23/02/11

LAVORATORI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI

Carlo Marx non me ne vorrà se sostituisco il suo "proletari", del Manifesto del Partito Comunista, con il più attuale "lavoratori"!!

Il 2011 è iniziato con gli scioperi in Albania e Tunisia. Gli albanesi, stanchi di un governo corrotto e degli abusi del potere, scesero in piazza ma le manifestazioni furono duramente represse. In Tunisia, invece, migliaia di giovani manifestarono contro la disoccupazione e la povertà e provocarono la caduta del dittatore Ben Alì. Come un contagio la rivolta si estese all'Egitto, dove un'imponente manifestazione durata due settimane, costrinse il dittatore Mubarak a fuggire dal suo Paese. Oggi, in meno di due mesi, assistiamo a manifestazioni di piazza in Algeria, in Libia, in Marocco, in Iran, nello Yemen e in Bahrein mentre segnali di rivolta strisciante vengono segnalati anche in Arabia Saudita. Mentre scrivo, in Grecia è in corso uno sciopero generale contro la politica del rigore finanziario imposta dall'Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Alcuni sindacalisti, intervistati, hanno affermato che, in Grecia, "bisognerebbe fare come in Egitto"!

DISORDINI.jpgNon voglio spacciarmi per esperto di questioni internazionali ma un tentativo di riflessione voglio comunque farlo, per capire cosa sta accadendo. Quanto meno, è doveroso provare ad "andare oltre" le ipocrite dichiarazioni dei rappresentanti dell'Unione Europea che, ancora una volta, stanno a guardare oppure della politica nazionale che non si smentisce ed offre, alla platea internazionale, uno spettaolo ridicolo.

Credo sia stato clamorosamente smentito, per esempio, il pregiudizio che noi "occidentali" nutriamo verso il mondo arabo musulmano. Ciò che sta accadendo in quei paesi non è una "rivoluzione" religiosa ma quella di uomini e donne che rivendicano il diritto di vivere da cittadini liberi, in uno stato democratico. Non vengono agitate bandiere religiose o nazionaliste ma vengono reclamati diritti, costituzione, lavoro e benessere.

I movimenti di piazza sono costituiti prevalentemente da gioventù studentesca, affiancata da operai e settori del ceto medio. Non manca la componente più "povera" della popolazione, esasperata da emarginazione e fame. Le correnti religiose ed integraliste che si muovono nel mondo mussulmano e che cavalcano le "rivoluzioni", credo siano state travolte da questi movimenti di protesta che non sono sotto il loro controllo ma, come sta succedendo in Iran, addirittura sono contestate come autorità.

Ancora: quello che sta avvenendo in quei paesi, credo sia grazie a "internet" ed alle tecnologie che conservano un carattere di indipendenza dal potere che governa. I giovani che insorgono, dispongono di informazioni ed immagini del "mondo democratico" che la censura in vigore nei paesi in cui vivono non riesce completamente ad oscurare. La conoscenza viene diffusa e genera consapevolezza che, a sua volta, forma negli individui una nuova coscienza che si ribella alla dittatura, allo sfruttamento ed alla povertà. La "rete", con tutti i suoi eccessi, rimane comunque un formidabile strumento democratico e l'unico veicolo per diffondere la cultura, rendendo coscienti le masse oppresse.

Ma credo ci sia un aspetto di ciò che sta avvenendo che è il più importante: le manifestazioni, sono un atto di ribellione al sistema economico-finanziario che domina il mondo. Un sistema che vede nell'occidente industrializzato il suo principale sostenitore nonché l'artefice di un complesso intreccio di rapporti "affaristici" con quegli stessi regimi dittatoriali che, oggi, le popolazioni contestano.

