30/05/12

Troppo forte

Questa devo raccontarla perché è troppo forte! E' l'ennesima esperienza fatta nella Pubblica Amministrazione in cui sono impiegato da 30 anni e nella quale, grazie a nostra signora la ministra che piange, dovrò rimanerci per altri 12. Ancora una volta, grazie a ciò che ho pututo apprendere, si rafforza in me la convinzione che, già da tempo, chi governa il nostro Paese non vuole migliorare il servizio offerto dalla P.A. al cittadino ma distruggerlo, per poi proporne un altro. Basato sulle leggi del libero mercato. Per i duri a capire, significa "a pagamento". Salato, molto più di quanto, ora, lo stesso servizio costa al singolo ed alla collettività. Ha iniziato il nano malefico, quel premio oscar dei lavativi che, nel precedente governo, a suon di insulti verso i dipendenti pubblici, annunciava grandi progetti di riforma e si riempiva la bocca di termini come "informatizzazione" oppure "snellimento delle procedure burocratiche" senza neanche conoscerne il significato. Sta proseguendo nostra signora la ministra che piange, parlando di licenziamenti nel pubblico impiego.

Una sintetica premessa: già da tempo, nell'affidare appalti a imprese private, la P.A. deve preoccuparsi di accertare che, le stesse, siano in regola con alcune normative. In passato, doveva essere l'impresa a presentare, per esempio, il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, quello antimafia oppure il D.u.r.c.. Oggi è il contrario e non chiedetemi il perché. Sto cercando di capirlo anche io.

Il D.u.r.c. non è il personaggio di un fumetto ma il "Documento unico di regolarità contributiva". E' un certificato che attesta il regolare versamento, da parte di una società, dei contributi previdenziali ed assitenziali dei lavoratori assunti con regolare contratto. Lo rilascia l'Inps e, oggi, è obbligatorio per chiunque, anche per il privato cittadino che chiede un permesso comunale per ristrutturare il proprio appartamento ed intende affidare i lavori ad una ditta privata. Le società che non sono in regola secondo il D.u.r.c., non possono essere assegnatarie di appalti pubblici o svolgere lavori per soggetti privati.

L'Amministrazione in cui sono impiegato, affida a Società private la fornitura di servizi o consulenze. Ogni volta che le società emettono fattura, è necessario il D.u.r.c. (ma non solo). Per chiederlo, c'è una bella procedura informatizzata dell'Inps,  frutto della tanto decantata informatizzazione della P.A. perseguita dal nano malefico di cui sopra. A chi hanno dato l'onere di utilizzarla? A me.

Così, un mesetto fa, ottenute le credenziali di accesso, di buon mattino mi collegai allo sportello informatico preposto allo scopo. Accedo e noto subito che c'era un "manuale dell'operatore" a disposizione (in pdf). Mi dissi che era una buona cosa e, pertanto, lo andai a consultare. Si meterializzò un manuale di 140 pagine! Un mattone che abbandonai, schifato, alla pagina 5. Decisi di affidarmi al metodo deduttivo, all'esperienza del passato ed a quella che è possibile fare anche sbagliando. Fanculo il manuale e la mente perversa che l'ha concepito.

Sostanzialmente, non c'era nulla di complicato: bastava inserire alcuni dati relativi al contratto oggetto di fatturazione, alla fattura da pagare e, naturalmente, alla società che doveva essere pagata. Notai delle stranezze. Per esempio, perché mi chiedeva di inserire l'indirizzo della sede legale e operativa della società in questione? L'Inps, non dovrebbe averla memorizzata in una sua banca dati? Ancora, perché mi chiedeva di inserire certi codici legati alla società che, invece, l'Inps dovrebbe ben conoscere? Comunque, mi dissi che ero troppo pignolo, inserii quanto chiesto, completai la procedura e premetti "invio"! A questo punto, cosa vi sareste aspettati?

