10/04/15

La concessione del telefono

[...] Nell'estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia. La concessione risale al 1892 [...] (Andrea Camilleri - dal romanzo "La concessione del telefono")

124 anni dopo.

Viviamo una nuova era! L'assurda e delirante burocrazia dello Stato è stata sostituita da privatizzazioni, liberalizzazioni, call center, internet, telelavoro ed altre stupefacenti modernità frutto delle "riforme strutturali" dello Stato.

E se la tua nuova dimora necessita di una linea telefonica e di internet, il sistema più veloce è fare una ricerca in rete. Ottenuto in prestito computer e connessione a internet ed esaminate le proposte dei vari gestori di telefonia, scopri un'offerta accettabile alla quale, ovviamente, puoi aderire solo tramite web. Quindici minuti e il problema è risolto, proposta di contratto sottoscritta con Pinco.

Dopo qualche giorno ti contatta telefonicamente un'addetta del call center di Pinco la quale, con spiccato accento sardo, ti avverte che sarai chiamato, a breve, da un tecnico telecom che verificherà il tuo impianto e provvederà ad attivare la nuova linea telefonica. Subito dopo arriverà, tramite corriere, il router per navigare in rete mentre, nel frattempo, verrà attivato anche l'adsl per l'accesso a internet. Efficenza, semplicità, velocità di esecuzione!

Passano due settimane e non accade nulla. Allora chiami il call center di Pinco, digita 1, digita 3, digita 5 e chiedi notizie. Un addetto che a malapena parla italiano, forse è di qualche paese dell'Europa dell'est, ti assicura che solleciterà il servizio tecnico.

Passa ancora qualche giorno ed un tizio che si qualifica come tecnico di telecom ti chiama sul cellulare. Con spiccato accento romano ed in tono perentorio ti dice: "devo attivare la sua linea telefonica per conto di Pinco. Va bene martedì o giovedì, alle 10 oppure alle 12?"

Tu provi a spiegare che lavorando, dovresti organizzare per essere present....tu tu tu tu tu tu tu tu! Comunicazione stranamente interrotta. Passano i minuti ed il telefonino tace. Allora chiami quel "numero sconosciuto" che ti è apparso sul display del cellulare. Non è un numero abilitato a ricevere chiamate!

Passa un'altra settimana e non accade nulla. Chiami nuovamente il call center di Pippo e un addetto, con spiccato accento veneto, ti assicura che provvederà a sollecitare il servizio tecnico. Dopo qualche giorno chiama un altro tecnico di telecom, romano e perentorio anche lui. Stavolta sei pronto e... si, va bene!!

Arriva il giorno stabilito, controlla l'impianto e no, non si può fare! C'è un guasto da qualche parte del filo che "viaggia sul nostro palo"! Deve fare una segnalazione e far intervenire una squadra di tecnici per verificare e riparare.

Passano 10 giorni e non accade nulla. Allora chiami il call center di Pippo, digita 1, digita 3, digita 5 e una fanciulla, con spiccato accento bolognese, ti invita a chiamare il servizio tecnico di Pinco, digita 1, digita 3, digita 3. Chiami e ti risponde un messaggio pre-registrato che ti assicura che la tua richiesta "procede nei tempi previsti". Richiami digita 1, digita 3, digita 5 e parli con un'altra voce alla quale obietti che "dopo quasi un mese, na' sega procede nei tempi previsti"! La stessa, con accento siciliano, ti informa che loro non hanno notizie di anomalie. Non parlano con quelli di telecom! Però ti promette di sollecitare il servizio tecnico.

Dopo qualche giorno ti chiama un tecnico di telecom che, sempre con accento romano e sempre perentoriamente, ti chiede "va bene lunedì o giovedì, alle 9 o alle 13?" Si, si, si va bene tutto! Però, subito dopo, provi anche a spiegare che loro erano già intervenuti ed avevano trovato un guast.... tu tu tu tu tu tu tu tu. Comunicazione stranamente interrotta. Passano i minuti ed il telefonino tace. Allora chiami quel "numero sconosciuto" che ti è apparso sul cellulare. Non è abilitato a ricevere chiamate!

Comunque, il tecnico arriva il giorno stabilito, controlla e si, si può fare! Linea telefonica abilitata e funzionante dopo qualche ora.

Passano altri 10 giorni ma del router non v'è traccia. Allora chiami il call center di Pippo ed un giovane con uno strano accento, forse pachistano, ti assicura che solleciterà la spedizione.

Dopo qualche giorno arriva il router e lo installi. Facile, dicono le istruzioni. Lo metti in funzione ma non segnala adsl. Allora chiami il call center di Pippo e una voce gentile, con accento triestino, ti avverte che si, non risulta attivato. Ti assicura che solleciterà il servizio tecnico.

Dopo qualche giorno un sms ti avverte che anche l'adsl è attivo. Finalmente!

Accendi nuovamente il router wifi. In effetti segnala adsl sulla linea telefonica. Perfetto! Il tuo computer in wifi vede il router! Perfetto. Ma l'accesso è solo locale, ossia non c'è quello a internet!

Allora chiami il call center di Pippo e una voce femminile con un accento che sembra rumeno, prova a spiegarti quello che non è scritto nel manuale del router. Accendi qua, spingi là, scuoti lì, digita là, pigia, scrivi, sposta, attacca. Nulla, di internet neanche l'ombra. Obietti che continui a non andare su internet... tu tu tu tu tu tu tu. Comunicazione stranamente interrotta.