Il "sistema" economico-finanziario che ha governato fino ad oggi il mondo, sta crollando. La crisi economica che già da qualche anno ha investito quella parte di mondo definito industrializzato, dilaga a livello mondiale con effetti devastanti. Da noi, la crisi è stata affrontata facendo pagare la stessa ai ceti più deboli ed ai lavoratori. Questi ultimi, oggi, vivono di rinunce e sacrifici ma ancora non hanno superato il confine tra la sopravvivenza e la miseria mortale e, questo, unitamente alla manipolazione mediatica attuata da chi detiene le leve del potere, impedisce agli stessi di ribellarsi.

La stessa crisi sta investendo il resto del mondo, quello povero e non interessato dal progresso e dai presunti vantaggi procurati dallo stesso. In quei paesi non è possibile realizzare lo stesso ricatto e la stessa manipolazione che sono stati perpetrati nei nostri confronti perché, negli stessi, il quotidiano è miseria mortale, mancanza di diritti, prevaricazione e violenza. Il tutto, è ben oltre lo stato di "sopravvivenza" in cui noi viviamo e, quindi, è la rivolta!

Noi occidentali, dovremmo trarre insegnamento da ciò che sta accadendo in quei paesi ma, a sentire i nostri governanti, la manipolazione mediatica continua! Basta ascoltare i vari Maroni e Frattini da una parte ed i vari D'Alema dall'altra.

36 commenti:

  1. L'analisi che si legge è ad onor del vero reale,ma nasconde numerose incognite. Convengo che oggi sia più facile con internet fare le rivoluzioni ,ma i massacri devono pure essere messi in conto ed il caos che ne segue e la destabilizzazione di numerosi paesi. Se non costassero niente sarebbero veramente auspicabili per la conquista della libertà. Ma si sa dove cominciano e non dove finiscono,vedi quella francese che è stata la madre di tutte. Sono perplessa.
    Alcuni anni fa,quando il vento libertario soffiava per i paesi dell'est,tra me e me ,mi congratulavo che uno dopo l'altro i territori s'accendessero contro i despoti. Ma solo dopo ho capito che cosa veramente significava :fosse comuni,torture,guerra civile ,epidemie,fame ,spoliazioni ed esilio.Mi sa che ora siamo arrivati a quello stesso livello. Buona serata, Carlo.

    RispondiElimina
  2. Il bello, cioè il brutto brutto deve ancora venire. E purtroppo quando verrà non ci sarà un'organizzazione internazionale a difendere le istanze dei lavoratori. Ma la Storia è sempre in salita e imprevedibile. Ciao.

    RispondiElimina
  3. @@@ PER CORININA @@@

    Ciao Corinina. Mi costa parecchio affermarlo, io che ho sempre professato tutt'altro e continuerò a farlo. Però, purtroppo, credo che il "caos e la destabilizzazione" siano incognite che vanno affrontate, se vogliamo che il "sistema" non ci stritoli.

    Non solo le "rivoluzioni" dal basso provocano fosse comuni, fame e distruzione. Ci sono altre "dispute" chiamate guerre che vengono pianificate proprio da coloro che detengono il potere di governare il mondo nonché la maggior parte delle ricchezze globali! Lo distanza tra ricchi e poveri che cresce sempre più, provocherà per forza di cose la reazione violenta dei secondi. Nessuno, tra i "potenti" della terra, si adopera per scongiurare questo.

    Internet non facilita le rivoluzioni ma, semmai, stimola la conoscenza e la consapevolezza. Quando questo avviene, è inevitabile che l'individuo che apre gli occhi sul mondo che lo circonda, reagisca!

    Corinina, il "sistema" che governa oggi il mondo, non toglierà il disturbo da solo! Bisognerà rimuoverlo... a meno che non governino, improvvisamente, menti illuminate.

    RispondiElimina
  4. @@@ PER ALBERTO @@@

    Ciao Alberto. Non c'è più nessuno a difendere i lavoratori! Anche i sindacati perseguono, oggi, tutt'altro scopo! Se i lavoratori non si danno da fare in prima persona, la Storia sarà solamente un triste racconto di un'umanità sfruttata.

