11/01/10

A L'AQUILA? SI VIVE BENE!!

Il telegiornale di Canale 5 del 20 dicembre 2009, all'ora di pranzo, ha proposto un breve reportage sullo stile di vita nelle città italiane, simile ai tipici resoconti giornalistici che caratterizzano molti dei programmi della nostra TV e realizzati per riassumere fatti, fenomeni e curiosità accaduti nell'anno che volge al termine. A conclusione dello stesso, il giornalista incaricato di commentare le immagini che apparivano sullo schermo, ha affermato "...anche a L'Aquila, dopo il sisma, è migliorato il livello di vita". Fine del servizio. Ed io, a l'Aquila, ci sono andato!! Dopo natale, approfittando del mio periodo di ferie, mi sono concesso una gita "fuori porta" con un'amica, anche lei curiosa di vedere con i propri occhi questo nuovo miracolo italiano. Un viaggio di un paio d'ore di macchina e la nostra curiosità è stata totalmente soddisfatta!! Potrei riferire quello che ho visto ma non lo farò!

 

via rosso guelfaglione.jpg

Racconterò, invece, quale sensazione ho provato nel vedere la città de l'Aquila (quasi nove mesi dopo il terremoto) ed i famosi insediamenti chiamati C.A.S.E. oppure le villette ed i M.A.P. (i containers, per capirci) realizzate per gli aquilani. Più che una sensazione, è un ricordo legato ad un periodo della mia vita che va dall'infanzia all'età adulta!!

Avevo quasi 10 anni quando, con la mia famiglia, ci trasferimmo in un "nuovo appartamento" che si trovava in un quartiere dell'estrema periferia romana, chiamato "Spinaceto". Trovate notizie dello stesso anche su wikipedia e se fate una ricerca su google, troverete vasta "letteratura" riguardante questo quartiere di Roma, non sempre positiva!!! Così, se dico bugie sarò facilmente smentito!!

E' un quartiere nato come "popolare", realizzato negli anni 60 su un progetto urbanistico che, all'epoca, fu definito "innovativo"!! Il "quartiere", costruito nel deserto della campagna romana, oltre il raccordo anulare ed a circa 30 Km dal centro di Roma, quando vi andai a vivere era composto da 8 "lotti" abitativi. Ogni lotto, corrispondeva a 3 palazzoni di otto piani per un totale di 240-250 appartamenti concessi in affitto, dall'ex Istituto Autonomo Case Popolari, a nuclei familiari monoreddito o con reddito non sufficiente a sostenere un "affitto" che non fosse agevolato. In totale, parliamo di circa 2.000 famiglie ovvero più di 10.000 persone tra adulti e bambini che inizialmente andarono a costituire la "popolazione" del quartiere!!

Il progetto urbanistico fu definito "innovativo" perché prevedeva uno sviluppo del "quartiere" che fin dall'inizio aveva individuato quale "direttrice" di espansione avrebbero avuto gli edifici abitativi e la viabilità ma anche gli spazi destinati a verde pubblico, parchi naturali, centri commerciali e altri definiti "ombibus" ovvero complessi edilizi in cui avrebbero trovato posto negozi ed uffici privati e pubblici. Infine, vanto dei politicanti dell'epoca, finalmente si dava una casa a tutti coloro che non potevano permettersene una!! Naturalmente, ciò che fu "la realtà" può raccontarlo solo chi ha vissuto in quel quartiere!!

La viabilità, ad esempio, a Spinaceto assunse un "significato" toponomastico, se non ricordo male, 5 anni dopo il mio trasferimento in quel quartiere!! Prima che le strade riuscissero ad avere un "nome", se la domenica si invitava qualcuno a pranzo oppure, nei casi peggiori, si chiamava un'ambulanza per un malato, si dovevano invitare gli stessi, una volta raggiunto il quartiere, a chiedere ove fosse il lotto quinto oppure il lotto secondo... ed una volta individuato lo stesso si doveva cercare la "scala" ove era situato l'appartamento!! Ve lo immaginate? Invitate un amico e invece di fornire allo stesso il nome di una strada ed un numero civico, dovete dirgli: "mi trovi al lotto terzo, scala G, interno 12"!!

Questo, tuttavia, era il male minore!! I famosi "centri commerciali", per anni furono alcune "baracche" prefabbricate, gestite dall'ECA, Ente Comunale di Consumo!! C'era il panettiere che vendeva un po' di tutto, il macellaio ed un piccolo bar dove gli "adulti" potevano almeno ubriacarsi!! Il trasporto pubblico, necessario per raggiungere Roma (ricordo, almeno 10.000 persone vivevano in quel quartiere) era... non saprei come definirlo!! Un piccolo automezzo che collegava Spinaceto all'Eur e che poteva contenere, al massimo, 20 persone sedute. Una specie di residuato bellico che seppur "bambino" stentavo a credere potesse ancora esistere!!

