31/05/10

VACANZE & VIAGGI

La Gelmini, Ministro della Repubblica per l'Istruzione, sulla base di un ragionamento che ho illustrato nel precedente post, ha affermato che gli italiani  dovrebbero e potrebbero sfruttare le loro "ferie" anche per incentivare il turismo nel nostro Paese. E' per questo che voglio renderla partecipe di alcune mie esigenze in fatto di vacanze. Quelle che fino a qualche anno fa, anche se con qualche sacrificio, riuscivo a fare ma che oggi non posso permettermi perché i "sacrifici" sono aumentati notevolmente! Ed io, Ministro, vivo solo... come faranno le "famiglie" a cui Lei stessa si è rivolta, proprio non riesco ad immaginarlo!!

Intanto, è necessaria una precisazione: per me le ferie vengono trascorse o con una vacanza oppure per effettuare un viaggio. Ovvio che non sono la stessa cosa ma due modi distinti di trascorrere le stesse.

Comincio dalla vacanza: personalmente la considero un momento di svago che deve essere di almeno 15 giorni consecutivi, trascorsi in un luogo che sia, preferibilmente, mare! 15 giorni ininterrotti di "panza all'aria", come si dice a Roma, ciondolando tra il lettino ed il bagnasciuga, senza far nulla!! Per "nulla", intendo proprio l'assenza completa di ogni attività fisica e mentale!! Naturalmente, sono da escludere quella del mangiare bene, del leggere qualche buon libro e... se proprio capita, "tacchinare" qualche turista!!

zanzibar.jpgSono la disperazione dei componenti l'immancabile "animazione" di villaggi turistici e strutture alberghiere! Durante l'ultima vacanza a Zanzibar, bei tempi in cui ancora potevo permettermene una degna di questa definizione, mosso a compassione per gli "animatori" che proprio non riuscivano a "coinvolgermi" nelle iniziative ludiche, partecipai ad una "gara di bocciofila" ed a una di "tiro con l'arco"!! Peraltro, vinte entrambe!

Questo è il massimo dell'attività che posso concedermi perché, per vacanza, io intendo ciò che letteralmente questa parola significa: vuoto, mancanza! Bandito il televisore, la radio, i giornali e qualsiasi cosa possa anche lontanamente somigliare ad un "impegno" oppure alla realtà quotidiana... pure l'orologio metto sotto chiave e lo tiro fuori solamente al termine della vacanza. Il motivo, è semplice: quando mi rendo conto di aver perso il "senso" del tempo che trascorre, ho raggiunto lo scopo della stessa, ho svuotato la mente da tutte le "merdate" che quotidianamente devo sopportare, scadenzate dal tempo che è sempre poco!!

Poi, c'è il viaggio!! Quest'altro modo di trascorrere le mie "ferie", se fatto in Italia oppure in un paese europeo, non deve essere inferiore ad una settimana. Se, invece, è organizzato in un'altro continente che non sia l'Europa, deve essere di almeno 15 giorni. Il viaggio, è una partenza per un luogo che non conosco e che vado ad "esplorare", seguito da un ritorno in cui scopro di aver arricchito la mia conoscenza ed esperienza. Devo visitare musei, monumenti, scoprire gli aspetti urbani della città e poi... voglio capire come vivono gli abitanti dei luoghi che visito. Quindi, esco dai "circuiti" turistici il più possibile e cerco di vivere i luoghi frequentati dagli "indigeni"!!

marrakech.jpgL'ultimo viaggio che ricordo con nostalgia è stato in Marocco: una settimana in jeep, partendo da Marrakech, stupenda città con il suo indimenticabile souk, verso Quarzazate con i suoi mercati di spezie e gli stupendi tappeti Ouzguita; giù verso la casbah di Taourirt e poi di Ait Benhaddou; poi verso Zagora con la prestigiosa biblioteca risalente al XVIII secolo, dove sono conservati gli antichi corani miniati e libri di scienza, geografia, storia e cultura araba; ancora, verso il villaggio di Tamegroute, dove lavorano la ceramica in forni "preistorici", per poi affrontare il deserto del Sahara fino alle magnifiche Dune di Merzouga, gigantesche dune di sabbia rossa che al tramonto assumono un colore ancora più acceso; dal deserto, verso le magnifiche Gole di Todra, passando per Tinerhir e le valli dello Ziz e di Dades per poi arrampicarsi nuovamente sull'Alto Atlante e rientrare a Marrakech.

