14/01/10

FENOMENO IMMIGRAZIONE 3

Continuo la mia riflessione, iniziata sul finire dello scorso anno. Dopo un primo post, nel quale ho elencato una serie di statistiche che analizzano il fenomeno "immigrati" nell'ultimo decennio ed un secondo in cui ho accennato alle "paure" degli italiani, approfondisco quest'ultima riflessione: la sensazione di paura (nella fattispecie per lo straniero) che in un precedente post ho affermato non dovrebbe essere sottovalutata, è principalmente una questione di percezione. L'insicurezza che ne consegue, inoltre, pone dei limiti sia economici sia sociali e, purtroppo, una politica sviluppata sulla potenza simbolica della paura, a lungo andare presenterà dei costi sociali sempre meno gestibili. Quindi, la paura va individuata e compresa, al fine di poterla sconfiggere... anche con un'attenta politica di gestione dei flussi migratori e dell'integrazione che ne consegue.

immigrazione.jpgSono tanti i fattori di "insicurezza" che ci assalgono: a quelli che fino ad un recente passato costituivano il nostro bagaglio quotidiano di difficoltà, se ne sono rapidamente aggiunti altri, specifici dell'epoca che viviamo e che riguardano le grandi questioni globali come l'emergenza climatica, il crollo dei mercati finanziari mondiali, il terrorismo, le pandemie e.... l'immigrazione.

La solidarietà esercitata all'interno di un "nucleo" sociale ben definito, strutturato e limitato nello spazio, di cui si conoscevano le origini ed i confini, si condividevano la cultura e le tradizioni, oggi deve essere allargata a dismisura, investendo più contesti sociali e culturali e confini sempre meno definiti. Tutto questo, senza un'adeguata "preparazione". Chi rimane ancorato al piccolo nucleo, vuoi per insufficienza culturale vuoi per incapacità oggettiva ad affrontare l'espansione dello stesso, dimostra quel fastidio generato dalla non comprensione e dall'incapacità ad adattarsi, con la paura che spesso si trasforma in paranoia.

Chi governa dovrebbe farsi carico di questi limiti, investendo risorse ed energie per la diffusione, nelle scuole principalmente ma anche nella società civile, di una "cultura" mirata alla conoscenza dei fenomeni in corso a livello globale, alle loro caratteristiche peculiari, ai vantaggi che gli stessi apportano alla nostra società ed anche agli svantaggi causati da una gestione non sufficientemente adeguata degli stessi. Per la questione "immigrati" vale lo stesso discorso e solamente una buona gestione dell'integrazione "nostra" e dell'integrazione "loro" potrà sanare i mali di cui oggi soffriamo. Si, anche della nostra "integrazione" perché sempre più spesso siamo completamente "fuori" da quei fenomeni globali che avvengono e regolano la nostra vita, migrazioni comprese. Semplicemente, li ignoriamo salvo poi subirne le conseguenze.

A quelle sopra descritte che si possono definire "percezioni personali", se ne aggiungono altre che vengono dall'esterno e che inducono chi le riceve a determinati comportamenti. Principale responsabile dell'ampliamento delle percezioni è chi detiene ed esercita la capacità della rappresentazione: i media. Non c'è dubbio che sulla paura e sulla percezione di vivere insicuri, oggi agisca molto la "visibilità" crescente degli immigrati, attraverso i media.

I media, hanno raggiunto una potenza iconografica tale da essersi trasformati in "pianerottolo di condominio", dove le notizie si scambiano velocemente ed il colpevole oppure la vittima sono quelli del palazzo accanto. I media, oggi ti portano direttamente sulla scena di un delitto, nel teatro di una guerra, ti mettono in contatto diretto con gli episodi che avvengono, te li portano in casa. Se gli stessi succedono a qualche isolato da casa tua oppure a centinaia o migliaia di chilometri dalla stessa, non fa differenza.

Quando questi messaggi sono trasmessi da una "cronaca" troppo affrettata e superficiale, senza un'apposito filtro che ne consenta la corretta interpretazione, può capitare che chi riceva il messaggio si "immedesimi" nell'evento, esaltando quelle paure già insite nell'essere umano e pensando che solo per una coincidenza non era, per esempio, al posto della vittima di un atto criminale. Se poi quella cronaca è intenzionalmente "superficiale" oppure vuole, sempre intenzionalmente, aumentare la "visibilità" di un determinato fenomeno, le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Oggi, l'espressione "straniero uguale criminale" è la più diffusa. Eppure, a leggere i dati dell'Osservatorio di Pavia Demos Unipolis, su uno studio sulla "sicurezza in Italia e significato tra immagine e realtà" (http://www.demos.it/2008/pdf/sicurezza_italia_2008.pdf) si scopre che "l'andamento del numero delle notizie sulla criminalità, manifesta nel periodo 2005-2008 un trend crescente e nel 2007 si assiste ad una vera e propria esplosione di notizie relative ad atti criminali.... Realtà e notiziabilità si muovono in modo autonomo.... All'esplosione dell'attenzione mediatica nel 2007 corrisponde una diminuzione, seppur lieve, del numero dei reati... Inoltre, se consideriamo le indagini demoscopiche, vediamo come al diminuire dei reati ed al contemporaneo crescere delle notizie sulla criminalità, la percezione dell'opinione pubblica segua il dato mediatico e non quello reale".

E' chiaro, quindi, che una buona politica, unitamente alla gestione dell'immigrazione si debba far carico di questo aspetto del fenomeno che solo per non disperdere il discorso non affronterò in questo post. Comunque, come ho spesso ripetuto, sulla nostra "informazione" deve essere svolto un approfondito dibattito politico con conseguenti ed adeguati interventi per eliminare, definitivamente, alcune "particolarità" che non garantiscono nè la pluralità della stessa nè l'indipendenza. Inoltre, riqualificare la professionalità del giornalista, secondo me non sarebbe cosa sbagliata!!

Nella visione poliedrica delle paure che gli italiani nutrono verso gli stranieri intervengono ancora altri fattori, per nulla marginali. Parte del conflitto si sviluppa a causa delle differenze che gli immigrati ci propongono, dalle loro abitudini quotidiane avvertite con fastidio dai nostri sensi, fino alle loro forme di "separatezza" in enclave, mercatini e ristoranti etnici. Altro motivo di paura, nasce dalla sensazione di una crescente competizione per l'accesso a servizi pubblici quali la casa, gli asili nido o gli ospedali, la cui fruibilità appare ridotta; c'è chi pensa che a causa dell'immigrazione si provochi un crescente degrado del territorio determinato da sporcizia, inciviltà, incuria; ancora, c'è chi teme in modo particolare gli "islamici" che vorrebbero imporci il loro ordine.

