29/12/11

L'anno che verrà

Nel post che chiudeva l'anno 2008 scrivevo che avremmo vissuto l'anno nuovo "...tra recessione, inflazione, deflazione e tasse che proprio non caleranno, visto che le proiezioni dei cervelloni danno tutto il 2009 in sofferenza..." Nel frattempo, il puttaniere nazionale accusava di disfattismo coloro che parlavano di crisi. Alla fine del 2009, nel solito post conclusi scrivendo "...Ci ritroveremo tutti, insieme a parenti ed amici, per affrontare la fine di un anno abbastanza faticoso con la speranza di iniziarne uno nuovo, migliore..." Il vecchio puttaniere ed i suoi servi, nel frattempo, stavano sfasciando il Paese. Alla fine del 2010, scrissi "...Sempre più persone vivono uno stato di bisogno, la crisi economica per noi sembra non avere fine, sempre più poveri ed emarginati affollano le nostre città..." Nessuno tra noi, tuttavia, allora immaginava che nell'anno che sta per finire, grazie al governo più indegno che si ricordi, avremmo sfiorato lo sfascio totale del Paese. Siamo precipitati, comunque, in un baratro dal quale, ad oggi, nessuno ci assicura che ne usciremo indenni.

Sono convinto che i propositi per l'anno nuovo debbano essere il frutto di una maggiore consapevolezza, più volte richiamata in passato. La democrazia, intesa come potere e forza dello Stato di riconoscere e tutelare i diritti degli individui, è minacciata dall'assalto di un nuovo potere: il capitalismo senza frontiere e regole, anche conosciuto come quel processo economico definito globalizzazione. Quella che viene spacciata per una crisi economica e finanziaria mondiale, in realtà è un attacco del mercato e della finanza speculativa a quei poteri che le rivoluzioni ed i morti dei secoli scorsi avevano assegnato alle democrazie: il controllo della politica sul mondo degli affari e la tutela dei lavoratori e delle classi sociali più deboli.

Se guardiamo a cosa sta avvenendo nel mondo e, quindi, anche nel nostro Paese, ci accorgiamo che più dei governi, sono le banche e i fondi privati della finanza mondiale a decidere le sorti di un popolo. La politica non è più al nostro servizio ma preda, se non complice, della finanza speculativa. Questo vale sia per la sinistra, un tempo più sensibile alla difesa dei bisogni e dei diritti collettivi ma oggi incapace di fronteggiare l'attuale momento sia per la destra, sicuramente più liberista, individualista e, proprio per questo, corresponsabile di questo attacco ai poteri della democrazia. Oggi, entrambe esercitano un ruolo loro delegato dal sistema degli affari, sistema che mira soltanto a ottenere il massimo del profitto.

Se si comprende questo, allora si comprendono anche i tentativi di emarginare, anestetizzare o nascondere qualsiasi protesta, illudendo l'opinione pubblica che la salvezza sia nella "crescita economica", anche ottenuta a costo di rinunciare, o meglio abolire, i diritti democraticamente ottenuti dai lavoratori e dalla società civile. Si comprende, ancora, perché si impedisce alla collettività di esercitare il diritto a poter discutere se quella "crescita economica" sia benefica o nociva per la stessa. Il mercato globalizzato, persegue tutt'altro scopo che il "benessere collettivo"  e non c'è petrolio che distrugge ecosistemi o energia nucleare che devasta paesi che può impedire al sistema degli affari di raggiungere il suo scopo: il profitto. Si comprende, infine, la natura di certi "provvedimenti emergenziali", spacciati come necessari per la salvezza di un Paese e delle generazioni future ma che tali non sono, utili soltanto a smantellare lo stato sociale, i diritti dei lavoratori ed a proteggere banche e sistema finanziario speculativo.

A questo punto, per vincere il conflitto in corso, serve una rivoluzione culturale che sottragga la coscienza dei singoli individui all'etica del guadagno ed al culto del denaro, princìpi che hanno soppiantato, in qualsiasi campo, ogni altro valore etico e morale. La devastante "cultura" diffusa nella nostra società nel ventennio berlusconiano, lascerebbe spazio a poche aspettative. Eppure, piccoli barlumi di speranza in questo senso, vanno sicuramente riconosciuti all'anno che sta per concludersi: nuove forze collettive costituite da giovani generazioni hanno attraversato il mondo attraverso la "rete", con una forza d'urto democratica maggiore di quella provocata da moribondi o asfittici politicanti e mestieranti della politica, regimi e dittature. Dalla Spagna all'Italia, dalla Libia alla Tunisia, dalla Grecia all'Egitto, dalla Siria all'India, dal Brasile fino all'America, nascono e crescono nuovi movimenti anti-autoritari e contro la dittatura della finanza.

La protesta sta assumendo una dimensione globale. Da Occupy Wall Street ai nostri Draghi Ribelli, milioni di giovani in tutto il mondo, collegati tra loro attraverso la rete, hanno iniziato una protesta che ha un solo obiettivo: la finanza e la crisi che ha provocato nel mondo intero. L'incondizionato appoggio a questi movimenti che hanno promesso, per il 2012, maggiore impulso alla loro protesta, ritengo sia necessario, di vitale importanza.

Ancora: per vincere la stretta mortale con cui la finanza sta strangolando la nostra società, è necessario riappropriarsi di quei poteri elettivi che, il popolo, esercitava prima che fosse costretto a votare assemblee di nominati, utili solo a fare gli interessi dei gruppi affaristici. E' necessario sollecitare e ottenere, al più presto, una nuova legge elettorale che restituisca a noi, il diritto di scegliere chi deve rappresentarci.

Infine, e questo l'ho più volte dichiarato ultimamente, sosterrò nuovi soggetti e nuove forze sociali, dove le giovani generazioni siano i protagonisti e che, comunque, intendano riappropriarsi del loro e del nostro futuro. Questo, significa guerra aperta a tutti coloro che fino ad oggi hanno rappresentato e ancora rappresentano la vecchia politica ed i politicanti di mestiere. Devono sparire dalle nostre vite e non devono più sedere in alcun organo che rappresenti le nostre Istituzioni a livello internazionale, nazionale o locale che sia.

Nessuno escluso.

19/12/11

Promesse

Ricordo che lo promisero anche negli anni 90, quando iniziarono ad affermare che il mondo del lavoro era "troppo rigido". I lavoratori, per nulla convinti, furono accusati di "bloccare il Paese" e lo sviluppo economico ma, soprattutto, di pregiudicare il futuro delle giovani generazioni. Serviva maggiore "flessibilità" e, per farla digerire, la prospettarono come un progresso delle conoscenze e delle capacità individuali e collettive, al contrario di attività povere e ripetitive come quelle tipiche di un sistema "troppo rigido". I giovani avrebbero avuto maggiori possibilità di accesso al mercato del lavoro e prospettive di miglioramento economico, assicurate. Per gli imprenditori sarebbe stata l'occasione per un rilancio economico senza precedenti. A 20 anni di distanza, bisognerebbe chiederlo ai lavoratori "flessibili" quali vantaggi hanno ottenuto a livello individuale, conducendo una vita da precari. Bisognerebbe chiederlo alla società quali vantaggi ha ottenuto da coloro che lavorano senza possibilità di costruire un futuro. I vantaggi agli imprenditori, li vediamo: oggi delocalizzano, alla ricerca di nuovi individui da sfruttare, dopo aver ampiamente sfruttato nel Belpaese. Altri falliscono, miseramente.

Oggi, il Governo dei "sobri" attraverso la Ministra che piange, è pronto a riformare il mondo del lavoro per l'ennesima volta e, complice la Mercegaglia, si un'altra fottutissima donna, a metter mano all'ultima trincea dei lavoratori: l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello che consente il licenziamento per "giusta causa" o per "giusto motivo". Come all'epoca, è già iniziato il ritornello da parte degli illuminati: "non esistono tabù, non esistono ideologie. E' necessaria una maggiore flessibilità in uscita, per garantire una dinamica del mondo del lavoro che smetta di tutelare gli occupati anziani a fronte dei disagi dei precari giovani".

Tranquilli comunque, la Ministra, a cose fatte, ci commuoverà con qualche lacrima, annunciando che, si, finalmente giovani ed anziani avranno le stesse prospettive di vita.

E' vero, aggiungo io, allo stesso modo precari, ricattabili e con salari da morti di fame.

A proposito: vi state chiedendo cosa promisero negli anni 90? Ma è ovvio: un futuro migliore!

Un saluto da Zion. E buone feste... se ci riuscite!!

12/12/11

12.12.2011

Un mese fa, cadeva il governo più vergognoso, inetto e devastante che il Paese abbia avuto dal dopoguerra ad oggi. Un governo, non va dimenticato, votato dagli italiani. Si spera che, gli stessi, abbiano fatto una profonda riflessioni sulle scelte che fecero e sulle implicazioni che, le stesse, hanno avuto. Ad avvenute dimissioni, il centro di Roma fu invaso da folle festanti e caroselli di auto, fino a notte inoltrata. L'ubriacatura per la "liberazione" durò più o meno una settimana. Un'altra settimana passò tra curiosità ed ammirazione per i componenti del nuovo governo, definito dei tecnici, molto sobri e particolarmente ermetici nelle loro dichiarazioni, a differenza di chi li aveva preceduti. Un altra settimana, più o meno, passò tra indiscrezioni, smentite e nuove indiscrezioni su quella che sarebbe stata l'ennesima manovra di aggiustamento dei nostri conti pubblici. Oggi, ad un mese di distanza, non solo sappiamo quanto grande è stata la devastazione provocata al Paese dagli ultimi tre anni di governo Berlusconi ma abbiamo anche certezza di cosa sarà il nostro domani: un lungo susseguirsi di incertezze e difficoltà.