Egregia Ministro Gelmini, il mio desiderio di "mondo" in cui vorrei vivere, oltre a contemplare la possibilità di fare nuovamente vacanze e viaggi, prevede anche che questo modo di fare "ferie" fosse possibile a tutti, indistintamente! Tutti dovrebbero fare ferie nei tempi da me descritti: almeno una vacanza ed un viaggio l'anno, non importa se in Italia o all'estero. Ministro Gelmini, prendendo a prestito una "famosa" espressione del suo Capo, "mi consenta" di darle un consiglio: invece di pensare alla possibilità di posticipare o meno l'inizio dell'anno scolastico, provi a lavorare insieme ai suoi colleghi di Governo affinché tutti, indistintamente, possano permettersi una vacanza ed un viaggio l'anno!! Poi come, dove e quando farli, non si preoccupi... lo decidiamo noi!!

25/05/10

LA MINISTRA

Mentre seguo, preoccupato, ciò che questo Governo stà proponendo per ridurre il debito pubblico, mettendo per l'ennesima volta le mani nelle tasche dei "lavoratori"; intervenendo con tagli alla sanità e sulle pensioni in scadenza; riducendo le risorse a disposizione degli Enti locali; varando l'ennesimo condono che nel perfetto stile di presa per i fondelli verrà chiamato "accertamento delle case non censite"; che perseguendo coscienziosamente la presa per i fondelli nei confronti degli italiani, annuncia anche "sacrifici" da parte di parlamentari e ministri... è capitato che, per caso, abbia ascoltato un'intervista al Ministro Gelmini!

teledipendente.jpgIl Ministro Gelmini, si dichiara disponibile a "valutare" l'ipotesi di apertura delle scuole al 1 ottobre, come avveniva una volta. La proposta, è stata avanzata da un parlamentare che in un momento di "tragedia economica" come quella vissuta dalla maggioranza degli italiani, sembra non abbia nulla di meglio a cui pensare se non... alla data di inizio dell'anno scolastico.

Il nostro Ministro Gelmini, ha anche motivato siffatta disponibilità, dicendo che l'Italia è un Paese che vive di turismo e, conseguentemente, se le famiglie potranno approfittare anche del mese di settembre per andare in vacanza, potranno risparmiare sui costi della stessa, essendo "bassa stagione". Inoltre, la logica conseguenza è che sempre queste "famiglie", potranno dare ulteriore impulso economico al settore turismo... in crisi nera, aggiungo io!!

Questa, è un degno rappresentante di questo Governo che per l'ennesima volta mette le mani nelle nostre tasche già massacrate da tanti altri Governi!! Allora, perché meravigliarsi se vengo assalito da un impulso irrefrenabile di violenza e vorrei trovarmi il Ministro tra le mani... solamente per qualche minuto?

Chi ha votato questa gente, potrebbe dirmi chi è il Ministro Gelmini, di dove viene, cosa ha fatto fino a ieri e, soprattutto, in quale mondo vive? Questo Ministro della Repubblica pensa che l'Italia sia un "parco giochi" permanente, come il Parlamento? Aspira a quel Paese di ignoranti analfabeti che è la massima aspirazione del suo Capo?

Avrei alcune domande da rivolgere al Ministro:

1) con quali soldi pensa che potranno andare in "vacanza" gli italiani? Per esempio quegli statali che dopo la fottuta "manovrina" di Tremonti, altro Ministro di questa Repubblica, si troveranno lo stipendio "bloccato" fino al 2013, ai livelli economici del 2009!!

2) con quali soldi pensa che potranno andare in "vacanza" tutti quegli italiani in cassa integrazione, disoccupati o che, a ottobre, rischieranno di perdere il lavoro?

3) il Ministro Gelmini lo sà che le poche fabbriche ed industrie ancora aperte in questo fottuto Paese, chiudono si e no nel mese di agosto... e, pertanto, chi ha un lavoro da settembre ricomincia il calvario?

4) il Ministro Gelmini è cosciente del fatto che sempre più italiani vivono "in sofferenza" economica e che una famiglia con reddito "medio", difficilmente arriva alla fine del mese?

