30/05/12

Troppo forte

Questa devo raccontarla perché è troppo forte! E' l'ennesima esperienza fatta nella Pubblica Amministrazione in cui sono impiegato da 30 anni e nella quale, grazie a nostra signora la ministra che piange, dovrò rimanerci per altri 12. Ancora una volta, grazie a ciò che ho pututo apprendere, si rafforza in me la convinzione che, già da tempo, chi governa il nostro Paese non vuole migliorare il servizio offerto dalla P.A. al cittadino ma distruggerlo, per poi proporne un altro. Basato sulle leggi del libero mercato. Per i duri a capire, significa "a pagamento". Salato, molto più di quanto, ora, lo stesso servizio costa al singolo ed alla collettività. Ha iniziato il nano malefico, quel premio oscar dei lavativi che, nel precedente governo, a suon di insulti verso i dipendenti pubblici, annunciava grandi progetti di riforma e si riempiva la bocca di termini come "informatizzazione" oppure "snellimento delle procedure burocratiche" senza neanche conoscerne il significato. Sta proseguendo nostra signora la ministra che piange, parlando di licenziamenti nel pubblico impiego.

Una sintetica premessa: già da tempo, nell'affidare appalti a imprese private, la P.A. deve preoccuparsi di accertare che, le stesse, siano in regola con alcune normative. In passato, doveva essere l'impresa a presentare, per esempio, il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, quello antimafia oppure il D.u.r.c.. Oggi è il contrario e non chiedetemi il perché. Sto cercando di capirlo anche io.

Il D.u.r.c. non è il personaggio di un fumetto ma il "Documento unico di regolarità contributiva". E' un certificato che attesta il regolare versamento, da parte di una società, dei contributi previdenziali ed assitenziali dei lavoratori assunti con regolare contratto. Lo rilascia l'Inps e, oggi, è obbligatorio per chiunque, anche per il privato cittadino che chiede un permesso comunale per ristrutturare il proprio appartamento ed intende affidare i lavori ad una ditta privata. Le società che non sono in regola secondo il D.u.r.c., non possono essere assegnatarie di appalti pubblici o svolgere lavori per soggetti privati.

L'Amministrazione in cui sono impiegato, affida a Società private la fornitura di servizi o consulenze. Ogni volta che le società emettono fattura, è necessario il D.u.r.c. (ma non solo). Per chiederlo, c'è una bella procedura informatizzata dell'Inps,  frutto della tanto decantata informatizzazione della P.A. perseguita dal nano malefico di cui sopra. A chi hanno dato l'onere di utilizzarla? A me.

Così, un mesetto fa, ottenute le credenziali di accesso, di buon mattino mi collegai allo sportello informatico preposto allo scopo. Accedo e noto subito che c'era un "manuale dell'operatore" a disposizione (in pdf). Mi dissi che era una buona cosa e, pertanto, lo andai a consultare. Si meterializzò un manuale di 140 pagine! Un mattone che abbandonai, schifato, alla pagina 5. Decisi di affidarmi al metodo deduttivo, all'esperienza del passato ed a quella che è possibile fare anche sbagliando. Fanculo il manuale e la mente perversa che l'ha concepito.

Sostanzialmente, non c'era nulla di complicato: bastava inserire alcuni dati relativi al contratto oggetto di fatturazione, alla fattura da pagare e, naturalmente, alla società che doveva essere pagata. Notai delle stranezze. Per esempio, perché mi chiedeva di inserire l'indirizzo della sede legale e operativa della società in questione? L'Inps, non dovrebbe averla memorizzata in una sua banca dati? Ancora, perché mi chiedeva di inserire certi codici legati alla società che, invece, l'Inps dovrebbe ben conoscere? Comunque, mi dissi che ero troppo pignolo, inserii quanto chiesto, completai la procedura e premetti "invio"! A questo punto, cosa vi sareste aspettati?

Io, per esempio, avevo immaginato che dopo pochi secondi avrei visto il mio bel certificato materializzarsi sul video, pronto per essere stampato. Oppure, mi sarei aspettato di leggere un avviso nel quale mi si diceva che, di lì a poco, sarebbe stato trasmesso per posta elettronica. Così, tempo mezz'ora, voglio esagerare, anche un'ora, avrei scaricato le mie belle e.mail ed avrei trovato il certificato! Grazie all'informatizzazione ed allo snellimento delle procedure amministrative del nano malefico, nel giro di un paio d'ore avrei risolto la faccenda!

Nulla di tutto questo!!! Illusi!