Ho deciso di aspettare anche io la definitiva approvazione, in Parlamento, di quelle 104 pagine del provvedimento che il Capo del Governo Monti ha chiamato "Salva Italia". Le ho lette, credo a differenza di molti, e c'è di che tagliarsi le vene e non lo dico in senso metaforico. Se passa così com'è stato formulato, prevedo suicidi a valanga e antidepressivi a vagonate, soprattutto tra le classi sociali più deboli. Ho già espresso alcune forti perplessità al riguardo e nutro poche speranze che dalla discussione in Parlamento, ovvero da quell'accozzaglia di gente infame che ci ha portato allo sfascio, possa nascere alcunché di positivo. Per il nostro futuro, intendo. Il loro, proseguirà come nulla fosse, ci scommetto. Però aspetto, sempre felice di essere smentito dai fatti. Nei tre anni di vita di questo blog, non è mai accaduto. Questa volta, sarebbe auspicabile.

Nell'attesa, c'è da ubriacarsi con il clima festaiolo e gioioso del Natale. Già compaiono le prime luminarie per strada, le vetrine sono addobbate di tutte quelle cose inutili che fanno felice la nostra esistenza, la pubblicità televisiva ci ricorda che è ora di comprare quell'ultimo gioiellino tecnologico che non ti deve mancare, quel viaggio esclusivo, quel profumo che fa fighi pure se non ti lavi, quell'abitino che fa sexi anche una taglia 54, quel panettone che fa "famiglia felice". Tutti si sentono più buoni, si addobbano gli alberi di natale, si allestiscono i presepi, si accendono le lucine in casa.

Ho urgente necessità di dare di stomaco. Scappo!!

Un saluto da Zion.

 

06/12/11

Sulle lacrime e sull'equità

Non provo alcuna ammirazione per la ministra che piange. Vivo, quotidianamente, con persone che piangono da molto tempo; che lentamente sono entrate nel tunnel della depressione; che sono preda delle crisi di panico. Persone che, in un'età che varia tra i 40 ed i 50 anni, hanno visto franare ciò che avevano realizzato nella loro vita, il benessere assicurato da un onesto lavoro che non c'è più da anni. Piangono quotidianamente, tra l'estenuante lotta per la sopravvivenza e quella per ricostruire un futuro, senza alcuna telecamera a riprendere la loro disperazione e senza nessun pubblico che si commuove.

 

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Piuttosto, mi procura fastidio la lacrima spesa da chi scrive un provvedimento che causerà profondo disagio ad una parte dei "soliti noti" e, subito dopo, ne scrive un'altro che assicurerà la garanzia dello Stato, ovvero dei soliti noti per cui piange, ai debiti delle banche. Quelle banche che, ormai da tempo, non investono più nell'economia reale, quella necessaria a produrre benessere per tutti, ma operano nel virtuale, in quella finanza capace di riempire, con immense fortune, il portafoglio di pochi.

Non mi conforta sapere che il nostro pacato Capo del Governo ha rinunciato al suo compenso da Capo e da Ministro: potrà sopravvivere con i restanti 20.000 euro che percepisce per la carica di senatore e con quello, non poco, che ha già di suo! Quella "rinuncia" l'aveva fatta anche il suo predecessore, devolvendo il compenso, a suo dire, per opere di carità. E' un gesto che non fa la differenza tra un buono ed un cattivo. La differenza la fanno le migliaia di persone che provano a sopravvivere con meno di 1.000 euro al mese, rinunciando a tutto. Non hanno un pubblico ad applaudirli.

Ho provato e provo fastidio ogni volta che sento i politici, compresi quelli che sobriamente compongono il più sobrio governo che il Paese abbia mai avuto, pronunciare la parola "equità". Detta da loro, riferendosi ai contenuti della manovra necessaria per salvare il Paese, sa tanto di zucchero aggiunto ad una pozione velenosa. Pozione da offrire a coloro che contribuiscono, al 100%, alle entrate fiscali dello Stato, attraverso la tassazione del loro reddito da "lavoro dipendente". Reddito che, peraltro, garantisce la quasi totalità delle entrate fiscali dello Stato.

Provo enorme fastidio nell'ascoltare i lamenti di alcuni "monsignori" per una manovra che, a loro dire, poteva essere più "equa". Gli stessi, esempio vivente dell'ipocrisia, si guardano bene dal suggerire l'applicazione dell'i.m.u. sul loro immenso patrimonio immobiliare. Si guardano bene dal chiedere l'equiparazione fiscale delle loro attività commerciali, a quelle dei comuni mortali che pagano le tasse allo Stato italiano.

Mi infastidiscono, ancora, i toni da catastrofe che hanno preceduto e che ancora accompagnano la manovra "equa", sobriamente annunciata agli italiani. Mi sa tanto di problema creato ad arte per produrre una determinata reazione nell'opinione pubblica, in modo che, lo stesso, diventi la ragione delle misure che si desidera far accettare. La reazione è il panico. Le misure sono quelle "eque", appena imposte agli italiani con il beneplacido di un ex comunista seduto al Quirinale.

Mi rende particolarmente furioso il tentativo, subdolo, di contrapporre tra loro due generazioni, quella dei "vecchi" che vorrebbero andare in pensione e quella dei "giovani" che ancora devono entrare nel mondo del lavoro, al fine di giustificare, sobriamente, le loro "scelte urgenti per il miglioramento delle prospettive di crescita e di equità sociale".

Qualcuno si è chiesto come farà "il giovane", se il mondo del lavoro non si libera "del vecchio", ad entrare nello stesso ed a costruire la sua pensione? Si è chiesto quale crescita ci sarà, se la capacità di spesa della quasi totalità dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei giovani è stata ulteriormente contratta? Si è chiesto quale azienda "investirà" in risorse umane se, poi, non ci sarà qualcuno a comprare i beni che produce?

Non credo nella "catastrofe che incombe e che va evitata", così sobriamente annunciata e "equamente" divisa tra gli italiani. Se così fosse ben altre tasche, riccamente piene o profondamente colpevoli dell'attuale crisi, avrebbero dovuto iniziare a pagare. E' vero, alcuni schizzi della valanga di merda che ha sommerso definitivamente i "soliti noti", hanno imbrattato anche i vestiti griffati di alcuni tra coloro che non hanno mai pagato! Appunto, fastidiosi schizzi di merda.

Mi procura sconforto ascoltare coloro che avvertono "... è solo l'inizio. Vedrete che i ricchi pagheranno". Ve lo dico con pacatezza e sobrietà: non venite a prendermi per il culo! Non è il momento. L'unica certezza, per ora, è che il futuro di milioni di persone, lavoratori, pensionati e giovani è stato nuovamente modificato. In peggio. L'altra certezza è che questa manovra, tra qualche mese, non basterà. Questo è il futuro.

Infine e per ora, nessuno si azzardi ad affermare che la mia futura pensione era ciò che stava per far crollare il Paese. Non lo sopporterei, ve l'assicuro.

Un saluto da Zion.

05/12/11

Pausa

Ora devo capire e poi riflettere. Devo capire cosa mi stanno chiedendo, ancora. Riflettere su cosa salvare del mio presente, già compromesso ampiamente. Riflettere sul mio  futuro, modificato mio malgrado e per l'ennesima volta. Scusate amici miei, capire e riflettere è necessario. Vitale.

29/11/11

Brevi riflessioni

Nell'attesa di sapere di che morte dovremo morire, notizia che sembra sappiano tutti tranne i diretti interessati, ovvero noi, mi trastullo con qualche breve riflessione. Avete notato? Tutti sanno, nei particolari, cosa farà questo Governo per risanare il bilancio del Paese, dai politici italiani che ne discutono nei talk show a quelli europei che li commentano. Tutti tranne noi! Addirittura la Merkel e il Sarkozy, dopo che hanno incontrato il Monti, si sono detti "impressionati" dalle misure che quest'ultimo intende adottare. Sarebbe, per lorsignori, di grosso disturbo informare anche il moribondo? Quelli che c'erano prima parlavano anche troppo, o meglio, parlavano solamente e, spesso, era aria fritta oppure ammorbante. Questi, invece, sembra che neanche respirino.

Altra cosa che mi ha fatto riflettere è lo sperticamento in elogi che, da destra a sinistra passando per il centro, l'intero Parlamento ha tributato al nuovo Capo del Governo. Apro parentesi: avete notato? Scrivo usando le maiuscole quando parlo di Istituzioni come il Capo del Governo oppure cito rappresentanti delle stesse. Altro approccio, diverso da quello usato per Cavalier Pompetta e per gli sgherri del suo regime, fino ad un paio di settimane fa. Chiusa parentesi.

Dicevo degli sperticamenti in elogi. Eppure, in quel Parlamento siedono gli stessi politici che costituivano il Governo appena sostituito da quei "tecnici", di cui tessono le lodi! Siedono, ancora, gli stessi parlamentari della maggioranza che, fino a ieri, avrebbero dovuto legiferare per il bene del Paese ma non l'hanno fatto e che, oggi, sono tutti pronti a dare fiducia ai "professori". Siedono, infine, quei rappresentanti della "sinistra" che avrebbero dovuto esercitare una vivace e propositiva "opposizione", al fine di consentire un miglior governo del Paese e che, sempre oggi, tributano incondizionata fiducia a chi è chiamato a salvare le sorti economiche e la "faccia" di una Nazione. Una faccia che somigliava, oramai, a quella di un vecchio patetico e ridicolo.

Ed allora, la mia breve riflessione è giunta ad una conclusione: quegli sperticamenti, altro non sono se non l'ammissione del fallimento della politica, così come la conosciamo da sempre e, soprattutto, l'abbiamo vissuta nell'ultimo ventennio, attraverso i suoi peggiori rappresentanti. Fallimento totale di una classe di vecchi e nuovi mestieranti della politica, spesso faccendieri, più spesso corrotti, largamente incapaci. Una classe politica arrogante, presuntuosa e distante parecchie galassie dalla realtà in cui vivono coloro che rappresentano. Una classe politica che rappresenta un mondo che non mi appartiene, che non volevo e che non voglio.