Io, per esempio, avevo immaginato che dopo pochi secondi avrei visto il mio bel certificato materializzarsi sul video, pronto per essere stampato. Oppure, mi sarei aspettato di leggere un avviso nel quale mi si diceva che, di lì a poco, sarebbe stato trasmesso per posta elettronica. Così, tempo mezz'ora, voglio esagerare, anche un'ora, avrei scaricato le mie belle e.mail ed avrei trovato il certificato! Grazie all'informatizzazione ed allo snellimento delle procedure amministrative del nano malefico, nel giro di un paio d'ore avrei risolto la faccenda!

Nulla di tutto questo!!! Illusi!

La procedura da me usata, sostituisce semplicemente lo "sportello" che fisicamente avrei dovuto raggiungere per fare la stessa richiesta, compilando a mano i soliti moduli da consegnare all'omino affranto ed anche un po schifato del lavoro che fa. Tutto qua! La mia domanda, una volta formulata online, ha seguito la vecchia procedura burocratica fatta di carte, firme, controfirme, timbri, protocolli. Pochi giorni fa, ho ricevuto il certificato richiesto. Per posta!!! Un mese dopo la richiesta! Magnifico il nano malefico! Ha coglionato milioni di italioti e, di questo, devo riconoscergli il merito! D'altronde, il nano malefico faceva parte di un governo che di italioti ne ha coglionati veramente tanti. Ancora oggi, ha un suo discreto seguito. In estinsione, ma c'è!

Quando metterò mano alle procedure necessarie per la richiesta del certificato antimafia e della camera di commercio, in fase di allestimento nonostante la legge che ha cambiato il sistema esista già da un annetto, ve lo racconterò. Già pregusto le risate!

Come? Vi chiedete come si fa adesso? Nelle more della legge bla bla bla, come al solito!! Carta, bolli e timbri!!

23/05/12

Ballottaggi

Sollecitato dalla curiosità dell'amico Aldo che, nel precedente post, si aspettava un mio commento sul risultato dei "ballottaggi" di questo fine settimana appena passato (particolarmente piovoso e, per la cronaca, piove ancora) ho deciso di esprimere alcune riflessioni su quanto emerso da queste elezioni amministrative, appuntamento elettorale che, è bene ricordarlo, precede le elezioni nazionali del prossimo anno. Inoltre, avevo iniziato a guardare Ballarò ma, dopo Crozza, ho spento la TV: francamente, riesumare le mummie per dibattere di elezioni e mali del nostro Paese, mi sembra non più sopportabile. Ero propenso a tenere per me ciò che sto per esprimere e non per presunzione ma perché, a differenza di quanto affermai dopo la prima tornata elettorale, non senza critiche su alcune riflessioni specifiche, volevo attendere, per commentarli, i primi "atti" amministrativi dei nuovi sindaci e consiglieri comunali. Tutti. Comunque, nell'attesa degli stessi, direi che c'è già molto di evidente su cui posso esprimermi.

Stavolta, se il Presidente della Repubblica non ha sentito il "botto", è preoccupante. Anche perché, purtroppo, altri "botti" si stanno sentendo in questo strano Paese, causati da madre natura ma non solo, dagli effetti devastanti e tragici. Non sentirli ma, soprattutto, non valutarli adeguatamente sarebbe veramente un problema. Tralascio, per ora, questa seconda categoria di "botti" per dedicarmi ai primi, quelli elettorali. Non mi pare che, stavolta, il nostro Presidente sia stato in vena di deliziarci con le sue "battute" e, questo, voglio prenderlo come un segno di una buona "riflessione" in corso. E' vero, forse è preso da quegli "altri" botti sui quali, peraltro, la nostra politica non ha mancato di proporre uno spettacolo indecente. Ma voglio essere ottimista e pensare che stia "riflettendo", lui, un ex comunista.

Se due settimane fa avevo parlato di "schianto" a proposito di Pdl e Lega nord, oggi posso tranquillamente affermare che, a meno dei soliti abbracadabra della politica italiana, i maggiori partiti che rappresentavano il centrodestra (o meglio, la destra italiana) sono a rischio estinzione. Per nostra fortuna, non sono una specie protetta, anzi! Vederli svanire nel nulla, quel nulla da cui provenivano, dopo un ventennio di devastazione del Paese, sarebbe un sollievo. Speriamo che il centrosinistra non li "aiuti" a sopravvivere, come ha fatto fino ad oggi.

