Il nostro "sobrio" presidente, così a modo, così misurato, negli anni che vanno dal 1989 al 1992, quelli del Governo Andreotti, era nella Commissione del debito pubblico, della spesa pubblica e della programmazione economica dell'allora ministro del bilancio Paolo Cirino Pomicino. Certo, non era solo, era insieme ad altri professoroni come lui. Cosa hanno fatto di bello?

Nel 1989 il debito pubblico, prima dell'arrivo di Pomicino e del "sobrio", era di circa 553 miliardi di euro. Nel 1992, quando se ne andarono, era di 799 miliardi. Un incremento di 246 miliardi, il 44,53% in più. Nel 1989, prima dell'arrivo di Pomicino e del "sobrio",  la spesa pubblica era circa 254 miliardi di euro. Nel 1992, quando se ne andarono, di 371 miliardi, il 45,90% in più.

Ed oggi, questo signore "sobrio e misurato" viene a salvarmi rendendo, equamente, il mio quotidiano un inferno ed il mio futuro un miraggio.