21/11/10

L'AQUILA CHIAMA ITALIA

L'appuntamento con gli amici che hanno accettato la mia proposta, è alle 10,30' sulla Via Tiburtina. Arriviamo puntuali quasi tutti, il quasi si riferisce alle due amiche che partecipano. Proseguiamo con l'automobile dell'amico, la più grande e comoda tra quelle disponibili, in direzione dell'autostrada Roma-l'Aquila. Il viaggio lo facciamo con calma, c'è tempo e poi piove forte. Prima di uscire dall'autostrada, breve sosta in una stazione di servizio per consumare uno spuntino: paninazzo, birra ed un caffé. Le mie amiche infreddolite, avrebbero preferito un bel pasto caldo ma la promessa che avremmo "recuperato" in serata le ha convinte: paninazzo pure loro. Fa un freddo cane e continua a venir giù acqua, incessantemente!

Il parcheggio lo troviamo lontano da Piazza d'Armi, luogo del raduno, perché è impossibile avvicinarsi alla stessa con una vettura. Per fortuna, ha smesso di piovere ma il freddo è tanto. Ricordo "gite" invernali a l'Aquila, caratterizzate sempre da freddo intenso e qualche volta anche dalla neve. In particolare un capodanno durante il quale, un poco brillo, in Piazza Duomo trovai la sagoma, alta quanto me, di un "angioletto" di legno. La piazza era innevata ed immersa in un'atmosfera magica, presi la sagoma e me ne tornai in albergo! Gli amici provarono a dissuadermi ma non ci fu verso! Chissà cosa mi diceva la "capoccia"? Il mattino dopo, a colazione, fu imbarazzante spiegarne la provenienza! Comunque il gestore dell'albergo, un brav'uomo, si offrì di "riportarlo" dove doveva stare!

Lungo il percorso seguito per raggiungere Piazza d'Armi, mi rendo conto che "di gente" che viene "da fuori" ce ne sta proprio tanta. Avevo già notato un discreto numero di pulman percorrere l'autostrada, esponendo un cartello che riproduceva la locandina della manifestazione. Tuttavia, solamente in mezzo alla folla, scopro che di "lingue" parlate non c'è soltanto l'aquilano! L'impressione è che vi siano tante delegazioni e associazioni dietro la gente con cui camminiamo verso Piazza d'Armi e, poi, il "colpo d'occhio" offre la visione di tanti, tantissimi giovani.

Sotto una pioggia che ha ricominciato a venir giù, raggiungiamo a fatica Piazza d'Armi che la "testa" del corteo si è già mossa in direzione del centro storico de' l'Aquila. Seguendo la folla, ci troviamo anche noi a guardare ciò che la maggior parte degli italiani neanche immagina, abbindolata dalle promesse del Papi, di una classe politica inetta e da media che definire vergognosi è un complimento. Seguiamo il corteo di persone che deve raggiungere Piazza Duomo: di slogan "contro" ne vengono pronunciati tanti, ti tutti i tipi e in tutte le salse ma, tutti, hanno un unico obiettivo: una classe politica inetta.

Raggiunta l'Aquila centro, abbandoniamo il corteo principale in un paio di occasioni, seguendo piccoli gruppi che deviano nelle strade laterali, quelle che insistono nella così detta "zona rossa", malamente "sbarrata" e non presidiata. E' tutto un susseguirsi di impalcature, edifici pericolanti, inagibili, danneggiati, macerie. La nostra, la mia è curiosità: voglio vedere se ciò che racconta il Papi è realtà, è verità. Ma tra noi, ci sono anche aquilani e li sento raccontare del "tizio" che gestiva quel negozio distrutto o del "caio" che in quell'appartamento ha perso moglie e figlia.

E' durante queste "deviazioni" che assistiamo, anche, a scene strazianti: aquilani, spesso di una certa età, che piangono davanti alle loro abitazioni chiuse, danneggiate e pericolanti. Non sono un credente di quelli "canonici" ma se lo fossi, maledirei coloro che causano tutto questo, augurando agli stessi di marcire all'inferno, luogo metafisico che per i "credenti" è deputato, dopo la morte, a gente malvagia! Causare tutto questo, è una malvagità ed io li maledico comunque, augurandomi che prima o poi anche loro possano provare lo stesso sconforto e la stessa angoscia sopportata oggi da tanti aquilani.