Tuttavia, seppur molteplici, i motivi di conflitto sono da ricondurre a poche e specifiche responsabilità: la mancanza di una politica di gestione dell'integrazione e la sempre meno presente sostenibilità del nostro "sistema di protezione sociale". La "politica della sicurezza", serve anche a nascondere queste gravi lacune, in particolar modo il "sostegno sociale". Poniamoci questa domanda: immaginando per un attimo di non avere più quei 5 milioni di stranieri nel nostro Paese, avremmo più asili nido a disposizione? Avremmo più posti letto disponibili nei nostri ospedali? Il Servizio Sanitario Nazionale sarebbe in grado di sostenere ed aiutare quei circa 600.000 nostri concittadini che oggi devono rivolgersi ad una "badante" per avere assistenza a domicilio? Le aule scolastiche sarebbero meno affollate? Le "case popolari" ci sarebbero? Le carceri, sarebbero meno piene? I cumuli di immondizia che caratterizzano il paesaggio di alcune nostre città, sparirebbero? Il degrado del nostro territorio che spesso causa vittime per frane, allagamenti e disastri naturali simili, cesserebbe?

Ancora: la mancanza di una politica di gestione dell'immigrazione, incoraggia tutti quei sistemi di sfruttamento che favoriscono l'illegalità nel nostro paese. Quest'ultima, non è solamente "criminalità" ma anche lavoro nero, affitti in nero, bagarinaggio dei servizi, sfruttamento, caporalato... che trovano consenzienti gli "stranieri" più per opportunità che per convinzione e che trasmette agli stessi un messaggio peraltro molto chiaro: la società ospitante vive "fuori legge" e, pertanto, è una pratica che conviene!!

Siamo talmente presi dalle nostre "paure" da non pensare che tutte queste forme di sfruttamento danneggiano il nostro mercato del lavoro, il sistema fiscale contributivo, la competitività delle imprese, contribuendo a formare, invece, quella ricchezzetta sommersa che non crea benessere per il Paese (PIL) ma va ad arricchire ben altri soggetti.

Il sistema illegale in cui viviamo e che non contrastiamo con un'efficace politica delle migrazioni e dell'integrazione, condiziona pesantemente i flussi migratori irregolari perché è dagli stessi che trae vantaggio. L'economia sommersa concorre al ribasso dei diritti ed aggredisce la nostra economia, danneggiandola. Combattere l'immigrazione irregolare, prendendosela con gli immigrati e senza stroncare l'economia sommersa, è solamente una perdita di tempo che non produrrà alcun beneficio. (continua)

39 commenti:

  1. weeeeeeeeee ciao carlito uhmmm interessante teoria nella parte conclusiva del post, certo non nuova, non del tutto almeno, intendo dire l'economiadeio diritti, ecco li c'è molto da rivedere, sopratutto in italia, io dico che l'u ica soluzione che abbiamo è legare il costo salariale alle ore lavorate cioè fatto cento il costo medio di un ora di salario, verrà pagata a seconda delle lavorate, è questo ciò che dovrebbero fare per arginare davvero l'immigrazion e le distorsioni dela globalizzazione sulla quale non appena trovo qullo scritto mi premuro di fartelo avere

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  2. Ciao Carlo, tu parli di paura degli italiani in genere contro gli immigrati,ma come consideri quella che gli extra comunitari dicono d'aver provato nei confronti dei Rosarnesi? Più che il digiuno potè la violenza?
    Buona giornata. Corinina

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  3. Ciao Carlo,
    tutto bene e tu?
    L'immigrazione sarà un problema irrisolvibile nell'immediato per il semplice motivo che c'è poco lavoro in giro e quel poco tra poco non basterà neanche per i cittadini del luogo. Se non si esce dalla crisi economica prevedo che le esasperazioni saranno sempre più frequenti e quello che verrà deciso in alto, non sempre godrà dell'approvazione dal basso. Tieni infine presente che sono ancora in troppi gli italiani a lavorare in nero e a percepire paghe da fame e con pochi diritti. Perché nessuno combatte ad esempio, lo sfruttamento dei cinesi?

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  4. Sulla "caccia" agli immigrati questo governo durante la sua campagna elettorale ne fece il suo cavallo di battaglia, io almeno me lo ricordo bene.
    Ed e' grazie a quelle "adunate" che, finalmente, gente che fino a poco tempo prima erano stati tranquilli padri di famiglia, "dolci e premurose casalinghe", innocenti vecchiette, "pensionati e professori", ragazzi di "buona famiglia" hanno potuto dar sfogo alle loro, chiamiamole così, frustrazioni, nei modi tipici
    del Klu Klux Klan... sia in maniera "reale", andando amabilmente a dar fuoco a gente la cui unica colpa era quella di non avere un tetto sulla testa e un accento
    diverso dal nostro, sia in maniera virtuale... basta farsi un giro su questa piatta - forma (e non solo). La liberta' di pensiero e' una gran cosa quando vengono dati anche gli strumenti per poterla esprimere, al cittadino qualunque o qualnquista che dir si voglia, almeno così si sa con chi si ha a che fare. Anche sulla sicurezza,
    i nostri "capi", paventarono, spaventarono e sbadierarono... salvo poi dire arrangiatevi, mettetevi una pettorina di riconoscimento, una torcia un cellulare e andate a "rondeggiare". La faccenda, ricordo, fu presa bene, ed in particolare da qualche robusto giovanotto di estrazione nazi-fascista, al quale non pareva vero, finalmente di poter menare le mani, e qualche pensionato non ancora rassegnato all' incedere degli anni e della vecchiaia... a proposito che fine hanno fatto? ah si... come nelle piu' antiche tradizioni italiche pettorine, gialle, verdi, blu, arancio. bianche, grigie e qualche "camicia"nera, hanno finito per darsele di santa ragione tra di loro... spero che qualcuno abbia capito che la "sicurezza" (quella vera) non e' roba da clerico-nazi-fascisti dilettanti.

    Le mancanze di questa sedicente politica sono sotto gli occhi di tutti ma nessuno le vuol vedere. Il problema se così vogliamo definirlo, immigrazione, e l' abbiamo in casa da un bel po' di lustri, se ne ricordano solo quando fa comodo, e quando "qualcuno" passa notti insonni a pensare come non essere processato e distraendo "l' opinione pubblica", legiferando "ad cazzi suam", strafottendosene altamente di un Paese che va a rotoli... e finanche degli italiani di pura "razza ariana" che pure l' hanno votato. Come anche quegli assurdi governi di sinistra che si sono succeduti.

