09/03/17

Percorsi

Ieri mattina, dal nostro Ernest, ho avuto modo di leggere un'interessante post dallo stesso titolato "C'era una riVolta". Si, scritto proprio così, con la "V" maiuscola. Ernest, nella sua riflessione, ricordava il movimentismo tra gli anni 60 e 70 per poi volgere lo sguardo al piattume ed al vuoto sociale che caratterizza la società dei giorni nostri.

Il caso ha voluto che anche su Facebook inciampassi, ieri pomeriggio, in un post più o meno simile, dove un'amica esprimeva una critica particolarmente aspra, all'indirizzo di quelle donne che sempre su Facebook si stavano lamentando dei disagi procurati dallo "sciopero" di ieri. 

Nelle due occasioni, ho commentato affermando che:

Senza le coscienze non ci sono e non ci saranno neanche le piazze e ciò che oggi manca negli individui è proprio la coscienza .... quella voglia di ricerca interiore, di cognizione, di conoscenza che porta alla consapevolezza ed alla formazione di una coscienza.

I giovani d'oggi (e non solo quelli) sono spesso informati, altrettanto spesso in modo superficiale, sono anche istruiti a livello scolastico più o meno elevato ma non hanno seguito nessun percorso intimo e profondo di conoscenza, non hanno una cognizione interiore armonizzata con la loro persona e con la vita che li circonda... ed infatti non hanno elaborato principi etici ed una disciplina e condotta di vita consapevoli. E se non hai principi etici e conduci una vita in modo inconsapevole, non sai neanche cosa significa difendere la tua dignità... e se non lo sai, sei uno schiavo che vegeta, privo di ogni sentimento di partecipazione nella e per la vita.

2 commenti:

  1. La metto sul banale, ma fra i giovani che incontro nei vagoni della Metropolitana della mia città mi viene difficile interpretare la consapevolezza di quello che stanno vivendo e sopratutto l'intenzione di cambiare le cose, considerando che gli viene già difficile capire che se un passeggero deve scendere dovrebbero almeno togliersi dall'uscita in cui si pietrificano con le loro audio cuffie sulla testa ed i loro smartphone, sempre aggiornati all'ultimo modello, fra le mani.

    Ho premesso che nel commento sarei stato banale, ma proprio per questi loro atteggiamenti di non partecipazione non riesco a riporre molta fiducia nelle nuove generazioni.

    Ciao Carlè, domani sono solo più 3269...

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  2. Ciao e grazie per la citazione Carlo
    ho ripreso in mano libri su quel periodo e comprato altri per andare più a fondo e più vado avanti e più mi rendo conto che davvero c'erano altre coscienze. Ad esempio adesso aspettiamo il permesso per scendere in piazza in quel periodo se succedeva qualcosa si usciva dalle fabbriche o dalle università e si scendeva in piazza, ci si fermava all'improvviso. In alcune realtà anche la cittadinanza era vicino alle questioni.
    Non so francamente se ritornerà quello spirito sono convinto però che le tematiche di oggi necessitino risposte di sinistra per riuscire a sopravvivere per avere più equità sociale, più giustizia sociale.
    Si spera ma è davvero difficile
    A presto

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