Provo ad azzardarla io una risposta per tutto: si, il Ministro Gelmini sà bene tutto questo ma sà anche che i "ragazzini", a settembre, non andranno al mare o ai monti ma passeranno le loro giornate davanti ad una TV, preferibilmente quelle del suo Capo... a spappolare quel poco di materia grigia di cui sono dotati!!

Ed il cerchio, si chiude!!

20/05/10

PERCHE' CONTINUO

Il blog, è la manifestazione di un'esistenza espressa attraverso la scrittura. Sempre, anche quando chi si cela dietro un nick stà proponendo di se un'immagine falsa. Anche quando chi si nasconde nel virtuale cerca sfogo o conforto alle sue frustrazioni. Tutto prima o poi si manifesta attraverso il blog. E' necessario del tempo, perché nel virtuale non guardi negli occhi il tuo interlocutore mentre parla, non ascolti il tono della sua voce, non osservi il suo corpo, le sue mani, non hai elementi reali, concreti, tangibili per conoscerlo... eppure, anche la scrittura è un potente "simbolo" che svela ciò che si cela dietro una persona virtuale.

Questo a me basta per continuare questa avventura che con il post la "terapia di gruppo" avevo messo in discussione, un dubbio non espressamente manifestato, nascosto tra altri dubbi. Si, è un momento in cui provo stanchezza, sconforto, anche paure! Poi, rabbia! Ma chi non ne stà provando in questo momento? Se non scrivo, non significa che non esisto e non provo quelle emozioni che ho descritto. Anche questo è "blog" perché, come ha suggerito Rossomoleskine "...il bello del blog è che puoi esserci come non esserci e non per questo smetti di esistere..."!

Tutti siamo angosciati, lo ha motivato Wally_Giana suggerendomi che forse stiamo aspettando "i barbari" ossia quel Governo tecnico che dovrebbe, alla fine di un'avventura suicida come quella dell'attuale Governo, trasformare il nostro futuro in un tempo indefinito di "lacrime e sangue"! Forse siamo anche confusi perché il blog, come ha suggerito Enrico "...nasce per scambiarsi opinioni e magari costruire qualcosa...". Invece, spesso qua succede ben altro! Chi nella vita reale è "impegnato" veramente, credo che da molte discussioni avvenute qua nel web non abbia tratto positive conclusioni. Tuttavia, come ho sempre affermato, anche le esperienze negative insegnano!

Lo ha suggerito Tina quale sia l'insegnamento da trarre, affermando che lei "...rifiuta per principio l'idea di fare gruppo ideologico, alla lunga si trasforma in chiusura e rimestamento del già noto..." e se fosse questo, a me provocherebbe un sentimento che ha ben riassunto Giornalaio che descrivendo il suo attuale stato d'animo, ha affermato "...mi annoia il blog..."!

Forse, il mio "rallentare" è dovuto anche a ciò che ha scritto Serenity che è una blogger da 5 anni, quindi ha un'esperienza da cui trarre insegnamento, affermando che per scrivere "...ci vuole tempo e fatica per non dire cazzate. Anche il liberare la propria rabbia deve essere fatto nei modi e tempi giusti..." aggiungendo ciò che ritengo fondamentale per il mio futuro ovvero "...poter discutere con qualcuno che non ti urli in faccia la rabbia senza ascoltarti..." Sacrosante parole!

Infine, come ha scritto Imperf, un'ulteriore impedimento è anche "...il tempo libero che per chi lavora è sempre meno, sempre meno abbiamo la possibilità di rilassarci in un passatempo come il blog...." e, aggiungo io, anche in tanti altri!

Questi pensieri che ho voluto "citare", mi hanno convinto che il "malessere" di cui soffro è diffuso e posso anche condividerlo, sapendo di essere compreso. Non significa "...mal comune, mezzo gaudio..." ma la consapevolezza di ciò che avevo espresso all'inizio: il blog è l'espressione intima di noi stessi!!

Questa conquista mi spinge a continuare perché anche un rapporto virtuale, come quelli scoperti nel tempo, è un bene che non va perduto!