Ecco, non li voglio e, allora, la mia breve riflessione ha iniziato a trasformarsi, rapida ed ardita, in un'altra conclusione: questa è gente che deve scomparire. No fisicamente, per me può continuare a vivere tranquillamente, anche zappando la terra se non fanno danni. Deve scomparire dalla scena politica perché incapace e fallimentare. Tutta, nessun politico escluso. Siccome la loro incapacità mi costerà cara nell'immediato e anche in futuro, non devono più rappresentarmi. Mai più. Rischierei, concedendo loro ulteriore fiducia, di veder vanificati, domani, gli enormi sacrifici che mi attendono.

Oramai lanciata su voli pindarici, la mia riflessione si è conclusa con una promessa a me stesso: mai più il voto ad un politico di professione. Questo sistema va cambiato e, per farlo, devo sostenere con il mio voto e l'impegno quotidiano, coloro che vogliono cambiarlo. Chi vuole cambiare "sistema", l'ho capito, non sono i mestieranti della politica.

Che dite? Non ci sono? Sbagliate ve l'assicuro. Non dovete cercarli in TV. Lì, ci sono quegli altri, i vecchi, panciuti, arroganti, incapaci parassiti della politica. Tutti, nessuno escluso, destra sinistra o centro che sia.

P.S. per i meno avvezzi a certi linguaggi
Sperticare: agire in modo esagerato, non sincero, lodando, complimentandosi con eccessiva enfasi.

25/11/11

Non ci provate

Non ci provate. Non è un consiglio, è una minaccia! Non provate a toccare i miei diritti di lavoratore ed a salvare i vostri, scaricando il problema su chi "verrà dopo". Non provate nemmeno a pensarlo. Facile fare i froci con il culo degli altri. Se è vero il principio che i "diritti acquisiti" non si toccano, è vero per tutti i lavoratori e non solo per voi. State gettando benzina su un fuoco che cova. Non ci provate o sarete i primi a bruciarvi.

La vostra indennità parlamentare, più di 11mila euro al mese, è la più alta d'Europa. Vi mettete in tasca più di 5mila euro netti al mese, quando costringete gente a vivere di 600-800 miseri euro. Vi fottete altri 3mila500 euro al mese di diaria; 3mila690 euro al mese per un rimborso forfettario inerente un'inesistente "rapporto tra eletto ed elettore".

Ogni mese ci costate quasi 18mila500 euro e, come se non bastasse, ogni tre mesi incassate, ancora, dai 3mila200 ai quasi 4mila euro come rimborso "spese di trasporto e viaggio"; ogni anno ricevete quasi 3mila100 euro di rimborso per "spese telefoniche"; alla fine della legislatura mettete in banca un "assegno  di fine mandato" extralusso e, vergogna delle vergogne, godete di un "vitalizio" pari ad una somma che va dal doppio al quadruplo dei vostri colleghi europei.

Vivete di lussi e benefit sulle spalle dei lavoratori, potete permettervi il doppio e triplo lavoro, accumulate e sommate redditi, pensioni, vantaggi e, poi, volete venire a toccare la mia pensione? Avete bloccato il mio stipendio? (quei delinquenti che c'erano prima) Volete reintrodurre l'ICI sull'unica casa che ho? Non ci provate nemmeno! Prima di chiedere a me di fare sacrifici, stravolgendo il mio quotidiano ed il futuro, iniziate voi a dare il buon esempio, subito! Tagliate, tagliate fino a convincermi che anche voi avete iniziato a fare sacrifici. Tagliate anche a coloro che vi hanno preceduto, mettete in discussione i loro "diritti acquisiti" come state facendo con i miei. Se le regole devono essere cambiate, vanno cambiate per tutti: voi per primi!

Prima di chiamare i lavoratori, i pensionati, i giovani a fare sacrifici oggi e per i prossimi decenni, rivolgetevi ad altri, a coloro che riuniti in "caste", come voi, vivono di agi e privilegi a spese del contribuente onesto.

Abolite ogni finanziamento "diretto" dello Stato italiano allo Stato Vaticano. Basta foraggiare l'ennesima casta di questo Paese, a spese nostre. La Chiesa deve vivere di quello che i fedeli, in Italia e nel mondo, vorranno donare alla stessa e non del contributo di tutti coloro che pagano le tasse in questo Paese. Se dobbiamo diventare tutti "poveri", iniziassero loro a dare il buon esempio e non chi si avvicina velocemente alla miseria. Lo Stato Vaticano, tra finanziamenti diretti e agevolazioni fiscali, a me contribuente costa quasi 6miliardi di euro l'anno. E non sono neanche credente.

Abolite il "rimborso elettorale" ai partiti, quella truffa che vi siete inventati dopo che vi avevamo detto, chiaramente, "NO" al finanziamento pubblico ai partiti. Ci costate più di 500milioni di euro l'anno. Più di 2miliardi e mezzo a legislatura! Tornate a fare politica tra la gente e per strada, vivrete del "credito" che noi lavoratori vi riconosceremo, anche economicamente, se sarete capaci e degni della nostra fiducia.

Abolite il "rimborso pubblico all'editoria", quei 500mila euro che sborsiamo ogni anno noi contribuenti, perché siamo stufi di foraggiare i giornali di partito. Tornassero a fare i giornalisti e non i ruffiani del potere politico, vivranno del credito che gli riconoscerà la pubblica opinione e della pubblicità che sapranno attirare sulle loro pagine. Il "Fatto Quotidiano" insegna.

Abolite i "contributi economici" alla scuola privata. (245milioni di euro nel 2011) Io contribuente che pago le tasse, diventando per questo sempre più povero, mi rifiuto di dover pagare la cultura di "lusso" ai ricchi, spesso gestita dai preti, mentre devo sapere che mia nipote è costretta a portare la carta igienica ed a pagare la mensa, perché frequenta una scuola "statale" o "comunale" fatiscente.

Abolite i lussi piccoli e grandi che si è ritagliata la "casta dirigenziale" dell'amministrazione pubblica di questo Paese. Ci costa centinaia di migliaia di euro l'anno. A proposito: vedo ancora circolare tante "auto blu" che non dovrebbero circolare. Come mai?

Abolite ogni spesa "militare", miliardi di euro buttati in aerei, mezzi ed armamenti di cui possiamo fare benissimo a meno! Facciamo rientrare subito i nostri militari da quei paesi in cui siamo andati a fare una guerra per "esportare" quella democrazia che da noi stiamo distruggendo. E' dispendioso e inutile esportare il nostro "modello": è fallimentare ed ha fallito.

Tassate i grandi patrimoni immobiliari, stratassate le rendite finanziarie, andate a cercare e tassate i veri ricchi di questo Paese, coloro che evadono ed eludono il fisco, sicuri di farla franca.

Dopo che avrete fatto tutto questo, vedremo se sarà ancora necessario il mio "sacrificio" e, semmai sarà richiesto, lo concorderemo volentieri. Sicuramente sarà molto ma molto inferiore a quanto mi chiedete oggi.

Non ci provate, vi ho avvertito.

18/11/11

Il nuovo che avanza

Chiarisco subito, così evito futuri equivoci: ho festeggiato la caduta del "Cainano" perché proprio non se ne poteva più e, allora, ti accontenti di quello che arriva. Anche se, come ha scritto l'amico Mimmo, "...Ancora una volta è stato lo straniero (leggasi Europa e mercati) a cacciare un nostro dittatore...." e non, aggiungo io, i milioni di lavoratori che vedono quotidianamente stravola la loro vita ed il loro futuro, non i milioni di giovani per i quali si prospetta una vita di precarietà e difficoltà, non i milioni di pensionati che vivono di stenti, non i milioni di disoccupati, precari, sfruttati di oggi. Viene quasi il dubbio che tutta sta gente non esista e che, come diceva il Cainano, siamo un Paese che riempie ristoranti e aerei, come a voler dire che ci divertiamo e viaggiamo e, quindi, tutte queste difficoltà economiche che una certa stampa scellerata ed una certa sinistra disfattista andavano denunciando da anni, non le abbiamo.

Ho festeggiato ma non ho ancora capito come accogliere quel "nuovo" che promette "rigore, crescita ed equità". E' più forte di me: quando lo ascolto, sento scorrere un brivido gelato lungo la schiena. Sarò prevenuto, eppure non riesco a non pensare che, in fondo, oggi sono chiamati a "salvare il Paese" coloro che, ieri, lo hanno portato allo sfascio. Sicuramente quei 17 saranno l'esempio virtuoso delle categorie che rappresentano: banche, industria, finanza, economia, istituzioni. Forse.

Ho letto su molti quotidiani che "tutti" hanno salutato con favore l'arrivo dei professori: dalla Chiesa alla finanza alla politica. Ecco l'altra cosa che non riesco a capire: i "privilegiati" per eccellenza, salutano con favore chi dovrebbe mettere ordine tra i privilegi? Lo Stato Vaticano che riceve annualmente una tangente di decine e decine di milioni di euro di contributi diretti, elargiti dallo Stato italiano ovvero da noi contribuenti, tutti? La finanza che ha speculato senza regole sulla vita dei popoli sovrani causandone la rovina? I politici che fino a ieri avevano trasformato questo Paese in un regime, che hanno distrutto la pace sociale, che per tre anni hanno legiferato esclusivamente per il loro "padrone" indiscusso facendo franare (letteralmente) un Paese nel baratro di una crisi? I politici nessuno escluso, destra o sinistra che sia, che ci costano decine e decine di migliaia di euro, in privilegi?

Sono contenti perché? E se sono veramente contenti, io lo devo essere?

Infine, proprio non riesco a non pensare di essere spettatore di un fenomeno di "resurrezione": vedo "professori" che per età, sono già con un piede nella fossa ed invece entrano con tutti gli onori nella scena politica, per decidere il futuro di generazioni che ancora devono affacciarsi alla vita! Sento pontificare certi Veltroni, Casini, Rutelli! Perfino Rutelli parla!

Devo essere contento?

"...Non intendo fasciarmi la testa prima di averla battuta..." ma cercate di capirmi: ho già dato alcune tremende capocciate e sto cercando di riprendermi. Altre, sarebbero fatali.