Dopo qualche anno, scoppiarono le prime "rivolte" popolari contro la pessima gestione del "trasporto pubblico" e l'assoluta mancanza di esercizi commerciali... Allora arrivarono anche un paio di "mercatini" ambulanti: inizialmente un paio di volte a settimana e, sempre dopo parecchi anni e parecchie proteste, stabilmente tutta la settimana. Inoltre, il quartiere fu dotato di una "linea" di trasporto pubblico, costituita con gli automezzi più fatiscenti recuperati dalle autorimesse di Roma.

Il verde pubblico ed i parchi, per più di un decennio furono "giardinetti" senza manutenzione che ben presto divennero fatiscenti e... tanta campagna romana. Per i negozi fu necessario attendere quasi un ventennio. Il primo commissariato di pubblica sicurezza arrivò che il "quartiere", nel frattempo ingranditosi con nuovi insediamenti edilizi, contava più o meno 70.000 abitanti. Solo di giorno, però!! Infine, inesistenti fono ad oggi, teatri, sale cinematografiche, centri culturali e di intrattenimento.

Insomma, in tutto e per tutto era quello che fu ben presto definito "quartiere dormitorio". Appellativo ancora oggi valido anche se, confrontato con quello vissuto da me, oggi potrei definirlo tutto "rose e fiori"!!!

In questo quartiere "modello" prosperò inizialmente l'emarginazione e successivamente il degrado e la violenza. Ricordo compagni di scuola che ben presto trovarono sfogo nella droga... fino a friggersi il cervello per una dose tagliata male!! Ricordo ancora chi ben presto si organizzò in piccole bande... e che in età adulta finì ammazzato su una strada di periferia!! Quelli più fortunati, invece, in galera.

Per i giovani non c'era neanche la parrocchia... la prima arrivò dopo più di 10 anni e la seconda superò il ventennio. La chiesa, nel frattempo, era un prefabbricato piccolo e freddo che oggi ancora esiste. I giovani che volevano evadere dall'emarginazione, potevano metter su campetti in cui giocare a pallone, organizzare tornei di tennis sull'asfalto oppure corse di biglie ed il più classico "guardie e ladri"!! Il "muretto" rimaneva il punto sicuro in cui riunirsi!! Sul finire degli anni 70, in pieno austerity, fu anche possibile aiutare i genitori nella cura di "piccoli orti" i quali, insieme a qualche circolo bocciofilo (abusivo), costituivano il "passatempo" degli adulti e degli anziani, insieme al gioco delle carte. Il primo "circolo anziani" ufficiale e "legale" arrivò dopo quasi un ventennio!!!

Immagino che queste mie "sensazioni" non c'entrino nulla con l'Aquila e gli aquilani, anche perché lo ha detto pure il TG di Canale 5 "... a L'Aquila, dopo il sisma, è migliorato il livello di vita." Ma sarà così???

22 commenti:

  1. Anche in Irpinia era migliorato il livello di vita... sto per chiudere il pc e racarmi proprio in una di quelle cittadine cancellate dalle mappe dal sisma del 23 Novembre 1980... c'e' ancora qualcuno che vive in qualche famoso "modulo abitativo"... si rassegnino gli aquilani, per le loro case dovranno patire per almeno 3 o 4 generazioni, la nostra "burocrazia" ormai si misura anche in "ere geologiche"... intanto fervono i preparativi per un ponte che finalmente unira' l' Italia da "cosca a cosca"... e vecchie centrali nucleari, tra cui una piazzata piu' o meno 40 anni fa proprio sul confine Lazio/Campania, dicono che verra' usata come discarica di scorie radioattive...

    Di questi tempi, sarebbe opportuno, come hai fatto tu, levare le chiappe dalla sedia e andare a "vedere"... e' l' unica maniera che ci e' rimasta per crearci una coscienza civile...


    Un saluto al volo...