La procedura da me usata, sostituisce semplicemente lo "sportello" che fisicamente avrei dovuto raggiungere per fare la stessa richiesta, compilando a mano i soliti moduli da consegnare all'omino affranto ed anche un po schifato del lavoro che fa. Tutto qua! La mia domanda, una volta formulata online, ha seguito la vecchia procedura burocratica fatta di carte, firme, controfirme, timbri, protocolli. Pochi giorni fa, ho ricevuto il certificato richiesto. Per posta!!! Un mese dopo la richiesta! Magnifico il nano malefico! Ha coglionato milioni di italioti e, di questo, devo riconoscergli il merito! D'altronde, il nano malefico faceva parte di un governo che di italioti ne ha coglionati veramente tanti. Ancora oggi, ha un suo discreto seguito. In estinsione, ma c'è!

Quando metterò mano alle procedure necessarie per la richiesta del certificato antimafia e della camera di commercio, in fase di allestimento nonostante la legge che ha cambiato il sistema esista già da un annetto, ve lo racconterò. Già pregusto le risate!

Come? Vi chiedete come si fa adesso? Nelle more della legge bla bla bla, come al solito!! Carta, bolli e timbri!!

15 commenti:

  1. A quanto leggo non sono solo a combattere una battaglia - sarebbe meglio precisare una guerra - contro l'INPS, il Servizio Sociale del mio Municipio ed altre perle.
    Penso a volte che l'INPS ce l'abbia con me perchè da qualche anno sono in perenne lotta con loro.
    Stavamo peggio prima col berlufolle? Si stavamo peggio, ma adesso ce la stanno mettendo tutta per peggiorare le cose.
    Ciao Carlo,
    aldo.

    ps. sei stato un pochino assente vero? L'ho notato.

    RispondiElimina
  2. Ciao Tittina.
    Ciao Carlo.
    Vi accomuno in un'unica risposta per me molto significativa.
    Non so chi disse la frase " più conosco gli uomini, più amo gli animali ", sante parole.
    Molti anni fa un amico mi disse " nemmeno i miei figli riescono a darmi l'amore che mi da il mio cane ", li per li lo canzonai, col tempo ho capito che aveva pienamente ragione.
    Per casa ho i due cagnetti ritratti nella foto laterale del mio blog (mamma e figlio), la femmina venne regalata a mia moglie da una sua amica, che aveva pochi mesi, l'altro e nato in casa, e devo dire che sono entrambi di una affettuosità incredibile, specialmente verso mia moglie a cui sono molto più legati che a me, beh, sinceramente ho un pò di invidia. Heehehehehe
    Ecco per esempio ora mentre scrivo, la femmina mi si è piazzata sulle gambe è non perde una mossa di quello che faccio, come se capisse addirittura.
    Negli animali non c'è falsità o secondi fini, un animale che ti ama ti ama sino alla morte, per un poco di cibo e un pco di attenzione ti ricambiano con tanto tantisimo affetto.

    RispondiElimina
  3. Lavoriamo con la P.A. e, quando eravamo noi azienda a chiedere il DURC ci arrivava, per posta ordinaria, dopo un bel tre mesi dalla richiesta.
    Siamo molto lieti che la menata non sia più di nostra competenza in quanto era una sorta di fatica di Sisifo: appena arrivato il DURC già stava per scadere.
    Non sapevo che anche il certificato CCIAA dovrà essere richiesto dall'Ente, ci sarà da ridere perché, in fase di gara, occorre produrlo insieme all'offerta che, di solito, va fatta nel giro di 15 gg dal bando.
    Prevedo molte gare deserte per mancanza del documento. O dovrà cambiare la tempistica tra bando e gara.

    RispondiElimina
  4. ciao Carlo,
    parto da questo:"
    Una sintetica premessa: già da tempo, nell'affidare appalti a imprese private, la P.A. deve preoccuparsi di accertare che, le stesse, siano in regola con alcune normative. In passato, doveva essere l'impresa a presentare, per esempio, il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, quello antimafia oppure il D.u.r.c.. Oggi è il contrario e non chiedetemi il perché. Sto cercando di capirlo anche io."
    Io sono proprio d'accordo che sia tu PA a chiedere a tu PA i dati relativi ad una società/persona che vuole lavorare con te!
    1° perchè sono informazioni della PA e perchè io devo fare da collegamento tra uffici che per me rappresentano sempre lo Stato?
    2° Perchè così ci dovrebbe essere maggior certezza dell'autenticità dei documenti(o mi vuoi dire che poi la PA verifica che siano autentici?e come... facendo il lavore che tu dici non andrebbe fatto?)