Chiami nuovamente il call center di Pippo e ricominci a spiegare quello che accade. Una voce maschile, accento sicuramente campano, ti suggerisce di accendere qua, spingere là, spostare su, pigiare giù. Nulla, di internet neanche l'ombra. Allora, la voce, ti assicura che disporrà un intervento tecnico a domicilio per verificare router e connessione.

Passano 10 giorni e del tecnico neanche l'ombra. Allora chiami il call center di Pippo e una voce femminile con accento che sembra friulano ti dice, meravigliata, che non è previsto intervento tecnico per mettere in funzione un router. Poi ti suggerisce di accendere qua, spingere là, spostare su, pigiare giù, scrivi, sposta, attacca, strappa, scuoti, spacca. Nulla, di internet neanche l'ombra. La voce, allora, ti suggerisce di cambiare quel cavo, probabilmente difettoso, e provare nuovamente. Fine assistenza.

Siediti a terra, gambe incrociate e raccolte. Dorso delle mani che sfiorano le ginocchia, pollice ed indice uniti, palmo della mano verso l'alto, chiudi gli occhi, tira un profondo respiro e oooohhhmmmmmmm.

Rigenerato, decidi di ricorrere a tutte le tue conoscenze informatiche. Leggi nuovamente le istruzioni del manuale. Nessuna anomalia evidente o presumibile. Riassumi mentalmente quelle fornite dalle voci di call center. Tanti dubbi. Escludi tutto ciò che sembra sbagliato. Accantoni momentaneamente ciò che solleva dubbi. Rimangono un paio di possibilità. Costruisci la soluzione più convincente.

Scrivi, digita, registra. Eureka, ho l'accesso a internet!! A due mesi esatti dalla sottoscrizione di una proposta di contratto!

n.b: qualcuno potrebbe chiedersi perché un intervento tecnico di telecom, visto che ho sottoscritto un contratto con Pippo. Semplice: nell'era moderna gli impianti tecnici sono sempre una loro proprietà e gli altri gestori non sono autorizzati ad accedere e/o effettuare interventi sugli stessi.

12 commenti:

  1. Povero!!!! Come ti capisco! E' questa la ragione per cui vivo con l'ansia del cambiamento.. anche solo delle piccole cose. Ogni giorno mi trovo a lottare con cambiamenti di schermata per cui non so dove andare a cliccare e tiro giù qualche santo dal paradiso... io che ho imparato a scrivere con pennino e calamaio sul banco. Ma non avranno la mia anima! Ci riscriviamo presto allora..
    Anna

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  2. Esilarante, se non fosse che è lo specchio di una tragicomica storia dei nostri tempi. Non si sa se ridere o piangere.

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  3. Esilarante, se non fosse che è lo specchio di una tragicomica storia dei nostri tempi. Non si sa se ridere o piangere.

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  4. Perché diavolo lìha pubblicato due volte se ho cliccato su pubblica una volta sola? Non male neanche blogger per incasinare la nostra vita.
    Ciao Carlo. Sbaglio ho hai avuto una lunga pausa? Ora controllo se sei bel mio blogroll, ma dovresti esserci.

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  5. Che odio, pure la tastiera ci si mette. Mi si incrociano le dita e la tastiera si diverte a invertire lettere, ignorare spazi. Sembro un'analfabeta. Beh Ciao.

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  6. A Carle' prima de tutto BENTORNATO, poi te devo da di' che nun sei solo ma stai in bona compagnia. Io faccio de tutto pe' nun accetta' cambi de azienne telefoniche e li manno pure a quer paese quanno me telefonano, ma nun c'è gnente da fa'. Pe' mò sto in trincea. Li viruse attaccheno da tutte le parti.
    Un abbraccione,
    aldo.

    pr. azzeccatissimo l.'accostamento con il romanzo di Camilleri che ho gustato moltissimo e che ho letto almeno un paio di volte tempo fa.


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  7. il cambio del gestore, sopratutto se hai Telecom è drammatico. Ho sentito di gente che è rimasta senza telefono per mesi. L'ideale sarebbe disdire il contratto e utilizzare solo il cellulare, ma pochi ancora oggi lo fanno... comunque quelli che hanno adottato questa soluzione sono in continuo aumento

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  8. Caro Carlo,
    purtroppo da quando la Telecom mi ha pensionato tutto è diventato più difficile....., comunque io le sarò fedele nei secoli...

    A presto. robi

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  9. Kafka. E purtroppo non è un romanzo. Da impazzire.

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  10. Bentornato Carlo!!!
    E poi mamma mia che odissea io molte volte rimpiango il passato.... non c'erano tutte ste menate, ora ci sono anche i vantaggi sia chiaro, ma siamo sicuri che se mettessimo sulla bilancia tutto....

    a presto!

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  11. accidenti Carle'!!! Duepiù!! Mo' capisco tante cose... Parlavo con un'amica del neonato della figlia che sta facendo le prime "prove di forza" strillando come un ossesso per ottenere quel che vuole. Ha 6 mesi. Se non stabilisci che chi comanda sei tu, in questo momento, hai perso la battaglia della vita e dovrai mediare per sempre.
    La mia scuola di sesso è stata l'enciclopedia medica che aveva mio padre nella biblioteca chiusa. Non posso raccontare certe "idee contorte" che ne ho dedotto di nascosto...
    Anna

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  12. Ha ragione Alberto, un romanzo di Kafka è meno contorto.
    Ben tornato in rete Carlo, ma come scrive Ambra, questa piattaforma mi sta rompendo le palle, se latito, la ragione o almeno una parte di ragione, sta in questa piattaforma che come accendo va dove cacchio gli pare, mi blocca e mi spara blog che non frequento.
    Vabbuò, ne parlerò, piattaforma di myblogger permettendo.
    Notte buona Carlo.
    Tina

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