    Il "problema" non viene mai affrontato in maniera seria (che non sono certo le espulsioni, le randellate, o gettare benzina su qualcuno), perche' questo e' un problema che ha radici nelle nostre criminalita'. Quelle di "alto livello" per intenderci. E' molto piu' facile prendersela dal basso, con chi si "ribella" ad uno stato di vera e propria schiavitu'... Rosarno non sara' la prima e non sara' nemmeno l' ultima delle ribellioni. Prima di Rosarno c'e' stato qualcosa di molto peggio. La strage di Castelvolturno, alla quale i "negri" hanno avuto il coraggio di ribellarsi. Ribellarsi ai casalesi... non so se puo' rendere l' idea: "RIBELLARSI AI CASALESI".

    E' una considerazione che abbiamo fatta un po' tutti, magistralmente interpretata poi da Saviano.

    La rabbia, quella civile intendo, ti sale... quando in una notte in quella che e' diventata la Soweto d' Italia, Castelvolturno, su quella strada dovevi stare attento a non calpestare cadaveri, e spesso, ripensando a quelle scene, mi chiedo se non siamo noi, invece, ad essere morti dentro...


    Un saluto...

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  5. Dimenticavo... giorni fa un "rampollo" del clan camorristico dei Sarno, condannato a 20 anni per omicidio e' stato scarcerato per errore, sai quegli errori burocratici o di forma della nostre "leggi" (moleskina e' molto tecnica in questo, conosce i termini giusti)... in breve dalle nostre parti ci si puo' finire in galera per errore, ma quando capita non e' tutto perduto... puoi anche uscire dal carcere per errore, anche se hai una "lieve" pendenza giudiziaria per omicidio e sei legato ad un clan della camorra...

    Nessuno si e' ribellato... i "bianchi" intendo.



    Ri-saluti...

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  6. si per noi italiani e per tutti gli occidentali in genere carlo, una politica dei diritti per tutti che sia la medesima in ogni luogo della terra è una pazzia come un afollia è il diritto che rimane sempre lo stesso in ogni parse del mondo, facciamocene una ragione il diritto ha delle basi sulle quali viene costruito che non sono le medesime in ogni paese del mondo.

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  7. @@@@ PER PONY E CESARE @@@@

    Intervengo a malincuore nei vostri confronti, per cancellare un commento di Cesare ed una parte di un commento di Pony che si rivolge a Cesare. Vi prego di "risolvere" i vostri contrasti fuori da questo blog ovvero ignorarvi cordialmente, se avete già preso le vostre decisioni. Vi ringrazio.

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  8. Tu scrivi:"Se qua non modifichiamo i nostri comportamenti ed il nostro modo di pensare, difficilmente troveremo soluzioni ai nostri mali, soluzioni che si favoriscono anche nel momento in cui si va a votare."
    Io temo che certi comportamenti (che io considero di cultura mafiosa) siano innati nel DNA dell'italiano medio, quindi si tratta quantomeno di connivenza. Certo che si è arrivati all'immigrato=delinquente, ma non si tratta secondo me di errore, ma di scelta mirata...comunque validissimo il post...buona serata Carlo e continuiamo a lottare perchè la cultura mafiosa si tramuti in senso civico...

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  9. SI CARLO , ANCH' IO INTERVENGO A MALINCUORE , PER DIRE CHE CESARE DICE QUALCOSA DI TROPPO GIUSTO , AL PUNTO DA MOLESTARE COSCIENZE .
    .
    PIANTIAMOLA DI NARCOTIZZARE LA RAGIONE , NON ESISTONO DIRITTI NAZIONALI , COME VORREBBE IL MIO AMICO PONY , ESISTONO , MOLTO SEMPLICEMENTE , LA CARTA DEI DIRITTI DELL' UOMO , CHE E' UN FATTO INTERNAZIONALE .
    .
    IL DIRITTO AD ESISTERE SUL PIANETA TERRA , NON E' AFFIDATO ALLA VOLONTA' DEL SINGOLO PAESE , MA E' UN FATTO , LEGATO ALL' ESISTENZA DELLA ZAZZA UMANA ( EXSTRACOMUNITARI COMPRESI ) .

    .
    IL LAVORO NERO ?
    UN FATTO CHE FA PARTE INTEGRANTE DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO E QUANDO GLI ITALICI , SI SONO STUFATI E SI SONO DEDICATI AL DELINQUERE , SI E' DOVUTO RICORRERE AI CLANDESTINI .
    .
    IL CLANDESTINO , E' UN BEL GIOCATTOLO , RICATTABILE , A BASSO COSTO , NON INDENNIZZATO E LICENZIABILE.
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    SENZA LAVORO NERO , SENZA CHI ACCUMULA RICCHEZZE CON IL LAVORO NERO , L' ECONOMIA DEL BEL PAESE , E' DISTRUTTA .
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    VI SIETE CHIESTI PERCHE' IL RISPARMIO ITALIANO HA TENUTO RISPETTO ALLA CRISI ?
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    PERCHE' ?
    PERCHE' IL RISPARMIO REALIZZATO CON IL LAVORO NERO E CON L' EVASIONE , E' ENORME , PERCHE' IL POPOLO ITALIANO E' UN POPOLO CHE SFRUTTA LO STATO E CHE TRUFFA GLI ALTRI ED ANCHE LO STATO .
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    CHI PUO' PERMERTERSI DI ACQUISTARE UNA BARCA ?
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    NEI PORTI TURISTICI ITALIANI E' SEMPRE PIENO .
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    CHI PUO' ACQUISTARE UN SUV , CERTAMENTE NON L' OPERAIO DI MIRAFIORI .... CIPPUTI .
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    NON BASTONIAMOCI I MINISTRI DELL' INTERNO ( I MARONI ), DICIAMO CHE GLI EXSTRACOMUNITARI SONO SERVI DELLA GLOBALIZZAZIONE DELLE DESTRE , LAVORANO , FANNO ARRICCHIRE E SI POSSONO PRENDONO A BASTONATE .
    .
    ADESSO QUELLI DI ROSARNO , SARANNO RESPINTI . QUALE GIUDICE DEL LAVORO DECIDERA' DI QUANTIFICARE IL DANNO CHE HANNO SUBITO ?
    QUALI GIUSTI RISARCIMENTI GLI VERRANNO RICONOSCIUTI ?

    L' ESPULSIONE ......................... IL DANNO E LA BEFFA .
    .
    LEGGI E BUOI DEI PAESI TUOI .
    .
    BUONA NOTTE CARLO .