    Al massimo sono io che non capisco perchè se tu PA fai delle modifiche (es. numero civico) o se io avviso un ufficio di variazioni(la + semplice la morte di un parente) tocca poi me avvisare tutti gli uffici della PA connessi per non trovarmi poi con parti mancanti(come capitato a me recentemente)

    Un mesetto??? per un documento??? chiesto via mail???
    Ma vuoi mettere!!!! io 37 minuti per 8 timbri con me di fronte!!!
    tu sei stato velocissimo
    PS
    visto che sei pignolo, i 37 minuti da quando ha messo il primo timbro a quando ha messo l'ultimo... il controllo delle firme per poter "apostillare" l'aveva fatto prima ma non l'ho cronometrato... mi sono addormentato!
    buona giornata

    PS2
    poi se vuoi ti raccontero come chiedere la maternità ed avere risposte differenti da patronato, inps, sito inps e numero verde inps
    sarà forse anche questa colpa del nano o ... incapacità(o malavoglia) dei personaggi preposti?

    RispondiElimina
  5. @ PER XPISP @

    Ciao Xpisp e bentrovato. Tutto bene? Conclusa la tua "avventura" in terra straniera?

    Sono convinto che le responsabilità del "nano malefico" e di chiunque altro preposto a "dirigere" l'amministrazione pubblica vengano prima, molto prima dell'omino da me definito "...affranto ed anche un po schifato del lavoro che fa..." e ti dico il perché. E' vero o no che il nano malefico, durante il suo incarico triennale, ha sblaterato di informatizzazione della P.A. e di snellimento della pratiche amministrative?

    Se ciò è vero, tu la definiresti una procedura "informatizzata" e capace di snellire "l'iter burocratico", quella da me illustrata per il rilascio del Durc?

    Anche chi ha poche conoscenze informatiche, sa che un sistema informatizzato può consentire di tutto, soprattutto quando parliamo di gestione di banche dati ed elaborazione di dati. Inoltre chiunque usi, anche solo per passatempo, un sistema informatizzato (il pc di casa è, a tutti gli effetti, questo!!!) sa bene che una volta premuto "Enter", si ha un risultato.

    Il mio "risultato" è arrivato un mese dopo il fatidico "Enter" e con un sistema convenzionale, per giunta lento e poco efficiente (Poste Italiane S.p.A., sottolineo S.p.A.). Ora, non so tu ma io definisco tutto questo una boiata pazzesca che, peraltro, c'è costata un bel mucchio di soldi pubblici.

    Lo sai chi ha deciso l'uso di quella procedura?
    1) Il nano malefico che ha firmato i provvedimenti necessari per disporre l'adozione di una procedura automatizzata per l'Inps;
    2) la "dirigenza" dell'Inps che ha autorizzato una gara, approvato i progetti e accettato quanto proposto da una società che ha realizzato il tutto, inaugurandolo in pompa magna ed alla presenza del nano malefico che, poi, è andato in TV ad autocelebrarsi.

    Personalmente prima di prendermela con l'omino, se ne avessi il potere prenderei a calci nel culo nano malefico e dirigenti Inps che hanno spacciato quella roba per "innovazione" della P.A., gli farei rimborsare fino all'ultimo centesimo di quanto hanno fatto spendere alle casse dello Stato (cioè noi due) e, poi, ridefinirei una procedura informatizzata. Questa volta seria, di quelle che quando hai inserito i dati e spinto "Enter", ti da subito la risposta (o il mio certificato). Questa non è fantascienza! Solamente dopo, quando all'omino ho fornito ogni strumento informatico degno di questa definizione, se si ostinasse a non essere "motivato" avrei una bella dose di calci, anche per lui.

    A questo punto, capirai anche che sarebbe indifferente se io impiegato della P.A. fossi obbligato a chiedere il Durc (o qualunque altro certificato) al posto tuo. Se ho un sistema valido e veloce, che problema c'è? Se il "sistema" funziona, anche tu libero professionista sei disposto a sobbarcarti l'onere perché, lo stesso, ti costerebbe solamente qualche minuto al pc di casa (o dell'ufficio) per ottenere subito ciò che ti occorre.

    Siccome così non è, tu sei contento che lo debba fare io (come PA) però, poi, se ti tocca aspettare un mese te la prendi con l'omino dello sportello (sempre io)! Capisci che il discorso non fila?

    RispondiElimina
  6. ciao Carlo,
    mi spiace per i 12 anni che devi ancora deglutire nella P.A. e ringrazio i miei dati anagrafici che mi hanno evitato, nell'ambito lavorativo, tempi del genere. Le assurdità burocratiche (che dovevano essere semplificate) fanno sempre parte del quotidiano e stanno obbligando, per esempio, milioni di persone a fare code interminabili per cambiare un banale numero di codice (ASL- esenzioni).
    Tranquillo Carlo, è chiaro a tutti che in Italia si spreca dappertutto e limitarne seriamente la portata può diventare un' importante risorsa. (Chiaramente non potrà avvenire se le sedie in parlamento saranno occupate dagli stessi sederi di sempre...)

