07/02/17

I ragazzi della Yunarmya


foto tratta da "la Repubblica" e link alla galleria foto completa.


So bene che ancora oggi, nel corso di conflitti armati, sono utilizzati i così detti "bambini soldato". E' una pratica, tuttavia, in uso in quei paesi definiti "sottosviluppati" e localizzati prevalentemente nel continente africano, sudamericano o asiatico.

Bambini in armi che l'Unicef definisce così: "Un bambino soldato è una persona sotto i 18 anni di età, che fa parte di qualunque forza armata o gruppo armato, regolare o irregolare che sia, a qualsiasi titolo, tra cui i combattenti, i cuochi, facchini, messaggeri e chiunque si accompagni a tali gruppi, diversi dai membri della propria famiglia. La definizione comprende anche le ragazze reclutate per fini sessuali e per matrimoni forzati."

Sempre l'Unicef condanna chiunque ricorra a tale sistema con il "Protocollo opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati", depositato presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite e distribuito a tutti gli Stati membri della stessa mentre la Corte penale internazionale presso l'Aia condanna tale pratica come "crimine di guerra".

Ma la Russia non è un Paese sottosviluppato. Eppure è proprio in quel Paese che esiste una pseudo associazione chiamata "Yunarmya", fondata dal ministro della difesa russo un anno fa ed alla quale hanno già aderito circa 42 mila ragazzi in età scolare. Associazione che si prefigge di insegnare le abilità militari di base ai ragazzi in età scolare. Una pseudo associazione dal carattere paramilitare che dovrebbe riempire d'orrore non solo la coscienza del popolo russo ma di tutta quella parte del mondo che si definisce progredita e democratica.

Perché io penso che far accostare un fanciullo ad un'arma da guerra o insegnare allo stesso una tecnica di guerra, sia una cosa aberrante.

E penso che se alla soglia del terzo millennio l'umanità è ancora capace di questo, ha ben poche speranze di sopravvivere a se stessa.

4 commenti:

  1. Ciao Carlo
    cose che fanno rabbrividire. Credo non serva andare nemmeno troppo lontano in Russia probabilmente in qualche parte dell'America in questo momento un padre sta facendo provare un'arma ad un figlio
    Le speranze sono davvero poche per l'umanità hai ragione...
    a presto

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  2. xpisp (Stefano)09/02/17, 10:52

    Ciao Carlo,
    come sempre non abbiamo la medesima opinione.
    Sono tante le cose che non mi piacciono ma devo anche pensare di contestualizzarle.
    Non mi piacciono i bambini che lavorano ma in alcuni paesi è normale che ciò accada, come accadeva da noi non troppi anni fa.
    Mi fa orrore quando questo lavoro è sfruttato da una multinazionale.
    Su questa campagna antirussa a tutti i costi bisogna, secondo me, ogni tanto dargli la tara.
    1- la Russia è immensa e non bisogna fare l'errore di pensare alla Russia come a Mosca o S.Pietroburgo.
    Così come gli USA non sono Miami o Manhattan(come ci siamo accorti con le elezioni)
    2- Da noi esistono le scuole militari(istituti d'eccezione) per ragazzi dai 16 anni in poi, ma qui sono un vanto
    3- Tu conosci la situazione di alfabetizzazione Russa? Conosci che opzioni hanno i ragazzi di quell'età in Russia?
    Se è un metodo per estendere l'educazione(perchè è una scuola non solo di formazione militare) trovo che sia accettabile.

    Poi ammetto che la cosa mi preoccupa, sopratutto alla luce degli ottimi rapporti tra Europa e Russia, ma ripeto, siamo sicuri che in quel paese non sia una soluzione temporaneamente utile?

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  3. Io auguro morte dolorosissima a chiunque, in qualunque parte del globo, insegni a un pargolo l'utilizzo di una qualsivoglia arma vera e mortale.
    Dolorosissima.

    Hasta
    Zac

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  4. Come Zac. Cerco di capire alcune riflessioni di XPisp (Stefano) ma penso che se non si comincia mai a cercare di cambiare questa società guerrafondaia maschilista militarista oppressora non ne usciremo vivi (letteralmente) fuori. Ciao

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