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  2. A L'Aquila si vive bene si accompagna perfettamente alla lunga serie di panzane che ci propina la tv del regime, e la gente tutta come allocchi a bere l'acqua dalla sacra fonte.
    Basti pensare alla riforma della giustizia, che è iniziata, udite udite, con l'aumento delle spese da sostenere per l'instaurazione delle cause (come se i cd. contributi unificati finora in vigore fossero stati roba di poco conto !). Ergo lo Stato chiede più soldi (poi vai in cancelleria e non hanno i fogli a4 di carta per i verbali di udienza, e devi portarteli tu dietro. Accade anche questo, mio caro). E come se ciò non bastasse è stato introdotto anche il pagamento del contributo per le cause in materia di lavoro (fino ad oggi esenti), cause in cui notoriamente le persone che le instaurano non hanno una "lira" (altrimenti non le farebbero, ovvio). Poi, se ci vogliamo aggiungere l'aumento per i professionisti della quota cassa di previdenza dal 2% al 4% (a carico del cliente, ovvio anche questo) e quindi l'aumento della contribuzione non finiamo più di parlare. Condivido quel che dice Cesare. Le cose quando le vedi o le conosci con i tuoi occhi non possono non farti incazzare.
    Solo che qui si vive di ottimismo sacrificale, la crisi è alle spalle secondo il bilancio di fine anno delle società di Berlusconi (chiaramente) e soprattutto le aziende italiane chiudono, con licenziamenti collettivi, soltanto nel tg3. Che detto tra noi è una rete che mi è sempre stata poco simpatica. Figurati.
    Baci.

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  3. weeeeeee carlito tutto bene? sopravvissuto anche stavolta al weekm end donnoesco?

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  4. naaaaaa è che per me la questuone non è chi difendere ma chi attaccare ahahahaha

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  5. Ciao Carlo,
    hai raccontato così bene Spinaceto che, leggendo, ha evocato nella mia mente un sacco di immagini. Quelle, anzitutto, della massicciata della ferrovia: avevo uno zio residente a Roma e all’inizio del 1949, con mio padre, andai in treno (allora si viaggiava ancora in “carro bestiame”) a Roma per riabbracciarlo: a qualche chilometro dalla stazione di Roma vidi tutte quella sfilata di baracche. Qualche anno dopo, sopravvissute molte di quelle favelas, erano in costruzione a breve distanza da esse i palazzoni che così bene hai descritto. Le immagini evocate comprendono anche quelle di “Caro diario” di Nanni Moretti; e quelle di “Accattone”, “Mamma Roma”, “Uccellacci e uccellini” di Pasolini. Nel caso dei film pasoliniani non si trattava specificamente di Spinaceto, ma di Testaccio, Monteverde, S. Paolo, Primavalle, Pietralata, Tiburtino III, Centocelle, Prenestino, Quarticciolo, Pigneto. Penso che non vi siano state grandi differenze tra lo “sviluppo” (che non significa “progresso”) dei “quartieri dormitorio che man mano sorgevano nelle estreme periferie romane. E a ridosso dei quartieri, per lungo tempo, rimasero le baraccopoli che si possono vedere in molte fotografie “storiche”, per esempio:
    http://www.pierpaolopasolini.eu/Pasolini-e-Roma/slides/32.%20Roma%20baracche%20al%20Prenestino.html
    (baracche al Prenestino: sullo sfondo sono in costruzione le case popolari e, sotto, Borgata Gordiani)
    http://www.pierpaolopasolini.eu/Pasolini-e-Roma/slides/25.%20Roma%20periferia.html
    http://www.pierpaolopasolini.eu/Pasolini-e-Roma/slides/23.%20Roma%20borgata%20Gordiani.html

    A Milano, d’altronde, alla fine della seconda guerra mondiale, vennero costruite nelle periferie le cosiddette “case minime” (sorta di baracche costituite dal solo piano terra, parzialmente in muratura): fino a tre-quattro anni fa ce n’erano ancora in giro per la città ed erano tutte abitate, e dietro a queste file di casupole erano sorti i palazzoni angosciosi, esattamente come quelli da te descritti tanto efficacemente.