09/11/11

I Carhartt (epilogo)

Qualcuno ricorderà, spero, la storia dei Carhartt "destro e sinistro", raccontata alla fine di aprile di quest'anno. Da molto tempo mi accompagnavano, magnificamente, nei miei lavori di giardinaggio, sopportando ogni genere di lavoro e di stress alla fatica. Poi, un giorno, al termine di alcuni lavori vicino ad una cisterna dell'acqua, usata per irrigare il giardino, "sinistro" era misteriosamente scomparso. Dopo affannose ricerche, nel corso delle quali avevo ripercorso i luoghi che ci avevano visto insieme e, con la memoria, avevo rivissuto i momenti più belli della nostra avventura, ero giunto alla conclusione che, probabilmente, "sinistro" era caduto accidentalmente nella cisterna. Impossibile il recupero, tuttavia, a causa della profondità della stessa, all'epoca piena d'acqua.

Qualche amico come Ernest, Robi, Cronista ed Aldo, nella storia da me raccontata vi lessero una metafora. Chissà! Oggi, metafora o no, siamo giunti all'epilogo della storia. Sono passati quasi 7 mesi e, nel frattempo, ne sono successe tante di cose. Alcuni giorni fa, calzati gli stivali di gomma alti al ginocchio, torcia elettrica assicurata alla cintura ed imbracciata una robusta scala, quella di 5 metri, mi sono diretto a passo spedito verso la cisterna, deciso a risolvere il mistero della scomparsa di Carhartt "sinistro".

Calata la scala in una delle due vasche che costituiscono la cisterna, scesi lentamente e con molta attenzione all'interno della stessa, torcia elettrica ben puntata verso il fondo. Giunto quasi al termine della scala, ebbi conferma che la profondità dell'acqua non superava i 10 cm. e, quindi, entrai nella stessa. Lentamente mi misi a scandagliare il fondo con il fascio di luce, attento a non agitare l'acqua limpida, intorpidendola con la melma. Mentre dirigevo il fascio di luce in lungo ed in largo nella vasca notai ad alcuni metri da me, semicoperto dalla sostanza melmosa, qualcosa che somigliava a "sinistro". Mi avvicinai e, si era lui, in condizioni difficili da sopportare anche per un "duro di stomaco". Con estrema cautela lo riportai in superficie e lo riposi, per alcuni giorni, nel rimessaggio degli attrezzi per farlo asciugare.

Ecco in quali condizioni è, oggi, "sinistro":

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L'epitaffio che celebra la storia di "sinistro", lo prendo a prestito da un brano del commento lasciato all'epoca dell'amico Cronista che recitava:

... immerso nell'acqua il "sinistro" pian pianino e inesorabilmente diveniva sempre più flaccido, molliccio, scivolosetto. Aveva imparato bene a muoversi nella fanga del fondo, lasciando però scorrere l'acqua limpida nella quale, anche, era immerso ma che lui si limitava a guardare come "altro da sé"... In verità non aveva e non avrebbe avuto attributi sufficienti per quel "mondo nuovo", che so, la fantasia di trasformarsi in pesce rosso... Impossibile. Continuò soltanto a sentirsi e a farsi riconoscere da larve e poltiglie, come... un guanto nell'acqua... Se mai fosse uscito a riveder le stelle una cosa era certa... non sarebbe mai più stato ciò che era.

02/11/11

L'ultima città vivente

«...è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»

Il bello di avere un "Amico" è che, quando meno te lo aspetti, riesce a strapparti un sorriso anche nei momenti in cui sei, magari, un po' depresso. Quando, però, ciò accade nel mondo " virtuale" di noi bloggers, allora la cosa acquista un valore ancora più particolare, perché avviene in assenza di tutte quelle condizioni che, nella vita reale, regolano i rapporti tra persone, comprese le amicizie. Una dimensione, credo, più difficile per instaurare rapporti veri e sinceri.

E' ciò che è accaduto con il mio precedente post, una riflessione non proprio serena sulla condizione personale e sulle prospettive future che, poi, è quello che si prospetta per noi tutti, indistintamente, a meno di non avere conti segreti all'estero, un portafoglio ben gonfio in patria, vivere di rendita, essere soprannominato "il Cainano" oppure essere uno dei tanti ignobili pasdaràn di quest'ultimo.

L'artefice, credo inconsapevole, del sorriso è l'amico Cipralex1 che, in un suo commento, mi ha annoverato tra coloro che lui definisce "i preparati", perché non conosce il significato di "Zion", termine da me inserito, recentemente, nel saluto che conclude i post che pubblico. Post che, peraltro, sono sempre preceduti da un'altra frase che, probabilmente, è altrettanto misteriosa quanto il mio saluto e non solo all'amico Robi.

Caro Robi, siccome hai provocato in me un sorriso in un momento non proprio sereno, e questo merita un ringraziamento, non potendo mangiare una pizza insieme a te per ovvie ragioni di distanza, ti spiegherò "l'arcano" per dimostrarti comunque la mia gratitudine e toglierti da quella condizione di "nozionista" nella quale ti sei, immeritatamente, collocato. Basta guardare le tue graffianti vignette e leggere i tuoi commenti per immaginare di te, tutt'altro.

Sappi, inoltre, che secondo me non sei l'unico a non sapere cosa significhi "Zion", però tu sei stato spontaneo e l'hai manifestato, altri magari sono rimasti con il dubbio e non hanno detto nulla. Qualcuno l'avrà interpretata come una stravaganza e nulla più oppure neanche vi avrà fatto caso. Invece, significato c'è e per nulla stravagante. Comunque, anche l'amica Tina, nel suo blog, ha chiesto chiarimenti e sappiamo tutti che, in fatto di "conoscenze", distanzia noi tutti di 100 milioni di anni luce!

Non so se avete mai visto il film Matrix, anzi la trilogia composta dai film Matrix, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions. Io si e anche parecchie volte. Mi posso definire un appassionato ma non per il genere quanto per il significato che la storia racchiude, spesso nascosto dietro simboli, parole o gesti a cui lo spettatore, in genere più attratto dagli "effetti speciali", non fa caso. La storia sviluppata nella trilogia, racconta di un'umanità prigioniera inconsapevole di una realtà virtuale creata dalle "macchine" e di un gruppo di uomini che lottano per liberare quell'umanità dalla schiavitù in cui vivono. La trilogia è ricca di elementi simbolici che spaziano dal Cristianesimo primitivo allo gnosticismo ed al buddismo. Temi sviluppati nella trama sono "la scelta", intesa come atto in grado di cambiare se stessi e gli altri; "il mondo" come rappresentazione interiore; il rapporto con "il destino" ed il desiderio di conoscerlo; il rapporto fra l'uomo e la tecnologia; l'idea che la ricerca della verità debba passare da un risveglio dal mondo delle illusioni verso un viaggio di rinascita ed emersione; il concetto di libertà, di scelta, di autodeterminazione e di lotta contro il potere costituito che soffoca il libero arbitrio e la creatività personale... e tanti altri temi che ci vorrebbero post e post per descriverli tutti.

Ora, guardatevi un attimo attorno, pensate alla nostra società e sostituite alle "macchine" il potere economico e politico che conosciamo e, poi, ditemi se non avete anche voi l'impressione che ho io: vivere su un pianeta chiamato Matrix! Basta, come esempio recente, quel vergognoso spettacolo messo in piedi dai "rinTronyati" di Roma che per accaparrarsi qualche iPood, televisore al plasma o diavoleria tecnologica di ultima generazione a prezzi scontati, hanno fatto una fila di decine di ore, scatenato risse e creato il caos in un'intera città. Se, poi, guardiamo alla reazione di chi amministra la città, chiudiamo il cerchio della follia! Ma veniamo alla frase con cui apro i miei post ed a Zion.

La frase, è presa da un colloquio fra Morpheus e Neo durante il quale, il primo, spiega al secondo cosa sia Matrix e l'invita a scegliere se rimanere nella stessa oppure entrare nel mondo "reale":

Inutile aggiugere che oggi molti, troppi, sembra abbiano preso la "pillola azzurra".

Ed ora Zion. Zion è un luogo: è l'ultima città vivente, ovvero, quella in cui vivono tutti coloro che sono "usciti" da Matrix, quella dove prende vita la resistenza che lotta contro le macchine e la loro realtà virtuale, per liberare l'umanità schiava e inconsapevole. L'unica città di Matrix in cui gli uomini possono essere liberi. Anche Zion, è un nome ricco di significati ma non voglio dilungarmi oltre, magari lo racconto un'altra volta:

Ora sapete cosa è Zion e perché mi sono trasferito lì, virtualmente. Per nulla sconfitto.

28/10/11

Tutto frana

«...è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»

Forse saranno i problemi personali ad influenzare il mio umore in modo negativo. Provo anche a smentirmi e mi dico che, in verità, è la realtà che stiamo vivendo che è diventata angosciante e, quindi, influenza il mio umore. Eppure, comunque si consideri l'origine del mio umore, non cambia molto: tutto sta franando e non è più una sensazione o un'ipotesi.

Non cambia perché non posso ignorare, come fanno molti, troppi, che quello che sta accadendo non possa anche influenzare la mia vita personale, oggi e in futuro. Sta avvenendo qualcosa di devastante di cui, credo, pochi hanno capito la reale portata. Dal nostro quotidiano sta scomparendo, velocemente, il concetto di "qualità della vita" ovvero quell'insieme di fattori che, se garantiti, consentono all'essere umano di vivere dignitosamente. In un futuro oramai prossimo, questo stesso concetto sarà un'utopia, un lontano ricordo conservato da chi lo visse. Già oggi, si stanno manifestando quei fenomeni che indicano una perdita di quei fattori importanti per determinare il livello della nostra "qualità della vita".

La sicurezza e non solo quella dal crimine: mi domando se l'avranno capito coloro che, per esempio, in questi giorni hanno sofferto la furia di un evento metereologico che, seppur eccezionale, non è l'unico responsabile delle devastazioni provocate. Dubito fortemente.

