La Festa dei Lavoratori deve le sue origini alle rivendicazioni dei lavoratori australiani che, nel 1856, si ribellarono a condizioni di lavoro bestiali al grido "otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire". La prima volta della festa del "primo maggio", risale al 1867 quando, nell'Illinois (America) entrò in vigore la giornata lavorativa di otto ore. Molti imprenditori non vollero rispettarla e, allora, gli operai scesero in piazza. Per giorni vi furono scontri con morti e arresti. Solamente nel maggio del 1890 la "festa dei lavoratori" venne celebrata in tutto il mondo simultaneamente e, due anni dopo, diventò una celebrazione permanente.
Festeggiare il 1 maggio significa ricordare la centralità del lavoro e dei lavoratori nella vita democratica dell’Italia, esaltare i valori che legano il lavoro ai princìpi di democrazia e della nostra Carta Costituzionale.
L'articolo 1 della nostra Costituzione ricorda che "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro."
L'articolo 4 della stessa Costituzione, invece, dice che "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto"
Cosa festeggiamo oggi, noi lavoratori?
Cosa festeggiamo oggi, noi lavoratori? - Il lavoro che non c'è - la speranza rubata - un'orizzonte difficile e solitario - l'amaro delusivo della politica - la certezza di essere ancora dei limoni da spremere - un domani incerto, insomma un bel cocktail di ottimismo per sbronzarci, brindando al nostro futuro - e vaiiiiiii!
RispondiEliminacome ti ho già scritto su mio post, mai come quest' anno, la tristezza è sfilata davanti agli occhi ed al cuore di tutti.
RispondiEliminaE' stata osservata la tradizione, ma quanta amarezza in questa nobile Festa!
Un caro saluto. robi
Precisa e coinvolgente ricostruzione delle origini di una giornata che mi auguro rimanga sempre di profondo significato, come ci ha insegnato la storia del movimento dei lavoratori.
RispondiEliminaFesteggiamo oggi, Carlo, quanto siamo in grado di difendere, meno siamo reattivi, più siamo schiavi
RispondiEliminaCiao Carlo
RispondiEliminaSono fuori, inteso, ho raggiunto la pensione e non mi posso considerare "lavoratrice", ma questa giornata non ha categorie, partecipo e basta.
Oggi, più che la "festa dei lavoratori"...hanno fatto la "fetsa ai lavoratori"
A Torino è stata blindata la ministra del lavoro, questa "cosa inutile" finirà con il farsi pestare e non essere pagata un centesimo bucato...
Il 1° maggio abbiamo festeggiano "L'illusione di un mondo perduto che non sapevamo di avere"...sai, non ho seguito il concerto di San Giovanni, per me questa data ha un significato diverso, non ho più voglia di festeggiare un evento senza pensare da cosa è scaturito.
Notte buona Carlo ;-))
Ciao Carlo
RispondiEliminadobbiamo ricordare sempre il primo maggio ricordarlo sempre a chi ci governa, una persona senza lavoro è una sconfitta per tutto il paese.
un saluto
i lavoratori devono festeggiare il primo maggio anche per quelli che il lavoro rischiano di perdrerlo o non ce l'habbo più. Devono far sentire a questo governo che loro sono uniti nelle loro richieste e chje non molleranno mai perchè se toglie loro il lavoro e i diritti ad esso connessi li ricaccia indietro al medioevo dove c'erano servi, schiavi da una parte e padroni dall'altra.
RispondiEliminaSoltanto oggi mi è riuscito beccare questo tuo post.
RispondiEliminaNon ho festeggiato perchè da qualche anno devo limitare al massimo le mie uscite da casa e poi anche perché sono un pensionato -SPI CGIL - da circa vent'anni.
Abitando però vicinissimo a Piazza S.Giovanni, a finestre aperte, mi gusto la musica ad alto volume, anche se da solo.