26/10/10

E L'AQUILA?

Mi sembra chiaro! Rappresenta ciò che la politica persegue, già da tempo, nel nostro Paese! Se si preferisce, perché più chiaro, capovolgo il concetto: l'Aquila poteva essere ciò che la politica non vuole si realizzi nel nostro Paese! Si, poi l'Aquila sono anche numeri: a 19 mesi dal sisma, due terzi della popolazione si è dovuta "arrangiare" oppure è ancora "assistita"; un terzo ha ricevuto un alloggio in una città dormitorio che già mostra i primi segni di deterioramento, realizzata senza alcun equilibrio sociale ed urbanistico ed edificata su un territorio "naturale" che, tra qualche anno, sapremo essere stato stravolto per sempre e in modo irreversibile; ancora, più di 700 studenti mancano all'appello nei nuovi istituti scolastici realizzati, il che significa che tante famiglie "giovani" hanno abbandonato l'Aquila; la città, quella "storica", è ancora un agglomerato di edifici pericolanti o crollati, sbarrata ai cittadini e presidiata da esercito e polizia.

Aquila.jpg

I tanti "numeri" del terremoto sono come un dito accusatore puntato contro un Governo che ha speculato su una tragedia, spacciando per "miracolo" ciò che era dovuto; sono la prova del fallimento, per incapacità, di una certa politica; sono la mancanza di fondi per la ricostruzione, nonostante le promesse; sono le nomine di commissari, sub commissari e vice-commissario che non portano a nulla; sono le difficoltà dell’Università; sono le preoccupazioni dei giovani; sono un'economia distrutta. Ma c'è dell'altro che emerge dalle macerie del terremoto, più nascosto e molto più infido! 

Il dopo-terremoto aquilano, superata la prima fase di emergenza, ha visto molti comuni cittadini cercare un "confronto" sia con i responsabili della "protezione civile" incaricati di affrontare la fase emergenziale sia, scomparsa questa, con quelli degli Enti locali coinvolti nell'opera di ricostruzione vera e propria. Chi ha seguito costantemente la storia dei Comuni colpiti dal sisma, dopo quel 6 aprile 2009, ha assistito alla nascita di un numero considerevole di "associazioni" e di "movimenti", composti da semplici cittadini ma anche da "tecnici" specializzati, che chiedevano di collaborare con le Istituzioni, desiderosi di contribuire al "progetto" di ricostruzione post-terremoto.

La stragrande maggioranza si proponeva senza significato di appartenenza partitica e, tutte, pur riconoscendo l'importanza delle tante competenze ed energie che dall’esterno della città sarebbero potute intervenire, consideravano sia un diritto sia un dovere essere artefici del proprio destino futuro, rifiutando qualsiasi intervento piovuto dall’alto oppure ideato e realizzato esclusivamente da competenze e manovalanze esterne. La più nota, quanto meno per le critiche vigliacche cui fu oggetto, è il movimento così detto "popolo delle carriole". Ma ve ne sono molte altre. Bene! Come è andata a finire? Appunto, con le critiche vigliacche! E anche, non bisogna dimenticarlo, con qualche manganellata.

Associazioni e comitati, nel migliore dei casi sono rimasti inascoltati, quando non criticati aspramente, montando verso gli stessi campagne diffamatorie e contrastando con qualsiasi mezzo le occasioni di aggregazione e confronto della cittadinanza. Inoltre, si è cercato di creare il "vuoto" intorno alle stesse, complici la rassegnazione ed il disinteresse "atavico" di tanti cittadini. I media, infine, se nell'immediatezza della tragedia offrirono il volgare spettacolo della ricerca del macabro e della sollecitazione dell'emozione, dopo ignorarono, a volte complici del potere politico, di seguire la storia del post-terremoto. Aver militarizzato le città, ha completato l'opera di isolamento, perseguita fin dall'inizio.