La pioggia ed il freddo ci massacrano con costanza e metodo, eppure, vedere tanti giovani gridare slogan con forza e rabbia, improvvisare danze al suono di varie orchestrine, sventolare le tipiche bandiere nere e verdi è un sollievo e riscalda il cuore. Se i loro padri "se ne fottono", persi dietro una quotidianità alienante e alienata, ci sono ancora loro e, quindi, la speranza di poter cambiare "sistema" non è ancora un'illusione! Almeno loro, nonostante tutto, esprimono una forza ed un entusiasmo che i loro padri hanno perso già da parecchio tempo. Altra cosa che procura sollievo, è la completa assenza di simboli di partito. Solamente bandiere verdi e nere... alla faccia di chi afferma che questi "movimenti" sono  strumentalizzati! In barba a chi pensa di averli sconfitti, denigrandoli, facendo ostruzionismo e frapponendo tra loro e l'opinione pubblica un muro di falsità, sono tornate anche le "carriole". Ci sono anche loro nel corteo e sono in tanti. Tanti, come gli striscioni o i cartelli di protesta che sono riuscito a leggere.

Siamo arrivati a Piazza Duomo, stracolma, che è quasi l'imbrunire. Quanti ricordi d'altri tempi, vissuti su quella piazza. Com'è diversa, oggi. Il freddo e la pioggia, unici elementi negativi di questa manifestazione, hanno messo a dura prova la nostra resistenza di cinquantenni. Decidiamo che i vari interventi dal palco, già iniziati, li possiamo anche "saltare"'. Per quel che abbiamo potuto, il nostro sostegno l'abbiamo dato. Torniamo al parcheggio che è parecchio lontano. C'è ancora tanta gente in giro, con cartelli e manifesti.

Le "impressioni" della giornata ce le scambiamo davanti una gran bella polenta con spuntature di maiale, bollente e fumante, ordinata in una calda e accogliente fraschetta di Ariccia! Discutiamo e ci scambiamo opinioni ma, alla fine, ciò che ci unisce è una sola domanda: gli aquilani, ce la faranno a tornare anche loro a quella calda e accogliente quotidianità che una volta era la loro vita? Ma, soprattutto, ce la faremo noi tutti a tornare ad una calda ed accogliente quotidianità?

27 commenti:

  1. Bella domanda Carlo... bella domanda!
    Passa intanto una serena domenica e un abbraccio da parte mia!
    Nadia

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  2. Ciao Carlo,ho letto la tua partecipazione ad un corteo per l'Aquila, la martoriata città non ancora ricostruita. Me la ricordo quando era in piedi ed ospitale. Un giorno mi ha accolta per un premio di poesia Nuove scrittrici,editrice Tracce. Le sono sempre grata e partecipo per una pronta ripresa.
    Corinina

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  3. Stante la situazione attuale, economica e politica, direi che non ce la faremo per un bel po'.

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  4. Non sono mai stato all'Aquila, deve essere stata una gran bella città.
    Penso che purtroppo non la vedrò mai più, anche campassi 100 anni.
    Per quanto riguarda "noi", la calda ed accogliente quotidianità dovrò aspettarla ancora un po', ma per quella nutro speranze con tempi meno biblici.
    Grazie Carlo di essere andato laggiù, mi sembra che in una tasca nascosta tu abbia portato anche un pezzettino di noi.
    Abbracci

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  5. Bella domanda Carlo, non ci resta che sperare, ma chi visse sperando morì "non si può dire"...
    A presto!
    L.