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  10. Il lavoro al nero e' un'economia sotterranea alla quale piu' o meno tutti i paesi del mondo hanno largamente ricorso, fa male allo stato, ma fa anche del bene a volte ... Permette di continuare a iniettare fondi importanti di liquidita', specialmente in forti tempi di crisi come oggi...E se l'Italia ha sopportato abbastanza bene fino ad ora la crisi e' giustamente... In grande parte, grazie al lavoro al nero...Il denaro circola, e sapete perche'!!!?...Perche' lo stato, la republica Italiana, sa' molto bene che senza questa manna caduta dal cielo...Sarebbe veramente la fine... Come giustamente dice l'amico BRUNO un po' piu' sopra ;-)...Per questo si ferma un occhio, ma se si hanno amici nelle alte sfere dei comandamenti si ferma anche l'altro occhio, e quando e' per i propi interessi dal piu' piccolo al piu' grosso dei politici... Per non dire politicomafiosi che e' la stessa cosa alla fine...Si diventa pure (((CIECHI))) Ma chi profitta veramente di questo sistema?... Sempre i piu' (((RICCHI))) ovvio ... Chi sono le prime vittime... Le prime vittime non sono gli immigrati, o i clandestini... Ma in prima fila, le prime vittime, siamo noi Italiani...Da non dimenticare che nel Mezzogiorno un lavoro su tre è al nero...Ma non perche' si ama particolarmente lavorare al nero...Ma perche' (((O TI MANGI STA' MINESTRA... O TI GETTI DALLA FINESTRA)))... Il lavoro al nero e' come una soupape di sicurezza, evita la forte pressione accomulata in una pentola piena d'acqua a piu' di 100 gradi, impedendo cosi' ... L'inevitabile scoppio, l'inevitabile (((BOOM))) del popolo contro quelli che li governano... E non solo...Domandate alla signora (((GHIGLIOTTINA))) he!he! ;-) Mayo

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  11. io e Benni siamo simili in una cosa: il nome di battesimo! :-)
    Ben ritrovato, Carlo. Grazie del commento. E' un onore immeritato essere paragonato a lui... delle sue opere ho letto solo "Bar Sport"!
    Buon fine settimana! :-)

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  12. Il mio augurio è tutto per te e il tuo fine settimana. Per il mio lo spero, ne avrei anche bisogno. Ho sempre il papà in ospedale (57 giorni), ha avuto un aggravamento questì ultimi giorni ma oggi pare si sia ripreso abbastanza bene (spero). Il lavoro è l'ultimo dei miei pensieri ma le scadenze devo ugualmente affrontarle..... Insomma, che palle d'inizio anno!!!
    Buon week, caro Carlo e a presto :-)
    Imperf

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  13. Carlo, grazie e buon fine settimana anche a te! Per quello che mi riguarda, lo passerò serenamente anche se con il pensiero rivolto ai diseredati. Un caro saluto rosso proletario. Alvaro

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  14. Ciao Carlo, buon fine settimana anche a te!

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  15. Ciao Carlo.
    Io ho poco tempo per leggere e commentare in questo periodo...poi i post che fai tu sono pure abbastanza impegnativi, nel senso di lunghi e accurati, non si può fare una sveltina.
    Ma ci tenevo a ringraziarti per il tuo commento. Grazie.
    Ciao, ci vediamo.

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  16. Caro Carlo, rispondo al tuo commento sul mio blog:
    al di là del "credo" religioso, penso che queste azioni siano commesse da persone che non si sono mai soffermate a riflettere di che sostanza siamo fatti e tutti sappiamo, credenti e non, che siamo formati in parte di materia e in parte di spirito o essenza o chiamiamola pure sensibilità. Le persone (ma non credo siano degne di essere chiamate tali) che commettono tali violenze senza senso, non hanno niente, né spirito, né una piccola parte di materia che forma il nostro cervello. Sarebbero da mettere all'ergastolo e gettare via le chiavi, anche perché queste creature indifese che non si rendono conto di quanto siamo assurdi... ci amano tanto più di quanto ci meritiamo.

    In risposta al tuo post... ieri sera ho visto Annozero e sono rimasta colpita soprattutto dall'omertà che ancora si vuole portare avanti, per paura di denunciare le responsabilità che competono alla mafia in certi paesi, scaricando tutta la colpa a quei disgraziati immigrati, che vengono da noi a farsi il c....o, per guadagnare una briciola di pane.
    Un abbraccio.
    Nadia

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  17. Buona serata Carlo, o forse meglio "buonanotte".
    Come ben sai sono molto interessato alle migrazioni e alle immigrazioni, per aver vissuto molte sfaccettature di questi fenomeni, in particolare sulle mie coste, e dopo aver letto il post e qualche commento, ho avuto la sensazione che ognuno di noi considera giusta la propria soluzione; e già questo è sbagliato. Tu parli di un contesto che si "allarga" in modo naturale e fisiologico, e che la nostra società rimane culturalmente indietro nell'approccio a questo problema (se ho capito bene). Ma qualcuno si è mai chiesto se è obbligatorio che questa società debba espandere la propria mente in questa direzione? Siamo certi che la direzione giusta sia quella di consentire l'immigrazione su questi numeri? E siamo certi che abbiamo tutti dei doveri nei confronti di questa gente? Sai, pongo queste domande perchè io stesso mi pongo una domanda: siamo certi che l'integrazione (loro) sia un arricchimento per la società in cui (loro) si integrano? E poi, che cosa significa "arricchimento culturale? Se parliamo di cultura intesa come "storia" allora posso dire che quasi tutta la storia nasce sulla nostra terra; se parliamo di monumenti allora devo dire che il 70% dei monumenti sono in Italia; se parliamo di arti, mestieri, design, tecnologia, fantasia, devo dirti che non siamo secondi a nessuno; e quindi mi chiedo in che cosa dovremmo "arricchirci".
    Diverso è il mio pensiero se invece parliamo di "lavoro".
    E' vero, abbiamo bisogno di "forza lavoro"; e allora tutti gli interventi (oltre a quelli umanitari e di carattere politico), devono essere concentrati in quel settore; organizzando e garantendo i flussi periodici, in funzione delle necessità temporali, esattamente quello che prevede la Bossi-Fini.

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  18. Qualcuno si è mai chiesto se è obbligatorio che i paesi del terzo mondo devono subire il mercato delle società ricche? Siamo certi che la direzione giusta sia quella di arricchire una parte del mondo e continuare ad impoverire la restante? Siamo tutti certi di avere dei diritti nei confronti del terzo mondo (invaderli, colonizzarli, ridurli in schiavitù, imporre loro la nostra cultura) invece di doveri? Siamo certi che l'arricchimento che noi abbiamo avuto dallo sfruttamento delle loro terre e culture, per loro sia stata una fortuna? Siamo sicuri che la nostra cultura sia unica e autoctona da sempre? Dimentichiamo per caso, che la cultura italiana non sarebbe mai esistita se non fossero passati dalla nostra terra centinaia di culture che si sono mischiate.
    Un mondo due visioni opposte, pultroppo si è imposta quella sbagliata e se ne vedono i risultati.
    Buon fine settimana carlo, settimana brutta oltre che essere pure impegnata, ma alla fine sono arrivato anch'io :)
    Ciao!