La vita degli aquilani è ferma a quel 6 aprile del 2009. Il giorno prima c'era la casa, il lavoro, gli affetti, le amicizie, il teatro, il cinema, un centro storico dove incontrare gli amici, le vetrine dei negozi da guardare durante la passeggiata, le chiese... il giorno dopo, nulla di tutto questo. Oggi, problemi che si sono moltiplicati ed ingigantiti. A leggere ciò che i media non dicono, si scopre che la qualità della vita è desolante. Manca la città, intesa come luogo di appartenenza e convivenza civile.

La cittadinanza, intesa come complesso di cittadini, è dispersa in un vasto territorio, tra alloggi di "fortuna" e agglomerati di realtà ghettizzanti, distanti gli uni dagli altri, impossibilitati a coltivare rapporti umani. Il Comune de' l'Aquila, non ha più neanche la tenda che fino a poco tempo fa veniva usata per le riunioni della cittadinanza, per favorire i confronti di idee, per salvare la socializzazione. E' stata smonata in fretta e furia ed il Comune, alla richiesta dei cittadini, ha risposto che la tenda dovevano procurarsela, autofinanziandosi.

A me, sembra chiaro il motivo di tutto ciò: i cittadini devono star "tranquilli", va impedito loro di esercitare il diritto di rivendicare una vita decente, di essere informati e, soprattutto, di chiedere chiarezza e trasparenza su ciò che si sta decidendo sulle loro teste, partecipando attivamente alla ricostruzione della loro città e del loro futuro.

Questo è l'aspetto meno apparente del terremoto de' l'Aquila, cui accennavo all'inizio. Rivela ciò che di più nascosto ed infido persegue l'attuale politica: tenere lontano il cittadino comune dalla gestione della "cosa pubblica", mantenerlo costantemente all'oscuro di ciò che fa il "vertice", manovrarlo a proprio piacimento e disporne solamente quando "serve". Gli aquilani, non sanno cosa viene deciso del loro futuro ma, soprattutto, non sanno se il loro futuro diventerà realtà tra 5, 10, 100 anni!

Hanno rubato il loro futuro. Ma non sono solamente gli "aquilani" le vittime! A l'Aquila, il "mezzo" per perseguire i propri scopi, la politica l'ha trovato nel terremoto! Nel resto del Paese, sta usando altri "mezzi" ma il risultato è lo stesso. Pensate, per esempio, al continuo procrastinare l'età pensionabile! Oppure, costringere vasti strati sociali a vivere nella precarietà! Ci stanno rubando il "futuro" e nessuno sembra preoccuparsene... nonostante l'Aquila!

30 commenti:

  1. Secondo me , al blog " del Verzetti " ( come dici tu ) , per essere invalicabile , manca solo la richiesta delle impronte digitali ai visitatori . Oppure , sono io una grande imbranata ! Riguardo al mio " riposo " , ti dirò che sono confusa : mi rigirano tanti pensieri in testa , ma non riesco a darmi risposte . Argomenti , in fondo poco più che personali , tipo Fini e la casa di Montecarlo , sollevano interminabili vespai ; mentre l' intervento di Marchionne da Fazio ( giusto o esagerato che sia ) , da cui potrebbe dipendere il futuro del Paese , non ha grosso echi , mi pare . Peggio del silenzio sull' Aquila . Buona serata ! wally