    Aggiungo un’altra mia esperienza: nel 1975 scelsi di fare una vacanza con un giro in Sicilia: ero a Selinunte, e pensai di fare una puntata nel Belice dove ci raccontavano di ricostruzione dopo il terremoto del ’68 che aveva sconvolto quella valle. A un certo punto trovai il cartello “Gibellina”: a pochi metri, una lunga fila di container. Pensavo vi fossero lavori in corso e che quei “gabbiotti” contenessero gli arnesi degli operai che stavano eseguendo la ricostruzione… no… in effetti quelle erano le "case" (abitate!) del paese di Gibellina. Una cosa da lasciare letteralmente senza fiato! Ricordo, in seguito, di aver visto documentari televisivi su quella zona. E, a quanto mi risulta (non sono più stata, da allora, nel Belice), tuttora molti abitanti dei paesi di quella valle, a quarant’anni dal sisma, vivono in container. Ecco, per quanto riguarda L’Aquila, purtroppo non sono in grado di spostarmi agevolmente per “vedere” di persona. Ma ho una famiglia di amici che sono scappati dalla città dopo il terremoto dello scorso aprile: prima ospitati da parenti, ora hanno affittato casa a Roma. Ci sentiamo spesso al telefono. Sono loro che, tornati diverse volte a L’Aquila, mi tengono al corrente della situazione, che - se devo credergli - è tuttora drammatica. Né immaginano se e quando la città potrà essere in condizioni perlomeno vivibili.
    Ah, se invece di dedicarsi anima e corpo agli affaracci propri, quello del Partito dell'Ammore accantonasse lodi, lodini e furbate ad libitum (uniche sue preoccupazioni) e decidesse quanto meno di ricambiare almeno in parte l'"ammore immarcescibile" che gli dedicano i suoi più fedeli seguaci. Sarebbe troppo bello (... un sogno dentro un sogno), e dovremmo - increduli - stropicciarci gli occhi...
    Un saluto da Angela

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  6. beh oci che è solo per oggi sai? doamni torne a fare il solito provocatore acidoso

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  7. BUONA SERA CARLO , ANCH'IO STO FACENDO IL GIRO E NON SOLO , STO CONTINUANDO A PARLARE CON TANTI .
    SONO VERAMENTE DEMORALIZZATO DALLA TOTALE INDIFFERENZA E DISINFORMAZIONE CHE CIRCOLA , BISOGNA LAVORARE IN MODO CORALE PER RISVEGLIARE LE COSCIENZE .
    ANGELA E' ANGELA , COME SEMPRE ECCEZIONALE , QUANDO DICE , DICE SUL SERIO .
    .
    UN SALUTO CROSSATO ......... ALLA MARADONA .

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  8. SI ESATTAMENTE QUELLO A CUI PENSAVO , AFFRONTARE ARGOMENTI IMPORTANTI , IN MODO SIMULTANEO . OVVIAMENTE MANTENENDO IL PROPRIO STILE PERSONALE E CON L' IMPEGNO DI RITORNARE A TRATTARE , PERIODICAMENTE ED IN MODO SIMULTANEO , L' ARGOMENTO .
    .
    CREDO CHE SU ROSARNO SI AVRANNO SVILUPPI , VEDI LA MANIFESTAZIONE DI OGGI , VEDI ANCHE CIO' CHE SI STA PREPARANDO A CASTELVOLTURNO ECC...... .
    .
    ALTRO ARGOMENTO CHE IO SENTO FORTE E' , IL PROCESSO BREVE .
    .
    SAI GIOCARE A SCACCHI ?
    .
    UN SALUTO .

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  9. in ritardo:BUON ANNO!
    ritorno a casa ora dopo settimane di assenza.

    ciao!

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  10. grazie per aver pubblicato il banner, dimmi solo come ti linko

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  11. ahhh, non ho dubbi che a L'Aquila si viva bene...che cazzate che cercano sempre di propinarci, il problema è che c'è chi ci crede...sei troppo buono neoi miei confronti....il tempo sostanzialmente lo passo davanti al pc, ma per seguire un pò troppa roba propositiva (e a breve me ne accaparro un altra a servizio della parrocchia) il che mi toglie la fortuna di leggere quanto pubblicano gli altri...vabbè tra 15 anni vado in pensione e ne approfitto...a presto..

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  12. INIZIAMO E POI INVITIAMO , ROSARNO E PROCESSO BREVE , IL RESTO VIA FACENDO .
    .
    A SCACCHI , TROVERO' IL MODO DI BATTERTI ONLINE .
    .
    DIAMO VITA A QUESTO COORDINAMENTO DEMOCRATICO , L' ARROGANZA DELLE DESTRE IMPONGONO LA CREAZIONE DI VOCI DEMOCRATICHE .
    .
    BUONA NOTTE .

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  13. Ciao Carlo.
    Quel post ovviamente era "forzato volutamente" proprio per mettere sul fuoco alcuni argomenti che speravo fossero oggetto di discussione, ma non ho ricevuto nessun segnale e quindi sono passato ad altro.
    Forse dovrò passare ad argomenti più mordidi.
    Saluti

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  14. Ciao Carlo
    ecco il link al momento più bello dello spettacolo:

    http://www.youtube.com/watch?v=1FfXa9Ta38E&feature=youtube_gdata

    buona serata

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  15. Per Berlusconi & C. l'importante è dire cazzate! Le "regole" relative alle tecniche di comunicazione di massa dicono che ci sarà sempre qualche "pezzo di merda" pronto a crederci! Un saluto rosso!