Poi c'è il Pd con Bersani. Nel centrosinistra, mi pare che l'unico ad aver capito quello che c'è da fare, altrimenti il centrosinistra corre pericoli certi, è Vendola. Però, sappiamo anche che Vendola è più spostato a sinistra. Che non è un limite, se non ci fosse Bersani. Quel Bersani che con le sue dichiarazioni di vittoria, senza un avversario degno di questa definizione, non ha capito na ceppa di minchia di quello che sta accadendo nell'elettorato e se qualcuno non gli mette una camicia di forza, nei pochi mesi che rimangono alle elezioni nazionali farà solo danni. Quei danni, per esempio, che ha provocato candidando suoi "nominati" contro lo stesso centrosinistra. Ha regolarmente perso! I danni che ha provocato con il suo "usato sicuro" senza capire che gli elettori, dell'usato, ne hanno le palle piene! I danni che causerà, infine, se continua a flirtare con i "moderati" di Piercasinando. Sarà l'artefice di un'altra estinzione se va avanti così.

Del così detto "terzo polo", credo sia inutile parlarne: la sua "dipartita" è stata certificata dallo stesso artefice di quell'obbrobrio e non possiamo che esserne felici! Felicissimi, Bersani permettendo!

Vittorioso, a mio parere, è stato l'astensionismo che, trasversalmente, ha interessato tutti e due gli schieramenti: maggiore nel centrodestra, notevole nel centrosinistra. Questa volta, sono propenso a credere che coloro i quali si sono "astenuti" dall'andare a votare, a differenza di altri appuntamenti elettorali, abbiano espresso un messaggio ben chiaro: siamo stanchi di "questa" politica e dei politici che la rappresentano. Sottovalutare questo messaggio, e torno a riferirmi al Bersani che canta vittoria, sarebbe un grosso, grossissimo errore.

Infine, c'è il Movimento 5 Stelle. Sullo stesso non mi esprimo, onde evitare le solite discussioni su Grillo e nessuna analisi basata sui rappresentanti lo stesso. E' tuttavia evidente che, insieme all'astensionismo, è l'unico, vero vincitore di questo appuntamento elettorale. Come affermavo all'inizio, però, rimando ad un prossimo futuro le mie riflessioni sullo stesso. Mi si consenta solo una piccola "polemica": c'è un nuovo Sindaco a Parma, il quale ha affermato che le deleghe per i suoi assessorati le assegnerà sulla base di curricula professionali. Voglio vedere quanti Sindaci del centrosinistra, quello di Bersani, faranno lo stesso.

Per concludere, sono soddisfatto di come siano andate queste elezioni. E' tutto molto chiaro! Chi non comprende o fa finta di non comprendere, ne pagherà le conseguenze. Bersani è avvertito!

17/05/12

Diciamola tutta

Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno! Da quando la ministra, tra le lacrime, mi comunicò che avrei dovuto lavorare 42 anni e che la mia pensione, e giù lacrime, sarebbe stata erogata con il sistema contributivo e non più misto (retributivo e contributivo), altro sistema introdotto dopo l'ennesima "riforma" di un diritto acquisito quando entrai in una pubblica amministrazione, andare in pensione con il "sistema retributivo", mi ci rodevo il fegato tutti i giorni. Con il suo fare da maestrina sofferente di stitichezza, aveva raccontato un mucchio di balle sul fatto che la nostra pensione avremmo dovuto pagarcela, anche per consentire ai giovani di ottenere, un domani, la loro. Eppure io, senza necessariamente possedere i "titoli" di nostra signora la ministra che piange, sapevo che le pensioni funzionavano ed avevano funzionato, da sempre, in ben altro modo, con un sistema che NON era affatto assurdo e neanche sbagliato. Tutto sta a mettersi d'accordo sul "senso" di ciò che definiamo Stato e quali sono i suoi obiettivi.