La sperequazione sociale sempre più diffusa e che viene perseguita, soprattutto, attraverso quei provvedimenti adottati da un governo di delinquenti e da un'Unione Europea sempre più rappresentativa di speculatori rapaci.

E poi, una politica sempre più disonesta, la salute fisica garantita solamente a chi può "spendere" per la stessa, un'istruzione pubblica sempre più dequalificata e utile solamente a sfornare masse di non pensanti, l'inquinamento e la devastazione del nostro territorio, le garanzie democratiche sempre più minacciate o compresse, la piaga degli infortuni sul lavoro sono solo alcuni di quella lunga lista di fattori che dovrebbero costituire quella "qualità della vita" oramai persa. Persa e per sempre, se non accade qualcosa.

Ma anche su quest'ultimo evento non nutro speranze. Perché il "qualcosa" in cui spero è uno stravolgimento totale nel corso del quale, per esempio, l'attuale orizzonte politico verrebbe spazzato via, completamente e senza distinzione alcuna. Dovrebbe scomparire e non mi riferisco all'eliminazione fisica di chi lo rappresenta, perché non voglio essere tacciato di terrorismo. Basterebbe bandirli per il resto della loro vita da incarichi politici e istituzionali. Tutti, senza esclusione alcuna. Il "qualcosa" in cui spero è uno stravolgimento totale delle regole che governano la nostra società; é il rimettere al centro dei nostri interessi l'uomo e la sua dignità...

Poi, mi guardo attorno e vedo masse di automi con lo sguardo fisso a terra che rincorrono, veloci, un destino non deciso da loro. Quelle masse che dovrebbero essere artefici dello stravolgimento che immagino.

Si, non nutro speranze. Sta franando tutto ed ho un'unica consolazione: ho responsabilità solo verso me stesso e la dignità per riconoscerlo.

Ma ora silenzio, è iniziato il Grande Fratello.

Un saluto da Zion.

17/10/11

Cui prodest?

«...è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.»

La domanda che mi sono posto è: a chi ha giovato ciò che è accaduto sabato, a Roma, nel corso della manifestazione degli "Indignati"?

Forse a quell'Alemanno, sindaco di una città già devastata di suo, che accusa la polizia di "buonismo"?

Oppure, forse, a quel Maroni che si dichiara soddisfatto perché "la polizia ha evitato il morto"?

O forse a quell'altro, quel La Russa che si indigna perché "i toni contro il governo sono un alibi per i violenti"?

Magari, ciò che è accaduto è servito a dar nuova voce a quei giornalisti che definiscono "cocchi di sinistra" (Belpietro) alcune centinaia di manifestanti violenti e discettano delle presunte "coperture che una parte della sinistra darebbe a questi movimenti criminali" per dimostrare "l’irresponsabilità di un'opposizione che ogni giorno si propone al Paese come forza di governo";

oppure che affermano che "la sinistra violenta sfascia e vuole uccidere" (La Padania) asserendo che ciò che è accaduto a Roma "è stato un golpe, un tentativo paramilitare di rovesciamento dell’ordine democratico dello Stato";

o, infine, che giudicano un'intera generazione (Feltri) affermando che "quello dei giovani è sempre stato un falso problema che si risolve lasciandoli invecchiare" e che definiscono gli stessi "ragazzi senz’arte né parte".

Poi, mi pongo altre domande.

Per esempio, considerato che il timore di "incidenti" era stato espresso a destra e a manca e che i segnali, soprattutto sulla rete, c'erano ed erano visibili a tutti, perché da parte delle forze di polizia non si è fatto nulla per prevenirli?

Come hanno potuto decine e decine di giovani salire su una linea metropolitana, visibilmente armati di bastoni e di maschere antigas, passamontagna e caschi, senza che nessuno intervenisse?

Perché su via Cavour, teatro iniziale delle devastazioni e poi al Colosseo dove la stragrande maggioranza dei manifestanti si è dovuta fronteggiare con i "violenti" per cercare di allontanarli dal corteo, non sono intervenute le forze di polizia?

Perché si è lasciato agire indisturbati i violenti e solo dopo alcune ore, su via Labicana, sono intervenute le forze dell’ordine?

Perché, soprattutto, si è atteso che poche centinaia di violenti arrivassero a Piazza San Giovanni per iniziare una battaglia, terrorizzando migliaia di pacifiche persone che già stazionavano sulla stessa?

Perché sono stati sparati lacrimogeni "nel mucchio" e quel mucchio, spesso, era composto da pacifici manifestanti?

Perché, spesso, le cariche di "alleggerimento" delle forze di polizia erano dirette verso chi violento non era?

Infine, mi chiedo se tra le "tecniche" di contrasto ai manifestanti violenti, in uso alle forze di polizia, siano previste anche manganellate a inermi e inoffensivi manifestanti; il lancio di "sampietrini"; l'arresto di pacifici manifestanti (liberati da una folla di altri pacifici manifestanti esasperati); il "carosello" di automezzi per simulare, neanche poi tanto, l'investimento dei manifestanti.

Solo una cosa, oggi, per me è certezza: a quel corteo hanno partecipato quasi 500mila Indignati.

Un saluto dal Nabucodonosor.

10/10/11

Blu Blu, Blu e grigio

«...è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. » (Morpheus spiega a Neo cosa sia Matrix)

04/10/11

Soddisfazioni #2

abruzzo,terremoto,l'aquila,protezione civile,curia vescovile,bibliobus,from zero,documentarioIl 6 ottobre, centinaia di web e micro-web tv italiane, blog e videoblog trasmetteranno in diretta, a rete unificata, From Zero: vita nelle tendopoli. Si tratta di due film della durata di 22 minuti che raccontano la vita nelle tendopoli post-terremoto dell’Aquila. L'iniziativa serve a ricordare, sul web, la tragedia del terremoto de l'Aquila e promuovere la vendita di un DVD finalizzata al finanziamento del progetto Bibliobus.

Lo ripeto per essere ancora più chiaro, anche se lo avevo già dichiarato: certe soddisfazioni sono un piacere effimero. Soprattutto perché la realtà attuale mostra che i danni causati agli individui sono devastanti. Però, ed anche questo l'avevo già detto, la differenza che passa tra la consapevolezza ed il buio che avvolge la mente è l'altra realtà che non può essere nascosta e che provoca, si, soddisfazione. Tacciono, oggi, coloro che criticavano oltre ogni ragionevole motivo. Ma forse, un motivo l'avevano: pretestuoso, fazioso, opportunistico!

Oggi si torna alla realtà dei FATTI! E questi ci dicono che non eravamo "quell'opposizione rumorosa" che approfittava di ogni occasione per contestare qualsiasi cosa facesse il Cainano! I fatti ci dicono che non erano "il popolo delle carriole" gli ingrati, come usava affermare un certo arcivescovo, molto attento ad ingraziarsi il "potere" ed a bastonare il gregge, per giunta vittima di una tragedia! Non eravamo "noi" gli sciacalli, come solevano definirci e come hanno dimostrato quelle intercettazioni che ora il Cainano vuole impedire. Noi, semmai, eravamo e siamo moralmente puliti e non volevamo chiudere gli occhi davanti ai soprusi perpetrati dai vertici della protezione civile e neanche tapparci le orecchie per non sentire le risate crasse della solita cricca di faccendieri.

I FATTI: in questi giorni, Bertolaso e tutta la banda che gli ruotava attorno sono stati rinviati a giudizio per aver condizionato l'assegnazione degli appalti sui Grandi eventi, dai Mondiali di nuoto del 2009 di Roma al G8 della Maddalena, quest'ultimo evento sostituito per volere del Cainano con l'inutile buffonata-passerella de l'Aquila, fino alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

I FATTI: in questi giorni vengono arrestati, per tentata truffa ai danni dello Stato, i faccendieri Fabrizio Traversi e Gianfranco Cavalieri della Fondazione Solidarietà e Sviluppo Onlus, fino a un mese fa presieduta dai Monsignori Molinari e D'Ercole. C'erano dei fondi per il sociale, destinati a dei progetti la cui destinazione doveva essere decisa da una commissione, valutandone solo ed esclusivamente la validità e il merito. Poi c'è un'intercettazione, quelle che il Cainano vuole impedire, dove si può ascoltare: "...Volevo soltanto dirti questo: siccome è ovvio che con questo nostro progetto probabilmente daremo fastidio a qualcuno, faranno un po’ di questioni. Mi raccomando: tieni la barra ferma...".

Era Monsignor D'Ercole al telefono con il sottosegretario Giovanardi, l'1 luglio del 2010. Il "progetto", erano quei fondi per il sociale che si voleva fossero assegnati alla Curia: 12 milioni di euro stanziati dal Governo per la ricostruzione sociale delle zone terremotate abruzzesi. Per realizzarlo, la Curia non aveva esitato ad affidarsi a due "signori" dediti ad attività truffaldine che avevano il loro ufficio tra la Curia e Palazzo Chigi. Per realizzarlo, un Vescovo e un Sottosegratario tramavano per la destinazione dei fondi, come se non esistessero procedure e leggi.

Quella stessa Curia che, peraltro, dovrebbe spiegare perché gestisce la nuova "Casa dello studente", costruita con i soldi della Regione Lombardia sui terreni della stessa Curia.

L'Aquila sta morendo tra le ineguatezze della politica e le cricche del malaffare che, come avvoltoi, roteano sui resti dell’Aquila. Come l'intero Paese, d'altronde.

Alcune proposte su dove vedere From Zero: vita nelle tendopoli

Blog di Sonia Alfano

Abruzzo TV Live

Il sito From Zero TV

 

29/09/11

Bavaglio in arrivo!

norma-ammazza-blog.jpgTornato da Piazza Navona ho trovato questo video in rete che riassume benissimo le sensazioni provate. Guardate bene la piazza dietro coloro che sono intervistati e nei passaggi tra una scena e l'altra: tante telecamere e altrettanti giornalisti. Punto. Gente "comune" come me, preoccupata per quello che sta accadendo in questo Paese, veramente poca per uno spazio come Piazza Navone e una città come Roma. A proposito, intorno traffico impazzito e automobilisti parecchio nervosi. Passanti con lo sguardo tra l'infastidito e l'ironico, parecchi. Nervosi, infastiditi e ironici con chi? Con chi manifestava e causava disagio, naturalmente! Probabilmente ha ragione il sindaco di questa città: basta manifestare, creiamo solamente fastidio! E nel resto d'Italia è successo qualcosa?