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  16. weeeeee carlitoooooooo ho rotto la tregua di già ahahahahahahah

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  17. Anzitutto buon anno Carlo!
    Il tuo post mi ha ricordato il mio quartiere di qualche anno fa. O meglio, una parte del mio quartiere che per anni ha vissuto quasi la stessa condizione del tuo. Dico quasi perchè in realtà gli anni bui sono durati "solo" un paio di decenni, poi, la vicinanza con il centro (per fortuna Firenze non è Roma, si sa) ha fatto diventare quei casermoni un luogo appetibile pure per gli agenti immobiliari che, negli anni '90, hanno saputo farli rendere. Nel frattempo il comune ha permesso lo sviluppo del commercio e il ricambio generazionale dei residenti ha fatto il resto. Adesso l'Isolotto è un quartiere "modello".
    Bando alle memorie... bel post, su l'Aquila non mi esprimo, sennò mi dicono che cel l'ho sempre con i soliti... e come hai letto da me, non è vero. Sullo spettacolo ci penserò, ma mi sa che i veri demo sono già bravi a far ridere da soli...
    A presto!

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  18. dammi tempo carlo e ti matto un scritto del 1995 epoca nella quale i professionisti dell'indignazione tessevano sperticate lodi ala globalizzazione, anni nei quali tutto ma proprio tutti decantavano le meraviglie del mondo globalizzato e mo che succede? s'injdignano perchè le cose sono andate proprio cosi? non io carlito, io l'ho detto e lo dico da allora noin da meno di vizio faccio virtù

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  19. A volte per convincermi a guardare avanti con ottimismo mi racconto che viviamo in un paradiso, in uno stato moderno con servizi eccellenti, sanità all'avanguardia, ordine pubblico esemplare etc etc.
    Ma si cade sempre nella realtà. L'unica cosa che mi verrebbe da dire è che a L'Aquila sono stati fortunati che dovevano preparare una campagna elettorale. Cosa che non è successa altrove, come in Iprinia, di cui ho letto sopra. Figuriamoci come sarebbe in caso diverso.....
    Il bello è che molta, troppa gente crede alle balle che certi individui unti dal Signore raccontano.
    Un caro saluto, Carlo :-)
    Imperf

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  20. FORTUNA CHE QUALCUNO E' RIMASTO , DOPO IL CANNIBALISMO VELTRONIANO , FORTUNA CHE QUALCHE VERDE , PACIFISTA O COMUNISTA E' RIMASTO , ULTIMI GUARDIANI DI DEMOCRAZIA .
    .
    UN SALUTO AL VOLO .......... ACCHIAPPALOooooooooooooooo .

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  21. Ciao Carlo... ma non posso postare sempre poesie, poi vi perdo tutti perché vi annoiate.
    Mmmmmm, ti trovo in forma Carlo, week- end in compagnia, a parte il luogo, insomma spero che tu abbia un bel futuro felice, caro.
    E ora veniamo al post. Sai, tutti i politici e dico tutti, hanno la pessima abitudine di chiacchierare troppo, promettere troppo, ma poi... il tempo passa e le cose non migliorano. Perché tanto, loro stanno al caldo, nelle loro ville ben arredate e piene di confort, con splendidi parchi che ci si potrebbe costruire un villaggio per i terremotati, e non hanno fretta di rimediare agli errori. Poi magari si corre (giustamente da tutti i punti di vista) ad aiutare i terremotati di Haiti e anche per fare bella figura in Europa e nel mondo.
    Mah! Non so più cosa aspettarmi.
    Un abbraccio, caro Carlo.
    Nadia

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  22. Sono passati ormai nn li conto più... i giorni si susseguono ai giorni senza avere una città....nn si vive bene all'Aquila, si sopravvive....ed'è una sensazione bruttissima....nn abbiamo più sogni, nemmeno i nostri figli li hanno più....ormai passano il tempo lungo il Viale Della Croce Rossa dentro locali a bere unico passatempo....facile parlare tanto x fare notizia se poi la realtà è totalmente diversa....continuo a dire di venire all'Aquila ma nn x fare foto ricordi nei posti dove ci sono state vittime (quelle sono soltanto una mancanza di riguardo x chi nn c'è più......) ma x rendersi conto con i propri occhi come può essere in 33 secondi un terremoto....

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