Quindi, lascio immaginare quale gioia ho provato quando, pochi giorni fa, sfogliando il "Fatto Quotidiano" dell'11 maggio, sono capitato su una pagina intera dove era pubblicato un'appello del "Gruppo già le mani dalle pensioni" e "Associazione Atdal Over40" dal titolo "Quello che NON vi hanno detto sulle pensioni". 5 punti nei quali si mette in discussione il sistema pensionistico riformato dalla ministra (proprio non ce la faccio a nominarla per nome) che suonano, chiaramente, come un atto d'accusa alle tante bugie della stessa. La pagina, nella sua interezza, la trovate riprodotta su Giornalettismo.

A me interessa riflettere sul punto in cui, replicando un'affermazione fatta dalla solita ministra, si chiede se "I pensionati e i lavoratori anziani godano di privilegi alle spalle dei giovani?" La risposta è:

"NO, il sistema previdenziale prevede da sempre che i contributi dei lavoratori finanzino le pensioni dei lavoratori in quiescenza; gli anziani hanno finanziato le pensioni di chi li ha preceduti, in un meccanismo sociale consolidato che si vuole oggi modificare non per esigenze economiche ma per drenare risorse da destinare ad altre spese dello Stato. La riforma non migliora il futuro dei giovani, anzi li costringerà a lavorare molto più a lungo. I risparmi della riforma, sottratti ai pensionandi di oggi, non andranno alle pensioni dei giovani ma saranno usati per coprire altre perdite".

Magari, aggiungo io, le perdite delle banche, provocate dal loro dissennato ricorso ad investimenti speculativi di dubbia origine che hanno provocato quelle bolle finanziarie che stanno mettendo in crisi il mondo intero e che pagano, con lacrime e sangue, i lavoratori, i pensionati e, in generale, i ceti medio-bassi. Ma c'è molto altro che nostra signora la ministra che piange ha nascosto. Già da tempo assistiamo a politiche di delegittimazione dei diritti e delle garanzie dei popoli in nome di quel pensiero liberista che sta massacrando le nostre vite, ipotecando quelle delle generazioni future e che mira a distruggere il concetto di Stato, inteso come interesse pubblico e bene collettivo.

Forse succubi della martellante retorica dei "conti in ordine" e dell'irrazionale fobia provocata dallo spauracchio "Grecia", agitato ad arte ogni volta che si leva qualche voce che dissente, ci siamo dimenticati quale sia il ruolo dello Stato nei confronti dei singoli cittadini. Uno Stato la cui priorità, appunto, è "l'interesse pubblico ed il bene collettivo", attraverso atti sostanziali che prevedono, tra le tante cose, anche l'assistenza alla vecchiaia.

Tutto questo significa che se io lavoro e con il mio lavoro "concorro al progresso materiale e spirituale della società" come recita la Costituzione, un giorno quella stessa società si prenderà carico di me attraverso il lavoro di altri individui che, come me, "concorrono al progresso materiale e spirituale della società". Tutto questo, ancora, senza dover necessariamente lavorare una vita intera per ottenere una pensione da miserabile, in un'età prossima.... al trapasso verso l'eternità.

Invece sono oramai decenni che questo Stato, attraverso i politicanti chiamati ad amministrarlo, costringe "i giovani", coloro che dovrebbero farsi carico del mio futuro, a lavorare senza tutele, senza garanzie e con retribuzioni da fame. Sono decenni che sfruttiamo, senza vergogna, mano d'opera immigrata senza tutela alcuna e senza garanzie. E sarà così anche in futuro, nonostante le promesse snocciolate dalla ministra tra lacrime di coccodrillo! I giovani, un lavoro "equamente" retribuito ed il riconoscimento di tutele e garanzie previdenziali e assistenziali, non lo vedranno mai. Se così fosse, io non sarei costretto a lavorare 42 anni. Ci sarebbero loro, com'è sempre stato, a sostenere la mia vecchiaia. Loro, in grado di lavorare, metter su famiglia, fare figli... quei nuovi giovani che, ancora una volta e come è sempre stato, con il loro lavoro sarebbero il sostegno dei genitori.

Concludo, per ora, citando ancora una frase dell'appello da me segnalato: "Alle prossime elezioni, quando ce le concederanno, ci si ricordi di questo". E, aggiungo io, ci si ricordi che dietro la ministra che piange ci sono il trio Alfano, Bersani e Casini con i loro rispettivi partiti.