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  2. Sai Carlo, io ho dei familiari a L'Aquila, che mi descrivono molto dettagliatamente quello che succede.
    Mi dicono che L'Aquila non potrà essere più quella che era prima; c'è stato un terremoto che ha modificato una modo di vivere, e la città non potrà ritornare quella che era prima; si è letteralmente spostata e non può tornare al suo posto.
    Per ritornare a circolare nel Centro Storico ci vorranno almeno 15 anni. Stanno catalogando mattone per mattone, marmo per marmo, e la ricostruzione impiegherà qualche decennio.
    Mi dicono che il primo intervento è stato buono, un po' meno di attenzione la si vede con il passare del tempo.
    In questo naturalmente si inserisce la mala amministrazione e la bramosia di certa imprenditoria senza scrupoli, sulla quale si deve concentrare l'attenzione degli aquilani, perchè non sempre un governo è nelle condizioni di vigilare (se ne avesse la volontà); fra l'altro mi risulta che il "controllo" delle risorse economiche è stato affidato a un pool di persone fra cui diversi procuratori anti-mafia.
    Il Governo ha sbagliato (e continua a farlo) portando come esempio solo quello che ha fatto nell'emergenza, e personalmente so che è stato fatto tanto, e sinceramente non so se è compatibile in breve tempo il ritorno a quello che era prima del 6 Aprile.
    Dispiace accettarlo, ma è proprio così.

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  3. Carlo, non è corretto dare addosso al governo per la qualità della vita degli Aquilani.
    Gli aquilani sono direttamente rappresentati e amministrati e quel che è stato fatto per loro nell'emergenza, fortemente dovuto, non ha eguali al mondo.
    Purtroppo non è facile affrontare una cosa del genere, ci vuole il dovuto rispetto per questa gente e per la loro condizione. Ma solo per loro, nessun rispetto per chi volesse specularci politicamente.
    O peggio, per chi volesse lavarsene le mani per gettare la croce sugli altri.
    Il nuovo in Italia dovrebbe passare per una mentalità più di comunità, strettamente di comunità e di diretta responsabilità.
    Sono ancora al loro posto gli amministratori locali? Vuol dire che hanno fatto il loro dovere. Deve per forza essere cosi.
    Un saluto.

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  4. @@@ PER ENRICO @@@

    Ciao Enrico. Credo che nessuno possa mettere in dubbio che quanto accaduto a l'Aquila, richiederà anni ed anni di studi, ricerche e successivi interventi di risanamento nonché, aggiungo io, enormi risorse economiche che non saprei proprio dove troveremo, per realizzare il tutto! Io stesso sono il primo a riconoscerlo, nonostante ogni tanto torno in modo critico a parlare de l'Aquila.

    Terminata la prima fase sulla quale ho già espresso le mie riflessioni in passato, oggi voglio segnalare tutt'altro.

    Tu affermi che ..."c'è stato un terremoto che ha modificato un modo di vivere..." e sono d'accordo!

    Tuttavia, quel "modo di vivere" va ripristinato e se non è possibile farlo in tempi brevi nella "città distrutta", non è neanche pensabile che "costruendo" un'altra città, tu non ricrei quel "modo di vivere"!

    Non è possibile, Enrico, accettare l'assunto che "causa terremoto", la tua vita sarà il peggio che potevi aspettarti dalla stessa. Non è possibile in uno Stato che si definisce "industriale, democratico e moderno"!

    I disastri naturali, stravolgono la vita degli individui, nel terzo mondo... non è possibile che ciò avvenga anche nel mondo che si definisce "industriale".

    La "qualità della vita", anche se mi devo spostare da dove vivevo, deve essere garantita! Realizzare "città dormitorio" non significa garantire la stessa. La qualità, non è solamente un tetto sulla testa... peraltro, già ci piove dentro e ci sono difetti strutturali anche seri, nella "città nuova"!!

    Vatti a leggere questo post http://giusipitari.blogspot.com/2010/10/la-mia-casa-nel-progetto-case.html

    Nel mio post, parlo di cittadini che vorrebbero "partecipare" alle decisioni che riguardano la loro vita, che vorrebbero sapere quale sarà il loro futuro, che vorrebbero essere ascoltati.... e tu, giustamente, ricordi che "razza" di politici ci ritroviamo a governare!

    E' questo il problema, Enrico, e non i 20, 30 anni che bisognerà aspettare per rivedere l'Aquila che esisteva prima del 6 aprile 2009.