17/05/10

IL MIO ANALISTA

Dopo aver sostenuto in questo blog e per una settimana, una "terapia di gruppo" particolarmente faticosa, ho sentito il bisogno di sottopormi ad una seduta personale di psicoanalisi. Telefonato al mio analista, presso lo studio in cui esercita, ho chiesto alla sua assistente un appuntamento urgente. Lei, una "rossa" piccantina, ha immediatamente compreso in che stato mi trovavo ed ha fissato l'appuntamento per sabato sera!! E' stata una seduta particolarmente vivace, durante la quale ho messo a nudo ogni mia più recondita intimità. Non sono mancati momenti di intensa emozione e picchi di indescrivibile gioia. E' stata una seduta "liberatoria"! Vi voglio presentare il mio analista e la sua assistente!! Il loro studio è sempre affollato ma se qualcuno avesse bisogno, posso "metterci una buona parola". Fanno miracoli con la psiche umana!!

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Lo psicologo "Porchetta d'Ariccia" all'interno del suo studio "la Fraschetta"!!

 

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L'assistente "Coppiette d'Ariccia"... una rossa da togliere il fiato!!

 

Ora, assodato che non mi prendo mai seriamente... alcune notizie per chi non è un "intenditore":

le coppiette, sono strisce di carne lunghe da 10 a 20 centimetri e dello spessore da 1 a 2 centimetri che vengono condite con sale, spezie e peperoncino e fatte essiccare per due mesi. Vengono servite come le olive oppure le "fusaje" (i lupini), nelle "fraschette" e nelle osterie romane per incrementare la sete degli avventori che, così, consumano più bevande, soprattutto vino. In altri tempi, la patente a punti non c'era e l'etilometro neanche sapevano cosa fosse!! Oggi, si: in campana!!! Originariamente erano fatte con carne di cavallo o di asino. Dalla metà del 1800 furono prodotte anche con carne ovina mentre, oggi, sono realizzate per lo più con la coscia del maiale. Quelle più caratteristiche e saporite sono, comunque, quelle di cavallo. Si chiamano "coppiette" perché le strisce di carne sono poste ad essiccare, in genere, su dei fili. Quindi, una volta raggiunta la stagionatura, la striscia assume la "tipica" forma ad "U" ovvero due strisce di carne ravvicinate. Da questa forma, il termine "coppiette". Se le consumate in un'osteria romana o ve le servono in una fraschetta, non le mangiate con cortello e forchetta... vi cacciano dal locale a pedate!! In una "fraschetta" può accadervi anche di peggio!! Si mangiano con le mani, strappando il boccone dalla striscia di carne!!

Va bene, va bene... c'è pure qualcuno che non sa cosa sia la "fraschetta"!! Beata ignoranza!!! La fraschetta è un tipico locale dei Castelli Romani e l'origine di questo nome si perde nella mitologia legata alla vitivinicoltura dei Castelli stessi. Sembra che un dio, un giorno, donò una piantina di vite all'uomo che però non sapeva che cacchio farci. Piccola parenesi: l'uomo è sempre stato "de' coccio"!! Chiusa parentesi. Scoprì come coltivarla quando Saturno, preso a calci dal padre Giove e sbattuto fuori dall'Olimpo, insegnò agli uomini, appunto, la coltivazione della vite. Altra piccola parentesi: non esistono più i sani "genitori" di una volta! Chiusa parentesi. Comunque, lo scolaro si chiamava "Giano" e non mi fate raccontare pure la storia di questi se no, non non la finisco più!! Cercatevela!! Tempo dopo, molto tempo dopo, il secondo Re di Roma che spero tutti sappiano era Numa Pompilio, vicino Nemi che è un Comune dei Castelli Romani, trovò questa piantina, donata da un dio e che era stata coltivata da Giano il quale aveva avuto come insegnante di agraria, Saturno. Pompilio, colto da furore divino, prese la piantina e insieme ad un albero di fico ed un ramoscello di olivo, se li portò a Roma per metterli nel Foro, investendo gli stessi di significato sacro e simbolico!! Questo legame "divino e simbolico" con la vite ed il vino, divenne tradizione per le osterie romane che presero l'abitudine di esporre, sulle insegne dei locali, un ramoscello di vite. In dialetto romano, un ramoscello viene chiamato "frasca". Da frasca.... fraschetta che era, appunto, quel locale dove gli avventori trovavano il vino dei Castelli Romani e potevano consumare spuntini con cibi anche portati da casa. Oggi, le fraschette ancora esistono e molte hanno mantenuto la stessa funzione.