13/05/12

Marmellata di fragole

Ovvero, come ti fotto il "sistema".

Ingredienti:

3 cassettine di fragole (più o meno 6 Kg. di fragole);
3 Kg. di zucchero;
6 buste di prodotto addensante per marmellate casalinghe;

Inotre, serve una pentola capiente e barattolini preventivamente sterilizzati in acqua bollente.

Tempo di preparazione: un paio d'ore.

Difficoltà: alta per chi è abituato a frequentare, soprattutto per la "passeggiata" da fare nel tempo libero con moglie, pargoli e nonni al seguito, i centri commerciali e, comunque, usa spendere negli ipermercati, supermercati di grosse catene commerciali e negli ipercentri commerciali.

Facile, invece, per chi quei luoghi difficilmente li frequenta, perché certe opportunità arrivano quando sei abituato a fare la spesa dal piccolo bottegaio, presso il contadino e, comunque, in tutti quei luoghi non frequentati dalla massa. Allora, può capitare che la signora che ti vende la frutta, pur di liberarsi di quelle ultime fragole rimaste invendute, affronta con te una simpatica trattativa che, alla fine, si conclude con reciproco vantaggio. E' ciò che è accaduto venerdì scorso quando ho lasciato l'azienda agricola con tre belle cassettine di fragole, un sorriso stampato sul viso ed in mente un magnifico progetto: marmellata.

Come si fa la marmellata, immagino lo sappiano tutti. Come si fotte il "sistema", invece, un po meno. Dunque, facciamo due conti: le tre cassettine me le sono "aggiudicate" a 10 euro; 3 Kg di zucchero sono altri 3,75 euro; 6 buste di addensante per marmellata fatta in casa (ma si può non usare, raddoppiando la quantità di zucchero e investendo più tempo nella preparazione) sono altri 6,90 euro. Totale della spesa, euro 20,65. Questo è l'investimento affrontato, per ottenere 14 barattoli di gustosa marmellata di fragole (in verità, sono di più ma prendo a riferimento un barattolo che possa contenere 400 gr. di prodotto finito).

Ora, in un supermercato un barattolo da 400 gr. di marmellata di ottima marca, presumendo che questo significhi anche ottimo prodotto venduto, tale da essere paragonato all'ottimo prodotto da me confezionato (e su questo non vi sono dubbi, visto che le fragole erano fragole e quello che è finito nei miei barattoli è esclusivamente quello), ha un costo variabile tra i 3,50 ed i 4,80 euro. Quindi, 14 barattoli di marmellata acquistata al supermercato, sono una spesa che oscilla tra i 49,00 ed i 67,00 euro.

Conseguentemente, considerando l'ammontare del mio "investimento" iniziale, ho fottuto al "sistema" tra i 20.00 ed i 40,00 euro!

Cosa è il "sistema"? Semplice, è quello che mi vuole "vacca da mungere". E' quello che sta dissanguando interi Stati. E' quello che sta mettendo in ginocchio la Grecia, poi potrebbe accadere a noi, alla Spagna, al Portogallo, alla stessa Francia. E' quello che ci vuole sudditi e non cittadini, carne da macello, individui da sfruttare.

E', insomma, quel "sistema" che dovremmo "boicottare", non solo lamentandoci dello stesso a parole ma facendo seguire, alle stesse, anche i nostri comportamenti.

E, senza far conti, vi lascio immaginare che buona marmellata è venuta fuori da quei 3 Kg di arance che, all'azienda agricola, ho acquistato a 50 centesimi al chilo!