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  5. Mi dispiace molto per gli Aquilani che ho conosciuto,possiamo dirlo,in tempi felici. La situazione non sarà appianata tanto facilmente, ma le ruberie e le inadempienze ci sono state ,anche se prima s'era promesso una rapida evoluzione. Sono promesse di marinaio. Il disastro sarà sensibile ancora per molto tempo. La storia insegna.
    Ciao .
    Corinina

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  6. @@@ PER GIORNALAIO @@@

    Ciao Antonio. Infatti, io non ho rivolto critiche solamente al Governo ma ho parlato anche di "fallimenti di una certa politica", di Commissari, Sub Commissari e Vice Commissari nonché di "responsabili degli enti locali". Come vedi, ce li ho messi tutti, dal livello centrale a quello periferico ed anche di ogni "colore" politico!

    Sono d'accordo con te che "...Il nuovo in Italia dovrebbe passare per una mentalità più di comunità, strettamente di comunità e di diretta responsabilità..." e, infatti, è proprio di questo che parlo nel mio post, perché è ciò che è stato negato alle tante associazioni di cittadini che si sono proposti di "confrontarsi" con gli amministratori locali.

    E' per questo che non condivido l'assunto che "siccome gli amministratori locali sono al loro posto, vuol dire che hanno fatto il loro dovere"!!

    Sono al loro posto, perché a noi non è data alcuna possibilità di sostituirli, perché sono saldamente attaccati alle loro poltrone e protetti dalle segreterie del partito cui appartengono!

    Altrimenti, anche un "Cosentino" avrebbe fatto il suo "dovere", perché stà ancora in Parlamento!!

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  7. L'Aquila è stata "militarizzata" subito, le tendopoli avevano il cordone sanitario militare, nessuno dei residenti ha potuto muovere un dito senza l'autorizzazione del bertolaso eroe nazionale, basta leggere il blog di MISSKAPPA di quel periodo per avere il quadro esatto, ora a distanza di un anno e mezzo rimangono le passerelle, le C.A.S.E con lo scarico fognario a cielo aperto e i riflettori spenti.

    E' una storia da dimenticare e quello che passa come notizia in TV o nei giornali non riguarda l'Aquila.

    Dobbiamo scordarla per consentire a chi rideva quella notte di poter continuare a ridere per i guadagni, mica erano solo in due, due sono quelli presi, ma gli altri?

    Come mai le imprese edili Aquilane non sono state coinvolte nella ricostruzione della loro città?
    Tina

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  8. Poi ti devo dire:
    non andare mai a mangiare alla fraschetta ''fori porta''.
    entro per dodici euro a persona (reclamizzato da un giovanotto sul manciapiede) ed esco con cinquanta in due.
    Perchè?
    Un bis di porchetta e un primo a scelta che non era secondo il tizio nella scelta che avrei dovuto scegliere. Ma non mi è stata data cognizione della scelta che avrei dovuto effettuare.
    Roba da matti.
    Tu solo puoi capire che vuol dire recarsi in fraschetta.
    Più volte all'anno, è un must per noi, sempre stati bene, poi sta novità.
    Ecco, questi sono i mali dell'Italia, partendo dal basso.
    E dire che era una serata importante. Meno male, non è stata rovinata da una spiacevole avidità fuori luogo.
    Prossima volta si torna alle abitudini...totarello o l'altro sotto il ponte, di cui non ricordo il nome ma è fantastico.
    Ciao Carlito.
    La prossima volta fatti trovare.