    RispondiElimina
  5. ..di certo le rivoluzioni non si fanno con i fiori...e i dittatori non si depongono con le carezze...Ciò che mi sconvolge è che nel 2011 ancora il mondo intero non si indigni profondamente per la mancanza di diritti universalmente riconosciuti...Purtroppo tutto ruota sempre intorno al Dio denaro....Ma dobbiamo lottare perchè torni a soffiare il vento della libertà in ogni luogo!!!!!!!

    RispondiElimina
  6. Ciao Carlo,
    sono molto perplesso sui fatti di questi giorni.
    Non trovo sensato chi dice che in Grecia si dovrebbe fare come in Egitto, fino a prova contraria in Grecia chi è al potere è stato eletto e non come lo zio di Ruby.
    Stanno cadendo delle "dittature"(anche se parlando con vari amici egiziani fino a qualche mese fa l'Egitto era un paradiso dove volevano tornare al + presto) comode all'occidente, ma contro le quali non so cosa si potesse fare viste le alternative presenti.
    Quello che mi auguro è che chiunque o qualunque cosa arrivi dopo Gheddafi sia meglio del precedente, se ben ricordo anche lui è figlio di una rivoluzione.
    Sull'est credo che ci sia stato un errore di valutazione da + parti, si è voluto eliminare Mikhail Gorbachev mentre lui stava cercando di fare un passaggio graduale, il risultato è stato un vuoro di potere improvviso con tutto quello che ne è uscito, speriamo che chi ne ha il potere abbia imparato la lezione e non commetta ancora questo grave errore.

    RispondiElimina
  7. Ho sempre pensato che le "rivoluzioni" nascono solo in apparenza dalla volontà popolare (intesa come del popolo, cioè di quelli che non comandano ma vengono comandati).
    Credo che dietro ci sia sempre un gruppo di potenti (o potenziali tali) che vogliono togliere di mezzo altri potenti.
    Magari con intenzioni anche lodevoli, tipo libertà e democrazia (qui ci sarebbero da scrivere millemila pagine su cosa effettivamente siano, ma evito) o semplicemente per dar da mangiare a chi non ce l'ha.
    Per quel che ne so, non esiste un popolo che sia andato sulle barricate senza leader e senza coordinamento. Poi a volte le cose sfuggono di mano, ovvio.
    In sintesi, la paglia da sola non prende fuoco, ci vuole qualcuno che le dia fiamma.

    RispondiElimina
  8. Buongiorno Carlo, innanzitutto grazie per il tuo commento sul mio blog, ma ne ero certa della tua "fedeltà".
    In risposta al tuo post... sai che mi hai ispirata per comporre, questa mattina, una poesia?
    Bè, vieni a leggerla! :-)

    Buona giornata tranquilla!
    Un abbraccio.
    Nadia

    RispondiElimina
  9. ciao carlo
    è proprio fatima
    ...
    e ha proposito di fatima....
    va bene gridare lavoratori del mondo unitevi ma non fomenterei le rivolte così a caso
    anche se il tuo post fa una analisi giusta a me quanto sta accadendo fa tremare....siamo all'inizio di qualcosa che va oltre le ipotesi correnti
    ^_^
    un salutissimo e buona serata a te carlo

    RispondiElimina
  10. Stiamo prendendo una lezione per quanto riguarda la voglia di libertà da persone che sono rimaste sotto dittature per anni.
    E noi che abbiamo la democrazia invece...
    un saluto

    RispondiElimina
  11. @@@ PER UPUPA @@@

    Ciao Upupa. Tutto ruota intorno al dio denaro e tante altre cose se metà del mondo non si scandalizza affatto che l'altra metà vive nella miseria e subendo dittature atroci. Petrolio, risorse minerali, gas ed altre risorse indispensabili per la vita del mondo "progredito", provengono proprio da quei luoghi dove la miseria è più nera e le dittature più violenta. Chissà perchè? (la domanda, ovviamente, è retorica!!)