10/05/12

Giornata contro la precarietà

Mentre la politica dei mestieranti, da destra a sinistra, passando per la Lega nord e proseguendo per il fu Terzo polo, si lancia in cervellotiche riflessioni per capire da che parte è arrivata la "sberla" dei risultati elettorali di questo ultimo fine settimana ma, soprattutto, il perché è arrivata. Mentre i giornalisti affrontano gli annosi "dilemmi" posti dall'antipolitica e dal populismo dilagante, discettando sul "linguaggio dell'esasperazione" e ponendosi la domanda "se l'evento fondante del Movimento 5 Stelle sia stato il V-Day, il Vaffa-Day oppure il Vaffanculo-Day", auspicando approfondite indagini scientifiche sul "grillese". Mentre in questo Paese i comici sono costretti a fare i politici ed i politici, invece, sempre più spesso rubano la scena ai comici, facendo dello spirito su preannunciati "botti" elettorali che non sarebbero stati uditi. Mentre mi chiedo come sia possibile che in questo Paese ci sia stata gente capace di votare centrodestra, centrosinistra, vari inciucioni tra centrodestra e centrosinistra e, addirittura, Lega nord. Mentre, sempre io, mi chiedo perché ancora ci ostiniamo a foraggiare l'editoria se, poi, i risultati sono i giornalisti di cui sopra. Mentre, ancora io, mi domando perché tanta gente comune, anche giovani tra loro, continua a "fare le pulci" al modo di parlare di Grillo e, invece, non si preoccupa di andare a vedere quello che fanno le tante liste 5 stelle oppure i Meetup disseminati in ogni città.

Oggi, 10 maggio, è la "Giornata contro la precarietà". Si, è la "giornata" di quei giovani o meno giovani che un lavoro lo svolgono senza garanzie e ammortizzatori sociali. Quei giovani per i quali, grazie alla ministra che piange per i sacrifici che io devo fare, oggi affronto un quotidiano difficile, vedo progressivamente deteriorarsi la mia "qualità della vita" ed ho completamente visto scomparire, dal mio orizzonte, il futuro che avevo programmato. Tutto questo, sempre secondo la ministra che piange, per consentire ai giovani di "entrare" nel mondo del lavoro e, soprattutto, ottenere anche loro una pensione.

La "Giornata contro la precarietà" è stata organizzata dalla Cgil ed ha aderito il Comitato "Il nostro tempo è adesso". Ci saranno presidi e cortei in varie città di tutte le regioni ed io, francamente, spero proprio che sti "giovani" si comincino a svegliare e, soprattutto, ad agire, destinando le loro "energie" ad iniziative che possano salvare il loro futuro e quello della società in cui dovranno vivere, invece di affannarsi a migliaia dietro i casting di X Factor, come le televisioni hanno fatto vedere. Scene patetiche.

Quello che non sopporto è aver visto strumentalizzare il loro disagio, al fine di ridurre ulteriormente i diritti del resto dei lavoratori. Hanno colpevolizzato i lavoratori stabili, manco fosse una vergogna avere un lavoro che ti da tranquillità e certezze economiche e, con la scusa di aiutare i "precari", hanno innalzato l’età pensionabile, hanno diminuito gli ammortizzatori sociali e vogliono modificare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Hanno contrapposto tra loro due generazioni, anziani e giovani, per distruggere lo stato sociale, diritti e garanzie. I "giovani", però, sono sempre più precari!

Vorrei chiedere alla ministra che piange come faranno, i giovani, ad entrare nel mondo del lavoro se, noi vecchi, non ne usciremo prima dei 70 anni. Vorrei domandarle quale "pensione" prenderanno se, a 30 - 40 anni, ancora non hanno versato un centesimo di contributi e ne devono accumulare, di anni, 42!

Sono domande che mi pongo tutte le sacrosante mattine, quando mi alzo per andare a lavorare. Ma non è solamente a lei che vorrei rivolgerle. So bene che "la ministra" è solo il killer. I mandanti, sono quei mestieranti di cui parlavo all'inizio, quelli che hanno preso una sonora "sberla" nel precedente fine settimana elettorale e ancora non hanno capito il perché! Con loro, con il Bersani che "non abbiamo mica perso!" e con il resto dell'allegra combriccola che siede in Parlamento, vorrei proprio scambiare due paroline!

Un'ultima domanda, vorrei rivolgerla a chi ha votato centrodestra o centrosinistra: nonostante tutto questo, come avete fatto? Ditemelo, devo farmene una ragione!