 

Buon sonno, Paese!

26/09/11

Terry(bile)

arroganza,volgarità,intervista,escort,prostituta,berlusconismo,leoni,pecore,nausea,nauseanteAvevo letto alcuni articoli di giornale che ne parlavano, chi in maniera critica e scandalizzata e chi, indovinate quali, che criticavano i primi. Non sapevo della sua esistenza e di cosa facesse nella vita. Incuriosito, ho cercato su Youtube l'oggetto della polemica: il video in cui veniva ripresa mentre rilasciava un'intervista ad un giornalista di Rai2. Volevo vedere il volto di chi aveva espresso ciò che avevo letto negli articoli in questione. Non voglio spacciarmi per un esperto di mimica facciale ma è pur vero che relazionandoci con una persona, guardiamo anche il suo volto. Il motivo è presto detto: cerchiamo di capire, anche con gli occhi, chi è il nostro interlocutore. Ebbene, ho guardato quel video più volte e consiglio chi non l'avesse ancora ascoltato di farlo, almeno una volta. Deve essere fatto perché non dobbiamo dimenticare queste persone e cosa rappresentano.

Personalmente, posso riassumere le sensazioni provate molto sinteticamente: disgusto per ciò che ho ascoltato. Affermazioni spacciate per "verità" oggettive, senza alcun cenno di dignità. Un modo di considerare il prossimo arrogante, volgare. Soprattutto, la sensazione di essere investito da aria putrida, un fetore insopportabile di morte! La morte della ragione.

Vive all'ombra di quelli che lei considera "leoni", definendo il resto del mondo "pecore". La "signora", ignora la Storia e non sa che, spesso, sono state proprio le pecore ad appendere a testa in giù i "leoni", a mozzargli le teste, a defenestrarli dai loro sontuosi palazzi, esasperati dall'arroganza e dall'avidità degli stessi.

Ignora che la differenza tra pecore e leoni non è l'invidia ma la certezza di potersi guardare ad uno specchio e non essere disgustati dall'immagine che ne viene riflessa. Talmente presuntuosa da paragonare il "valore economico" della sua (presunta) bellezza al ruolo che svolge un medico. Per questa "signora", l'assunto che prostituirsi mentalmente e fisicamente, soprattutto fisicamente, sia come salvare vite umane non è per nulla aberrante!

Questo, per chi avesse ancora dei dubbi, è il berlusconismo. Questi sono i "miti" che nell'ultimo ventennio hanno messo radici nella nostra società. Non illudiamoci, la "signora" non è sola e di individui che vorrebbero imitarla, ce ne sono tanti.

Questa è la gente che sta rendendo la nostra vita un inferno. Non dobbiamo dimenticarlo. 

19/09/11

Soddisfazioni

Si prova una discreta soddisfazione nell'essere puntualmente criticati quando si esprimono certe opinioni e poi, regolarmente, accadono "fatti" a dimostrare che avevi "visto lungo". E' un piacere effimero, lo so! Alla fine, avrei preferito avere torto e non vivere la situazione di sfascio totale che ci sta travolgendo individualmente. Rimane, tuttavia, quella "soddisfazione" che ti fa sentire diverso da chi si ostina a non voler vedere, sentire ma, soprattutto, capire. E' la differenza che passa tra la consapevolezza ed il buio che avvolge la mente.

Quante volte ho espresso critiche nei confronti di quel ministrello che voleva riformare la pubblica amministrazione a suon di insulti e decreti? Soprattutto insulti, descrivendo al contempo una futuristica amministrazione che, grazie alla sua cura, avrebbe ottenuto mirabolanti successi. Quante volte ho avvertito? Attenti il ministrello è il peggiore tra i dipendenti pubblici perché oltre che fannullone di storica memoria, racconta enormi balle al solo scopo di nascondere incapacità e fallimenti.

Rimanevo inascoltato ma, soprattutto, ero colui che "difendeva" la categoria cui appartiene. Il ministrello, invece, ha sempre usato quei "toni" che piacciono tanto all'italiota depresso: le volgarità e la violenza verbali! Slogan, fumo negli occhi, minacce e mirabolanti promesse che nulla hanno a che vedere con la ragione, la logica, il semplice buon senso, espressi soprattutto da coloro che sono chiamati a governare un Paese.

Ora li voglio proprio vedere i nostri critici, quei lavoratori del "privato" che tanto odiano i nostri "abnormi diritti" e non si sono resi conto di aver favorito lo smantellamento dei "diritti" di tutti, anche i loro! Gioirono quando, sempre il ministrello, annunciò l'avvio della "certificazione telematica" dei giorni di malattia per i dipendenti pubblici: per quei lavativi sarebbe finita la pacchia! Ora tocca anche a loro e si renderanno finalmente conto di che cosa si tratta! Non anticipo nulla, non voglio rovinare la "sorpresa"!! E' altro su cui sto provando soddisfazione, oggi!

Aveva appena preso possesso della sua poltrona, il ministrello, che tra squilli di tromba e fanfare annunciò che avrebbe eliminato gli "sprechi" delle pubbliche amministrazioni e, come primo atto, promise che avrebbe ridotto drasticamente le "auto di servizio". Si, uno di quei tanti odiosi privilegi riservati alla "casta dirigenziale" che assieme a quella "politica" di questo Paese, ci svuotano le tasche! All'epoca dissi: attenti, è un bluff! Ricevetti parecchie critiche!!

Sono passati quasi tre anni. Alcuni giorni fa, una collega della direzione mi ha chiamato al telefono per chiedere quante "auto di servizio" erano assegnate alla nostra sezione. Dopo averle risposto, incuriosito le ho chiesto il motivo della domanda. Per farla breve, in previsione dei "tagli" previsti alle pubbliche amministrazioni dall'attuale manovra economica, era giunta una circolare del ministrello che "ordinava": provvedete!! Ci sarebbe stata una riunione di "vertice" l'indomani e, poi, ci avrebbero fatto sapere!

Sto ancora aspettando e le "auto", nel frattempo, vanno e vengono come nulla fosse, scarrozzando "i dirigenti"! A proposito, tutte di cilindrata superiore a 1600 cc. Però, già da tempo hanno "tagliato" i miei straordinari, i benefit arretrati di qualche anno non si vedono e quelli futuri non ci saranno, dovrei pranzare con la stessa cifra con cui alla Camera mangiano pesce e filetto tutti i giorni ed io, invece, a malapena rimedio un primo piatto in una tavola calda, hanno chiuso tutti i contratti di consulenza nei quali era impiegato personale "precario" e, ciliegina sulla torta, il mio stipendio è stato "congelato" fino al 2014!! Bella mossa per "risparmiare"!

Ci scommetto: ci saranno altri tagli ma non sui privilegi della casta dirigenziale! Ridurranno gli "acquisti" come la carta per fotocopie, per stampanti, di materiale informatico, per manutenzione, per la sicurezza, ridurranno ulteriormente il monte ore mensile degli straordinari (oggi è 9 ore per un ottavo livello, un funzionario, da ridere!!!)... ma quelle auto e quelle cilindrate continueranno a girare come sempre! Mi riprometto di aggiornare sugli sviluppi!

Di sicuro chi ci rimetterà saranno i soliti fessi e, in termini di qualità del servizio erogato, il famoso "utente", quello che il ministrello voleva tutelare. Sono passati quasi tre anni da quando il ministrello annunciò una "rilevazione" a tappeto per sapere quante auto di servizio c'erano in giro! Era un bluff, come quello attuale!

Che soddisfazioni ti può riservare la vita!!!

10/09/11

La matematica non è un'opinione

"...Lo schifo è assoluto e le speranze poche..." E' un'espressione che, sempre più spesso, leggo nei commenti lasciati ai post degli amici bloggers. Disgusto per ciò che oggi accade e pessimismo per il futuro sono i sentimenti più diffusi. Quel "fondo del pozzo", rappresentazione metaforica della politica attuale che in molti attendevano di raggiungere per poi confidare in una nuova rinascita, sembra irraggiungibile, talmente lontano da frustrare anche ogni speranza in un futuro migliore.

Non lo nego: sono sentimenti che stanno assalendo anche me. Anche perché, d'altra parte, non è possibile non constatare che il nauseante teatrino della politica sembra disturbare ben poche coscienze mentre i continui e devastanti attacchi al mondo dei lavoratori, paiono preoccupare ben pochi. Ciliegina sulla torta, quando esprimi il tuo "disprezzo" per tutto questo è immancabile trovare l'interlocutore, rigorosamente anonimo, che ti ricorda che il tuo modo di riflettere è un "... pelino fascista..."! Chiedono rispetto per le loro opinioni, diverse dalle tue.

Questi signori che, puntualmente, si dichiarano artigiani, commercianti o piccoli professionisti, immancabilmente ti ricordano che loro non possono partecipare ad uno sciopero perché non sono come te, dipendente con uno stipendio "sicuro" a fine mese, poco o tanto che sia. Loro, se chiudono bottega, perdono clienti e "incassi" e, poi, alla fine del mese rimangono le fatture, i leasing ed i mutui in banca, comunque da pagare.

Questi signori sembrano ignorare che anche un lavoratore dipendente a stipendio sicuro, come gli piace pensare non senza provare disgusto, quel giorno che ha manifestato ho perso "soldoni"! Noi lo sciopero lo paghiamo con una decurtazione economica sulla busta paga. Più scioperiamo e più "soldoni" perdiamo e, come loro, a fine mese rimangono comunque fatture di luce, gas, telefono, mutuo e tanto altro ancora, da pagare!!