    RispondiElimina
  12. @@@ PER DALLE 8 ALLE 5 @@@

    Ciao Dalle 8 alle 5. Una prima analisi degli eventi che stanno accadendo, non farebbe presupporre "strumentalizzazioni" ma sembrerebbe di assistere, invece, a movimenti spontanei di massa, nati su internet.

    E' chiaro che è necessario attendere anche se, personalmente, qualche considerazione sugli stessi l'ho voluta formulare, soprattutto riguardo al citato "sistema economico-finanziario" che governa il mondo e che, anche a guardare ciò che accade da noi, sta saltando.

    RispondiElimina
  13. @@@ PER NADIA @@@

    Ciao Nadia! Decisamente bella! Mi lusinga averti ispirato quei pensieri che ho letto da te, tradotti in prosa! Credo tu abbia saputo interpretare i pensieri di tutti, me compreso: perché, in fondo, seppur di animo ribelle, capisco che conquistare la libertà ed i diritti con la morte di migliaia di persone, è orribile! Angoscia anche me ma non perdo la speranza e la voglia di ribellarmi perché, come hai concluso "... filtra nella stanza un fioco raggio di luce..." e questo, mi da la speranza che un giorno il sole rinasca splendente!

    RispondiElimina
  14. @@@ PER XPSIP @@@

    Ciao Xpsip. L'affermazione dei sindacalisti greci, non esprime la volontà di sovvertire un sistema dove chi governa lo fa per volontà elettorale ma di porre fine ad un governo che rappresenta un sistema economico-finanziario che sta stritolando il mondo.

    Nel mio post, infatti, ho evidenziato in particolar modo il fatto che quel "sistema" che fino ad oggi ha governato il mondo, anche grazie alla politica che è diventata subalterna al potere economico-finanziario ed a chi la rappresenta, oggi sta crollando fra crisi atroci.

    Crisi che paghiamo solamente noi. Per noi, intendo i ceti medio-bassi che, poi, sono quelli più diffusi e rappresentati nella società.

    Chi prima "godeva", oggi continua a godere tranquillamente!

    E' inutile, credo, che ti citi i rapporti nazionali e internazionali sulla divisione delle "ricchezze"!

    Come te, aspetto e spero che tutto si risolva al meglio! Le "rivoluzioni" sono un'incognita, sempre. Anche quando sono ispirate da nobili princìpi. Tuttavia, non sono uno che si fascia la testa, prima di aver preso la mazzata!

    Oggi, ci sono fatti. Quelli vanno analizzati, con qualche previsione prudente!

    RispondiElimina
  15. @@@ PER DOLCE @@@

    Ciao Dolce. Non credo di poter fomentare una piazza. Anche se lo volessi. Anzi, quando l'ho fatto (è raccontato in questo blog) sono rimasto solo perché l'italiano è come il famoso film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: "Armiamoci e partite"!!

    Anche a me ciò che accade fa "tremare": soprattutto le vittime di una repressione che dovrebbe indignarci ogni oltre ragionevole prudenza! Il Colonnello, artefice di quelle stragi, è un nostro "affezionato ospite d'onore"!!!

    RispondiElimina
  16. @@@ PER ERNEST @@@

    Ciao Ernest. Stiamo prendendo una lezione, dici.

    Ma siamo in grado (capaci) di capirla?

    Non aggiungo altro!!

    RispondiElimina
  17. Non credo che la potenza dei blocchi finanziari sia stata, non dico, messa in crisi, ma addirittura intaccata. La storia non si ripete mai, ma, con grande approssimazione, si potrebbe, mutuandone qualcosa, sostenere che ampi movimenti popolari se trovano adeguati sbocchi politici possano radicalmente cambiare situazioni nazionali conpromesse da tirannidi e da degrado sociale ed economico, fare anche, se si vuole, delle rivoluzioni all'altezza dei tempi moderni. Nell'Occidente europeo credo che ci sia ancora molto, troppo da fare per vedere l'avvio di innovazioni significative, in quanto la maturazione nell'arena sociale e politica delle masse e di altri indispensabili attori é un fattore molto complesso, comunque in netto ritardo rispetto alle sfide sul tappeto.