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  19. Volevo dire quasi le stesse cose di Dalai,quindi lmi limito a condividerle in pieno.Per quanto riguarda la "confusione razzista" che porta a considerare "noi e loro" senza farci più concepire come "persone" dico che l'Italia è un frullato di civiltà e continuerà ad esserlo nostro malgrado e grazie a Dio.Per chi si riferisce all'arte ed ai mestieri (e addirittura al design)posso consigliare un approfondimento storico e artistico.Scoprirà quanto la nostra arte migliore è grata alla Magna Grecia,come la Spagna,la Francia,l'Oriente,l'Africa,la civiltà anglosassone e più recentemente l'America hanno indirizzato la nostra espressione artistica e derivati(quindi i mestieri,il design,la tecnologia,la fantasia ecc).Una cosa soltanto è da considerarsi un aborto artistico generato dal più nefasto riferimento alla statuaria di regime ed è quella insulsa statua in marmo dedicata al latitante Bettino Craxi.Tuttavia il buon gusto italiano resiste ancora,almeno in campo artistico,visto che il mamozio non è stato ancora venduto(volevano 150.000 euro per l'obbrobbrio).Pare che vogliano proporlo alla Moratti,visto il suo recente simposio a favore del truffatore socialista(oggi considerato statista dai soliti che hanno il pelo sullo stomaco e sulla coscienza).
    Passo al solito di corsa ma ci tenevo a salutarti.E approfitto per salutare e condividere anche Cesare che senza fronzoli e merletti e la sua contestata poca diplomazia dice quello che è sacrosanto.Anche perchè lui,a differenza di tanti salottieri da blog,molti degli argomenti che si trattano qui in modo "radical chic" lui li vive di persona tra la gente che ne soffre e quella che,vigliaccamente ne gode.
    artista1969

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  20. Passo per augurarti a mia volta un buon fine settimana,anche se non posso cancellare dalla mente la tragedia dei terremotati. Un abbraccio.
    Corinina

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  21. Anche io quoto con Sasa'...Purtroppo certa gente dovrebbe vergognarsi... Non capisco come fanno al mattino a guardarsi allo specchio...Nella sua definizione più semplice, per razzismo si intende la convinzione che la specie umana sia suddivisa in razze biologicamente distinte e caratterizzate da diversi tratti somatici e diverse capacità intellettive, e la conseguente idea che sia possibile determinare una gerarchia di valore secondo cui una particolare razza possa essere definita "superiore" o "inferiore" a un'altra... Ma chi lo ha mai detto questo???... Dove sta scritto???...Il razzismo esce dall'ambito scientifico e assume una connotazione politica, diventando l'alibi di certa gente, l'alibi con cui si cerca di giustificare la legittimità di prevaricazioni e violenze. Una delle massime espressioni di questo uso è stato il nazionalsocialismo...Un nazionalismo che da noi in Italia si chiama intolleranza, fascionazismo, gente, uomini... Se cosi' possiamo chiamarli, o definirli???... Che in un passato non tanto lontano... Non ha esitato a sterminare senza pieta' altri uomini, gente che ha messo altra gente nel (((FORNO))) al posto delle pizze, gente che non ha esitato a mettere altri uomini nelle camere a (((GAS))) ecc ecc... Lo studio del genoma umano (DNA nucleare e mitocondriale), oltre alle scoperte della paleontologia moderna (studio scientifico dei resti fossili umani), ha permesso di stabilire che la diffusione della specie umana ha avuto origine in un unico punto del pianeta, l’Africa centro orientale, circa 100000 anni fa. Da lì sarebbe avvenuta una migrazione inizialmente verso il Medioriente e il resto dell’Asia, successivamente verso l’attuale Europa (circa 40000 anni fa); in seguito l’Homo sapiens sapiens avrebbe migrato negli altri continenti (Americhe e Australia). Ad oggi non esistono conoscenze che contestino l’origine unica della specie umana: questo primo dato pone quindi seriamente in dubbio che per l’uomo si possa parlare di razza anziché di specie...(((ORA FERMATELA)))...PERCHE', I TUOI ANTENATI, SICURAMENTE ERANO AFRICANI... ;-) Mayo

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  22. @@@@ RISPONDO A ENRICO @@@@

    Ciao Enrico. Ho letto ora il tuo commento e quelli seguiti al tuo. Credo che molte risposte ai tuoi quesiti siano state fornite già da chi ha commentato, seppur nei toni "accesi" che animano questo genere di dibattiti e che, invito ancora una volta tutti, non dovrebbero essere personalizzati perché, altrimenti, mi costringete ad intervenire con tagli o censure. Nel mio blog ogniuno può dire la sua e non deve temere di essere "aggredito" perché non la pensa come gli altri.

    Per quanto mi riguarda, rispondo al tuo commento facendoti notare che, credo, fino ad ora di "soluzioni" non ne ho ancora proposte ma, semmai, mi sono limitato a cercare di comprendere quali siano quelle "manifestazioni" che danno luogo ai vari problemi che caratterizzano il fenomeno migrazioni, da noi ma non solo. Ho volutamente tralasciato di citare il razzismo e la xenofobia che non possiamo nascondere a noi stessi che esista, anche nel nostro Paese. Ma è un fenomeno, secondo me, ancora marginale e facilmente isolabile. Se poi qualcuno ha inteso proporre "soluzioni" personali... be', io ho invitato a seguirmi pazientemente nel ragionamento ma non posso obbligare chi commenta ad attenersi a quello che scrivo senza precorrere i tempi.

    Mi chiedi se sia "obbligatorio" per la nostra società, "espandere" la visione del mondo oltre quello che ho chiamato "nucleo ben definito". Be, proverò a risponderti: sono convinto che tale espansione, anche a livello intellettuale soggettivo, sia inevitabile e per un motivo molto semplice. L'abbiamo già iniziata, forse inconsapevolmente, usando tecnologie che ci collegano in una frazione di secondo con l'altra parte del mondo. Internet, per esempio, ha abbattuto i confini naturali delle nazioni ed è anche grazie a internet che tu puoi scrivere o commentare post sulla repressioni in Iran.

    Io, per esempio, uso skype per parlare con i miei cugini in Australia, uso un telefonino che mi rende "reperibile" sempre, all'ufficio come agli amici. Uso apparecchi tecnologici che arrivano dalla Cina, dall'America, dal Giappone... e che mi rendono la vita più semplice, comoda. Leggo, approfondisco, rifletto e studio di notizie e informazioni che mi arrivano da tutto il mondo tramite internet e le tecnologie ad esso collegate. Tu mi chiedi: è obbligatorio farlo?? No, certamente!!! Spegni tutto.... ma poi???

