08/12/12

Stranezze

Ho spesso raccontato, in passato, del mio giardino ed anche di alcune querce che in quel luogo ci sono. Alberi che, più o meno, hanno la bella età di 100 anni e li dimostrano in tutta la loro possente mole. La più grande misura circa 25 metri di altezza e per abbracciare il suo tronco sono necessarie due persone adulte. Quella di cui sto per raccontare, è alta circa 15 metri ed anche lei ha un aspetto imponente. Il loro peggior nemico è il Cerambyx cerdo, un grande coleottero nero dalle ali immense e con lunghe antenne. Depone le sue uova negli interstizi dei rami e dei tronchi e, dalle stesse, nascono delle voracissime larve gialle, grandi come il dito di un adulto. Sono in grado di scavare gallerie nei rami e nei tronchi, facendoli deperire fino alla morte. Da anni, alleati gli uccelli, conduco una battaglia senza quartiere a questo vero e proprio flagello della natura. Passeri, corvi e merli danno la caccia al coleottero mentre io, quando scopro che un tronco perde "segatura", segno che qualche stramaledetta larva sta scavando, intervengo con degli insetticidi. Fino a poco tempo fa, era l'unico pericolo di cui pensavo dovessi preoccuparmi. Invece, causa le tempeste che hanno interessato l'Italia all'inizio di novembre, mi sono dovuto ricredere.

E' bastata una notte di vento particolarmente forte ed a quella che, visti gli effetti, deve essere stata una vera e propria tromba d'aria. Al mattino, quando mi sono svegliato, ad una quercia era stato, letteralmente, strappato un grosso ramo, del diametro di circa 20 centimetri.
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In questa foto, fatta con teleobiettivo per controllare che non vi fossero segni di marciume o di parassiti, si vede bene lo "strappo", in quello che era il punto della biforcazione tra due grossi rami. La "ferita" è pulita e senza alcun segno di ciò che temevo: le gallerie del Cerambyx cerdo o marciume del legno.
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La cosa strana, e per questo ho pensato ad una tromba d'aria, è il luogo in cui il ramo è caduto e la sua posizione. Come ho segnato nella foto, la freccia rossa indica il punto dove presumibilmente doveva cadere mentre, quella gialla, il posto in cui si è schiantato, a circa 3 metri dal precedente. Il ramo avrebbe dovuto ostruire il vialetto. Invece, è in tutt'altro punto.
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L'altro particolare curioso, come dicevo, è la sua posizione. Il ramo, prima di schiantarsi al suolo, ha ruotato in aria di 90 gradi. Infatti, come si vede nella successiva foto, la parte del ramo che era attaccato all'albero si trova a circa 50 centimetri dal mio scooter, dove ha provocato un buco di 20 centimetri. Invece, a rigor di logica, avrei dovuto trovare, lo stesso, messo di traverso sul vialetto, rivolto verso l'albero da cui si è staccato. Considerato che sono venuti giù quasi 150 chili di legna, ciò che ha provocato quella torsione in aria non era un semplice venticello.
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In questa foto si vede bene quanto è grande il ramo e... il pericolo scampato dal mio scooter.
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Dopo un paio di ore, armato di motosega, questo è il risultato. Due belle cataste di legna per il camino e tante belle fascine di rami e rametti che, al momento della foto, erano già nella legnaia. Tuttavia, dovrò chiamare l'omino incaricato delle potature, munito di gru con cestello. Bisogna raggiungere quella "ferita" e capire in che modo sistemarla. Lasciata così sarebbe, prima o poi, soggetta a marciumi o parassiti ed il ramo che la sormonta è anche più grosso di quello venuto giù. Troppo pericoloso. Purtroppo, prevedo che si dovrà operare con una drastica potatura, così da consentire alla parte di ramo che precede "la ferita", di sopravvivere.
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13 commenti:

  1. solitamente si risolve con una energica potatura, alleggerendo l'albero dai rami sporgenti che sono soggetti in caso di forte vento a staccarsi di netto dal tronco e causare danni alle cose e alle persone. Io per fare un lavoro del genere mi sono rivolto al comune che mi ha fatto un buon lavoro, pagando naturalmente.