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  9. Beh Carlo, sul punto che bisogna coinvolgere gli aquilani sulla ricostruzione è indispensabile, così come è indispensabile che si prendano le decisioni. Ma ritorno a dire che una zona terremotata subisce nel tempo il disagio delle conseguenze di un sisma del genere.
    Abbiamo un solo esempio di ricostruzione "veloce": il terremoto del 76 in Friuli; ma dobbiamo anche dire che a Gemona e Osoppo non possono essere paragonati a l'Aquila: la differenza stà nel patrimonio monumentale e nella stessa struttura urbanistica fatta di mastodontici e marmorei palazzi, colonnati, piazze, chiese e fontane: inoltre il terremoto dell'Aquila ha prodotto i maggiori danni nel movimento "ondulatorio", spostando il sottosuolo nel vero senso della parola: l'Aquila non è più sulle stesse coordinate che aveva prima.
    Sull'assenza delle ditte edili aquilane non sono a conoscenza, mi risulta però che "le gare" non erano e non sono sotto la responsabilità nè del governo e nè della Protezione Civile; e questo dimostra quanto gli appalti fanno gola a tutti.

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  10. @@@ PER ENRICO @@@

    Ciao Enrico. Io, ripeto, senza voler sminuire la gravità del fenomeno avvenuto a l'Aquila e, non scordiamocelo, in alcuni paesi limitrofi, è sul mancato coinvolgimento della popolazione e sulla precisa volontà di non coinvolgerla ed informarla che punto il dito!

    Il Friuli fu, paragonato a quello dell'Aquila, di uguale gravità, quanto meno perché accaduto nel 1976... un'epoca lontana sia per conoscenze che per tecnologie d'intervento! Eppure, il coinvolgimento delle popolazioni friulane colpite, fu totale e determinante. La ricostruzione dei paesi completamente distrutti, fu effettuata in 5 anni... ricostruendo pari pari i paesi, come esistevano prima del sisma!

    Tutto questo, grazie alla partecipazione dei cittadini friulani che "imposero" di ricostruire il "loro" modello sociale, vissuto prima del terremoto! Non risentirono affatto del "dopo terremoto" e, anzi, l'economia locale stessa, ebbe un rilancio!!

    Sulle gare, purtroppo, devo smentirti: le stesse, per quanto riguarda il progetto C.A.S.E. e M.A.P. sono state gestite dalla Protezione Civile. Sulle metodologie, ci sarebbe molto da discutere. Comunque, tenendo presente che la maggior parte dell'economia aquilana era rimasta sotto le macerie, perché non è stato previsto, per esempio, che le ditte aggiudicatrici degli appalti, dovevano assumere una certa aliquota di personale, tra gli aquilani stessi? Oppure, sempre per esempio, perché non è stato previsto che in caso di sub-appalto, lo stesso non dovesse essere assegnato ad un'impresa aquilana? Si può fare, tutto questo, basta prevederlo nel bando di gara! Anche le ditte di "catering" per i rinfreschi del Premier non erano aquilane!!! Anche quelle ditte che hanno lavorato per il G8 a l'Aquila... non erano aquilane!!

    No, sono intervenute ditte del "casertano"... e ci sono indagini per infiltrazioni della camorra, negli appalti!!

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  11. dal mio blog:

    La mia serata è stata all'insegna della scultura (sto ultimandone una intitolata "dignità")... unici momenti durante i quali non penso davvero a niente.

    Tu dici: "Facciamo tanti "sacrifici" nella vita e poi..."
    I sacrifici non sarebbero tali se avessero una ricompensa.
    Sai Carlo, ho imparato che la barca può ancora navigare anche con un solo timone, per quanto in due sarebbe meno faticoso.
    Ma con due braccia robuste, la volontà, la serenità dell'anima, anche se qualche volta ci inc......mo, possiamo superare qualsiasi tempesta e magari approdare in qualche porto tranquillo per il resto della nostra vita.
    Visto che sono quasi le due, ti do il buongiorno! ^_^

    P.S.: DOMANI IN GIORNATA VENGO A LEGGERE CON CALMA QUESTO TUO POST INTERESSANTE.