    RispondiElimina
  18. Se non ricordo male, il vento della rivolta è nato a causa del prezzo del grano e di conseguenza del pane, quindi è nato dalla fame fisica, ovvio che dietro la prima ondata specifica si sono catapultati i giovani scolarizzati, c'è stata la rivolta dei giovani laureati che hanno detto chiaro che loro non volevano migrare.

    La Tunisia ha fatto da battistrada e chi pensava a quei popoli come a una marea di ignoranti pronti alla questua ha dovuto ricredersi, Ben Alì era disposto a far scendere i prezzi di prima necessità per conservare il potere, ma il candelotto di dinamite lo hanno preso in mano i giovani e sappiamo come è finita.

    Visto che il Boss è fuggito, era fisiologico che si propagasse l'effetto domino, dopo l'Egitto avevo detto :Ora sarà la Libia, effetto domino, non mi aspettavo la carneficina, lo possiamo chiamare olocausto, la Grecia aveva cominciato quando la mannaia dell'FMI era calata con l'aiuto a condizioni che conosciamo.

    Le conseguenze...il cammelliere non resterà al potere, ma gli Europei non dormiranno sonni tranquilli, questo attendismo esasperato che permette a quella burla parlante di massacrare non sarà indolore, chiunque sostituisca il cammelliere presenterà il conto, direi di cominciare a pensare di prendere gli autobus e ripristinare le stufe.

    Comunque, dietro c'è l'F.M.I.

    Ditemi che sono paranoica visto che lo ripeto continuamente, ma quando il FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE decide di AIUTARE i paesi in difficoltà o di far saltare un dittatore di lungo corso, per il paese preso di mira significa fame, questa volta ha sbagliato i conti, la Libia era alla fame, i proventi del gas e del petrolio non sono andati alla popolazione, sono nelle mani del cammelliere e famiglia.

    Ciao Carlo, sono uscita dal coma derivato da palestra forzata;-))

    RispondiElimina
  19. @@@ PER ADRIANO MAINI @@@

    Ciao Adriano. Concordo sull'analisi dei "movimenti popolari" che hai proposto e sulle ipotesi che gli stessi possano condizionare la vita politica futura

    Un po meno, invece, sull'eventuale messa in crisi dei "blocchi finanziari". Gli stessi, oggi stanno mostrando tutta la loro fragilità anche se, come tu affermi, non credo sia questo un momento decisivo per il "crollo" degli stessi.

    Però, è un "sistema" che non può durare ancora a lungo: la sperequazione nella distribuzione delle "ricchezze" è sotto gli occhi di tutti e le così dette statistiche, si stanno trasformando in fatti ovvero tumulti.

    Quello che io voglio sperare è che quei "movimenti popolari" che tu hai descritto, siano anche in grado di generare politici capaci di mettere in discussione il "sistema" che ha generato tutto questo!

    RispondiElimina
  20. @@@ PER TINA @@@

    Ciao Tina. Per come la sto interpretando io sta storia, non sei per nulla "paranoica". Sono sempre più convinto che essere governati dal FMI, sia il preludio a ciò che sta avvenendo in quei paesi che ho citato.... ma non solo!

    Quindi, condivido tutta la tua riflessione.