08/05/12

Prime impressioni

A mio modesto parere, il centrodestra si è schiantato! Si, quella roba che siede in Parlamento, formata da concussi, corrotti, indagati, inquisiti, condannati, prescritti, incapaci, riciclati e venduti alla cui testa c'è il più indagato e prescritto d'Italia, il vecchio nano pervertito che piaceva tanto ad una certa italietta. Quelli che fino a pochi mesi fa davano del "disfattista" a chi parlava di crisi, che cianciavano di ristoranti e aerei pieni, che hanno avvelenato la vita politica e sociale del Paese con la loro arroganza, che hanno attentato alla Democrazia ed alla Costituzione del nostro Paese, che hanno minato fin nelle fondamenta la Giustizia ed ogni Istituzione e che, soprattutto, ci hanno trasformato in una "barzelletta" internazionale, questi signori della "destra" da queste elezioni amministrative escono, praticamente, distrutti! Volatilizzati! Me lo auguro fortemente, avviati all'estinzione!

L'altro fenomeno, sempre a mio modesto parere, è l'astensione in crescita. Segno che se la "politica" tutta, per quanto mi riguarda quella di "sinistra", non si da una regolata e torna con i piedi per terra, che vuol dire lavorare tra la gente e per la gente, sarà quella che chiamano impropriamente "antipolitica" a sotterrarli. E infatti, il Movimento 5 Stelle esplode magnificamente in tutti i comuni in cui ha presentato proprie liste! Adesso venitemi a parlare, come sempre, del problema Grillo!

Altro dato interessante, limitando la mia riflessione a quanto fino ad ora disponibile, è il referendum che si è tenuto in Sardegna. Forse, non molti hanno capito cosa era in ballo in quella regione: via le province nuove di Ogliastra, Medio Campidano, Olbia Tempio e Sulcis-Iglesiente, stipendi dei consiglieri regionali da rivedere (al ribasso), riduzione del numero dei consiglieri regionali, la cancellazione dei consigli di amministrazione degli enti regionali, un nuovo statuto sardo e l’elezione diretta del presidente della Regione. Maggioranza bulgara favorevole a queste riforme! Come per i referendum sul nucleare dell'anno scorso, la Sardegna si conferma come un'avanguardia e un esempio che dovrebbe seguire l'Italia intera!

Ancora: qualcuno sa dirmi che fine ha fatto la Lega nord? Che splendida mazzata, pure per loro!! E quei cosi che si erano definiti "terzo polo"? Ignorati dagli elettori, praticamente! E quegli inciuci di liste tra Pd e Pdl come ad Avigliana? Bocciati e preferito il sindaco no Tav!

Infine, quello che sta accadendo in Europa: la Francia torna alla sinistra e Holland fa ben sperare in una "ridimensionata" della cancelliera tedesca, quella Merkel che comincia a star sulle palle anche ai suoi connazionali, visto come sono andate le elezioni in due importanti Land della Germania. In Grecia è il caos completo e l'unica cosa certa è che emergono i partiti estremi di destra e sinistra! Se è vero, com'è vero, che "bisogna avere un caos dentro di se per generare una stella danzante", la Grecia è sulla buona strada per portarci tutti a danzare tra le stelle. E, per quanto mi riguarda, non è affatto un evento negativo!

Insomma, un timido sorriso ogni tanto fa capolino sulle mie labbra. Torno a guardare i risultati e poi ne riparliamo!

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05/05/12

Tutte le strade portano a Roma

Tra noi bloggers che ci frequentiamo in rete, da più o meno tempo, ce n'è uno verso il quale, e credo di interpretare un sentimento comune diffuso, nutriamo particolare affetto e stima. Ancora di più, sono convinto che in molti, e io tra loro, consideriamo lo stesso una persona speciale, intendendo con tale definizione tutto ciò che di positivo si può pensare di una persona. Questo, conoscendo lo stesso solamente attraverso il suo blog e quello che scrive, nel mondo virtuale in cui ci incontriamo.

Sto parlando di Aldo del blog "Via della Polveriera" e qua, caro Aldo, mi fermo con i complimenti perché non voglio crearti ulteriore imbarazzo. Sono tra coloro che possono ritenersi fortunati di averti incontrato dal "vivo" e, per quanto mi riguarda, felice di poter ripetere l'esperienza alla prima occasione.