12/05/10

TERAPIA DI GRUPPO

Tranquilli, non sono uno psicanalista! Con voi della "Torre di Babele", bloggers elencati nella lista che è nella colonna sinistra di questo blog, ho discusso parecchio e su molti argomenti! Quindi, credo che anche questa sensazione "particolare" che da un po' di tempo provo, debba essere condivisa e, soprattutto, compresa insieme perché, forse, nasce da un fenomeno diffuso. Come nel corso di una terapia di gruppo, immaginiamo di essere seduti in circolo e di ascoltare gli altri!

psicoterapia_terapia_gruppo.jpgComincio io a raccontare: da un po', fatico a scrivere. Principalmente, la causa è la mancanza di tempo! Sembra incredibile ma rispetto a quasi due anni fa ovvero da quando esiste questo blog, ho visto il mio tempo "libero" diminuire sempre più. Mi sforzo di recuperarlo, di ottimizzarlo, di organizzarlo ma è un'impresa ardua e, soprattutto, è sempre poco rispetto alle tante cose che vorrei fare nei momenti dedicati allo svago. Quindi, conseguentemente, rinuncio e "taglio" sul piacere! Questo mi rode non poco anche perché, invece, il tempo che devo dedicare alle "rotture di scatole" è sempre tanto e, soprattutto, non riesco ad evitarle come vorrei! Il resto, se lo divora il lavoro.

Tuttavia, non è solamente la mancanza di tempo che mi impedisce di scrivere! C'è dell'altro meno definito, sfuggente, a volte incomprensibile! Lo sento quando leggo che quel blogger, con un post, stà annunciando una "pausa di riflessione", confessando un malessere che somiglia maledettamente a quello che provo io; quando quell'altro blogger a cui auguro un "sereno fine settimana" mi dice che lavorerà, suo malgrado; quando vado a salutare bloggers che non propongono post da tanto tempo oppure che sono assenti dal loro blog. Lo sento quando leggo commenti nei quali traspare una sorta di sconforto, sfiducia, abbattimento. Sensazioni trasmesse perfino da quei bloggers che, notoriamente, sono un vulcano di pensieri ed energia!

Ma non solo! Le sensazioni che ho descritto, non nascono solamente dalla frequentazione di quei bloggers che hanno condiviso con me tante discussioni, si sono battuti per ideali e princìpi che sono anche miei. Anche quelli che, mi si passi la definizione, hanno rivestito il ruolo di "antagonisti" in quelle discussioni, sembrano soffrire delle stesse cose. Anche loro hanno rallentato, anche loro sono assenti, anche loro lasciano commenti dai quali traspare sconforto, sfiducia, abbattimento.

Allora, mi domando: cosa mi stà accadendo? Ma è inevitabile che immediatamente dopo mi chieda: cosa ci stà succedendo? C'è un malessere latente tra noi oppure è solamente personale e stò provando ad esorcizzarlo, proiettando lo stesso sugli altri?

Il mio racconto lo avete ascoltato: come in ogni "terapia di gruppo", ora devono intervenire gli altri!

10/05/10

TANGENTOPOLI - SECONDO TEMPO

Sono tante le notizie che, quotidianamente, distolgono l'attenzione degli italiani da fatti importanti come, per esempio, il proliferare di un fenomeno tipicamente "nostrano" che si credeva debellato con il crollo della "prima repubblica". Sembra che nessuno, tranne i magistrati che indagano e la Guardia di Finanza che incrocia dati, si stia accorgendo che mentre tanti italiani stringono la cinghia, sempre più lavoratori vengono licenziati e sempre più aziende chiudono, in piena crisi economica, con un debito pubblico alle stelle e con la prospettiva di un futuro buio e triste... qualcuno fa affari d'oro e qualcun'altro accumula ricchezze. Si sta rivelando, in tutta la sua portata, quell'intreccio affaristico tra politica e imprenditoria che già in passato, in Italia, fece grande scalpore e fu convenzionalmente definito "Tangentopoli". Con alcune significative ma non meno gravi, differenze.