    RispondiElimina
  21. Coa Carlo! Tutto molto bello e vero, però la storia ci insegna che la rivoluzione l'hanno sempre fatta le persone "normali", ma poi il problema è stato il dopo-rivoluzione, quando, purtroppo, la guida di chi ha preso il potere non è stata (quasi) mai all'altezza dei sogni. Prima della gestione delle risorse, arriverà il problema della gestione del potere (armi comprese). Non voglio essere cattivo profeta, ma se in quelle società non esiste una "sana" classe dirigente, che non sia compromessa con i vecchi regimi, ma neanche con i "nuovi" regimi, la vedo dura.

    RispondiElimina
  22. Non riesco a commentarti.......

    RispondiElimina
  23. Niente da fare..... comunque ribadisco che porta sfiga!!!!! (che leggano pure)
    Buon week end, caro Carlo
    Imperf

    RispondiElimina
  24. Quasi quasi provo a commentarti a tappe

    RispondiElimina
  25. nemmeno a tappe...... Calmati Imperf!!!!!

    RispondiElimina
  26. Ciao Carlo,per ribadire quanto tu affermi in favore della rivoluzione mediterranea,ho scritto un post che spero varrai a leggere.Mi giungono contemporaneamente notizie di raduni dell'ANPI ,delle donne UDI e di non so quante altre associazioni. Dove trovo il tempo per parteciparvi? Buon pomeriggio.
    Corinina

    RispondiElimina
  27. @@@ PER LUK @@@

    Ciao Luk. E' vero che le rivoluzioni, dopo, hanno sempre riservato qualche sorpresa ma io confido in una per tutte: quella che farà crollare il sistema economico-finanziario che attualmente governa il mondo.

    Per una serie di motivi che sarebbe lungo elencare, sono convinto che lo stesso, non possa durare a lungo. Alcuni, li abbiamo sotto gli occhi: la crisi economica scatenata dalle speculazioni finanziarie incontrollate; le risorse energetiche "classiche" di cui abbiamo bisogno e che non sono illimitate.

    RispondiElimina
  28. @@@ PER CORININA @@@

    Ciao Corinina. Il tuo "inno alla libertà" è una riflessione che "allarga la mente"! Sarebbe da mandare a quei fascisti in camicia verde che da qualche giorno, davanti ad una catastrofe di immani dimensioni, hanno tutt'altre preoccupazioni da esprimere! Gretti rappresentanti di questo o quel paesello!

    Peraltro, siamo noi a dover e poter "governare" questa porta che è il nostro Mediterraneo... e, invece, s'è visto come l'abbiamo fatto, permettendo ad un tiranno di tenerci per il collo con ignobili ricatti, contravvenendo peraltro ad ogni convenzione internazionale.

    Il Mediterraneo che è stato la "culla" della civiltà, vede ora che a rappresentarlo sono meschini interessi di bottega e sentimenti razzisti.

    Non sarà oggi e, probabilmente, non saremo noi a vederla... ma un giorno, sul Mediterraneo una nuova alba si dovrà levare. Come hai ben detto, uguaglianza, democrazia, solidarietà e civiltà non sono princìpi che potranno essere distrutti.

    Limitati si, come si sta facendo. Stravolti anche, come stanno provando. Ma ci sarà sempre un barlume di ragione in tanta barbarie. E quella ragione, un giorno risorgerà. La Storia, l'ha già insegnato!

    RispondiElimina
  29. ciao Carlo, ho letto con attenzione articolo e commenti. Avete tutti un'ottima preparazione sull'argomento e quello che conforta i miei non giovani anni è quella vostra voglia di reazione intelligente. E' chiaro che il problema è enorme e secondo me solo un rapido intervento di saggezza mondiale potrà limitare i danni.
    Tuttavia per la "nostra liberazione" basterebbe che la mia rabbia fosse contagiosa. Seguirò con interesse i tuoi aggiornamenti e commenti relativi. Buonanotte da cipralex1

    RispondiElimina
  30. @@@ PER CIPRALEX @@@

    Ciao Cipralex. Se può esserti d'aiuto ti informo che qua, di "giovani", ce ne sono, credo, pochi! Mi pare che sotto i 50 ci siano solo Imperf, Corinina, Luk e, forse, Ernest e Upupa che conosco da poco. Viaggiamo oltre i 50, io, Tina, Paolo del Giardino di Enzo e il Cronista d'Altrove e molti altri. Abbiamo, però, gagliardi "ultra" come Wally o Aldo il Monticiano che non si arrendono. E chi di loro "non ce la fa" ad andare ad una manifestazione, comunque è una preziosa fonte di riflessioni e di stimoli!!