Oggi, amici bloggers, posso dirvi che tutto quello che abbiamo pensato di Aldo qua nel virtuale, l'abbiamo pensato bene! E' "speciale" e non credo siano necessarie ulteriori spiegazioni. A me, in particolare, ha ricordato alcuni "personaggi romani" conosciuti in passato in quel di Trastevere quando, più giovane, gestivo un pub, il mai dimenticato "Chez Sissy" nei pressi di Piazza San Cosimato, cuore della vecchia Trastevere:  autentici romani de' Roma, spontanei, genuini e ricchi di un'antica e disarmante saggezza. Aldo è "il Monticiano", come usa firmarsi, ma credo di non sbagliare se affermo che ha molto in comune con i vecchi trasteverini da me conosciuti in passato.

L'occasione per conoscere di persona Aldo è stato il primo incontro tra bloggers, organizzato dallo stesso per oggi 5 maggio, "Tutte le strade portano a Roma". Appuntamento alle ore 12,00 al centro del parco della storica Piazza Vittorio. E qua, caro Aldo, spezzo ancora una lancia in tuo favore: avevi ben specificato, nel tuo post, "al centro del Parco" e, quindi, le nostre amiche milanesi che per più di 30 minuti hanno aspettato, non si sa cosa, davanti ad uno dei quattro ingressi dello stesso, quattro ingressi mica uno, finché non siamo andati a recuperarle... hanno toppato! 

All'appuntamento eravamo in 13, tra bloggers e "accompagnatori", ed è proseguito in un ristorante della zona. Una preghiera per Aldo: magari, la prossima volta scegliamo un locale dove ci sia un'assistente di sala meno "fonte di distrazione". Perché "quella", tra noi uomini ora possiamo dircelo, tutto era meno che "trans", come alcune amiche hanno voluto ipotizzare! Oppure, che non vestano con un fazzoletto, lasciando scoperte due metri di gambe... da urlo!

Comunque, torniamo a noi: bel pranzo, ottimo e abbondante, grandi chiacchierate e risate, foto e pure un filmato che, immagino, troveremo poi in rete. Ora mi accorgo che abbiamo parlato di tutto meno che delle "impressioni e opinioni sui motivi per i quali si è diventati blogger", come da programma.  Alla fine del pranzo, c'è scappata anche una vivace discussione sul M5S e l'immancabile critica a Grillo innescata, devo dire ad arte, dal figlio di Aldo che ho l'impressione gli somigli: sornione come lui ma dalla battuta pronta, quando meno te l'aspetti. Per fortuna, eravamo i soli ad occupare il locale perché i "toni" erano da alto volume, forse anche per effetto del vino. La discussione era talmente accanita che ha coinvolto anche il gestore del locale, il quale si è unito alla disputa tra "pro e contro", dalla parte dei pro.

Non ricordo i nomi di tutti i partecipanti, purtroppo. Sarà necessario aspettare che Aldo li pubblichi, raccontando "la sua" storia dell'evento ed anche perché, come concordato, deve fornirci l'indirizzo dei rispettivi blog. Però, li ricordo tutti con affetto, sperando di poterli incontrare ancora.

Foto Lasandramacca

 

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01/05/12

Cosa festeggiare?

La Festa dei Lavoratori deve le sue origini alle rivendicazioni dei lavoratori australiani che, nel 1856, si ribellarono a condizioni di lavoro bestiali al grido "otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire". La prima volta della festa del "primo maggio", risale al 1867 quando, nell'Illinois (America) entrò in vigore la giornata lavorativa di otto ore. Molti imprenditori non vollero rispettarla e, allora, gli operai scesero in piazza. Per giorni vi furono scontri con morti e arresti. Solamente nel maggio del 1890 la "festa dei lavoratori" venne celebrata in tutto il mondo simultaneamente e, due anni dopo, diventò una celebrazione permanente.

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Festeggiare il 1 maggio significa ricordare la centralità del lavoro e dei lavoratori nella vita democratica dell’Italia, esaltare i valori che legano il lavoro ai princìpi di democrazia e della nostra Carta Costituzionale.

L'articolo 1 della nostra Costituzione ricorda che "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro."

L'articolo 4 della stessa Costituzione, invece, dice che "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto"

Cosa festeggiamo oggi, noi lavoratori?