Inoltre,  sono convinto che le scelte e le argomentazioni di questi signori abbiano un limite talmente evidente che se non se ne rendono conto, è preoccupante: i "clienti" che temono di perdere sono coloro che hanno gli stipendi bloccati fino al 2014; sono coloro che lavorano nel mondo del precariato perenne; sono coloro che vivono di pensioni o salari sempre più miseri; sono quei giovani senza più alcuna prospettiva economica futura.

Oggi si sono assicurati una misera giornata di "guadagni" ma non si preoccupano che stanno perdendo definitivamente i "clienti" perché, è talmente ovvio, più le nostre tasche saranno vuote e meno "clienti" vedranno. Questi signori, somigliano a quei miei colleghi che non hanno partecipato allo sciopero, per non subire la conseguente decurtazione economica in busta paga! Hanno uno stipendio bloccato fino al 2014; hanno perso qualsiasi incentivo, benefit, indennità economica che potesse rendere il loro stipendio un po meno simile ad una miseria; hanno assistito inermi alla distruzione di ogni certezza e speranza per il futuro e questi italioti dei miei colleghi di cosa si preoccupano? Del misero stipendio di questo mese!!
Agiscono come chi ci governa oggi: stanno amministrando il Paese alla "giornata", senza un progetto futuro, una programmazione e un'idea di sviluppo che vadano oltre l'immediato, l'emergenza, l'odierno sopravvivere. Però, sono tenacemente impegnati a difendere i loro privilegi, il loro status, i loro vantaggi.

Allora, pensando a tutto questo, mi torna a mente quella formula matematica che dice "... se A è uguale a B e B è uguale a C; allora A è uguale a C..." dove A sono i signori artigiani, commercianti o piccoli professionisti; B sono quei miei colleghi incomprensibili e C sono i nostri governanti. E mi rendo conto che il sentimento di "schifo assoluto e poche speranze" che nutro non sono il risultato di una mia opinione un "pelino fascista" ma una certezza che è confutata dalla matematica. La matematica, sappiamo tutti, non è un'opinione ma una scienza esatta!

02/09/11

L'alternativa Montedechè?

In attesa di una "rivoluzione" che mai ci sarà sono incappato in una notizia. Nel leggerla ho provato immediatamente un discreto fastidio che, giorno dopo giorno, aumenta. La prima cosa a preoccuparmi è che la sua "candidatura" verrebbe "appoggiata" anche dal (poco) simpatico Sergio. Si, quello che va in giro con un maglioncino a girocollo e guadagna, quotidianamente, più o meno ciò che guadagna un operaio metalmeccanico. In un anno, però!!!! Quello stesso metalmeccanico di cui ha chiesto, e ottenuto, la testa su un piatto d'oro (l'argento non è da par suo) e sta facendo di tutto, complice l'unione degli industrialotti nostrani, per smantellare lo Statuto dei lavoratori.

Il "candidato", inoltre, guadagnerebbe quasi il doppio del tipo con il maglioncino a girocollo, almeno a leggere i redditi dichiarati nel 2010. Questo mi ricorda che gli italioti, già in passato, hanno dato fiducia ad un altro riccone che, similmente al novello "candidato", annunciò la sua "discesa in campo" per il bene del Paese. Riccone che, di volta in volta ed a seconda della convenienza, si travestiva da operaio, da imprenditore, da presidente, da pompiere, da impiegato, da pensionato, da casalinga, per un periodo addirittura da statista ma, nel frattempo, sistemava gli affari suoi, specialmente quelli giudiziari, viveva come un vecchio pervertito, si circondava di ladri e prostitute, lasciava mano libera a farabutti, inquisiti, condannati, faccendieri, parassiti e sfruttatori. Il risultato è che, oggi, l'italiota è nella merda fino agli occhi e nella stessa nauseante melma vi ha trascinato anche coloro che quel riccone l'hanno sempre avversato (su questa questione dovrò fare una riflessione, in futuro).

Ultima e non meno inquietante questione, questa novità è stata "ufficializzata" nell'ambito di un "meeting" al quale partecipano, si presume, giovani che hanno o avranno un immenso problema con il mondo del lavoro ed il cui futuro sarà un "precariato" così nebuloso che la più lontana delle stelle della nostra galassia, al confronto, apparirebbe a portata di mano e visibile ad occhio nudo. Giovani che durante quel meeting pendevano dalle labbra di un altro giovane che faceva il predicozzo sul "lavoro flessibile" e sull'importanza dei "sacrifici" per rilanciare il Paese.

Un giovane che non ha mai lavorato in vita sua e che i "sacrifici" non sa neanche cosa sono! Un giovane che, oggi, fa il "presidente" perché un suo antenato, uno che è stato l'artefice della nascita della fabbrica di automobili più importante d'Italia, gli ha lasciato un'immensa ricchezza ed una poltrona da riscaldare. Un giovane che ha incaricato il tipo con il maglioncino a girocollo di curare i suoi interessi finanziari sulla pelle di tanti altri "giovani" operai, ieri ricattati e oggi schiavi. Comincio a non capirli questi "giovani"!

Già in passato è accaduto che, a quel meeting, quei giovani dal futuro precario e incerto abbiano accolto a braccia aperte e grande bettere di mani, uno stuolo di "ricconi" come fossero eremiti votati alla santità. La stessa "discesa in campo", fu motivo di ovazione in quella stessa location. Stessa scena si rivide quando, nel 2002, quel "riccone" si candidò a presidente del consiglio in compagnia di personaggi che, oggi, sappiamo bene come si siano distinti per etica, solidarietà e come abbiano "lavorato" per il futuro dei giovani, il bene gli anziani, il benessere delle famiglie, la tutela dei lavoratori.
 
La stessa scena, la rivedo oggi con il nuovo "candidato". L'alternativa che avanza. Tutto questo, mi sta procurando un deciso fastidio.

24/08/11

Arma di distruzione di massa

Provare a "chiudere il sipario" era semplice illusione. Ricordo ancora un'affermazione lasciata in un commento da me, tanto tempo fa, da un'amica blogger che, più o meno, diceva "... il bello del blog è che anche se non ci sei, non significa che non esisti...". Infatti, avere momentaneamente trascurato il blog non significa che l'estate che volge al termine sia stata un momento di particolare divertimento e rilassamento, tra viaggi in luoghi più o meno esotici e riposo benefico. Tutt'altro: ho continuato a seguire le notizie, sempre più tragiche, su questa "crisi" fino a ieri smentita da un Governo di incapaci e cialtroni, guidato dal più incapace e cialtrone degli italiani. Si incapace, nonostante abbia millantato credito, presso gli italioti, per decenni. Oggi, gli eventi che viviamo dimostrano, ancor di più, che la "fortuna" imprenditoriale del Cainano non è dovuta a personali capacità manageriali ma ad intrecci politico-affaristici che hanno reso "facile" l'espansione della sua azienda ed il conseguente potere economico. L'Azienda Italia, invece, insieme al suo "Governo del fare", in poco meno di due decenni l'ha portata inesorabilmente allo sfascio.

Ho seguito con apprensione l'evolversi di quei provvedimenti che un mese fa avevo definito di macelleria sociale ma che oggi, con certezza, posso riconoscere come "arma di distruzione di massa". Quella massa che, inspiegabilmente, non manifesta alcuna reazione. Unitamente alle misure di carattere economico, già di per se devastanti per coloro che detengono redditi medio bassi ovvero la stragrande maggioranza degli italiani, nelle pieghe nascoste del provvedimento in fase di approvazione ci sono articoletti e commi con i quali si intende smantellare il già dissestato Statuto dei lavoratori, al solo scopo di avere mano libera sul mondo dei lavoratori e formare i nuovi "schiavi" di questo millennio. Nonostante questo, ci sono ancora "sindacalisti" che calano le braghe al cospetto del "padrone"!

Chi rappresentano, in verità, gli incapaci ed ai cialtroni che governano il Paese, dovrebbe essere chiaro oramai a tutti: l'alta finanza, quella che specula senza regola alcuna, non per produrre "benessere" diffuso ma ricchezza per pochi; i farabutti ed i delinquenti, quella gran fetta del Paese che evade l'erario con piccoli o grandi stratagemmi e che, in molti casi, usa e abusa collocare i propri "risparmi" nei paradisi fiscali. Unitamente a coloro che esercitano il business criminale, hanno reso questo Paese il peggiore d'Europa; le varie "caste" costituite e consolidate nel Paese, dedite alla salvaguardia dei privilegi e delle prerogative economiche proprie della casta. Una lista esageratamente lunga che vede, tuttavia, parlamentari e clero in prima fila seguiti, a ruota, dalla dirigenza pubblica di questo Paese e senza dimenticare partiti, editori... e tanta altra gentaglia che "mangia" sulle spalle dei pochi!

Eppure, gli incapaci ed i cialtroni che governano il Paese non rappresentano la maggioranza degli italiani, quelli che lavorano onestamente; che pagano le tasse; che rispettano la legge. Nonostante questo, la sensazione provata in questi giorni è che nessuno si stia preoccupando. Spero di essere smentito ed a breve. Già agli inizi di settembre sono annunciate manifestazioni di protesta. Mi auguro di essere smentito perché, altrimenti, sarà "distruzione di massa" e, a quel punto, sarà più che giustificato il mio "si salvi chi può" ed il resto.... si fotta!

03/08/11

Talee

Chiudo momentaneamente il sipario sul palcoscenico di questo penoso Paese. Un Paese dove un ministro mi fa recapitare una lettera di accertamento fiscale perché... la commercialista dice che ha sbagliato ed ha inserito l'importo netto invece che lordo! Per fortuna, dice lei, pochi spiccioli di differenza ma verrò sanzionato perché non ho pagato tutta l'Irpef dovuta...! Sempre per fortuna, dice lei, sono "creditore" già da parecchio tempo con quel ministero e, quindi, chiederò di "compensare"...!