    Basta questo perché, un giorno, tante piccole "coscienze" possano fare una rivoluzione!

    RispondiElimina
  31. Azz Carlo...sono reduce da una serata pro Passoni, mattino palestra selvaggia, addetta che mi spara sul muso "voi avevate le palle per far saltare il sistema", Maurizio che mi contrasta fino alle 20 e poi deve abbassare le pive e Cipralex che pensa che siamo ventenni...qua, se non facciamo le barricate noi pantere grigie, il sistema califfo si perpetuerà.

    Per carità, se avete un minimo di buon senso, chi è di Torino, domenica vada alle primarie e voti Passoni, unico con le idee chiare sulla conduzione della città.

    Vado a dormire Carlo, notte buona. ;-))

    RispondiElimina
  32. .... ehi , grazie per la citazione . Ma io non sono gagliarda
    " ultra " , sono addirittura " plus-ultra " ! In quanto a gagliardìa , ce la metto tutta , visto che in fondo all' animo mi sento una ragazzina , ma ho in casa tanti di quegli specchi che mi contraddicono in continuazione , accidenti a loro ...... Buon fine settimana anche a te ! wally

    RispondiElimina
  33. Per quello che riesco a vedere io il futuro, se ci sarà, non è molto allettante.
    Giorni duri si profilano all'orizzonte e non credo ci sia bisogno di essere un profeta.
    Un po' di consolazione la ricavo dal fatto che probabilmente non sarò presente.

    RispondiElimina
  34. buon pomeriggio carlo e buonissimaissima sosta sabbatina...

    hai ragione troppa manipolazione mediatica
    e troppe lingue biforcute che non fanno il bene di nessuno

    è un momento di grandi cambiamenti
    credo che i lavoratori son sempre rimasti uniti è la classe politica che divisa ha perso la bussola e a furia di navigare alla cieca si è inabissata
    per farla resuscitare, non basta il manifesto di marx,
    serve un miracolo!!!!!

    un abbraccio carlo
    e week end col vento in poppa!

    RispondiElimina
  35. Perfetta sintonia tra le tue parole e le mie.
    Auspico per il dotto occidente che le rivolte in atto si facciano luce per tutti noi.
    Se questi ragazzi riusciranno a liberarsi veramente, e quindi saranno molto più liberi di noi, tracceranno una strada che, chissà, magari quando la tv ci sarà venuta a noia, potremo intraprendere anche qua.
    Ciao Carlo, buon fine settimana a te.

    RispondiElimina
  36. ciao
    penso anch'io che il sistema finanziario globale malato
    ha affamato ancor più i già affamati
    spero che le ribellioni che hanno scosso il mondo
    oltrechè spazzare i dittatori spazzino per sempre
    da quei paesi -ma anche da altri nelle stesse condizioni-
    ogni forma di ingiustizia però non ci giurerei che accade
    forse in tempi lunghi

    hai ragione
    l'essere uniti lavoratori, studenti e gente semplice è sempre fondamentale in ogni rivendicazione

    anche in questi casi è stato essenziale al buon esito delle ribellioni, rimanerlo però sarà vitale per consolidare il successo della rinascita sociale

    un saluto grande carlo
    felice serata e buon week end
    :-))))

    RispondiElimina

Non fare commenti come "Anonimo". Vai su Nome/URL ed inserisci il tuo nickname nel campo "nome". Se non hai un blog/sito lascia vuoto il campo URL.