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  6. Mah.... A Roma l'ardua sentenza...
    INcasinato come sempre, caro Carlo..... con sedute spiritiche o senza ;-), a volte, riesco ad affacciarmi :-(
    Buon inizio di settimana :-)
    Imperf

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  7. Non sanno più che cosa inventare per restare fermi nella poltrona del potere. Inutilmente i giornali fanno vedere l'attuale inquilino che se ne va con due valigie ,mentre in dissolvenza appare lo scritto Fine come per la conclusione d'un film.
    Una buona serata anche a te,Carlo.
    Corinina

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  8. ''voglio vedere se ciò che racconta il Papi è realtà, è verità. Ma tra noi, ci sono anche aquilani e li sento raccontare del "tizio" che gestiva quel negozio distrutto o del "caio" che in quell'appartamento ha perso moglie e figlia. E' durante queste "deviazioni" che assistiamo, anche, a scene strazianti: aquilani, spesso di una certa età, che piangono davanti alle loro abitazioni chiuse, danneggiate e pericolanti. Non sono un credente di quelli "canonici" ma se lo fossi, maledirei coloro che causano tutto questo, augurando agli stessi di marcire all'inferno''

    Carlo, è tutto molto triste, sottolineo pure la sensibilità che traspare dal tuo racconto, ma in punta di piedi vorrei capire chi ha ucciso quelle persone, chi ha distrutto quelle case, chi ha chiuso quelle attività, chi deve mobilitarsi per la seconda o terza o quarta fase della ricostruzione e della bonifica ''tecnica'' del territorio.
    Perchè ho capito un pò di cose dal tuo racconto, che faceva molto freddo, che pioveva, che ce l'avete col papi, che avevate fame, che la gente ha sofferto e soffre. Ora, bando alle ipocrisie e alle sottigliezze, tutte queste cose non vanno mescolate, come se una cosa aggravasse la seguente e drammatizzasse ulteriormente il tutto. Solo voglio capire, perchè qui sta il bene degli aquilani, chi deve muoversi adesso.
    Almeno tra noi, possiamo dirci la verità?
    Le amministrazioni locali hanno fatto tutto il dovuto?
    No? Beh...si possono sempre aspettare sotto casa, stanno li, non devono mica andare a Roma.

    C'erano persone che criticavano il governo dal giorno dopo il terremoto, in merito al terremoto si intende. Ti chiedo: ti sembra ridicolo, col senno di poi?
    Tutto questo, non ha giovato nello sforzo di attribuire responsabilità e di definire i campi. E c'è chi ci sguazza. Ancora oggi.
    Non lo capite?
    Addirittura il presidente del consiglio avrebbe fatto passerella (secondo questi tristi figuri) il primo giorno che ha visitato L'Aquila.
    Capisci che siamo ad un livello da cui non se ne esce. E Carlo, al di la di tutto, queste cose bisognerà pure dirle, non giovano affatto alla causa.
    Le strumentalizzazioni, non vanno bene da una parte e dall'altra, se cominciamo noi italiani a dirlo forte, non lasciamo alibi.
    Altrimenti andiamo avanti, masse mosse dalle correnti. E nelle correnti imprigionate le nostre emozioni, le nostre sensibilità.
    Molti di quelli che sono andati a L'Aquila, ci sono andati per ragioni politiche. E'' un fatto Carlo. Altrimenti, vi dico, ci sono ancora in Irpinia le baracche da visitare. E in Umbria.
    Una bella gita li non fa gola a nessuno? O viaggiamo a sensibilità limitata?
    Ha bisogno di conforto chi soffre della stessa condizione da trent'anni, con più urgenza?
    Chi governa da quelle parti?
    Sono arrivati i soldi a carriolate? E ne arrivano?
    Che fine hanno fatto?
    Buona serata.
    P.S.: scommettiamo che se cade il governo, L'Aquila non è più un problema e quella gente rimane sola? Triste scommessa, ma è ora di abbandonare il politicamente corretto ad personam.

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  9. Ma dai...hai ancora i capelli???
    ahahahahahahahah

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  10. Mi unisco al commento di Paolo, ma aggiungo, se non avessero spostato il G8 a L'Aquila e quei soldi li avessero investiti per levare le macerie dal centro storico, non si sarebbe fatta una stima dei danni per tempo?
    E quanto sono costate le passerelle pre elettorali con promessa del califfo di portare le ragazze?
    Quanto è costato l'esercito che circondava le tendopoli?
    Mi pare che non sia passato molto tempo dalle manganellate agli Aquilani sfilati a Roma per protestare, non si può difendere l'indifendibile, no sul serio, farlo significa solo idolatrare.
    Buona serata Carlo

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  11. E' molto difficile rispondere alle domande finali che fai. Alla lunga forse le cose andranno a posto, dipende quanto alla lunga. Ciao.