26/07/11

Finger food

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19/07/11

Macelleria sociale

Oggi tutti sappiamo chi, in sostanza, farà sacrifici nei prossimi anni. A leggere, non senza fatica, il testo della manovra correttiva 2011, districandosi tra mille tecnicismi, altrettanti decreti legge e codicilli che rimandano ad altre leggi e codicilli, alla faccia della semplificazione del linguaggio amministrativo, ci sono pochi dubbi: noi! Eppure, da destra a sinistra la politica, senza eccezione alcuna, si era lanciata in mirabolanti dichiarazioni, riconoscendo che  "tagliare" i costi che la riguardano era necessario, per dare il "buon esempio" e salvare questo nostro Paese della bancarotta! Per esempio...

...bisognava tagliare i costi che riguardavano i "...titolari di cariche elettive ed incarichi di vertice...bla bla bla...". In sostanza, gli stipendi della casta dirigenziale e di quella politica di questo Paese. Addirittura si erano messi all'articolo 1 della bozza di legge che doveva essere votata in Parlamento! Avevano deciso di adeguare i loro abbondanti compensi stipendiali ai livelli dei loro colleghi europei. Con calma però! Prima sarebbe stata nominava la solita Commissione di esperti che avrebbe provveduto "...alla ricognizione e all'individuazione della media dei trattamenti economici... bla bla bla". Ma la ciliegina sulla torta stava nelle ultime righe dell'articolo in questione, dove c'era scritto che "...le norme di cui ai commi 1, 2, 4 e 5 si applicano a decorrere dalle prossime elezioni o nomine..." Che furboni questi signori, avrebbero chiamano tutto il Paese a fare sacrifici da subito e loro, invece, li avrebbero posticipati. Tanto furboni che nel testo definitivo approvato in Parlamento, anche questa porcata è stata cancellata, fottendosene di tagliare i loro stipendi!!

E che dire dei loro "privilegi"? In effetti, nella manovra economica ci sono disposizione per il contenimento della spesa delle "auto blu". E qua, il nostro ministro Brunetta ha dato il meglio di se! Dopo tre anni di "duro" lavoro, lautamente stipendiato anche da coloro che mal lo sopportano, la sua luminosa testolina ha partorito che la cilindrata delle auto in questione, in futuro, non dovrà superare i 1600 cc di cilindrata. Considerato che io li manderei tutti a piedi, è già un lusso intollerabile! Ma non finiscono qua le sorprese che ci riserva il Brunetta. Subito dopo si legge che "...le auto ad oggi in servizio possono essere utilizzate solo fino alla loro dismissione o rottamazione..."  e inoltre che "...con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri saranno disposti modalita' e limiti di utilizzo delle autovetture di servizio..."  In pratica, tutto continuerà come nulla fosse! Questo sarebbe il risultato di tre anni di lavoro di colui che si permette di "insultare" i dipendenti pubblici? Questo è ciò che un ministrello che si arroga il diritto di definire "l'Italia peggiore" quella dei lavoratori precari, usa chiamare "sacrificio"?

E le eventuali "strette" sui voli di Stato? Pare propro che nulla cambi. Come non cambia nulla nelle spese destinate ai così detti "benefit" per i quali, peraltro, spendiamo più dei loro stipendi! Dichiarano di rinunciare ai privilegi ma solo dopo che sarà cessata la carica elettiva (... quindi, fino ad oggi, deduco che è accaduto anche il contrario!!) ma nulla si dice, per esempio, di quei 10milioni e 117mila euro che nel solo anno 2010 sono stati spesi per "cure mediche" destinate a loro ed ai loro familiari! E parliamo solamente di una delle voci di spesa che questi signori fanno gravare sulle nostre tasche.

A questo punto vi risparmio tutto il resto perché, come ho già affermato, sappiamo tutti che chi farà veramente sacrifici e piangerà lacrime e sangue nei prossimi anni, saranno sempre e solamente i soliti fessi: lavoratori dipendenti, pensionati, giovani! Ma ci sono altre "spese" che gravano sul bilancio dello Stato che fatico, sinceramente, a capire e che anche nell'ultima manovra di "macelleria sociale", non ho trovato citate. Spese che servono a garantire "lussi" inaccettabili ad un'altra "casta" che vive sulle nostre spalle!

Mi riferisco a ciò che paghiamo perché siamo uno Stato condizionato da pretese "radici culturali" che nulla hanno a che vedere con uno Stato "laico". Un atto di sudditanza che nel 2004, al solo Stato italiano (quindi escludendo ulteriori spese sostenute da Regioni, Province e Comuni), è costato, in finanziamenti diretti e indiretti a favore dello Stato Vaticano, un totale di 904 milioni 500 mila euro, così suddivisi:

478 milioni di euro per gli stipendi degli insegnanti di religione;
258 milioni di euro per finanziare le scuole cattoliche;
44 milioni di euro per finanziare le 5 Università cattoliche:
25 milioni di euro per la fornitura di servizi idrici alla Città del Vaticano;
20 milioni di euro per l'Università Campus Biomedico dell'Opus Dei;
19 milioni di euro per l'assunzione in ruolo di insegnanti di religione;
18 milioni di euro per i buoni scuola degli alunni delle scuole cattoliche;
9 milioni di euro per il fondo di sicurezza sociale dei dipendenti vaticani e dei loro familiari;
9 milioni di euro per la ristrutturazione di edifici religiosi;
8 milioni di euro per gli stipendi dei cappellani militari;
7 milioni di euro per il fondo di previdenza del clero;
5 milioni di euro destinati all'Ospedale di Padre Pio a San Giovanni Rotondo;
2 milioni e 500 mila euro per il finanziamento degli oratori;
2 milioni di euro per la costruzione di edifici di culto.

Va ricordato, inoltre, che sempre lo Stato italiano riconosce alla Chiesa esenzioni fiscali di ogni genere, stimate all'incirca in 6 miliardi di euro l'anno, mentre una buona fetta dei finanziamenti pubblici alla Sanità va anche a quelle strutture gestite da Istituzioni cattoliche. (Dati desunti da "Vaticano S.p.A. - di Gianluigi Nuzzi - pagina 214, nota 6).

13/07/11

SI SALVI CHI PUO'

Cosa nasconde quel "cretino", dedicato dal ministro Tremonti al suo collega Brunetta? Sembrerebbe scontato liquidare il tutto come una semplice manifestazione di "antipatia" fra i due ministri, peraltro comprovata da analoghe scaramucce verbali accadute in passato. Si potrebbe ipotizzare una chiara espressione di quella volgarità e quell'arroganza sempre esercitata da numerosi rappresentanti del centrodestra. Tuttavia, non si può archiviare quella gustosa scena accontendandosi di motivazioni che appaiono tali, che probabilmente lo sono anche ma, comunque, nascondono anche altra "sostanza"! Il vero motivo che ha indotto Tremonti a proferire quel "cretino", è contenuto in un'altra battuta espressa dallo stesso pochi attimi prima.

Il Brunetta aveva da poco iniziato ad illustrare, come suo solito, le magnificenze dell'azione di governo nei confronti della Pubblica Amministrazione, usando il solito frasario ricco di mirabolanti promesse e disprezzo per una categoria di lavoratori ma, soprattutto, di drastici tagli economici, quando il ministro Tremonti, vistosamente infastidito, rivolto verso chi gli sedeva accanto affermava "...Questo è il tipico intervento suicida..."

Come mai l'intervento del poco simpatico ministrello è stato definito "suicida" dal ministro dell'economia? Semplice: perché il nostro Tremonti, con l'affabilità che lo contraddistingue, esaltata dalla "evve avvotondata" che accompagna i suoi discorsi, durante la conferenza stampa ha illustrato una manovra economica che dietro pvospetti, modelli teovici, tecnicismi contabili, sintesi, pvoiezioni, stime, pvogvammi... si tradurrà in un'operazione di "macelleria sociale", nient'altro che un vero e proprio massacro, realizzato nei prossimi anni ai danni di tre precise categorie sociali: i lavoratori dipendenti, i pensionati, i giovani.

Misure che colpiranno i soliti ceti medio-bassi e preferibilmente il pubblico impiego, peraltro già ampiamente bastonato dalla legge di stabilità da 25 miliardi varata l'anno scorso. Misure fatte di "tagli" che graveranno su servizi essenziali come la sanità, la previdenza, l'istruzione e che congeleranno i redditi dei lavoratori del pubblico impiego. Questa manovra, sarà un sicuro passaporto per la miseria, per gran parte del Paese.

Macelleria sociale che solamente in parte inizierà a perseguire questo Governo. I replicanti della Prima Repubblica, infatti, per poter galleggiare fino a fine legislatura e prendere in giro l'elettorato italiota, essendo questo il Governo che non avrebbe messo le mani in tasca agli italiani, hanno spostato alla prossima legislatura il momento i cui piomberemo nell'abisso, quello veramente buio, lasciando la responsabilità del rientro dal deficit a "chi verrà dopo"!!

Purtroppo, il ministrello non solo è incompetente in fatto di risanamento di una Pubblica amministrazione, e lo si vede nei fatti, ma è anche affetto da quella sindrome che il bravo De André descrisse come l'avere "il cuore troppo vicino al buco del culo" e che si traduce, in sostanza, nell'affondare la lama nella schiena del moribondo.

Quei moribondi che il Tremonti, durante la conferenza stampa, si è sforzato di non nominare, nascondendo il pugnale ma che il ministrello, la cui cattiveria è inversamente proporzionale alla sua altezza, ha rivelato.

Questo, in estrema sintesi, il vero motivo del "cretino" rivolto all'indirizzo del Brunetta. Nella pubblica amministrazione serpeggia la rabbia, alcune rappresentanze sindacali di base hanno annunciato l'intenzione di proclamare l'agitazione permanente! Io spero, sarebbe un modo per rivalutare questo Paese di sconfitti, che il prossimo autunno possa vedere i lavoratori dipendenti, i pensionati ed i giovani, uniti per dire BASTA!! Sarebbe ora, anche perché... ma questa è un'altra storia che racconterò presto!