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  12. ....... ma quando resterà solo , potrà sempre consolarsi col "bunga-bunga" . Buona giornata ! wally

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  13. riguardo il tuo commento da me: ...chi vuoi che ne parli...in Italia c'è quacosa, ma in comuni di non grande rilevanza, occorre vincere le elezioni in grandi città per aprire le strade...
    questo invece è un bel post e lo condivido su facebook, si dicono delle verità, ma va anche ricordadato che in friuli, altra situazione economico-lavorativa di certo, si rimboccarono le maniche e ricostruirono tutto da soli...

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  14. Carle' finchè ci sono persone come te che mettono in chiaro certe cose io sto tranquillo anche se a 80 anni me ne dovrei fregare altamente di come siamo messi male in parecchi campi, ma non ci riesco.

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  15. @@@ PER GIORGIO @@@

    Ciao Giorgio. Guarda, mi sono studiato bene la storia del terremoto in Friuli. I friulani, si rimboccarono le maniche, come anche tu hai affermato, perché furono parte attiva nelle scelte progettuali per la ricostruzione post terremoto. Il Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, il giorno dopo il terremoto, stanziò con effetto immediato 10 miliardi di lire che sono, paragonati ad oggi, 40 milioni di euro.

    Lo Stato intervenne, in 10 anni, con contributi per la ricostruzione del Friuli con cifre che oscillano (a seconda delle fonti che consulti) tra i 13 ed i 29 miliardi di lire. Più o meno tra i 9 ed i 20 milioni di euro di oggi.

    In 10 anni, i friulani scordarono il terremoto e passarono alla "storia" come un modello di comportamento "virtuoso".

    Giorgio, un altro comportamento virtuoso che non ha insegnato nulla a chi ha interessi di tutt'altra natura!! A l'Aquila, i cittadini sono tenuti all'oscuro, vorrebbero partecipare alle decisioni ma rimbalzano su muri di gomma e se qualcuno ha provato a protestare, si è beccato anche qualche manganellata!

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  16. Il parallelo Friuli/L'Aquila mi porta all'Italia del 1976.
    Un'altra Italia, certamente.
    Ciao Carlo, buona giornata e saluti tanti

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  17. Posso introdurre un particolare che forse differenzia davvero il terremoto accaduto a l'Aquila con tutti gli altri?
    La terra per quanto ha continuato a tremare facendo dubitare che il tutto non sia ancor oggi finito?
    Non ho studiato come te Carlo la questione, però appena visto il sisma e i danni...mi sono chiesto in quanto tempo si potesse ricostruire una città che ha una storia da preservare,
    Poi potrei essere d'accordo con te sul fatto che gli aquilani devono partecipare, vorrei capire se le amministrazioni dei singoli paesi, l'amministrazione provinciale e regionale si sono fatte carico di questi problemi che essendo a lungo termine... propabilmente non pagano in termini di voto.

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  18. Dimenticavo la parte polemica, ma perchè l'Aquila non si trasferisce a Montecarlo? Le case sono in offerta speciale, l'importante è sistemarsele da soli perchè pare che li i costi di ristrutturazione siano notevoli !!!! ;)

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  19. Ci stanno rubando il futuro? Ci stanno rubando la vita tutta, e la stragrande maggioranza ormai obnubilata non se ne accorge proprio. Sarà durissima risalire la china, e non so proprio come.

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  20. @@@ PER XPSIS @@@

    Ciao Xpsis. Il mio post sull'Aquila voleva evidenziare solamente un aspetto del post terremoto: l'indifferenza delle classi che amministrano, nei confronti dei cittadini aquilani.

    Se si seguono le vicende raccontate dai "diretti interessati" e non dai media, ci si rende conto che gli stessi, sono perfettamente coscienti che la ricostruzione della loro città sarà lunga e complicata. Nessuno si nasconde dietro un dito, per non vedere.

    Quello che dà fastidio, è che gli stessi vengano tenuti all'oscuro di tutto, non possano avere un confronto con gli stessi... e quando danno troppo fastidio perché manifestano, vengono pure "criticati" e definiti "ingrati"!!