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  12. Così , per la precisione , il boia si chiamava Sanson : Danton invece fu uno dei suoi .... clienti . Certo che , povero boia , cominciare con i reali di Francia e finire con dei genovesi delinquentelli da strapazzo , non è stata una gloriosa carriera . Penso anch' io che forse potrebbe avere più lustro oggi . Riguardo al tuo post ..... è finito tutto , come sempre , a tarallucci e vino . Anzi a polenta e maiale ! Buonanotte ! wally

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  13. Dal mio blog:

    Ciao Carlito!
    Non cercavo e non cerco niente in particolare , né ho trovato l'amore come forse intendono tutti, ma solo l'amore speciale dell'anima, questo sì, perché qui sul virtuale possiamo parlare solo di quello.

    Facce nuove... non vediamo in faccia gli interlocutori, salvo in qualche rara foto, ma posso aver trovato invece diverse facciate della personalità.

    Amici... qui apparentemente siamo tutti amici per come ci salutiamo e conversiamo, ma parlare di amicizia vera e propria nel senso di condivisione dal virtuale alla realtà, ho conosciuto realmente solo pochissime persone che si contano sulle dita di una mano. Anche se poi le distanze lasciano il tempo che trovano. Ma è bello comunque scoprire come può nascere una sincera amicizia anche da qui.

    Buona serata anche a te! :-)

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  14. .... e allora !? Qualcosa di leggero !? Va a finire che devo buttarla giù io . Buonanotte ! wally

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  15. Vedremo se l'italia dara una mano !!!

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  16. So già che cosa pensi dell'assalto alla diligenza del Ballerò di ieri,ma mi piacerebbe sentirtelo dire,perchè so che le tue parole sono efficaci.
    Corinina

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  17. @@@ PER CORININA @@@

    Ciao Corinina. Se le mie parole fossero "efficaci", staremmo tutti di un bene che neanche immagini! Invece, eccoci qua a discutere dell'ennesimo fatto, come quello accaduto ieri a Ballarò... vogliamo definirlo di dubbio gusto? Ma si, limitiamoci a definirlo così.

    Altrimenti, dovremmo tornare a discutere sui "reali" obiettivi del nostro Premier, su questo Paese che sembra diventato un'azienda ma di quelle peggiori, quelle dove il lavoratore è solo uno strumento per fare profitto, dove la voce del "capo" è l'unica che deve essere udita, dove ogni individuo è un ingranaggio utile a realizzare qualcosa che non gli appartiene e di cui non godrà mai i benefici...

    Oppure, dovremmo parlare dello stato della "libertà di opinione e parola" nel nostro Paese, di come "debbano obbligatoriamente" essere esercitate nei confronti del "capo" e di come le stesse non vengano considerate "utili" allo scopo perseguito dallo stesso quando non uniformi al suo verbo divino e ossequiose nei suoi confronti, al punto da dover essere perseguite, censurate e, se va bene, denigrate. E siamo fortunati che il "capo" non ha ancora il potere di chiudere quelle "botteghe" di pensiero che non gradisce!

    Oppure, dovremmo discutere di un Paese reale sempre meno conosciuto dal Capo che continua a spacciare favole per verità. Di come, facendo irruzione in una trasmissione seguita in maggioranza proprio da coloro che lui vorrebbe gasare, abbia rafforzato negli stessi la convinzione che sia un folle, un folle disperato che ogni giorno che passa diventa più pericoloso. Un folle da "contenere" al più presto con l'appropriata camicia di forza, per il bene di tutti.