    Buon fine settimana. robi

    RispondiElimina
  7. Ciao Carlo ;-))

    Immagino come passerai questi 12 anni....

    Non voglio farti coltivare false illusioni, ma dall'aria che spira, mi sa che saranno di meno, c'è aria di fronda e non arriva dalla sinistra canonica, arriva dai movimenti di base che stanno fiorendo (non parlo del 5 stelle).

    Per quel che riguarda la burocrazia...una volta bastava la partita IVA e l'iscrizione alla camera di commercio (anni 70), oggi ci va anche la conta dei peli pubici e il numero delle piastrine ematiche... con un lasso di tempo per ottenere il tutto...eterno.

    Ho chiesto il riconteggio dei contributi, domanda presentata a luglio 2010 tramite patronato, a ottobre sono andata all'Inps, si sono incazzati e mi sono incazzata di rimando, mi hanno tirato dietro il conteggio dicendo che avevo ragione, ma che la richiesta degli arretrati dovevo farla tramite patronato...ho avuto il quantum a luglio 2011... non è che i comuni mortali se la prendono con gli apparati, è che fanno di tutto per farti saltare il bancone e pestarli a sangue. ;-))

    Quello che non mettono in conto è che non tutti hanno dimestichezza con il computer e non tutti i centri minori hanno una sede del patronato girato l'angolo di casa.

    Diciamo che stanno facendo del loro meglio per far levitare la rabbia che fino ad ora volava bassa...li ringrazio per questo, domani non potranno dare la colpa ad altri che a loro stessi.

    Per ora buon pomeriggio Carlo ;-))

    RispondiElimina
  8. Sono veramente senza parole! Ma come si può essere così incapaci!

    RispondiElimina
  9. Ciao Carlo! Eccometicapisco!!!! Pensa che i risultati di un'analisi (speciale vabbè, però...) mi sono arrivati a casa dopo un mese e mezzo dal "pagamento del dovuto". E i pezzi della PET (macchina per analisi) arrivano dal belgio via volo e corriere in poche ore, ma poi devono essere montati e ci vuole più tempo... così altre due settimane d'attesa. Per non parlare di quello che ho sprecato con la scuola per le famose "buste della maturità", che ora sembra siano state eliminate in favore del web, ma non ci credo..
    Forza e coraggio Amico mio, che ce ne vuole tanto con l'aria che tira..
    Anna

    RispondiElimina
  10. Credo, purtroppo, che quella della soverchia, inutile burocrazia sia una coazione a ripetere non solo di tanti politici, ma soprattutto di tanti mandarini e coolies degli apparati.

    RispondiElimina
  11. Quando il comune cittadino dovrà richiedere certificati, documenti, richieste varie e non troverà altro che soldi da pagare perchè il pubblico non ci sarà più, allora si renderà conto di quello che molti di noi dicono da anni...Tutto dovrà essere privato e tutto a pagamento e magari le società che si occuperanno del tutto saranno di politici in carriera!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  12. Ciao Carlo,passo per un saluto. Apprendo dalla tua testimonianza l'amarezza di dover documentare il fallimento di tutti quei registri della pubbica amministrazione che avrebbero dovuto consentire lo snellimento delle pratiche,sempre promesse e mai effettuate. Hai la mia comprensione,nè vedo accorciarsi i tempi,anzi ingarbugliarsi più che mai.
    Corinina

    RispondiElimina
  13. non sò se hai letto o sentito ultimamente Fornero sui dipendenti pubblici... vuole segare loro le gambe e licenziarli un bel pò a sentir lei...

    RispondiElimina
  14. "Ta gà rasù Carlèto!" Non è stata la rabbia a farmi dimenticare certe cose, ma il disgusto. Questo modo di affrontare le situazioni è ignobile. Poi ne vien fuori una al dì... l'ultima è quella del nome del partito da "Forza Italia" a "Italia pulita" ma con le solite facce! Come nel medioevo quando si mettevano il collettone bianco per parer puliti e sotto la parrucca c'erano i capelli tagliati per via di pidocchi e affini!
    Questi san solo farsi delle gran se.. sotto i banchi e usare tutto il sangue per il sud del corpo lasciando il cervello a secco!
    Chiudo perchè sono una signora.
    Anna

    RispondiElimina
  15. E sì le fatine con i capelli e gli occhi azzurri sono "fatone" ma anche quelle con i capelli neri e gli occhi castani tipo, ad esempio, la "sventolona in rosso" non sono da disprezzare, tutt'altro.
    Un caro saluto,
    aldo.

    RispondiElimina

Non fare commenti come "Anonimo". Vai su Nome/URL ed inserisci il tuo nickname nel campo "nome". Se non hai un blog/sito lascia vuoto il campo URL.