    Sulla "centralità" della nostra cultura, ho già avuto modo di esprimere dubbi su affermazioni come la tua!! La cultura di qualsiasi popolo, il nostro compreso, nasce da "contaminazioni" che si sono verificate nel tempo e, francamente, non riesco a comprendere questa tua affermazione. Condivido pienamente quanto spiegato da Artista, a proposito della nostra cultura.

    Anche sul tuo breve accenno "alla forza lavoro" che dovrebbe costituire il migrante, non mi trovi d'accordo e se avrai pazienza di seguirmi, capirai perché. Brevemente, ti dico che considerare solamente "braccia" quelle che poi, a tutti gli effetti, sono delle persone... ci porterebbe ad avere, prima o poi, gli stessi problemi di emarginazione che vivono oggi molti dei migranti regolari ma anche vasti strati della nostra popolazione. Conseguentemente, emarginare non porta alla tranquillità sociale.

    Inotre, sul lavoro dei "migranti", nel nostro Paese, va fatto un approfondito discorso perché credo che con la scusa dello stato di "necessità", oggi si stia favorendo lo sfruttamento di persone, nonché una pericolosa "svalutazione" del valore economico della forza lavoro italiana.

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  23. RITORNO VOLENTIERI A COMMENTARE QUESTO INTERESSANTISSIMO POST .
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    TROVO MOLTO IMPORTANTE QUELLA PARTE DEL POST , CHE EVIDENZIA COME I MEDIA POSSONO INFLUENZARE , PER SCOPI RICONDUCIBILI A POLITICHE DI SCHIERAMENTO , QUELLA CHE E' LA PERCEZIONE COLLETTIVA LEGATA AD UN TALE ARGOMENTO .
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    NEL POST SI LEGGE CHE , ANCHE SE STATISTICAMENTE I CRIMINI COMMESSI NEL 2007 SONO DIMINUITI , LA PERCEZIOMNE E LO STATO DI INSICUREZZA COLLETTIVA IN QUEL PERIODO E' AUMENTATO .
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    QUESTO DATO , ESTREMAMENTE CONTRADDITTORIO , EVIDENZIA COME PER FINI PURAMENTE ELETTORALI , SI COSTRUISCE , SI PILOTA E SI MODIFICA IL PENSIERO COLLETTIVO , GENERANDO SENZA SCRUPOLO QUELLE DINAMICHE PERVERSE CHE SONO LA CAUSA DI FATTI COME QUELLI ACCADUTI A ROSARNO .

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  24. Ciao Carlo, rispondendo a te spero di includere anche una risposta a Sasà e Artista.
    Escludento dal tuo commento (perchè non mi riferivo a quella) la parte relativa alla tecnologia, per cui la stessa è la causa (o l'effetto) della globalizzazione, la mia domanda è improntata su quello che sembra diventato "un obbligo", e cioè il fatto che l'integrazione fra i vari popoli debba essere necessaria.
    Non condivido questo, pur ragionando (come dice Artista) sul fatto che la Cultura Italica abbia le sue basi nella Magna Grecia, perchè se risaliamo a questo dovremmo mettere in evidenza come proprio quei tempi hanno rappresentato il contrasto fra le Culture. Se invece guardiamo a quei popoli che migrando hanno lasciato il segno sul nostro continente, pensando ai Messapi, agli Japigi, agli Etruschi, possiamo affermare quanto sia stata "accettata" dagli autoctoni la loro Cultura, che era, al pari degli altri popoli, quella della guerra, perchè quello era il contesto.
    Se invece dobbiamo parlare di Cultura intesa come "sapere", allora dovremmo pensare a come si sia integrata (soprattutto nella mia terra) la cultura Greco-bizantina, e di quanto determinante sia stato il Cristianesimo; ma di questo credo non si voglia parlare.
    Comunque sull'integrazione, la parola chiave su cui dovremmo confrontarci è: l'accerttazione.
    E si, caro Carlo, su questo dobbiamo riflettere: il senso dell'obbligatorietà dell'accoglienza da cosa dovrebbe derivare? Dall'obbligo che avremmo in conseguenza alla teoria per cui essendo stati sfruttati dal mondo occidentale dovremmo intenderlo come una sorta di risarcimento?
    Ma se manca "l'accettazione" non possiamo definirla integrazione, non possiamo considerare "un arricchimento" il fatto che altre culture si integrino o sostituiscano la nostra, soprattutto se obbligata.
    E poi, perchè dobbiamo considerarla "obbligata"? Perchè qualche speculatore della classe dirigente di Paesi ricchi ha fatto affari con la classe dirigente di quei Paesi che per questo sono diventati poveri? E che c'entrano i cittadini di questi Paesi? Ce la dovremmo prendere con chi ha permesso questo, perchè "gli affari" questa gente li faceva (e li fa) con la classe dirigente di quei Paesi, che sono soprattutto Dittatori.
    Io già non condivido che "le masse" vengano condizionate dai singoli, immagina se posso accettare il condizionamento dello stile di vita per colpa di questi speculatori.
    Non posso eludere dal ragionamento "l'auto-determinazzione di un popolo", non posso dimenticare quanto abbiamo difeso i Kossovari nei confronti dei Serbi durante la guerra dei Balcani, proprio per la difesa della loro cultura.
    L'accoglimento di tutta questa gente deve essere organica e non disorganizzata, e soprattutto NON IMPOSTA da una scuola di pensiero.
    L'accettazione è fondamentale per l'integrazione, e non deve rappresentare "un risarcimento", ecco perchè non condivido il pensiero di Sasà, di Artista e credo anche tuo.

    Un "appuntino" vorrei farlo ad Artista, sperando di non essere frainteso: lui ha parlato di un mondo in cui ci sono molti "salottieri" e che per conoscere il problema bisogna "vivere la situazione"; beh! non credo sia sufficiente perchè, come disse un suo concittadino illustre (Eduardo De Filippo): nel Teatro si rappresenta benissimo quella che nella vita quotidiana si rappresenta malissimo.
    Per capire bene, bisognerebbe proprio andarci in quei posti.

