24/05/13

Cornelia/o

4 anni fa raccontai l'avventura di Zio Riccio, un bel riccio salvato all'ultimo momento da sicuro annegamento, asciugato, riscaldato e tornato tutto baldanzoso in libertà. 3 anni fa, invece, fu la volta di Zio Pio, un piccolo di merlo che una volta svezzato e dopo le necessarie lezioni di volo da me stesso impartite, tornò nuovamente libero. Quest'anno è arrivata/o Cornelia o Cornelio, ancora non ho le idee ben chiare sul sesso! Per non farlo crescere con qualche disturbo della personalità, quando la chiamo storpio la vocale finale in modo che il nome pronunciato risulta Corneli. E' un piccolo di cornacchia. Che poi piccolo non è perché è grande quasi come un piccione e, per giunta, mangia come uno squalo. Comunque, è un piccolo di cornacchia caduto dal suo nido.
Una settimana fa notai che la mia gatta, temibile cacciatrice, assunta la postura di caccia tipicamente felina, puntava qualcosa che si muoveva nel prato. Scambiai quel qualcosa per uno dei tanti piccioni che a volte vengono a mangiare nel mio giardino. Deciso ad evitare una strage mi avvicinai al pennuto e quello, invece di volare via come era nelle mie intenzioni, mi venne incontro a becco spalancato e facendo versi non proprio da piccione.

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Era una scena talmente surreale che anche la mia gatta rimase interdetta e non partì, come temevo, per agguantare il pennuto ma si rizzò sulle zampe anteriori e guardando verso me che mi avvicinavo, sono sicuro di aver captato uno sguardo interrogativo del tipo "ma il pennuto è scemo o suicida?"! Comunque, alla fine, me lo trovai tra le mani per nulla intimorito, becco spalancato e cra cra disperati. La disperazione, lo capii di lì a breve, era fame. Nella piccola gabbia in cui lo avevo messo, continuò a gracchiare finché non mi presentai con un pastone fatto con carne tritata, mela grattugiata e fetta biscottata che divorò in un baleno! Ovviamente, imbeccato da me perché non mangia da solo. E quanto mangia!
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Ho dovuto realizzare una gabbia molto più grande, nella quale poter custodire comodamente Cornelia/o. Per ora è necessario svezzarlo, per fortuna mangia di tutto. Un mio amico veterinario mi ha ricordato che viene soprannominato lo spazzino dell'aria, proprio perché divora qualsiasi cosa gli sembri commestibile. Comunque, apprezza molto la mia "cucina". Poi ci saranno le lezioni di volo e quando sarà bello, forte e capace, tornerà a volare su quelle querce da cui è caduto. A differenza di Zio Pio con il quale scambiavo lunghe chiacchierate con fischi modulati, con Cornelia/o ancora non ho stabilito un sistema di comunicazione comprensibile per entrambi. Saranno sicuramente cra cra. Ma come declinarli? Quando ha fame, però, si fa capire!
Già lo so perché successe anche con Zio Pio: mi affezionerò a questo buffo e simpatico esserino e quando sarà il momento di dargli nuovamente la libertà, sarà come perdere un affetto. Ma dovrà essere libero di volare. Libero com'è nella sua natura.
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12 commenti:

  1. Il bello è che non sei soltanto un amante della flora ma anche della fauna il che fa pensare che sei una persona portentosa e interessata a tutto ciò che ci circonda. Complimenti.
    Salutami i tuoi Zii e naturalmente anche Corneli/o/a.
    A volte certi animali superano in intelligenza molti appartenenti agli umani.
    Un caro saluto,
    aldo.

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  2. Ma che bella storia e quant'è carino/a questo cucciolo di cornacchia. Ma da dove ti viene l'istinto materno di imboccare il piccolo/a?

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  3. Anch'io ho avuto un riccio, si chiamava Emix come un giovane blogger. E'stata una storia molto bella perchè gli ho fatto da mamma tenendolo in grembo non so quanti giorni. Era il mio riccio marsupiale.

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  4. Oh Carlo, quanto sei tenero! Non immaginavo che un agguerrito politicante come te, si cimentasse a fare da balia agli animali da svezzare.
    Sai, nella mia vita non ho mai rimpianto niente, ma da un po' di tempo rimpiango il giardino, dove alloggiavano tartarughe cani e gatti (anche salvati da me).
    Bravo!
    Un caro saluto di buon fine settimana.
    Nadia

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  5. Direi proprio che nella disgrazia questo pennuto è caduto nel posto giusto, nel prato di uno, come te, che conosce ed ama gli animali.
    Sono particolarmente grata alle persone che amano gli animali, significa che hanno un cuore gentile.
    La tua o il tuo "Cornelio/a" nome molto ben azzeccato, sarà felice di tornare a volare e forse nella sua testolina ricorderà anche il suo salvatore.
    Un abbraccio. Ciao.

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  6. Mi fanno impazzire queste storie ,anzi microstorie che hanno tutta l'aria di sostituire le grandi di cui è meglio tacere. Con buona pace di Cornelia. Auguri!
    Corinina

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  7. più ti conosco, attaverso le tue parole e immagini e più cresce la mia stima nei tuoi confronti - Cornelia/o sapeva bene a chi chiedere aiuto!

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  8. wally_giana26/05/13, 19:45

    ..... mi par già di vederti sull' Arca , novello Noè , quando deciderai di scampare al diluvio ! Prossimo venturo , temo . Buona domenica ! wally

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  9. Non credevo di riuscire a commuovermi per una storia come la tua, ma ci sono riuscito in pieno! Mi sono tanto risentito bambino...

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  10. Caro Carlo,
    mi sento già affezionato a Cornelia/o e ti ho subito "rubato" le immagini che hai postato. Dicono di noi che mangiamo i bambini, ma non sanno di quanta tenerezza siamo capaci.
    Un cra cra da parte mia al nuovo Amico di blog di cui ci informerai della sua crescita.

    Ciao tenero Carlo, buona settimana. robi

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  11. Carlo, se vuoi ti spedisco anche tutte le cornacchie che mangiano le mie ciliegie. Già ce ne sono poche quest'anno, poi le mangiano tutte loro...mmmmh...non andiamo troppo d'accordo.

    Salutami Corneli comunque! :)

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  12. Mi ci voleva qualcosa di diverso per uscire dal cupo quotidiano rappresentato dalla politica e da una primavera che da queste parti si può definire "freddo inverno"

    Ciao Carlo

    Mi hai fatto ricordare che anni fa, quando avevo ancora la gatta, un passerotto mi finì in casa, caduto dal nido, la micia si piantò su 4 zampe pronta a slanciarsi, fui più veloce di lei, lo scansai sul balcone e ... per una settimana abbiamo vissuto chiusi in casa, fino a quando la madre non gli insegnò a spiccare il volo ;-))

    Buona serata Carlo ;-))

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