    Credo sia l'offesa più grande per qualunque italiano che si ritenga onesto, rispettoso delle leggi e, soprattutto, che ha sempre pagato le tasse. Far passare per "miracolo" piovuto dall'alto, qualcosa che, invece, E' DOVUTO! E' dovuto, se viviamo in una Repubblica che non è delle Banane, è dovuto se viviamo in uno Stato che si occupa dei suoi cittadini, è dovuto se lo Stato soccorre e aiuta gli stessi, a seguito di eventi eccezionali!

    Non credi, Xpsip, che una cosa è "sapere" e provare a farsene una ragione, un'altra cosa è essere all'oscuro di cosa sarà il proprio futuro? Futuro che, per giunta, molti di loro già sanno che verrà vissuto in città satelliti (c.a.s.e.) per il resto della loro vita: città ghetto, emarginati e senza alcun segno di socialità.

    Credo di averti risposto anche in merito al "coinvolgimento" delle Amministrazioni: tu dici che non pagherebbe in termini di voto? Io, spero che sia di lezione per gli italiani, questa storia! Questa, è una classe politica che va spazzata via definitivamente.... altrimenti, spero che accada qualcosa di simile a tutti coloro che si ostinano a non voler capire! Mi pare che gli italiani rimangano ottusi finché non vengono toccati i "loro interessi"!!

    Ciao Xpsip e sereno fine settimana a te!

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  21. Come va Carlo? Tutto o.k.? Vista la guerra dell'immondizia a Napoli? E' sempre la stessa storia .Si promettono miracoli che non si possono fare.
    Ti auguro un buon fine settimana.
    Corinina

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  22. Ciao ! Ho appena visto Severgnini dalla Bignardi a presentare il suo libro " La pancia degli italiani -- Berlusconi spiegato ai posteri " . Bisogna leggerlo : mi pare azzeccato . Buon fine settimana ! wally

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  23. ciao carlo...passo con ritardo ma ho avuto un po' di impegni
    prima di tutto ti ringrazio infinitamente degli "applausi" alla smarcchionnata, credo di essere arrossita di piacere....però
    :-))))
    venendo al tuo post... in parte lo condivido ma in parte no....
    personalmente credo che i problemi da risolvere ci sono e ci saranno per qualche anno, ricostruire è difficile e ancor più ritornare alla vita "normale" di un tempo
    ... facendo il paragone con il terremoto avvenuto in umbria.. ultimo in tempi precedenti... gli interventi furono minimi nell'urgenza del momento e in seguito...
    infatti la popolazione colpita dal sisma in parte ancor oggi non ha risolto il problema della ricostruzione... anche per propria colpa dovuta al voler ricavarci un "sovrapprezzo" sui danni subito ...
    è notorio che in questi gravi fenomeni naturali subentra la speculazione da parte di tutti...anche delle vittime
    comprendo che si poteva e si può fare sempre meglio ma non me la sento di addossare la colpa di disguidi e lungaggini al governo....in questo caso...inoltre girando da quelle parti si nota si il disagio di alcuni ma anche la soddisfazione di altri...obiettivamente è giusto richiamare l'attenzione per non abbassare la guardia sul problema di chi ancora è in condizioni disagiate...però è anche giusto riconoscere quanto di buono e veloce è stato fatto....
    :-)))))
    naturalmente come al solito esprimo il mio parere...e rispetto moltissimo chi ha una opinione diversa in quanto è dalle diverse idee che si realizzano i cambiamenti costruttivi...e si può arrivare a costruire un futuro migliore...
    :-)))))
    vista l'ora ti lascio un grande bacione per un risveglio radioso
    e ti auguro un'ottimo fine settimana...
    buon halloween
    :-))))
    ciao
    dif

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  24. I terremoti sono calamità naturali, ma i "terremoti" che provochiamo noi essere umani sono più devastanti!