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  25. Io non ce l'ho fatta a passare un fine settimana sereno e tu?
    Un saluto da Corinina

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  26. Buona giornata Carlo, cercherò di far capire quello che è il mio ragionamento senza la presunzione che la mia analisi sia quella giusta, ma solo una valutazione.
    Affrontare un problema non vuol dire dare la colpa all'uno o all'altro, ma andare direttamente alle soluzioni, senza dare per scontato che quello che è stato fatto sia stato un male assoluto.
    Mi riferisco alla Cooperazione, dicendo che è stata fatta male, dalle persone sbagliate e in modo sbagliato.
    Sai Carlo, io continuo a sostenere che il miglior modo di interpretare gli aiuti (dovuti) sia quello di intervenire "in loco", attraverso interventi assistenziali, come la costruzione di pozzi d'acqua, di scuole, di strade
    e di tutte le infrastrutture a sostegno di una società.
    Poi dovremmo noi stessi occidentali "spogliarci" dall'idea di pensare che il nostro "modello di vita" sia applicabile in tutto il mondo: l'organizzazione "demografica" nei Paesi Africani e in quelli rimasti poveri, è frammentata per effetto anche del "nomadismo" che sposta le popolazioni da un Paese all'altro anche in funzione delle stagioni, e questo crea tanti piccoli Stati all'interno degli stessi Stati, legati alle "loro leggi" e non allo stato di diritto che noi immaginiamo ci sia in uo Stato con cultura occidentale. Posso affermare che in molti Stati del "Terzo mondo" risulterebbe difficile anche fare un semplice censimento. Anche la Geografia di questi mondi non è quella che noi immaginiamo, e molti "scontri" avvengono in quelle che sono di fatto "terre di nessuno".
    Risulterebbe difficile individuare anche "i destinatari" degli aiuti; la Somalia, l'Eritrea, la Nigeria, tutto il Corno d'Africa ne è un esempio, e non per effetto dell'ingerenza occidentale "diretta", quanto per il modello che le classi dirigenti dei Paesi occidentali hanno fatto "assimilare" a quanti, "dal Terzo mondo" si sono formati intellettualmente e culturalmente in occiidente. Ecco perchè penso che farli venire da noi significherebbe anche "distruggerli" e distruggere noi stessi.
    E' lì che bisogna intervenire, creando le comunità con un "capo" che sappia governare, e il problema è "da chi" questo progetto dovrebbe essere portato avanti.

    C'è solo un organismo che avrebbe l'autorità per farlo, ed è lì che bisogna lavorare: l'ONU, soprattutto attraverso le ONG.

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  27. @@@@ RISPONDO A ENRICO @@@@

    Ciao Enrico e buon inizio di settimana a te. Anche se non sono ancora "arrivato" ad elencare le possibili soluzioni al fenomeno "migrazioni", ti dico che le tue proposte coincidono con alcune cose che penso già da tempo, con un solo distinguo: gli interventi "assistenziali" che tu citi, a mio modo di vedere, sono solo il primo dei tanti impegni a cui il mondo industrializzato dovrebbe far fronte, per risolvere quella che con il passare del tempo potrebbe diventare la "minaccia" delle migrazioni.

    Sono d'accordo con te che le "soluzioni" sono l'unico argomento importante su cui si dovrebbe discutere tuttavia credo sia impossibile (e neanche giusto) evitare che le persone possano "criticare". In fondo, il dissenso è il termometro del benessere di una civiltà. Inoltre è nella natura umana lamentarsi ed accusare altri del proprio malessere!!!! (attento: non ho detto che è giusto... dico solo che è naturale)

    Sulle "caratteristiche" di alcuni stati del terzo mondo, cui tu ti riferisci, per ora preferirei soprassedere... al fine di non aprire un'ulteriore fronte di discussione.

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  28. Sono d'accordo che il dissenso e la critica sia salutare e non bisogna "accecare" chi la esercita, e ne sono talmente convinto nonostante il mio pensiero riceva soprattutto critiche e dissensi, a volte anche altro, mentre io cerco di trovare un punto d'intesa.

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  29. weeeeeee carlito ciao passato bene the week? soddisfatto la fortunata donna che ti sta nelle grazie?

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  30. Il mio pensiero è che si è giunti al difficile, e mi auguro non irrecuperabile, punto di non ritorno. L'onda dello straniero da mandare via a calci e senza distinzioni è ormai cavalcata da tutti. A prescindere dall'uso improprio di certi termini (ho sempre amato la nostra lingua, molto meno chi si riempie di parole non avendone padronanza), per cui chi delinque è una persona che commette reati e ciò è del tutto svincolato dalla nazionalità. Ma nel marasma generale delle notizie da avanspettacolo (cito per citare tg1), trovo pietoso che nessuno si sia chiesto come facciano a stare in Italia gli stranieri irregolari (non gli "stranieri" in sé per sé) e soprattutto perché nessuno si indigna dei luoghi in cui vivono ammassati come bestie, perché nessuno si indigna dei traffici economici che ci sono dietro (te ne parlai dettagliatamente, credo), e perché nessuno si indigna quando vanno a raccogliere pomodori per dieci euro al giorno nelle campagne.
    Il discorso è lunghissimo e complesso, anche ridurlo ad un commento scritto sarebbe ugualmente desertico, per chiunque. Certo è che finché ne parliamo la coscienza resta viva. E' l'oblio che ammazza la gente e le cose (proprio come è stato detto nel corso dell'incontro del Papa con gli ebrei, in merito allo sterminio).

    Ho trovato, infine, il commento di Cesare ineccepibile. E quanto al richiamato "errore" giudiziario del Boss Luigi Sarno è un classico tutto nostrano (e nessuno si indigna nemmeno di cose del genere, che vergogna ! e pretendiamo pure di fare ordine con gli stranieri quando non sappiamo farlo in casa nostra con i nostri, MA DIMMI TU !). Molto sinteticamente (se scendo nel tecnico diventa difficile, non per te capirmi, ma per me trovare parole semplici per spiegare il procedimento ... ) avrebbe dovuto esserci un passaggio di atti di un procedimento penale da un Tribunale ad un altro (questa frase non mi reca onore, scritta così ! rido). Ebbene, questo passaggio di atti non c'è stato, di talché il secondo tribunale (che è chiamato ad annullare-revocare-sospendere una misura cautelare) non ha potuto far altro, in mancanza di documenti, che procedere a rimettere in libertà Sarno (condannato già, condotto in carcere in virtù della condanna ma di poi, appunto, rimesso in libertà perchè, detto in parole povere, i Giudici non avevano davanti le carte del processo di primo grado).

    Bah, per ora ti auguro buona settimana, sperando che anche tu abbia qualcosa di bello di cui ridere ! A presto, baci.