    Oppure, infine, dovremmo parlare dei nostri connazionali, lobotomizzati che hanno perso qualsiasi facoltà intellettiva, di analisi, di riflessione. Che non nutrono alcun sentimento di orgoglio e rispetto verso se stessi e che, nel Capo, trovano quell'immaginario ideale da imitare? Appuno, un Paese di folli.

    Si, forse di quest'ultimo argomento si dovrebbe discutere, dopo la puntata di Ballarò di ieri sera!

    Ma, per me, possiamo anche fermarci al gesto di "dubbio gusto".... saranno gli "altri" che prima o poi piangeranno lacrime di sangue!

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  18. Il brutto è che , quando si arriva alle lacrime di sangue , si finisce per piangerle tutti . Ciao ! wally ( No , non vado per funghi . E nemmeno ne mangio . Non mi fido . )

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  19. @@@ PER WALLY @@@

    Ciao Wally. Sulle "lacrime di sangue" io faccio una distinzione basandomi sulla mia esperienza: coloro che non hanno mai creduto ai "suonatori di pifferi", come me, oggi piangono ma di rabbia e posso assicurarti che è più la rabbia che le lacrime quella che esprimo, per i sacrifici da sopportare! E' una consolazione? No, sicuramente. Però, altrettanto sicuramente la "rabbia" è vitaliltà e reazione!

    Coloro che, invece, hanno "abboccato" alle promesse del pifferaio, piangeranno di delusione cocente anche se subiranno la nostra stessa sorte, per quanto riguarda i sacrifici! Loro, si, piageranno lacrime di sangue, perché si renderanno conto di aver vissuto una vita di illusioni.

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  20. Buona sera Carlo ! Ah,ti ritrovo con la tua bella indignazione .Prima nella risposta che mi hai indirizzato mi sembravi sfumato.
    E vai ! Confidenza per confidenza ,te lo dico con un adagio molto in voga nella pubblicità :"dura minga"..
    Corinina

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  21. Forse non sarò bene informato, e forse sarà l'effetto dei Media che hanno veicolato notizie false, ma una considerazione sarebbe lecita:
    L'Aquila ha subito un sisma particolarmente violento; pare che il sottosuolo della città, particolarmente sismico, si sia spostato di qualche metro e che sia "saltato" anche il sistema fognario, le condutture dell'acqua, del gas, dell'energia elettrica, insomma tutto ciò che era nel sottosuolo e, se non fossero saltati, sarebbero comunque pericolosi.
    L'Aquila non è come l'Irpinia, non è come Gemona e Osoppo; l'Aquila è una città con migliaia di monumenti storici; le case stesse sono "una continuità" con i palazzi storici, e questo rende il terremoto dell'Aquila e dintorni un fatto che non è paragonabile a nessun'altro sisma, perchè prima della ricostruzione sembra sia necessaria la catalogazione "di ogni singolo mattone".

    LE RESPONSABILITA'
    Io non credo che un'altro governo avrebbe fatto meglio, semplicemente perchè non esiste un progetto per le ricostruzioni, un protocollo da seguire; tutto viene improvvisato e gestito in funzione della lotta politica.

    A me risultava che per procedere alla ricostruzione si doveva prima spostare turro il materiale, e per far questo il sindaco dell'Aquila doveva individuare un sito idoneo ad accogliere tutto il materiale.... e non lo ha fatto!

    Mi risulta che c'è un'autority affidata alla Procura antimafia che deve vigilare sulle gare;

    Mi risulta che ancora non è stata stilata dalle autorità locali una lista delle priorità.

    Per carità non sarò certamente io a difendere Berlusconi, ma sono certamente convinto che se non fossero state messe in atto tutte le "trovate" di quell'uomo, gli aquilani sarebbero ancora nelle tende..... e la storia ce lo insegna.

    Non può essere però negata una connessione con una (legittima) lotta politica.