03/05/10

LA FESTA E' FINITA

"...Se non saremo in grado di affrontare con adeguate politiche industriali la crisi, se non richiameremo al centro della scena sociale, politica e persino culturale quel che da troppo tempo è stato rimosso, se il tema della libertà non intreccerà quello del lavoro come valore sociale, se il lavoro continuerà a essere precarietà, subalternità, negazione di autonomia, se non restituiremo centralità al lavoro e ai diritti dei lavoratori, allora non riusciremo a mettere in campo un percorso che possa dare speranza, che possa costruire futuro..." (Nichi Vendola, sulla festa dei lavoratori)

Non stò "sponsorizzando" nessun partito e nessun politico. Tuttavia, quello che ha espresso Vendola in occasione della festa dei lavoratori, è ciò che mi sento di consigliare a coloro che amministrano il nostro Paese ed a coloro che tutelano e rappresentano noi lavoratori: politici e sindacalisti. Credo sia arrivato il momento che voi facciate la vostra parte, ognuno secondo le funzioni che la nostra Costituzione vi riconosce, tornando ad esercitare quei valori e quei princìpi insiti nelle vostre funzioni e che servono a tutelare la Democrazia ed i cittadini del nostro Paese.

E' ora che il Governo lavori velocemente e bene per il Paese, esclusivamente per esso e per noi cittadini. Il Governo, deve affrontare la questione "lavoro" e deve programmare la ripresa economica del nostro Paese, per garantire il benessere di tutti e rendere certo e duraturo il nostro futuro. Deve spostare l'attenzione verso noi cittadini e verso il Paese nella sua interezza, mettendo da parte qualsiasi altro programma, velleità riformista e progetto utopico! Servono provvedimenti immediati e interventi duraturi che definiscano in modo chiaro e rassicurante il futuro del Paese. Il tutto, nel rispetto dei lavoratori, di tutti i cittadini e delle garanzie Costituzionali loro riconosciute.

E' ora che l'opposizione torni a formulare con decisione, vigore e capacità, programmi di governo del Paese e ne discuta, subito e senza tentennamenti, nelle sedi competenti: Parlamento e Governo. L'opposizione deve fare la sua parte, per raggiungere velocemente un risultato positivo per il Paese. Deve pensare meno alle poltrone, alle alleanze, alle critiche e lavorare. Faccia sentire la sua voce, non solo per criticare. Tuteli il Paese nella sua interezza. Tuteli noi lavoratori.

Il sindacato torni a proporre, a pretendere ed a tutelare tutti i lavoratori, senza compromesso alcuno, ristabilendo quei princìpi e quelle garanzie che hanno fatto del nostro Paese una Democrazia e dei "lavoratori" una ricchezza e non una risorsa da sfruttare. Abbandoni le divisioni ideologiche, le contrapposizioni interne e si unisca in un unico, compatto e determinato fronte, per la difesa dei lavoratori. Torni ad esercitare la sua forza e rifiuti il compromesso, quando questo significa rinuncia ai diritti ed alla dignità dei lavoratori.

E' chiaro, naturalmente, che tutti noi cittadini di questo Paese, non possiamo limitarci ad aspettare: questa volta, stiamo sprofondando verso un baratro e quelli che "pagheranno" siamo solamente noi!! Guardate alla Grecia e svegliatevi! Una dittatura di destra vestita da banchieri oppure di sinistra vestita da rivoluzionari, non fa alcuna differenza. E' necessario uscire dal nostro piccolo mondo, rinunciare ai privilegi meschini, agli egoismi ed al qualunquismo in cui viviamo, per essere un'unica, compatta e determinata forza decisionale e propulsiva del Paese.

Se il sindacato divide noi lavoratori, stracciamo le tessere sindacali. Se il partito divide il Paese, stracciamo la tessera di partito. Rifiutiamo la logica della "contrapposizione" perché solamente uniti salveremo i nostri diritti, la nostra dignità ed il nostro futuro. Se il Paese crolla, le macerie non cadranno solo sulle teste di una parte di esso! Torniamo a "partecipare" alla gestione politica e sindacale della nostra vita. Facciamo sentire la nostra voce, forte e decisa. Torniamo ad essere consapevoli della nostra forza, del nostro valore e della nostra dignità senza lasciare più "deleghe in bianco" a sindacati o partiti che siano!!

La festa è finita... rimangono i problemi!!