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  31. laura bausciaaaaaa ahahahahahahaha

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  32. Ciao Carlo ,dal tuo ultimo messaggio risulterebbe che hai nutrito una certa preoccupazione per me. Ti ringrazio della tua affettuosa amicizia,ma non devi preoccuparti perchè sono momenti di tensione, ricorrenti nel mio carattere che spero,come avviene di solito, si traducano in creatività. Senza emozioni infatti la vita è monotona ed al contrario di te,meno che mai penso al matrimonio che mi sembra piuttosto una prigione. Vivo intensamente in solitudine ed in libertà le mie emozioni con le croci e le delizie che esse comportanno. Un buon proseguimento di serata.
    Corinina

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  33. Caro Carlo Carlo caro, certo che pensano al processo breve ! Intanto, sappi che casi come quello di Sarno di certo non si sarebbero verificati mai per i processi il cui imputato è il Presidente del Consiglio o altra carica istituzionale di rilievo perché, davvero, si arriverebbe all'eclatante "buttiamoci tutti a mare" ! In quei processi accade ben altro. Ed è sotto l'occhio di tutti (quelli che vogliono vedere).
    In più, sappi anche che il disegno di legge presentato, e per fortuna non ancora né discusso né approvato (deo gratias) ha un che di inquietante che è sfuggito a molti, oso dire. Il punto non è l'ESTINZIONE del processo (E NON LA PRESCRIZIONE DEL REATO come si sente dire !!!) decorsi due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio senza apertura del dibattimento (che ci può pure stare, se si leggesse la norma di in termini di utilità contraria : prevedere questa prescrizione dovrebbe "moralmente" e "professionalmente" obbligare ad aprire il dibattimento, e quindi evitare di lasciare impuniti gli imputati - se colpevoli- con dei rinvii inutilmente dispendiosi in termini processuali. Ovvio che dire due anni di prescrizione in termini concreti significa sai quanto ? Due, tre udienze al massimo. Se ci sono due o tre rinvi senza che il dibattimento sia dichiarato aperto in sole tre udienze si chiude la partita. Io sono stata alle prese con un processo ultimamente che ha visto ben quattro rinvii per legittimo impedimento del difensore dell'imputato - io ero per la parte civile -. Ancora un paio di udienze così ed il reato si prescriverà, ho già fatto i miei calcoli. Saremo costretti a fare azione civile separata per il risarcimento e di ciò i miei clienti sono stati già informati, con le dovute "tecniche" spiegazioni, visto che nel processo penale di fatto non si è "quagliato nulla". Scandaloso. Eppure è così).
    Ma c'è di più, e ciò, dicevo sfugge ai meno oculati.
    A quali reati si applicherebbe il ddl."Pena della reclusione fino a dieci anni".Sai quanti grossi reati sarebbero coperti da questa norma ? Tantissimi, anche gravi. Ed in ciò, ovviamente, vi è il favor per il Premier ed i suoi processi. Presenti, e futuri !
    Mio carissimo, sai che ti dico ? Che la prima riforma della giustizia dovrebbe partire dagli operatori della giustizia. Dal modo di lavorare, sia dei PM che dei Giudici che degli Avvocati. Oltre che, chiaramente, da un processo che oggi già consente grosse garanzie agli imputati. Figuriamoci con una riforma come quella.
    Senza contare il clamore mediatico sulla esigenza di celerità dei processi. In Italia GLI UNICI PROCESSI, SPESSO, VELOCI CONCLUSI IN TERMINI RAGIONEVOLMENTE SOPPORTABILI SONO PROPRIO QUELLI PENALI ! Rispetto, ad esempio, ai processi civili.

    ED INFINE, LA PERLA CONCLUSIVA DEL TUTTO : la estinzione del processo come sopra detto si applicherebbe ai giudizi di primo grado IN CORSO (!!! - come quelli di Berlusconi- insomma, i principi ANCHE COSTITUZIONALI in materia di diritto e processo penale sotto i piedi !!!). Sono esclusi i processi di Corte di Appello e Cassazione (ovvio, lui ha solo processi in primo grado !!!)

    Perdona la prolissità.

    Ma tu mi provochi ! (rido di cuore).

    Baci

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  34. Ciao Carlo
    bello il tuo post, preciso e puntuale, come sempre del resto.

    Io credo che oggi più che mai i problemi sociali, ambientali ed economici vadano visti non più in termini di singole nazioni ma con una visione globale. Purtroppo i media sono controllati da persone (molto potenti) i cui interessi non coincidono certo con quelli dell'interesse comune. I media fanno di tutto per dividere le persone, divisi siamo più deboli e quindi più controllabili. L'unica speranza che abbiamo è quella di una informazione disinteressata, sincera, che venga basso. Internet!

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  35. @@@@ RISPONDO A ROSSOMOLESKINE @@@@

    ... be', se le mie "provocazioni" causano risultati come il tuo ultimo commento, allora io provoco!!! (rido)

    Ciao Rossomoleskine. Quando ieri ho concluso con "quella" domanda perplessa, non ho voluto aggiungere che da un po' di tempo sto cercando di "ragionare" su questo processo breve!!! Soprattutto dopo che, curiosando nel blog di Grillo, ho trovato un post che, per fartela breve, affermava che i magistrati italiani lavorano... e anche più degli altri, in Europa.

    Ora, siccome sai bene che comunisti e disfattisti come Grillo, possono dire quello che vogliono purché si parli male di questo Governo, sono andato a spulciare alla "fonte" dei dati citati dallo stesso, per affermare ciò che leggevo!!! Infatti, c'erano numeri e percentuali... in gran quantità!!!

    Cifre trovate nel Dossier 2008 riguardante il "rapporto sul sistema giuridico dei Paesi dell'Europa", redatto dalla Commissione Europea per l'efficienza della giustizia, organismo che fa capo al Consiglio d''Europa. Ripeto, questa è la fonte da cui Grillo ha tratto i dati!!! E io sono andato a verificare.... ed ho scoperto che erano VERI!!!!

    Ora, siccome tutto si può dire men che quella Commissione sia un covo di comunisti, ho scoperto che abbiamo meno magistrati degli altri Paesi europei ma un totale di cause, tra civili e penali, maggiore degli altri Paesi!!! Una quantità abnorme di cause... ed i magistrati sono pochi!!!

    Tira tu le conclusioni, io sto cercando il tempo per mettere su un post....

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  36. Non ho capito .. ti meravigli del fatto che in Italia c'è un contenzioso esagerato e che d'altro canto la magistratura è striminzita numericamente ???

    Carlo, i magistrati sono dipendenti dello Stato ! Ultimamente è stato bandito da Alfano il concorso per magistratura ordinaria. Credo 350 posti. Bene. Vai a vedere da quanto era che non si bandiva un concorso per magistratura ! (Poi, se devo dire anche che dei pochi che ci sono ancora meno sono in gamba ... mi tocca fare "l'avvocato del diavolo". Rido)

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  37. A proposito di "legge"... oggi Paolo Borsellino avrebbe compiuto 70 anni. Nessuno dei nostri "degni" rappresentanti (da destra a sinistra e che gli vengano a tutti un accidente passando per il centro) ha speso una sola parola. Mentre questa specie di Stato "che si da da fare con le mafie" si mobilita per riabilitare la figura di Bettino Craxi... un latitante... per non dire peggio.


    Un saluto al volo...

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  38. Mi ha commosso l'immagine dei tuoi crocus in fioritura ,un buon auspicio,io guardo ....Ill mio balcone, è verde,ma niente sboccia. E' crudo inverno.Ciao e buona giornata.
    Corinina

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