    Ciao Carlo

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  22. Ciao Carlo, l'Aquila chiama Italia e l'irpinia dopo 30 anni, l'umbria dopo più di dieci e altre indietro... chi chiamano?
    Il terremoto è sempre una tragedia grande per chi la subisce, credo che nessun governo sia in grado di rimediare alla devastazione che porta nelle case, negli affetti, nella città, ci vogliono anni per ricostruire... e per la gente non basta la vita intera....con franchezza stavolta qualcosa di veloce è avvenuto e non sono d'accordo sulle tante polemiche....alcune sono critiche giuste..altre suonano un po' di parte...non mi riferisco a te ma ai tanti di memoria corta che sputano sul buono solo perchè al governo c'è il cavaliere...se ci fosse grillo..vendola..bersani o chiunque altro non fiaterebbero anche se gli aquilani fossero ancora tutti sotto le tende... in container da cinquantanni o in baracche in irpinia perchè avevano costruito su territori demaniali venduti loro da "taluni galantuomi" come è successo a un bidello della mia scuola e non ha potuto ricevere neanche un mattoncino....l'aquila chiama ..è giusto che l'italia risponda ... non lasci nessuno solo....e segua la ricostruzione perchè in mano a interessi di parte ...campa cavallo che l'erba cresce!!!!!...
    non volermene...ma tradirei me stessa se dico cose che non penso...poi su altro è tutta un'altra cosa...
    un salutone grande carlo e buone cose
    dif

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  23. @@@ PER DIF @@@

    Ciao Dif. Volertene perché hai espresso una tua opinione? Forse ci conosciamo ancora poco e, quindi, pensi che possa "prendermela" perché non la pensi come me oppure hai espresso tutt'altro parere su una questione da me dibattuta! Ti assicuro che se c'è un momento in cui io "me la prendo" veramente, è solamente quando si offende... peraltro dopo aver mediato molto ed aver esercitato tanta ma tanta pazienza. Posso aver mostrato "passione" in qualche discussione, posso anche aver dimostrato animosità... ma prendermela o offendere deliberatamente, proprio no. Anzi, ti dirò che il tuo commento e quello che ti ha preceduto, da parte di Enrico, hanno stimolato in me nuove riflessioni che vi proporrò in un prossimo post... e proveremo a capirci meglio! Naturalmente, sono d'accordo con quanto affermi, solamente in parte... ma ne discuteremo prossimamente! Oggi, ho voluto proporre tutt'altro... non possiamo parlare sempre di "politica"!!

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  24. @@@ PER ENRICO @@@

    Ciao Enrico! Il tuo commento sulla questione "l'Aquila", unitamente a quello seguito al tuo, hanno provocato una riflessione che merita una risposta appropriata che vi proporrò molto presto! Vi sono alcune cose sulle quali non concordo ed altre che sarebbe necessario approfondire insieme... ma lo faremo prossimamente. Ho voluto "cambiare" argomento perché sempre discutere... alla fine stanca! Però, ci torneremo sull'argomento!

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  25. Ciao Carlo.
    Ho seguito l' evolversi della discussione. Colgo l'occasione per salutare l'amico Enrico.
    Vorrei sottolineare che io ho detto le stesse cose di Dif ed Enrico e sempre ho mantenuto la stessa linea. Quindi mi sento a tutti gli effetti coinvolto nelle riflessioni di cui li vorrai rendere partecipi.
    Inoltre, vorrei ribadire, ma con forza, che su questo argomento spesso si fa l'errore di definire i buoni e i cattivi, non solo nell'ambito politico, ma anche in quello delle opinioni.
    Non esistono, oltretutto, diverse sensibilità riconducibili forzosamente al dibattito politico in voga in questo momento storico. Solo il pensiero sarebbe aberrante.
    Spero di essere stato cristallino, perchè è un argomento al quale tengo davvero tanto.
    Un saluto. A presto.
    Antonio.

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  26. @@@ PER GIORNALAIO @@@

    Ciao Antonio... allora, quando proporrò il nuovo post sulle mie personali riflessioni alle considerazioni fatte da Dif ed Enrico, coinvolgerò anche te nell'approfondimento.

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  27. Carlo, evidentemente non sono stato chiaro.
    Non voglio essere coinvolto, io sono interessato e coinvolto, perchè nonostante le mie opinioni non ti hanno portato alla riflessione quanto quelle degli amici, sostanzialmente abbiamo detto le stesse cose.
    Buona serata.

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