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  2. Carle' hai controllato se dentro quel ramo ci abita qualche essere animato? Sì, insomma, qualcuno che gli ha fatto da autista.
    A parte gli scherzi ti faccio i miei complimenti per il tuo "pollice verde".
    Si dice così?
    Un caro saluto,
    aldo.

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  3. wally_giana08/12/12, 11:10

    .... coi tempi cho corrono , meglio occuparsi degli alberi ( quelli , almeno , con un po' di amore , son salvabili ) che di .... tutto l' altro . Buon fine settimana ! wally

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  4. mi sa che hai fatto un patto con diavolo - Oppure chiamasi "Fortuna"...ciao

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  5. Ci risiamo, hai visto? Sembra un incubo che ritorna. Provo ad accendere la luce e tenerla sempre accesa. Vediamo se va via.
    Una buona domenica !Ti aiuta il tuo verde. Io sono in gramaglie viola!
    Corinina

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  6. Mi dispiace per quella povera quercia! Non sapevo che alberi così maestosi potessero essere così delicati! Lo sapevo per le palme, che abbondano qui in Riviera. Ma é un'altra storia.

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  7. Mmmmmm, Carlo, ci sento puzza di metafora, in questo tuo intervento!
    A parte il fatto realmente accaduto, il tuo ormai noto pollice verde, e il vento forte che ha provocato tutto... non è da te tralasciare gli ultimi eventi politici, addirittura freschi di giornata.
    Forse quella caduta e quella potatura, significano anche altro?
    Delucidami. :-)

    Intanto, buona domenica!
    Nadia

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  8. Ma che peccato! Quella bellissima quercia! Ma una tromba d'aria avresti pur dovuto sentirla oppure non eri a casa? O dormivi e non ti sei svegliato?
    Ma come mai quella stranezza di un ramo così pesante che si rigira su se stesso, vola nell'aria e va a finire dove gli pare sfidando la legge di gravità?
    In ogni modo giardino splendido e scooter indenne!

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  9. Ehi, qui non c'è. Spero però che l'abbia preso il mio commento precedente. Magari è domenica e il sistema dorme un po'.
    Perché se no mi arrabbio. Mi ha fatto riscrivere 3 volte la parolina magica, se poi mi ha cancellato il commento...........:)

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  10. ciao Carlo,
    se quelli di "Quarto grado" leggono la tua dettagliata e documentata indagine sull'accaduto ti assumono al posto di tutto lo staff della trasmissione,,,
    Povera quercia, non bastavano i coleotteri a farla soffrire lentamente, ci si è messa pure la natura con la sua violenza distruttrice. Qualche anno fa, nel vercellese, ho visto una scena incredibile: centinaia di alte piante sradicate dalla forza del vento e cadute tutte allineate nella stessa direzione, sembrava un allucinante cimitero di alberi.
    Questo per dire che la violenza è tale da rendere difficile la ricostruzione della dinamica di una tromba d'aria.
    Purtroppo non ho consigli da darti in merito alla bonifica, ma non ti mancheranno dagli Amici di blog.

    Giardino stupendo! Buona settimana. robi

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  11. Carissimo, il vento fa paura anche qua.
    Un enorme pino di aleppo, anche lui sui 25 metri, è fortemente inclinato dalla tramontana che quando soffia spazza tutto.
    La sua traiettoria di caduta insiste sul terrazzo posteriore e sul tetto (da un anno restaurato), e in ultimo su camera nostra.
    La suocera adora questo gigante, sto provando a convincerla che il pericolo è grave. Ho contattato un amico, nei prossimi giorni dovrebbe venire a vedere il bestione.
    Venti di buriana! Ma anche trenti o quarenti :)
    Ciao Carlo, un abbraccione a te!

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  12. Carlo, il mio commento deve essere finito nello spam!!!

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  13. Carlo,la novità di questo nuovo anno è che c'è chi sale e chi scende in politica. Non mi dirai che Berlusca sale. L'ha detto lui stesso che è in discesa .Speriamo che non trovi la forza di risalire.Abbracci e baci.
    Corinina

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