    Buon WE Carlo!

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  25. Ciao Carlo,
    non conosco, mi ripeto, la questione in maniera approfondita, però guardandomi in giro noto che spesso la gente lamenta di non essere coinvolta salvo defilarsi quando viene chiesto un parere(per molti = perdita di tempo).
    Sui politici... far sparire una classe politica intera è difficile anche cambiano la legge elettorale, anche perchè in questo caso sono coinvolti anche politici locali che vengono votati direttamente dalla gente...eppure mi sembra che le carenze siano a tutti i livelli.

    buon fine settimana ... lungo ;)

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  26. ...sereno WE anche a te Carlo...

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  27. Buonasera Carlo, e l'Aquila? Un problema spinoso che non si risolve in quattroequattrotto, troppi interessi e troppa divergenza sul come ricostruire, pochi soldi e tanta rabbia da parte di tutti.
    ^__^
    Un salutissimo Carlo e dolce notte
    ^__^
    Buonissimo week End di halloween

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  28. Carissimo Carlo, non uso parole mie per evidenziare la forza e il valore del tuo post perchè ci sono già i commenti e le tue risposte ad essi che ne danno testimonianza e dimostrazione.

    Fra le tante cose dure, ma vere che dici, questa è quella che più mi ha colpito e penso che esprima la parte più essenziale del tuo post

    " i cittadini devono star "tranquilli", va impedito loro di esercitare il diritto di rivendicare una vita decente, di essere informati e, soprattutto, di chiedere chiarezza e trasparenza su ciò che si sta decidendo sulle loro teste, partecipando attivamente alla ricostruzione della loro città e del loro futuro", al punto che "Anche le ditte di "catering" per i rinfreschi del Premier non erano aquilane!!!".

    Quello che sta succedeno e non succendo per l'Aquila "rivela ciò che di più nascosto ed infido persegue l'attuale politica: tenere lontano il cittadino comune dalla gestione della "cosa pubblica", mantenerlo costantemente all'oscuro di ciò che fa il "vertice", manovrarlo a proprio piacimento e disporne solamente quando "serve". Gli aquilani, non sanno cosa viene deciso del loro futuro ma, soprattutto, non sanno se il loro futuro diventerà realtà tra 5, 10, 100 anni!
    Hanno rubato il loro futuro".
    E' terribile poi, ma verissima la conclusione più generale cui giungi, che non solo agli Aquilani viene rubato il futuro, si cerca di rubarlo anche ad altri italiani costringendo vasti strati sociali a vivere nella precarietà!
    Hai fatto un post che manifesta la dignità e la passione del cittadino, che intende difendere la personalità, la libertà e la responsabilità dell'individuo e rifiuta gli atteggiamenti e i comportamenti di servile sudditanza.

    Ti ringrazio delle belle e affettuose parole di commento che mi hai mandato, mi hanno fatto molto bene.
    Ciao, buona settimana.

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  29. Io, da tempo, faccio fatica a trattenere le quantità. Ti spiego, sono troppe le nefandezze, complicati gli intrighi di corte, nomi di gente insignificante e senza meriti che occupa ram di memoria e di lucidità. Cerco di sviare gli offuscamenti, seleziono le mie fonti d'informazione, ma si fa fatica a mentenere in ordine le priorità. E qui torno all'Aquila per dire che trovo scandaloso che smetta di far notizia dopo un mese dalla devastazione; e così sarà per gli abitanti di Terzigno; lo è stato per ogni lavoratore morto senza colpe; per gli sbarchi d'immigrati che nemmeno fanno più notizie.
    Non si compete con cosce e tette nell'italietta depravata di oggi.

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  30. Aggiungiamoci che il quartiere della croce rossa sembra una grande favela, l'università versa in condizioni pietose, nei centri storici dei piccoli paesi stanno ancora a fa i puntellamenti eppure per Chiodi la ricostruzione è in anticipo.

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